BRACCIALETTI ROSSI LIVE – NICCOLÒ AGLIARDI & The Hills DOMANI a PORTO SAN GIORGIO (Fermo)

&
The Hills

DOMANI
a PORTO SAN GIORGIO
(Fermo)

in occasione
dell’evento
BRACCIALETTI
ROSSI LIVE

Incontro-Concerto
con i protagonisti, il regista e i cantanti

IL NUOVO
DISCO
IO NON HO FINITO

È disponibile nei negozi
tradizionali, in digital download e sulle piattaforme
streaming

Domani,sabato 31 maggio a Porto San Giorgio – FM – (Palazzetto dello Sport
PALASAVELLI – via Santa Vittoria 5 – ore 15.30 – ingresso gratuito), Niccolò
Agliardi & The Hills
saranno tra i protagonisti
dell’incontro-concerto
BRACCIALETTI ROSSI LIVE”.

L’evento,promosso
da Regione Marche, Palomar S.p.A. e RAI, risponde al fortissimo legame che è
si venuto a creare tra i protagonisti della fiction e il pubblico
, cui si
deve lo straordinario successo della serie tv e della colonna sonora di cui
NICCOLÒ AGLIARDI è autore di 9 brani inediti.

IO
NON HO FINITO
è il nuovo progetto discografico di Niccolò Agliardi, realizzatocon la sua
band THE HILLS (Max Elli, Andrea Torresani, Francesco Lazzari e i
fratelli Giacomo e Tommaso Ruggeri) e prodotto da Pietro
Cantarelli
. Il disco, pubblicato da Carosello Records, è disponibile nei negozi tradizionali, in digital download e
sulle piattaforme streaming.

«“IO
NON HO FINITO” è ciò che io e i The Hills ci ripetiamo, ogni giorno, davanti
alla fortuna che abbiamo di fare il lavoro che amiamo, non sempre senza
difficoltà
– racconta Agliardi – Continuando a stupirci per le sorprese che riserva e
per le straordinarie occasioni che genera
».

Io non
ho finito
” è stato anticipato dal primo singolo “Volevo perdonarti,
almeno
”,
attualmente
in rotazione radiofonica, il cui video è disponibile al seguente link http://bit.ly/1kkaqpI.

Questa
la tracklist del disco: “Io non ho finito”, “Volevo
perdonarti, almeno
”, “Atti mancati”, “Soltanto il
vero
” ft. Emis Killa, “Il piano d’azione”,
Ealing”, “L’amante”, “Le parole
dell’assenza
”, “La sentinella”, “Fino in
fondo
”, “Un frammento” ft. Mauro Ermanno Giovanardi,
Io sto già con te” (bonus iTunes track).

Con il nuovo
album e con le oltre 1milione e 900mila views su Youtube del brano hit
Io Non Ho Finito
(che ha spopolato con decine di reinterpretazioni
amatoriali sul web), Niccolò Agliardi si conferma un
cantautore completo, raffinato ed unico nel suo genere, un talento apprezzato da
pubblico e critica, tanto da essere stato invitato lo scorso 10 maggio ad
esibirsi in Piazza San Pietro davanti a Papa Francesco
in occasione
dell’evento “La Chiesa per la scuola”.

Niccolò
Agliardi
è nato a Milano il 17 maggio 1974, docente e studioso dell’arte della parola in
musica. Ha
pubblicato tre dischi di inediti, “1009 giorni” (2005), “Da
Casa A Casa
” (2008) e “Non Vale Tutto” (2011), vincendo due volte il
Premio Lunezia per i suoi ultimi due album.
A gennaio 2014 è uscito il disco della colonna sonora della serie tv,
record di ascolti su Rai1, “Braccialetti Rossi” (Carosello
Records) di cui Niccolò Agliardi è il direttore musicale, autore e compositore,
con la sua band The Hills, delle 9 canzoni inedite (Edizioni Curci) contenute
nell’album.

Niccolò
Agliardi, uno degli autori più prestigiosi della scena musicale italiana,
ha scritto e collaborato con grandi artisti italiani e internazionali (Laura
Pausini, Eros Ramazzotti, Zucchero, Elisa, Emma Marrone, Patty Pravo, Damien
Rice, Bryan Adams e molti altri). Si è aggiudicato un Ascap Award ed è
stato nominato ai Latin Grammy Awards per il brano “Invece No” di
Laura Pausini.

Insieme ad
Alessandro Cattelan ha pubblicato il romanzo, divenuto “best seller-Oscar
Mondadori”, Ma la vita è un’altra cosa” e ha partecipato
come giudice a Spit, programma cult di Mtv.

www.niccoloagliardi.it – www.facebook.com/niccoloagliardi –
www.twitter.com/NiccoloAgliardi

Milano, 30
maggio 2014

NICCOLÒ AGLIARDI

& The Hills

IO NON
HO FINITO

«Ho pensato un giorno, che avrei voluto essere il cantante di una
band. Non un cantautore “accompagnato” da un gruppo. Sono due cose
profondamente diverse.

Già da qualche
anno, (in seguito all’uscita di “NON VALE TUTTO”) condivido il palco, la
scrittura, le serate e l’amicizia con cinque eccellenti musicisti:

Max Elli, Andrea Torresani, Francesco Lazzarie i fratelli Giacomo e
Tommaso Ruggeri.

Ogni
giorno passato assieme a loro, mi ha fatto capire quanto sia importante
riuscire ad adattare le canzoni ad un suono e un suono alle canzoni.

Non è un
caso, che anche la mia scrittura sia sostanzialmente cambiata da quando lavoro
con loro e, a sorpresa, anche la mia voce, nel canto.

Eccoci
allora tutti insieme – alla fine dell’estate del 2012 – in un casale sulle colline
del Tortonese (da qui il nome della Band). A scrivere canzoni, a suonarle
subito dopo, a fare la pizza al forno, le camminate nei boschi e a pescare
lungo il fiume.

Io porto
le mie parole, qualche pezzo di storia vera e qualche pezzo di storia
inventata. I miei occhi, ancora un po’ pesti e il desiderio di una nuova
stagione.

Loro ci mettono
gli accordi, gli arrangiamenti e una buona dose di leggerezza.

Nascono
così dieci canzoni. Belle. Anzi, secondo noi, molto belle.

E dalle
colline di Tortona, ce ne andiamo a passare l’autunno, vicino al mare. A
Bolgheri, in Toscana. Fa freddo fuori, ma in studio si sta bene, e si beve
dell’ottimo vino rosso.

Ci
aspetta tutte le mattine in sala, Pietro
Cantarelli
che supervisiona gli arrangiamenti e produce la maggior parte
delle canzoni.

Si parla
di assenze, sì. Questo è innegabile. Quelle che lasciano gli occhi un po’
gonfi.

Però,
quest’anno ho compiuto 40 anni. Ed è una buona età per riconoscere all’assenza la
poesia che merita, senza attribuirle ne’ troppo potere, ne’ alcuna forza
distruttiva.

A Natale del 2012il disco è pronto per
essere pubblicato.

Poche
settimane dopo, però, una telefonata scombina i piani di lavoro e del cuore.

Arriva
una nuova proposta che si chiama “Braccialetti
Rossi”.

È impossibile
non farsi travolgere.

Ancora
una volta i The Hills mettono mano
agli strumenti e decidono che il nostro disco può e deve aspettare. Tutti
scegliamo di indossare un Braccialetto
Rosso
. Partiamo per la Puglia, sul set conosciamo i sei giovani
protagonisti del film e scriviamo “IO
NON HO FINITO”
e tutte le altre canzoni originali della colonna sonora.

Dopo un
anno di lavoro intenso e di emozioni infinite, il 26 gennaio 2014 va in onda la
prima di sei puntate della fiction tv rivelazione dell’anno.

L’Italia
si commuove e premia, per il coraggio, i BRACCIALETTI ROSSI con un record di
ascolti.

Il 17
maggio, dicevo, ho compiuto 40 anni. È un traguardo importante. Ci arrivo
sereno e soddisfatto.

Per
festeggiare come si deve, si decide, allora, di pubblicare – finalmente – quello
che per noi è un disco davvero significativo: “IO NON HO FINITO”, che è ciò che ci ripetiamo, ogni giorno, davanti
alla fortuna che abbiamo di fare il lavoro che amiamo, non sempre senza difficoltà.

Continuando
a stupirci per le sorprese che riserva e per le straordinarie occasioni che
genera.

Era una
canzone riuscita bene, “IO NON HO
FINITO”
, all’inizio.

Scaricata
e cliccata milioni di volte. Poi, tutto sommato, è anche un buon titolo.

E, a quel
punto, serviva anche un buon disco da chiamare così.

Ecco, per
fortuna era già pronto.»

Alla
composizione delle musiche, si aggiungono, su alcune canzoni, Massimiliano Pelan, Lorenzo Biagiarelli, lo stesso Pietro
Cantarelli
, Ermal Meta, Fabio De Martino, Andrea Vigentini e Viviana
Colombo
.

Il disco
è stato registrato e mixato alla Pineta
Recording Studio
di Bolgheri da Gianluca Vaccaro e da Marti Jane Robertson.  Da Giordano Colombo e Marco Barusso all’Auditoria Records di Como e da Enrico La falce al MilkShop Studio di
Milano.

La
masterizzazione è stata curata da Gianluca
Vaccaro
e da Marco D’Agostino.

L’opera
in copertina è dell’artista PIETRO
RUFFO,
il progetto grafico del disco porta la firma di Laura Bolzoni, le foto all’interno del disco sono di Chiara Mirelli e Paolo Santambrogio, l’ufficio stampa è curato da Riccardo Vitanza e Valentina Marturano per Parole
& Dintorni.

La promozione
radiotelevisiva è a cura di Valentina
Spada
e Giulia Salerno per Faro Music.

La
consulenza legale è affidata all’ Avv.
Patrizio Visco.
Il booking a Barley
Arts.

Il Management Coordinatorè Carlo Garrè per Jalamediaactivities.com

Il disco
è pubblicato in licenza per Carosello Records,
distribuito da Artist First,
disponibile dal 27 maggio 2014.

Il
coordinamento editoriale è di Claudia
Mescoli
per Edizioni Curci.

Niccolò
Agliardi

commenta i
brani dell’ album

“Io non ho finito”

IO NON HO FINITO
(Braccialetti Rossi)

“…anche con i crampi, con la
fine sulla faccia, col dolore che mi schiaccia, e non lo sai.

Anche con la gioia di sapere
che, dovunque ce ne andremo, non ci lasceremo mai.

Io non ho finito.

La grande sorpresa.

I “miei” Braccialetti
Rossi
. Una storia struggente e meravigliosa; un film tv di successo, e
un’avventura che ancora continua. Sei nuovi “fratellini” acquisiti, una
famiglia allargata, nuove opportunità, tante soddisfazioni per una colonna
sonora scritta da me, dai The Hills, e cantata insieme ai miei amici. Un lavoro che ha scombinato i piani e il
cuore.

Una canzone a cui devo tanto, per avermi ricordato che fare
progetti è importante, ma che il resto lo fa la vita. Non potevo, quindi,
escludere dal mio disco questa traccia. Anzi, questo disco, non poteva che
chiamarsi così.

VOLEVO PERDONARTI, ALMENO

Scordarsi è un abitudine,
oramai.

Talmente prevedibile che ti
annoi.

Così provi a mandarmi
segnali di resa, disordinati.

Io che copro distanze con
pezzi d’amore recuperati.

Ancora
una volta, per me, il cielo d’Africa. Il caldo della notte e la possibilità di
riflettere, in silenzio, su alternative possibili a qualcosa lasciato in
sospeso, a casa. Il mio amico Ermal Meta viaggiava con me.

Lui sa
trovare sempre buone melodie alle mie parole.

Se due
persone si somigliano molto, è facile che si somiglino anche nella gestione
della fine: alternando l’inganno dell’orgoglio che è prerogativa di molti, e la
poesia del perdono. Che è solo di alcuni.

E per
cui serve una mente allenata.

Il
videoclip del brano è firmato dal giovane regista Giulio Volpe e ambientato a
Bolgheri, dove tutto il disco è stato registrato.

ATTI MANCATI

Io vorrei prenderti a calci
sul cuore per farti capire com’è

che si vive guardando per
terra, cercando di esistere senza di te.

Ma poi, certe cose non le
dici a nessuno.
..”

È una
canzone che ha già attraversato i “1009 giorni” del mio primo disco. Ha quindi
già 10 anni.

Max Elli
scrisse la musica, io il testo. Entrambi ci siamo sempre chiesti come sarebbe
stato riascoltarla con un arrangiamento differente.  Et voilà. Detto. Fatto.

Cantiamo
tutti. Cori, archi e poco altro, quasi fino alla fine.

Quando
provi, in tutti i modi, a garantirti un affetto e un’attenzione speciale, e al
momento di aprire il pugno per vedere cosa resta sul palmo della mano, non ci
trovi nulla.

Quella
mattina, non avevo ancora compiuto 30 anni, mi sono alzato prestissimo e prima
di uscire ho preparato una torta di mele.

Al
ritorno lei non c’era e non aveva lasciato nemmeno un messaggio per
ringraziarmi del pensiero.

L’ingratitudine
di qualcuno genera spesso lampi di profonda ispirazione.

SOLTANTO IL VERO (feat.EMISKILLA)

Toccami la faccia e dimmi
che ci sono

e che la paura, serve a fare
un uomo

in cambio io ci credo.

E cambio accenti al mio
dolore
.”

Di Emis, mi ha sorpreso per la spontaneità con
cui ha scelto di condividere con me questa canzone. Le sue parole, affilate e
profonde dimostrano come, ancora una volta, diverse forme musicali possano
coesistere abbandonando ogni pregiudizio di genere.

A tutti capita di fare i conti con un dolore, ed
è affascinante scoprire come ognuno di noi abbia le risorse per uscirne
evoluto, senza farsi abbruttire da esso.

In questo caso, attraverso la scrittura.

Massimiliano Pelan ha scritto la musica, il testo
è nato in volo. Viaggiando verso il Marocco.

Io ed Emiliano siamo diventati amici.

IL PIANO D’AZIONE

Oggi ho pianto qualcosa perché ho perso
qualcosa, e tu mi perdi di vista.

Per
la sete di fama.

E
la fame assassina

di
una nuova conquista
…”

A vent’anni prometti cose che non sai che non potrai mantenere. E
chiunque provi a convincerti del contrario, è solo un deluso, avvilito e
masticato dall’invidia.

Piccola ma pungente nostalgia di quando, inconsapevoli di ciò che
la vita ci avrebbe tolto e poi anche restituito, ci siamo promessi che, il
primo che si fosse conquistato la felicità, l’avrebbe divisa con l’altro/a.   

Le cose sono andate diversamente, molto lontane dalle promesse di
quel giorno.

Ma, in verità, non sono andate male per nessuno dei due.

Qualcuno ha cambiato solo indirizzo. Qualcuno opinione. Ma le due
cose insieme, si sono rivelate letali.

Ogni tanto, però, ancora oggi, ci scriviamo “ti voglio bene”.

EALING (Ti abbraccio da qui)

“…avremo spazio per mille ritorni

prima
che torni una cosa così.

Ma
un aeroporto che male può fare,

se
non ti spiace, ti abbraccio da qui.

…di amore intelligente, non
si guarisce mai…”

Ealing, quartiere alla periferia est di Londra.

Ci ho vissuto un anno, durante l’università, facendo il cameriere
e affittando una stanza con altri ragazzi a casa di un prete ubriaco. Mi sono divertito.

Quando sono partito, a qualcuno sono mancato molto.

Erano anni in cui la distanza fisica non era ancora supportata
dalla vicinanza digitale.

Ci si pensava davvero lontani.

Oggi è diverso, ma dover salutare qualcuno che si ama,
all’aeroporto fa sempre un po’ male.

Soprattutto quando non si conosce il giorno in cui ci si rivedrà.

Per certi “amori
intelligenti”,
allora forse è meglio non darsi nessun addio. Ci si abbraccia sulle scale, con il
taxi che aspetta sotto. Dandosi appuntamento al prossimo ritorno. Anche se non ci
sarà.

L’AMANTE

Chiunque vedesse questo abbraccio infinito,

potrebbe
soltanto benedirlo per noi.

Chiunque
provasse a non cercare ragione,

avrebbe
ragione molto prima che poi.

La figura dell’amante è controversa e soggetta a molti pregiudizi,
se vista da occhi esterni.

Ma, a chiunque sia capitato di ricoprire questo ruolo, sa bene
quanta fatica e quanto equilibrio siano necessari per non disintegrare il
passato di chi ci costringe a questa condizione e per non annientare se stessi.

Capita che un amore clandestino sia così puro e così dirompente da
sbriciolare i sensi di colpa e da riempire di luce e di poesia, il più buio dei
giorni.

L’amante ha gli stessi doveri. Ma non ha gli stessi diritti.

LE PAROLEDELL’ASSENZA

Le parole dell’assenza

sono
come zanzare:

piccole
e insidiose

ma
non fanno clamore.

Sono
pozzi nei pozzi,

muscoli
a pezzi.

Fiumi
che il mare non vede arrivare.

NON
RIPORTANO NESSUNO
.”

Parlare
ostinatamente di chi non c’è, oltre a non riportare nessuno, rischia di
allontanare anche chi rimane.

Pesanti
e grevi sono i racconti su chi manca. Ripetitivi e stanchi.

Placebo
per chi parla. Noiosi per chi ascolta.

Il
rosario sull’assenza è un rituale a cui bisognerebbe sottrarsi il prima
possibile.

Scrivo
con i The Hills, canto con loro. Ci siamo tutti, per fortuna. Almeno, noi.

LA SENTINELLA

E mosche e caldo. E caldo e vento.

Mi
chiedo: a stare lontano da casa, per troppo tempo, che cosa divento?

Ho
chi mi aspetta, o almeno spero.

Ma
sorvegliare le vite degli altri, è stato sempre il mio solo lavoro.

Cosa
mi tocca sperare, malgrado questo silenzio cattivo.

Di
essere vivo.

Un giovane soldato al fronte. Poco più di vent’anni.

È di guardia, la notte, nel deserto. Fuma. Sta da solo.

Ha paura e coraggio insieme. Non dichiara nessuna delle due cose.

È destinato a sorvegliare le vite altrui. Ad avvisare se arriva il
nemico, a far dormire tranquilli gli altri, se all’orizzonte vede solo stelle.

Aspetta di poter tornare a casa, dove spera che ci sia ancora
qualcuno in grado di sorvegliare la sua, di vita.

Ho scritto questa canzone con Pietro Cantarelli, che quella notte,
prima di dormire, si è messo al piano e ha registrato la canzone in poco tempo.

Lui che è sentinella e Amico.

FINO IN FONDO

Sono solo gallerie, non ti devi spaventare.

C’è
un pezzo di strada, nel buio, da fare e si fa.

Sono
solo gallerie, non ti devi preoccupare.

C’è
un pezzo di strada, nel buio, da andare e si va.

Fino
in fondo, passando attraverso, si esce da qua.

Da qualunque cosa si
desideri uscire, prima, bisogna entrarci.

Una riflessione
ricevuta, una sera, da un tizio, ubriaco in un bar.

Mi è parsa così
scontata e cosi profonda al tempo stesso, da costruirci una canzone intorno.

Allora, tutti fuori.
Dalla fatica di un inverno, dagli imprevisti di un amore che sceglie – per
primo – la via di fuga, fuori dai luoghi comuni che accompagnano un capolinea,
e in definitiva fuori anche dal dolore.

Passandoci attraverso,
ovviamente. A tempo di reggae.

UN FRAMMENTO (feat. MAURO
ERMANNO GIOVANARDI)

Questo è l’inganno.

Ora
lo sai. Delle canzoni, non ti fidare mai.

Quelle
degli altri o quelle che scrivo io.

Ma
la vita è un’altra cosa, amore mio.

Può darsi che una canzone sia in grado di sciogliere un dolore, di
cristallizzare un momento di felicità. Può pure darsi che sia anche capace di
accompagnare una rivoluzione, piccola o grande che sia. Personale o
collettiva.  Ma quello che è certo è che,
la maggior parte delle volte, le canzoni sono migliori di coloro che le hanno
scritte.

Io scrivo canzoni da molti anni, a loro sono grato per avermi permesso
un mestiere e una via di uscita da molti labirinti.

Però ne conosco bene le insidie e le zone d’ombra.

Mi sono permesso, quindi, di avanzare un piccolo attacco –
benevolo- all’inganno della forma canzone.

Trovo ancora più interessante la seduzione e la timidezza. Quella
che vedi con gli occhi. Quella che ti lacera il petto.

Le canzoni, arrivano dopo.

Lo sa anche Joe. Per questo gli ho chiesto di prestarmi la sua
voce calda e la sua ironia.

THE
HILLS E PIETRO CANTARELLI

«Ho accettato con
entusiasmo l’invito di Niccolò ad occuparmi di questo disco e a scrivere
qualcosa insieme, così come si fa con qualcuno che si stima veramente.

Di questo si tratta,
una questione di appartenenza, di profonda e tacita condivisione.

Sono orgoglioso del
lavoro fatto insieme e felice di aver avuto l’occasione di conoscere gli
splendidi musicisti che lo circondano.
»

                                                                                                                                             
 Pietro Cantarelli

*

    

«“Io non ho
finito” è, per me, come un album fotografico da sfogliare, all’interno del
quale rivedo tante belle immagini trascorse tra le colline di Tortona e la
pineta di Bolgheri. Profumi e accordi si amalgamano per provare a raccontare, a
chi ascolta, qualcosa di noi. Questo è l’intento. E il motore che ci ha spinti
ad arrivare fin qui. L’unico autentico.

Alcune di queste
canzoni sono state la colonna sonora di tanti miei pensieri. Passaggi di vita
quotidiana degli ultimi mesi.

Sono sicuro che ognuno dei The Hills, così come Pietro,
Niccolò e il sottoscritto, ha vissuto sulla propria pelle ogni singola nota,
mettendo la propria spontaneità emotiva al servizio di questo lavoro.
»

                                                       
                                                                                       
Andrea Torresani

«Quando il lavoro si trasforma in
un’esperienza di condivisone e crescita musicale e umana.

Sono orgoglioso e contento di essere parte di questo gruppo. E considero
ciò che è stato fatto assieme a Tortona e Bolgheri, uno dei più grossi regali
che abbia mai ricevuto.» 

                                                                                                                             
                 Giacomo
Ruggeri

«Secondo me “IO NON HO FINITO” è un disco che possiede due anime. La componente puramente
cantautorale si è incontrata con la forza ruvida di una Band che ha saputo
valorizzare e dare alle canzoni una chiave di lettura nuova.

L’abbiamo pensato e
registrato quasi completamente “live”, utilizzando praticamente solo cinque
strumenti che, suonati insieme, fanno da cornice a testi pieni di poesia e
sentimento. Un esperimento riuscito, per me. E sono orgoglioso di esserne
parte.
» 

                                                                                                                                             Tommaso Ruggeri

«Lavorare su questo disco è stata un’esperienza unica di musica e di
vita.

È stato un tempo in cui la musica si fa passione vera e autentica
condivisione.

E poi c’è il talento di un artista profondo che con le parole ci sa fare
davvero.

E di musicisti, che la musica non la raccontano, ma la fanno sul serio.

E così ho visto nascere queste canzoni. Che sono un viaggio all’interno
di un viaggio.»

                                                                                                        
         Francesco Lazzari
(L’Americano)