Presentazione del volume
Ajanta Dipinta.
Studio sulla tecnica e sulla conservazione
del sito rupestre indiano
23 ottobre 2013, ore 17.00
Palazzo di Brera, Sala della Passione
La Pinacoteca di Brera ha l’onore di ospitare la presentazione della corposa recente pubblicazione
Ajanta Dipinta. Studio sulla tecnica e sulla conservazione del sito rupestre indiano, dedicata ai
restauri effettuati dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro di Roma nel sito
archeologico di Ajanta, nello stato indiano del Maharashtra: un esempio importante di
cooperazione internazionale fra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il ministero per la
cultura indiano.
L’area archeologica di Ajanta è composta da cinque templi e 24 monasteri buddhisti, scavati nella
parete rocciosa della valle del fiume Waghora a partire da un’epoca compresa fra il I sec. a.C. e il II
secolo a.C. Dopo essere stati per secoli un centro di vitale spiritualità, i santuari vennero
abbandonati intorno al 650 d.C. e gradualmente dimenticati fino a quando, nel 1819, furono
riscoperti fortuitamente durante una spedizione inglese di caccia alla tigre. Inserito nella Lista del
Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, il complesso di Ajanta è considerato, con il suo tesoro di
pittura e scultura, un eccezionale repertorio delle origini e dell’evoluzione dell’arte classica indiana.
Il sito peraltro occupa un posto di assoluto rilievo nella storia dell’architettura rupestre indiana,
poiché rappresenta il punto di arrivo delle esperienze estetiche di epoca gupta: età d’oro della storia
e della cultura dell’India e premessa alle magnifiche realizzazioni del periodo medioevale.
Nel gennaio 2005 su incarico dell’allora Ministro per i Beni e le Attività Culturali Giuliano Urbani,
un gruppo di esperti italiani ha lavorato in India per verificare la possibilità di avviare un
programma di cooperazione internazionale volta alla elaborazione di un progetto di conservazione
delle grotte dipinte di Ajanta ed Ellora. Nel febbraio 2005 a New Delhi, in occasione della visita del
Presidente Ciampi in India, il ministro italiano ha firmato, congiuntamente con il ministro della
cultura indiano, il “Memorandum d’intesa sulla cooperazione per il restauro delle grotte di Ajanta
ed Ellora”. In questo quadro di relazioni istituzionali fra i due paesi si inserisce il coinvolgimento
dell’ Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro per il progetto conservativo del sito
archeologico di Ajanta, grazie soprattutto alla costante azione di regia dell’allora Capo
Dipartimento Ricerca Innovazione Organizzazione Giuseppe Proietti.
Fra il 2005 e il 2007 l’Istituto ha coordinato e finanziato le missioni ad Ajanta di un team dei propri
tecnici (chimici, biologi, fisici, architetti, restauratori, fotografi) e di un funzionario esperto di arte
indiana del Museo Nazionale d’arte orientale (MNAO), con l’obiettivo di raccogliere tutti i dati sul
luogo, sui materiali costitutivi e sui problemi conservativi dei dipinti murali, al fine di mettere a
punto una metodologia di approccio conservativo per il restauro dei dipinti della grotta 17.
Nel 2012 l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro ha pubblicato i risultati delle
indagini e degli interventi che i tecnici italiani, insieme ai colleghi tecnici dell’Archaeological
Survey of India, hanno condotto durante le diverse missioni svolte.
Nel testo si descrive il luogo, si studiano i problemi conservativi legati alle particolarissime
condizioni ambientali delle grotte, si analizzano i materiali e le tecniche esecutive dei dipinti e si
riportano i risultati di misure e monitoraggi condotti. Dall’analisi di tutti questi aspetti, fatta
sempre con un molteplice punto di vista, tecnico, storico, religioso e culturale, si giunge ad
un’enunciazione dei principi generali per un progetto di intervento più ampio.
Un DVD allegato completa il materiale scientifico con le versioni integrali delle schede conservative
e delle analisi scientifiche, con il rilievo scanner laser dell’intera grotta 17 e con una demo del
prodotto Gis (Geographic Information System) per la raccolta e l’integrazione dei dati tecnicoscientifici
su piattaforma georeferenziata.
I due volumi editi in italiano e inglese, finanziati dall’Istituto Superiore per la Conservazione ed il
Restauro e stampati e distribuiti da Gangemi Editore, con oltre 500 illustrazioni contengono anche
un apparato critico di confronto con la bibliografia esistente, fornendo alla comunità scientifica
internazionale un testo ricco, completo e molto importante per illustrare la metodologia attuale del
restauro come conoscenza integrale storica, critica e tecnica.
Programma
Presentazione
Sandrina Bandera (Soprintendente per i Beni storici, artistici e etnoantropologici di Milano –
Direttore della Pinacoteca di Brera)
Caterina Bon Valsassina (Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia)
Interventi:
Cinzia Pieruccini (professoressa di Storia dell’Arte dell’India e dell’Asia centrale, Università degli
Studi di Milano)
Ajanta: leggere la narrazione
Giuliano Boccali (professore di Lingua e letteratura Sanscrita, Università degli Studi di Milano)
Mitologia buddhista ad Ajanta
Marisa Laurenzi Tabasso (chimico, gìà direttore del Laboratorio Prove sui materiali, Istituto
Superiore per la Conservazione ed il Restauro)
Le indagini scientifiche per lo studio della tecnica e per la conservazione dei dipinti di Ajanta
Carlo Giantomassi (restauratore e docente, Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro)
L’Asia attraverso Salgari: fantasie, passione e conoscenza