A Bolzano e dintorni, dove vino fa rima con bio

Vino a basso impatto

Lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige, viticoltura
fa rima con sostenibilità: un’attitudine che si concretizza nell’utilizzo di tecniche
omeopatiche e biodinamiche, ma anche nella realizzazione di cantine costruite
seguendo

i principi della bioedilizia. Una realtà
vinicola, quella inserita nel territorio del Consorzio Bolzano Vigneti e
Dolomiti che – oltre a essere sinonimo

di grandi etichette – si dimostra più che mai al passo con i tempi

La viticoltura altoatesina è conosciuta in Italia e
nel mondo per i vini eccellenti, dal celebre Gewürztraminer fino all’autoctono Lagrein. Basta
pensare che in tutto sono 137 i “voti più alti” assegnati per il
2013 ai vini dell’Alto Adige
: 26 “Tre
Bicchieri” del Gambero Rosso, 19 “Cinque Bottiglie” de L’Espresso, 29 “Super
Tre Stelle” di Veronelli, 29 “Cinque Grappoli” di Bibenda/AIS, 18 “Grandi Vini
e Vini Slow” di Slow wine, 12 “Corone” di Vini Buoni/Touring e quattro “Cinque
Sfere” di Sparkle: risultati che confermano questa regione come la più premiata
a livello nazionale in rapporto alla superficie vitivinicola. Ma oltre alle
eccellenze nel gusto, c’è il grande
impegno per il rispetto dell’ambiente
: nel territorio del Consorzio Bolzano
Vigneti e Dolomiti (www.bolzanodintorni.info), sono tanti i produttori che si sono convertiti al biologico o al biodinamico,
per non parlare delle numerose cantine
che sono state costruite per ridurre il più possibile l’impatto ambientale.

Cantine a basso impatto, costruite
secondo i principi della bioedilizia

Un itinerario lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige
è innanzitutto un modo per scoprire cantine
che sono dei veri e propri gioielli di architettura green
: l’approccio di
molti produttori locali è infatti “a tutto tondo” e si estende dai metodi di
coltivazione fino a quelli di produzione, imballaggio e vendita. Tra le cantine
dell’area del Consorzio Bolzano Vigneti e Dolomiti, quella di Colterenzio a Cornaiano si distingue per il lavoro di ristrutturazione fatto
nel 2009 e ispirato a criteri di compatibilità ambientale: qui la sede
principale è stata dotata di pannelli fotovoltaici e solari, oltre a un
impianto di recupero del calore (che viene poi riutilizzato per scaldare
l’acqua necessaria alle varie lavorazioni di cantina). E naturalmente non manca
in questa lista la Cantina Tramin, la “casa” del
Gewürztraminer, frutto del grande
progetto di ristrutturazione dell’architetto venostano Werner Tscholl:
perfettamente integrata nel panorama agricolo di Termeno, questo avveniristico
edificio è stato realizzato con materiali naturali e riciclabili (rovere,
alluminio, vetro) e per la climatizzazione utilizza acqua proveniente dai
pozzi.

Una speciale menzione merita infine la Cantina Pfitscher di Montagna, il cui impegno nella sostenibilità è stato confermato dal
prestigioso sigillo di qualità “CasaClima
Wine
”, prima cantina di vini in
Italia a ottenerlo
. Si tratta di una certificazione (relativamente nuova)
dell’Agenzia CasaClima di Bolzano, che valuta la compatibilità ambientale
dell’edificio e il comfort abitativo, il consumo di energia e acqua nella
produzione dei vini, la scelta degli imballaggi, ma anche le conseguenze del
trasporto: e qui davvero tutto, dalle etichette alle bottiglie, è stato
concepito nel totale rispetto dell’ambiente. E per i professionisti che
vogliono saperne di più, la novità di quest’anno è l’enertour dedicato al vino (“enertour: architecture, energy
& wine” proposto per la prima volta durante Klimahouse 2013 a
Bolzano): il pacchetto offre la possibilità di visitare due cantine altoatesine
in cui convivono armoniosamente e in maniera innovativa energia sostenibile,
architettura moderna e vini di alta qualità. Alla visita tecnica della cantina
è abbinata una degustazione di vini e un buffet di specialità altoatesine (per
informazioni http://enertour.bz.it).

Dal pioniere Loacker ai progetti
della Cantina Tramin

Quando
si tratta di vino biologico altoatesino, non si può non parlare di Rainer Loacker, forse il primo – almeno
nella zona del Consorzio Bolzano Vigneti e Dolomiti – a provare a escludere del
tutto la chimica dai suoi vigneti. Per questo imprenditore, che faceva parte
della dinastia di produttori di wafer, il biologico è stato un modo per mettere
in pratica la sua filosofia di vita: erano gli anni Settanta e, lasciata per
problemi di salute l’azienda famigliare, decise di dedicarsi a qualcosa che
potesse far bene (anche) al suo fisico. Dopo i primi insuccessi, trovò nell’omeopatia un rimedio naturale
per combattere la peronospora della vite
. Un altro pioniere è stato Alois Lageder: la sua azienda, fondata
nel 1823, si distingue per l’approccio olistico, che si concretizza nella gestione “sostenibile” di tutte le attività
economiche e produttive
, dalle cantine ai vigneti. Qui in particolare sono
impiegate tecniche proprie del biodinamico: la vite viene aiutata a reagire all’azione
di funghi o parassiti opponendo le sue difese naturali e sviluppando la sua
capacità di resistenza, mentre il suolo e le piante sono trattati con preparati
biologico-dinamici e tè omeopatici, che rafforzano ulteriormente la pianta. Molti
produttori di vino si sono lasciati ispirare da questi due precursori, tanto
che oggi il bio (che si tratti di biologico o biodinamico) è una grande e
importante realtà lungo la Strada del Vino dell’Alto Adige. La Cantina di Caldaro, ad esempio, ha
creato Solos
, una linea composta da
tre vini
(Solos Cuvée bianco, Solos
Gewürztraminer e Solos Vernatsch, tutti certificati
con il marchio Demeter) prodotti con
metodo biodinamico
, filosofia seguita pure in cantina, dove i vini vengono
affinati il più naturalmente possibile. Anche la già citata cantina Colterenzio si sta impegnando nella direzione della viticoltura a lotta integrata, con un
progetto a 360° che limita tra l’altro l’impatto ambientale della sede
centrale. Biodinamica anche per il
podere vinicolo Haderburg, a Salorno, specializzato in spumanti
prodotti
con metodo classico. Restando in ambito “bollicine”, va ricordato inoltre il Parlein, prodotto dalla cantina Arunda
di Meltina, membro Bioland
: r
ealizzato
con la stessa tecnica impiegata da quasi tre secoli nella Champagne (ovvero una
seconda fermentazione del vino in bottiglia e un lunghissimo affinamento sui
propri lieviti, per un periodo di almeno 36 mesi) per questo spumante di montagna
sono impiegate esclusivamente uve da coltivazione biologica.
Infine, c’è il
grande progetto della Cantina Tramin:
oltre a essere un esempio di architettura green,
oggi qui si coltivano circa 15 ettari di
vigne secondo i disciplinari biologici e biodinamici
. Risale al 2007 infatti la decisione di far
nascere le etichette “top di gamma” in terreni coltivati senza l’uso di
diserbanti, senza forzare gli equilibri della terra e rispettando i
ritmi dettati dalla natura. Il vino così prodotto è un alimento integro e sano,
ma soprattutto può rivelarsi in un carattere più tipico e legato al territorio.
L’obiettivo è di poter presto estendere
l’abolizione dell’uso di erbicidi a tutti
i 230 ettari di coltivazione, coinvolgendo in prima persona ogni singolo proprietario
.

Non solo vino

Il
biologico è una grande realtà nel territorio del Consorzio Bolzano Vigneti e
Dolomiti, non solo per quanto riguarda la produzione vinicola. Tra i produttori
più famosi c’è ad esempio la distilleria
Walcher
, una delle prime distillerie dell’Alto Adige ad aver ottenuto il
certificato di qualità Bioland: tutti gli ingredienti delle sue acquaviti
provengono esclusivamente da coltivazioni biologiche e il metodo a bagnomaria
consente una distillazione molto delicata, ideale per conservare intatti gli
aromi tipici della singola varietà.

Vacanze eco nel maso vinicolo

Nel nuovo maso vitivinicolo St. Quirinus (2011) – a Pianizza di Sopra,
paesino affacciato sul Lago di Caldaro – tutto è stato plasmato dalla mentalità ecologica dei suoi proprietari:
a partire dalla struttura, realizzata esclusivamente con materiali naturali e locali, quali legno di cirmolo e larice,
porfido e pietra calcarea. Inoltre il maso è completamente autonomo dal punto
di vista energetico, sfruttando insieme il solare e la biomassa dei boschi.
Oltre alla viticoltura, qui tutte le
coltivazioni sono biologiche
ed è possibile acquistare i prodotti nello
stesso punto vendita del maso: succhi di frutta, marmellate, confetture, miele,
uova, prodotti dell’orto delle erbe e frutta fresca di stagione. A disposizione
degli ospiti ci sono quattro appartamenti.

Indirizzi

·       Strada del Vino dell’Alto Adige –  Via Pillhof 1, Frangarto – www.suedtiroler-weinstrasse.it

·       Tenuta
Schwarhof (Loacker) – Santa Giustina 3, Bolzano –
www.loacker.net

·       Alois Lageder
– Vicolo dei Conti 9, Magrè sulla Strada del Vino –
www.aloislageder.eu

·       Kellerei
Kaltern-Caldaro – Via Cantine 12, Caldaro – www.kellereikaltern.com

·       Produttori
Colterenzio – Strada del Vino 8, Cornaiano – www.colterenzio.it

·       Azienda
agricola Haderburg – Loc. Pochi 30, Salorno – www.haderburg.it

·       Arunda
Cantina Talento – Via Prof. Schwarz 18, Meltina – www.arundavivaldi.it

·       Cantina
Tramin – Strada del Vino 144, Termeno – www.cantinatramin.it

·       Cantina
Pfitscher – Via Dolomiti 17, Montagna – www.pfitscher.it

·
Bio Gutsbrennerei Destillerie Alfons Walcher K.G.
Via Pillhof 99, Frangarto – www.biostilla.com

·       St. Quirinus – Pianizza di Sopra 4b,
Caldaro – www.st-quirinus.it

Muoversi green. Le proposte per chi vuole
lasciare a casa l’auto

·  In treno, con le Ferrovie Austriache e Tedesche

Con i treni DB-ÖBB
EuroCity si raggiunge comodamente Bolzano da Verona a
partire da soli 9 € (da Bologna e Venezia SL a
partire da 19 €). I bambini fino a 14
anni viaggiano gratis, se accompagnati da un genitore o da un nonno. Per
maggiori informazioni: www.megliointreno.it

·  Mobilcard Alto Adige

Con Mobilcard, si possono utilizzare tutti i mezzi
pubblici del Trasporto Integrato per scoprire l’Alto Adige. Biglietto valido
per 7 giorni a 28 €, oppure 3 giorni a 23 €. Mobilcard Junior (sotto i 14 anni)
costa la metà, mentre i bambini fino a 6 anni viaggiano gratis. Inoltre dal 15
settembre al 31 ottobre 2013, ogni cliente dei treni DB-ÖBB EuroCity riceve
gratuitamente la Mobilcard Alto Adige (3 o 7 giorni)

Informazioni:

Consorzio Turistico Bolzano Vigneti e Dolomiti

tel. 0471 633 488

info@bolzanodintorni.info

www.bolzanodintorni.info

Iaphet Elli

Iaphet Elli, blogger, ho partecipato come editor a ExpoMilano2015.
Collaboro con diversi uffici stampa di città Italiane ,Stati Europei e Mondiali.

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