POKER D’ASSI PER GQ ITALIA:
QUATTRO COPERTINE DEDICATE A CESARE PRANDELLI, FRANCESCO TOTTI, ANDREA PIRLO
E A MARIO BALOTELLI CHE DICHIARA: “SE LA PRENDONO CON ME SOLO GLI STUPIDI E
GLI IGNORANTI”
Tre protagonisti
eccellenti e un grande assente. È un numero davvero speciale, quello che GQ
Italia – in edicola daL 26 maggio – dedica al Mondiale di calcio in Brasile,
con quattro straordinarie cover differenti – con Balotelli, Pirlo, Prandelli
e Totti –, interviste esclusive, inchieste e reportage sulla situazione
economica e sociale del Paese che il prossimo anno ospiterà anche i Giochi
olimpici. È davvero il caso di definire straordinario il servizio fotografico,
realizzato da CG Watkins, in cui il c.t. della Nazionale italiana Cesare
Prandelli fa vibrare la spada laser di Obi-Wan Kenobi. «Che la forza sia
con noi», sembra dire il tecnico azzurro, che ha spiegato le sue scelte a
GQ, anche quella di rinunciare a Francesco Totti malgrado abbia appena
concluso una delle sue migliori stagioni. Il capitano della Roma, fotografato da
Alex Majoli, a sua volta ha accettato per la prima volta di immaginare con il
mensile il momento «bello e terrificante» in cui dovrà dire addio al calcio:
«Col pallone ci sono cresciuto e ci morirò, ma sarò io il primo a gettare la
spugna: non voglio andare in campo a fare figuracce».Straordinaria è
anche la foto di copertina con Andrea Pirlo, scattata da Alessandro
Albert. Il leader della Juventus e della Nazionale ha posato impugnando
un’enorme ascia, dimostrando peraltro di essere assolutamente a suo agio, a
conferma della sua indole di duro di poche parole. «Io mi sento forte, non
misterioso. Non vado a parlare in giro, non faccio grandi scene», ha
dichiarato. «Mi faccio i fatti miei. È anche per questo che non ho Twitter,
non uso Facebook. Non voglio passare tutto il giorno a scrivere al mondo. Sono
altre le robe veramente importanti».GQ ha infine incontrato Mario
Balotelli, in uno dei rari faccia a faccia concessi dall’attaccante della
Nazionale, di fronte all’obiettivo di Mattia Balsamini. E ha scoperto “l’altro
Mario”, non la caricatura che appare ogni giorno, ma un ragazzo con le idee
molto chiare. Soprattutto sul razzismo: «Sono diverso e questo dà
fastidio», ha dichiarato Balotelli a GQ. «Faccio degli errori e li pago
sempre, ma se fossi bianco mi mandereste soltanto a quel paese. Il problema non
sono le cose che faccio, ma che queste cose mi siano “permesse”. Se la prendono
con me solo gli stupidi e gli ignoranti».