GLI ONE DIRECTION A VANITY FAIR: “Non eravamo pronti, non erano pronte le nostre mamme a vederci andar via di casa” @onedirection @VanityFairIt

GLI ONE
DIRECTION A VANITY FAIR:
«NON ERAVAMO PRONTI, NON ERANO PRONTE LE
NOSTRE MAMME
A VEDERCI ANDAR VIA DI CASA»



«Sembra ieri che lavoravo dal panettiere. Sembra
ieri che dovevo solo preoccuparmi dei voti a scuola. Sembra ieri che a X Factor,
quando passavamo il turno, pensavamo: l’abbiamo sfangata anche questa
settimana».
Poi per Harry Styles, e per i suoi quattro compagni, tutto è
cambiato.
Alla vigilia del blitz italiano – saranno gli special guest
della finale di X Factor il prossimo giovedì, su Sky – gli One Direction
si raccontano in esclusiva per la copertina di Vanity Fair in edicola da
domani, mercoledì 11 dicembre.  La band in neanche tre anni ha conquistato il
pianeta e ha riportato il Regno Unito, per la prima volta dai tempi dei Beatles,
alla leadership musicale del mondo. «Riesco a descriverlo solo con una
parola: surreale»
, dice Liam Payne. «Una cosa simile noi non ce
l’eravamo mai immaginata».
Una vita così straordinaria ti porta, alla
fine, a desiderare l’ordinario. Louis Tomlinson, per esempio, che cosa sogna?
«Vuole la “vera” verità? Starmene seduto nel giardino di casa con la mia
fidanzata, appena svegli, e bere con lei una tazza di tè in tranquillità».
Ogni secondo della loro vita è pianificato in largo anticipo. «È
difficilissimo trovare un attimo libero»,
dice Liam, «e quando lo
troviamo dobbiamo uscire camuffati con cappello e occhiali. Non sempre
basta».
Dal prossimo aprile ripartiranno in tour – stavolta negli stadi,
non nei palazzetti – e la richiesta di biglietti è stata così elevata che sono
state organizzate in fretta e furia nuove date.
«Siamo molto
cambiati»,
racconta Zayn Malik. «L’inizio è stato difficile. Ci
siamo trovati sbattuti dentro a una storia più grande di noi. Non eravamo
pronti, non erano pronte le nostre mamme a vederci andar via di casa.

Nessuno di noi sapeva che cosa stava facendo». «In effetti, siamo
ragazzini»,
concorda Niall Horan. «Chi sa trovare la cosa giusta
da dire di volta in volta? Ora sono diventato bravo a far conversazione: in
questo mondo devi crescere in fretta».
Tanto imbarazzante quanto
impossibile da liquidare, il paragone con i Beatles.
«Abbiamo visto il
filmato del loro arrivo negli Stati Uniti»,
racconta Harry. «A essere
sinceri, accadde a loro quello che sarebbe successo a noi, cinquant’anni dopo:
quel mare di ragazze, la frenesia. Nessuno di noi osa nemmeno pensare di essere
al loro livello, dal punto di vista musicale: saremmo stupidi».
Né sono
interessati all’ipotesi di un futuro scioglimento.
«Abbiamo troppo da
imparare»
, dice Liam, «Stare sul palco è più facile che creare, ma stiamo
migliorando, insieme». «Alcune canzoni del nuovo album le abbiamo scritte
noi»,
aggiunge Louis, «e questo ci ha liberato dal complesso di non
meritarci quello che abbiamo».

Iaphet Elli

Iaphet Elli, blogger, ho partecipato come editor a ExpoMilano2015.
Collaboro con diversi uffici stampa di città Italiane ,Stati Europei e Mondiali.

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