Armando Marrocco SOGNOUTOPIAIRREALTA’ – Nardò (Lecce) – In mostra dal 22 agosto al 20 settembre 2014

Armando Marrocco

SOGNOUTOPIAIRREALTA’

AnniSessantaSettantaOttanta

a cura di Toti
Carpentieri

installazione ambiental#279

In mostra dal 22 agosto al 20
settembre 2014

luglio 2014

Il 22 agosto 2014
alle 19,30 inaugura alla galleria L’Osanna
di Riccardo Leuzzi a Nardò (Lecce)
la mostra SOGNOUTOPIAIRREALTA’ |
AnniSessantaSettantaOttanta
con 11 sculture di Armando Marrocco, provenienti da collezione privata, che ben
evidenziano come l’artista abbia esplorato il rapporto tra arte e scienza in
tre decenni durante i quali è stata particolarmente visibile l’instancabile
ricerca dell’autore.

Nello spazio di
Nardò, familiare per Marrocco grazie alla profonda intesa artistica e umana con
il gallerista Riccardo Leuzzi affermatasi negli anni, il visitatore più che visitare
“incontra”: sculture a parete o a terra, alcune a un nuovo e sorprendente debutto
cui non si assisteva dagli anni ’80, come nel caso dei maestosi Cavalieri Ardenti. Queste sculture
infatti, al cui interno è infusa la fiamma reale della scienza calata
nell’opera d’arte, sono state protagoniste di numerose esposizioni
istituzionali su tutto il territorio nazionale.

La mostra intende
far scoprire al visitatore cosa può legare e cosa può invece distinguere tra
loro il sogno, l’utopia e l’irrealtà, partendo
dal rigore di un’esplorazione scientifica propria del procedere dell’artista
con metodo e organizzazione, perché solo in questo modo per Marrocco è
possibile rappresentare l’ideale di bellezza, “divenuta indifferibile canone”
come sottolinea Carpentieri nel testo critico.

La materia stessa,
nel percorso trentennale in mostra, riflette e accoglie il concetto di scienza,
ampliandone il significato nel suo divenire opera d’arte, che sfociasse negli
anni nelle definizioni di arte programmata o cinetica, in esplorazione
cromatica o rapporto aureo.

Nell’esposizione la
distinzione tra i tre concetti, intesa come lontananza, si scorge ad esempio nelle
calamite che si respingono di “Fluttuazione”; rimandano invece all’irrealtà i
“Multispazi Illusori”; lega tra loro utopia e sogno, forse realizzabile, il
“Messaggio a una Supernova”.

I tre pensieri vengono
espressi senza spazi, in un continuo dialettico e ideale, “confermando all’arte
la qualità di un linguaggio primario, 
conferendo concretezza al grande disegno della natura, e consentendo al
sogno di continuare il volo libero nella fantasia e nel futuro” (Toti
Carpentieri).

Armando
Marrocco sarà presente all’inaugurazione
e illustrerà ai visitatori i suoi ospiti
immobili, testimoni di trent’anni di ricerca materica che continua al presente
e anela alla definizione di un dialogo tra spiritualità e mondanità, ovvero tra
arte e scienza.

La libertà espressiva, tratto inesauribile
dell’artista, si evince ancor di più in questa esposizione che intende
definire, per superare, i confini tra sogno, utopia e irrealtà.

Dal 22 agosto 2014 è
disponibile il catalogo della mostra.

Armando
Marrocco

Nasce a Galatina (Lecce) nel 1939. Dopo gli
iniziali interessi informali, nel 1962 su incoraggiamento di Lucio Fontana si
trasferisce a Milano e le sue prime ricerche si sviluppano nell’ambito
dell’Arte Programmata e Cinetica. La sua prima personale a Milano si tiene nel
1966 alla Galleria Montenapoleone e nel 1967 partecipa al IX Premio Silvestro
Lega di Modigliana (secondo premio ex-aequo con Mario Nigro). Nel 1969 aderisce
al gruppo Art Terminal con il quale partecipa ad alcune importanti
manifestazioni, Area Condizionata alla Galleria Toselli di Milano e Campo
Urbano a Como, a cura di Luciano Caramel. Nel 1970 Pierre Restany lo invita a
partecipare alle manifestazioni che si svolgono a Milano per il X anniversario
dalla nascita del Nouveau Realisme. Nei primi anni ’70 i suoi interessi
comprendono il comportamento, la natura e l’antropologia, fatto questo che lo
porterà in seguito ad aderire al movimento Arte Genetica. A conferma di ciò si
ricorda la mostra Habitat per formiche – 2000 formiche vive, tenutasi nel 1971
a Milano alla Galleria Apollinaire di Guido Le Noci. Queste esperienze saranno
raccolte nella pubblicazione Calendario, con testi di Toti Carpentieri e Pierre
Restany. Dopo una serie di mostre internazionali organizzate dallo stesso
Restany sul tema della comunicazione e nell’ambito della Nuova Scrittura, negli
anni ’80 il primitivo interesse per il recupero dei materiali si fa sempre più
vivo, come anche quello rivolto allo spazio e alle installazioni ambientali.
Nel 1988 su invito di Pierre Restany una sua grande scultura, La città
palafitta, è installata nel Parco Olimpico di Seoul. Nel 2002 viene nominato
Accademico ad honorem della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti dei
Virtuosi al Pantheon. Nel 2007 riceve l’omaggio per i cinquant’anni d’arte,
Armando Marrocco Artecontemporanea, al Palazzo della Permanente di Milano e nel
2008 al Palazzo della Loggia di Brescia. Nel 2010 è presente con Pietra e Messaggio
alla Biennale di Venezia-Architettura. Nel 2012 l’Istituto Italiano di Cultura
di Colonia gli dedica un’ importante mostra, “Armando Marrocco – Io sono sempre
io”. Nel marzo 2013 inaugura alla Galleria Antonio Battaglia “Intrecci” con
catalogo a cura di Alberto Fiz. Nel febbraio 2014 inaugura alla Galleria Il
Castello Modern and Contemporary Art di Milano “Mediterranei | Intrecci |
Dimore”  a cura di Adriano Conte e
Marcello Conte con testo critico in catalogo di Elisa Ajelli e a Bari alla
Galleria Formaquattro la mostra “Néspazionétempo” a cura di Daniela Boscia.

Info:

·       
dal 22 agosto al 20 settembre 2014, Via XX
Settembre 34, Nardò (Lecce) tel. 0039 0833 562906

·       
orari: dal lunedi al sabato 18-22

·       
mostra e catalogo a cura di Toti Carpertieri

·       
direzione creativa di Elisa Ajelli

·       
catalogo disponibile in galleria dal 22
agosto 2014

Si ringrazia
l’archivio Armando Marrocco per la collaborazione.

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