Firenze – Dall’8 marzo 2014 a Palazzo Strozzi la grande mostra su Pontormo e Rosso Fiorentino

Rosso Fiorentino (Giovan Battista di Jacopo; Firenze 1494-Fontainebleau 1540),
Sposalizio della Vergine (Pala Ginori), 1523. Firenze, Basilica di San
Lorenzo

Dal 8 marzo al 20 luglio, Palazzo Strozzi a Firenze ospiterà una mostra imperdibile sui due maestri della “maniera moderna”, Pontormo e Rosso Fiorentino, che hanno illuminato la prima metà del ‘500. Intitolata “Pontormo e Rosso Fiorentino: Divergenti vie della ‘maniera’”, la mostra offre un’occasione unica per ammirare i capolavori restaurati dei due artisti, riuniti per la prima volta da collezioni italiane e internazionali.

Pontormo e Rosso, due degli artisti più innovativi del loro tempo, hanno seguito percorsi artistici distinti pur essendo entrambi allievi di Andrea del Sarto. Pontormo, preferito dai Medici, era aperto a nuove forme di espressione, mentre Rosso, pur legato alla tradizione, mostrava un forte desiderio di originalità, influenzato dall’esoterismo e dalla letteratura cabalistica.

Firenze è la cornice perfetta per questa mostra, che include più di 80 opere tra dipinti, disegni, arazzi e incisioni, molti dei quali provengono da prestigiose istituzioni come la Galleria Palatina, gli Uffizi, e musei internazionali come il Louvre e il Kunsthistorisches Museum di Vienna.

La mostra esplora la complessità culturale del manierismo, mettendo in risalto le individualità artistiche di Pontormo e Rosso, che Vasari distingue già all’interno della “maniera moderna”. Curata da Antonio Natali e Carlo Falciani, l’esposizione presenta nuove ricerche filologiche e storiche sui due artisti, offrendo un’analisi critica delle loro opere e delle influenze culturali dell’epoca.

Divisa in nove sezioni, la mostra segue cronologicamente l’evoluzione artistica di Pontormo e Rosso, evidenziando le loro differenze espressive e tematiche. Le opere includono ritratti, disegni e dipinti che testimoniano le diverse influenze stilistiche, dalle suggestioni leonardesche di Pontormo all’adesione di Rosso al classicismo di Michelangelo.

Il percorso espositivo inizia con affreschi restaurati della Santissima Annunziata e prosegue con opere chiave, come la Madonna delle arpie di Andrea del Sarto e la Pala di Santa Maria Nuova del Rosso. Due sale sono dedicate ai ritratti dei due artisti, mentre una sezione sui disegni illustra il loro differente approccio tecnico ed espressivo.

La mostra si conclude con l’esplorazione dell’influenza di entrambi gli artisti nelle corti europee, con opere come Venere e Bacco del Rosso e Venere e Amore del Pontormo. L’allestimento, curato dall’architetto Luigi Cupellini, dialoga con l’architettura rinascimentale di Palazzo Strozzi.

Promossa da Fondazione Palazzo Strozzi e varie istituzioni, la mostra è un’opportunità straordinaria per esplorare l’arte del Cinquecento italiano attraverso le opere di Pontormo e Rosso Fiorentino.

In contemporanea, il Centro di Cultura Contemporanea Strozzina ospiterà “QUESTIONI DI FAMIGLIA: Vivere e rappresentare la famiglia di oggi”, una mostra che riflette sul valore contemporaneo della famiglia attraverso le opere di dieci artisti contemporanei.

SCHEDA TECNICA

Titolo: Pontormo e Rosso Fiorentino: Divergenti vie della “maniera”
Sede: Palazzo Strozzi
Periodo: 8 marzo-20 luglio 2014
Curatori: Antonio Natali e Carlo Falciani
Orari: Tutti i giorni 9.00-20.00; Giovedì 9.00-23.00
Biglietti: Intero €10,00; Ridotto €8,50; Scuole €4,00
Informazioni: T. +39 055 2645155 www.palazzostrozzi.org

INTERVISTA AI CURATORI

1) Perché questa mostra è irripetibile?
La mostra è unica perché riunisce un numero eccezionale di opere da musei fiorentini e internazionali, difficilmente replicabile altrove o in un futuro prossimo. È un’opportunità senza precedenti per vedere insieme capolavori restaurati che probabilmente non saranno più esposti in questo modo per molti anni.

2) Qual è stata l’importanza di Pontormo e Rosso nel loro tempo?
Pontormo e Rosso sono stati artisti rivoluzionari, ciascuno con una voce singolare nell’arte occidentale. Le loro opere riflettono un’originalità che ha influenzato la pittura del Cinquecento, con Pontormo che ha avuto più seguito in Italia e Rosso a livello internazionale.

3) Perché si usa il termine “maniera moderna” invece di “manierismo”?
Il termine “maniera moderna” è più fedele alla terminologia del loro tempo, usata da Vasari, e evita le connotazioni negative che il termine “manierismo” ha acquisito nel tempo. La mostra vuole restituire ai due artisti la loro autonomia e originalità, liberandoli da categorie interpretative moderne.

4) Quali innovazioni hanno introdotto nella pittura?
Entrambi hanno esplorato nuove espressioni artistiche, allontanandosi dal classicismo del primo Cinquecento. Pontormo, influenzato da Dürer e Leonardo, ha creato opere con un’attenzione al naturale e una cromia distintiva. Rosso, ispirato da Michelangelo, ha sviluppato uno stile potente e arcaico, influenzando la pittura francese.

Le opere principali di Pontormo sono a tema religioso, ad eccezione delle tavolette di storia antica per i carri del carnevale mediceo del 1513 e gli affreschi della villa Medicea di Poggio a Caiano, dove dipinse la lirica lunetta con Vertumno e Pomona. I soggetti religiosi tradizionali vengono reinterpretati attraverso forme autonome e una soggettività che lo porterà a dipingere in modo eccentrico soggetti usuali come la Visitazione. Rosso, seguendo l’insegnamento di Savonarola, ha dipinto il Cristo morto in opere che esprimono una religiosità potente e austera. A differenza di Pontormo, seppe adattarsi ai desideri e alla cultura della corte francese, dipingendo anche soggetti profani o derivati dai miti antichi, con uno stile pittorico ricco di decorazioni e innovativo nell’uso di figure retoriche classiche.

5) Quali sono le novità scientifiche emerse grazie alla mostra?

Oltre a nuove letture delle opere, in gran parte restaurate per l’occasione, la mostra presenta due opere inedite: una del Pontormo conosciuta solo attraverso una vecchia fotografia, e un ritratto del Rosso mai visto prima. Tuttavia, la vera novità sarà la possibilità di confrontare dal vivo e in modo chiaro le differenze nel linguaggio figurativo dei due pittori e i contenuti delle loro opere, a lungo oggetto di studio.

6) In cosa sono differenti e uguali Pontormo e Rosso, in che cosa sono “gemelli diversi”?

Condividono la volontà di innovazione, l’intellettuale spregiudicatezza e l’anticonformismo, rispondendo ai tempi complessi con un linguaggio figurativo di alto valore poetico. Sono diversi nella specificità di quel linguaggio, partendo dai maestri di riferimento, tranne Andrea del Sarto, loro comune mentore. Pontormo lavorava con i Medici, mentre Rosso fu preferito dagli aristocratici fedeli ai valori repubblicani e all’eredità di Savonarola. Pontormo non si allontanò mai dalla sua Firenze, mentre Rosso fu un viaggiatore, lavorando anche a Piombino, Napoli, Volterra, Roma, Sansepolcro, Città di Castello, Arezzo, Parigi e Fontainebleau. Pontormo era attento alla natura e al colore, mentre Rosso era astratto e attratto da discipline esoteriche come la magia e la Cabala.

___________VADEMECUM PER LA MOSTRA

I.1 Gli esordi

Negli affreschi del Pontormo e del Rosso nel Chiostrino dei voti della Santissima Annunziata emerge un linguaggio che sfida l’espressione armonica e ordinata del classicismo fiorentino d’inizio secolo, rappresentato da Raffaello. La loro nuova direzione, influenzata dalle idee savonaroliane, è presentata attraverso tre affreschi di Andrea del Sarto, Pontormo e Rosso Fiorentino, prefigurando un percorso artistico che attraverserà la prima metà del Cinquecento.

I.2 Con Andrea del Sarto

In dialogo con le opere di Andrea del Sarto, pittore “senza errori”, Pontormo e Rosso intraprendono due strade che si separeranno completamente, diventando le lingue preferite delle opposte fazioni fiorentine: i Medici e gli aristocratici antimedicei. Utilizzando l’Annunciazione di Andrea del Sarto come punto centrale, si esplorano le prime differenze formali e di contenuto tra i due artisti.

II La scelta di campo

Intorno al 1517, si definisce una scelta di campo nell’espressione formale e nei contenuti religiosi e filosofici nelle opere di Pontormo e Rosso. La Madonna delle arpie di Andrea del Sarto viene confrontata con la Pala dello spedalingo del Rosso e la Pala Pucci del Pontormo, mostrando le loro direzioni opposte. Pontormo diventerà la voce preferita dei Medici, mentre Rosso sarà scelto dagli aristocratici fiorentini che si oppongono ai Medici, prediligendo un ritorno alla tradizione.

III Il Pontormo nella Firenze medicea e le prime peregrinazioni del Rosso

Il cantiere di Poggio a Caiano è simbolo delle scelte aggiornate dei Medici. Pontormo diventa protagonista di una nuova lingua figurativa, mentre Rosso è costretto ad allontanarsi da Firenze, lavorando in altre città.

IV. Ritratti

IV.1. Ritratti del Pontormo

Pontormo, tra i ritrattisti preferiti dai Medici, ritrasse molti membri della famiglia e nobili fiorentini, innovando il genere ritrattistico rispetto alla tradizione di Raffaello e Andrea del Sarto. Le sue opere riflettono le dinamiche politiche fiorentine fino alla metà del Cinquecento.

IV.2 Ritratti del Rosso Fiorentino

Nessuno dei ritratti di Rosso è stato identificato, testimoniando la sua vicinanza a una fazione politica e religiosa sconfitta dai Medici dopo il 1530. Rosso scelse l’esilio in Francia, dove continuò a sviluppare il suo stile lontano da quello del Pontormo.

V. Disegni

V.1 Disegni del Pontormo

Attraverso dodici fogli, si esplora la formazione e le opere di Pontormo, uno dei più grandi disegnatori del Cinquecento.

V.2 Disegni del Rosso

Rosso, disegnatore eccentrico e sperimentale, lasciò pochi fogli che testimoniano il suo studio della tradizione fiorentina e la sua capacità di diffondere il suo stile attraverso l’Europa. Undici fogli tracciano l’evoluzione del suo stile dalle origini fiorentine alle opere per la corte di Francia.

VI. Verso i tedeschi o verso la tradizione fiorentina

VI.1 Il Pontormo alla Certosa del Galluzzo

Fin dalle tavole per la Camera Borgherini, Pontormo introdusse nella pittura fiorentina elementi figurativi d’Oltralpe, conosciuti attraverso le stampe tedesche. Queste forme stravaganti prevalgono nei dipinti per la Certosa del Galluzzo, criticati da Vasari.

VI.2 Il Rosso e la Firenze aristocratica

Negli anni venti del Cinquecento, Rosso dipinse pale d’altare per famiglie aristocratiche che guardavano alla tradizione fiorentina, affermando la loro appartenenza alla repubblica fiorentina. I due artisti seguirono vie sperimentali ma figurativamente quasi alternative, influenzando il dibattito artistico fiorentino nei tempi della diffusione delle idee protestanti. Il Tabernacolo di Boldrone e la Cena in Emmaus del Pontormo sono confrontati con lo Sposalizio della Vergine del Rosso Fiorentino.

VII. Il Pontormo alla cappella Capponi e il Rosso a Roma

Alla Cappella Capponi sono visibili la Madonna col Bambino di Pontormo e la vetrata di Guillaume de Marcillat. Intorno al 1525, Rosso cercò spazio nei cantieri romani, ma le sue scelte formali non furono accolte. Tuttavia, quel soggiorno fu fondamentale per lo sviluppo di uno stile che conquistò la corte di Francesco I di Francia. Poche opere su tavola rimangono di questi anni, tra cui il Ritratto di giovane e la Cleopatra esposte in mostra.

VIII. Il Rosso e il Pontormo fra il Sacco di Roma e l’assedio di Firenze

Tra il 1527 e il 1530, Firenze e l’Italia furono attraversate da rivoluzioni e guerre che portarono a cambiamenti irreversibili anche nelle arti. Pontormo e Rosso risposero in modo diverso ai tempi agitati, come evidenziato dalla Deposizione del Rosso e la Visitazione del Pontormo.

IX Le corti: il Rosso a Fontainebleau e il Pontormo nella Firenze medicea

Dopo il 1530, i Medici tornarono al potere a Firenze. Pontormo continuò a lavorare per la famiglia, mentre Rosso non tornò più, rifugiandosi alla corte di Francesco I di Francia. Entrambi gli artisti parteciparono alla nuova lingua figurativa delle

____________PONTORMO E ROSSO FIORENTINO*: CRONOLOGIA

8 marzo 1494

Giovan Battista di Jacopo, in seguito noto come il Rosso, nasce a Firenze nella parrocchia di San Michele Visdomini.

24 maggio 1494

Jacopo Carucci nasce a Pontorme, vicino Empoli.

26 ottobre 1494

Piero de’ Medici negozia con Carlo VIII di Francia, che è sceso in Italia per rivendicare il trono di Napoli, permettendogli di occupare alcune fortezze strategiche.

8 novembre 1494

A causa delle concessioni fatte al re francese, i fiorentini si ribellano contro Piero de’ Medici, che fugge da Firenze il giorno successivo.

17 novembre 1494

Carlo VIII entra a Firenze e si stabilisce a Palazzo Medici.

20 novembre 1494

Piero, Giovanni e Giuliano de’ Medici, figli di Lorenzo il Magnifico, vengono esiliati.

28 novembre 1494

Grazie anche all’intervento di fra’ Girolamo Savonarola e alla determinazione di Pier Capponi, che minaccia di suonare le campane cittadine, Carlo VIII lascia Firenze senza saccheggiarla, dirigendosi verso sud.

23 dicembre 1494

Viene instaurato un nuovo ordinamento politico, sostenuto da Savonarola, basato sul Consiglio Grande.

18 giugno 1497

Nelle chiese fiorentine viene letto il provvedimento di scomunica di Savonarola, emesso da papa Alessandro VI Borgia il 12 maggio.

23 maggio 1498

Fra’ Girolamo Savonarola, fra’ Domenico Buonvicini e fra’ Silvestro Maruffi vengono giustiziati in piazza della Signoria; i loro corpi vengono bruciati e le ceneri disperse in Arno.

10 settembre 1502

Pier Soderini viene eletto gonfaloniere a vita.

1511

Andrea del Sarto, il Pontormo e il Rosso si recano a Roma probabilmente quest’anno o nei mesi precedenti.

1511

Il Rosso collabora con Andrea del Sarto al Viaggio dei Magi, affrescato nel Chiostrino dei Voti alla Santissima Annunziata.

29 agosto 1512

Le truppe spagnole saccheggiano Prato, causando uccisioni, violenze e saccheggi che durano 22 giorni.

31 agosto 1512

Pier Soderini fugge da Firenze.

1° settembre 1512

Giuliano de’ Medici ritorna a Firenze.

14 settembre 1512

Il cardinale Giovanni de’ Medici, legato pontificio, fa ritorno a Firenze.

16 settembre 1512

Giovanni de’ Medici assume il controllo del Palazzo della Signoria. Vengono aboliti il Consiglio Grande e quello degli Ottanta e istituiti il Consiglio dei Settanta e quello del Cento, sotto il controllo dei Medici.

1512

Il Pontormo e il Rosso lavorano nella bottega di Andrea del Sarto.

6-8 febbraio 1513

Sfilano i carri carnevaleschi delle compagnie del Broncone e del Diamante, per i quali il Pontormo riceve le prime commissioni indipendenti.

23 febbraio 1513

Pietro Paolo Boscoli e Agostino Capponi vengono giustiziati per una congiura antimedicea. Tra i sospettati c’è Niccolò Machiavelli, confinato a Sant’Andrea in Percussina.

11 marzo 1513

Giovanni de’ Medici viene eletto papa con il nome di Leone X. A Firenze, il fratello Giuliano rappresenta la famiglia, poi viene chiamato a Roma.

13 agosto 1513

Lorenzo de’ Medici, figlio di Piero de’ Medici, controlla il governo fiorentino.

14 agosto 1513

Giulio de Medici, nominato arcivescovo di Firenze dal cugino Leone X, entra in città.

5 settembre 1513

Il Rosso viene pagato per aver collaborato con Andrea di Cosimo Feltrini ad affrescare uno stemma di Leone X alla Santissima Annunziata.

29 settembre 1513

Giulio viene creato cardinale.

novembre 1513-giugno 1514

Pagamenti al Pontormo per la realizzazione di Fede e Carità, intorno allo stemma di Leone X sulla facciata della Santissima Annunziata.

20 novembre 1513-18 giugno 1514

Il Rosso affresca l’Assunzione nel Chiostrino dei Voti della Santissima Annunziata.

dicembre 1514-giugno 1516

Pagamenti al Pontormo, da parte del frate servita Jacopo de’ Rossi, per la Visitazione nel Chiostrino dei Voti della Santissima Annunziata.

dal 30 ottobre 1515

Il Pontormo e il Rosso collaborano agli apparati effimeri per l’arrivo di papa Leone X. Pontormo decora la Cappella del papa nel convento di Santa Maria Novella.

30 novembre 1515

Leone X fa un solenne ingresso a Firenze.

17 marzo 1516

Muore Giuliano de’ Medici.

18 agosto 1516

Lorenzo de’ Medici diventa duca d’Urbino.

febbraio 1517

Il Rosso si iscrive nell’Arte dei Medici e Speziali, che include anche i pittori.

31 ottobre 1517

Martin Lutero affigge le 95 tesi contro le indulgenze papali sulla porta della chiesa di Wittenberg.

30 gennaio 1518

Leonardo Buonafede commissiona al Rosso la Pala dello spedalingo.

1518

Il Pontormo data la pala per la cappella di Francesco di Giovanni Pucci in San Michele Visdomini.

dicembre 1518

Il Rosso si trova a Firenze e vive in via dei Servi.

1519

Il Rosso si trasferisce a Piombino alla corte di Jacopo V Appiani.

13 aprile 1519

Nasce Caterina de’ Medici, figlia di Lorenzo duca d’Urbino e di Madeleine de la Tour d’Auvergne, futura regina di Francia. Viene battezzata da Leonardo Buonafede.

1518-1519

Andrea del Sarto è in Francia presso la corte di Francesco I.

4 maggio 1519

Muore Lorenzo de’ Medici; il cardinale Giulio, figlio illegittimo di Giuliano di Piero de’ Medici, rappresenta gli interessi dei Medici a Firenze.

28 giugno 1519

Carlo d’Asburgo viene eletto imperatore del Sacro Romano Impero.

1519-1521

Pontormo affresca la lunetta di Vertumno e Pomona nel salone della villa di Poggio a Caiano; Ottaviano de’ Medici sovrintende alla decorazione per conto di papa Leone X.

1520 circa

Il Rosso si trova a Napoli per un soggiorno probabilmente prolungato.

marzo 1520

Michelangelo inizia i lavori per la Sagrestia Nuova, voluta da Leone X per ospitare le tombe di Giuliano duca di Nemours e Lorenzo duca d’Urbino.

3 gennaio 1521

Leone X scomunica Lutero.

8 aprile 1521

Il Rosso è a Volterra. Firma e data la Pala di Villamagna e realizza la Deposizione per la Confraternita della Croce di Giorno.

1° dicembre 1521

Muore Leone X.

9 gennaio 1522

Adriano VI di Utrecht viene eletto papa.

1522

Il Rosso firma e data la Pala Dei per la chiesa di Santo Spirito a Firenze.

1523

Un’epidemia di peste colpisce Firenze, e il Pontormo si ritira a lavorare alla Certosa.

1523

Il Rosso firma e data lo Sposalizio della Vergine per la cappella di Carlo Ginori in San Lorenzo.

14 settembre 1523

Muore Adriano VI.

19 novembre 1523

Giulio de’ Medici viene eletto papa con il nome di Clemente VII.

fine 1523-inizi 1524

Il Rosso si trasferisce a Roma, accompagnato da «Batistino et il Bertuccione», una scimmia che tiene nel suo studio.

26 aprile 1524

Il Rosso si trova ancora a Roma, dove firma il contratto per la decorazione della cappella Cesi in Santa Maria della Pace.

maggio 1524

Il cardinale Silvio Passerini di Cortona governa Firenze per conto di Ippolito e Alessandro de’ Medici, entrambi minorenni.

1524

Michelangelo inizia la Biblioteca Laurenziana su incarico di papa Clemente VII.

24 febbraio 1525

Durante la Battaglia di Pavia, Francesco I viene sconfitto da Carlo V e catturato.

1525

Il Pontormo data la Cena in Emmaus per la Certosa e riceve un pagamento per l’opera.

1525

Iaphet Elli

Iaphet Elli, blogger, ho partecipato come editor a ExpoMilano2015.
Collaboro con diversi uffici stampa di città Italiane ,Stati Europei e Mondiali.