Juanjo Mosalini |
UN’ESTATE CON LA MUSICA 2014
Delta y Mar: tutto il sapore
di Buenos Aires in una sera
La capitale argentina e le sue ineffabili atmosfere protagoniste del terzo appuntamento di
Festival Tango. Sul palco dell’Auditorium di Milano
il Duo Bögeholz-Mosalini
Giovedì 7 agosto, ore 20.30
Auditorium di Milano – largo Mahler
Chi c’è stato almeno una volta, non può più dimenticarla, anche non dovesse tornarci mai più. Stiamo parlando di Buenos Aires: mito pulsante tra le grandi capitali mondiali, che sa regalare al visitatore come poche altre città del pianeta emozioni impagabili. Merito del tango, certo, ma non solo.
Questo ineffabile mix di atmosfere irripetibili – è il ricordo e il sentimento che chiunque ci sia andato per almeno un giorno si riporta a casa – lo ritroveremo condensato in musica giovedì 7 agosto (ore 20.30), all’Auditorium di Milano in largo Mahler, per il terzo appuntamento di Festival Tango, la rassegna de Un’estate con la musica 2014 interamente dedicata a quella forma d’arte da sentire, da vedere, da vivere che lo stesso Luis Bacalov, amico da sempre de laVerdi e coordinatore del festival, non esita a definire “vizio”.
Bene, il pubblico dell’Auditorium potrà alimentare il vizio del tango in modo vorticoso partecipando a una serata che si preannuncia unica, sia per il programma – con una decina di brani di altrettanti differenti autori del passato e del presente: da Piana a Matos Rodriguez, da Blömer a Sánchez, da Filiberto a Bögeholz , passando ancora per Martinez, Mosalini, Piazzolla e Bartsch – sia per la levatura e la classe degli interpreti: il bandoneón di Juanjo Mosalini e la chitarra di Vicente Bögeholz, riuniti in un irreplicabile duo.
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org, biglietti euro 15,00/12,50/9,00).
Programma
Sebastián Piana (Buenos Aires, 1903–1994)
Viejo Ciego, 1926 (arrangiamento Juanjo Mosalini)
Nel 1926 Homero Manzi compose un poema intitolato El ciego de violìn, che propose in un concorso di poesie di tango. Càtulo Castillo, dopo aver letto il testo, consigliò a Manzi di ritirarlo perché troppo bello per una manifestazione di quel tipo e lo portò a Sebastián Piana che, constatandone l’ottimo livello, lo musicò dandogli il titolo definitivo di Viejo Ciego. È la storia di un vecchio cieco che vive, accompagnato dal suo cane, suonando un vecchio violino. Nelle note lamentose dei tanghi che suona, si sente la pena del suo vivere, tutta la sua storia passata.
Gerardo Matos Rodríguez (Montevideo, 1897-1948)
La Cumparsita, 1915-16 (arrangiamento Juanjo Mosalini)
È il tango più celebre al mondo, anche grazie all’altissimo numero di interpreti prestigiosi che lo hanno voluto eseguire e incidere. Inizialmente era stato pensato in forma di marcetta per il carnevale della Federacion de Estudiantes del Uruguay, detto appunto “comparsa” (mascherata); da qui il suo nome, ridotto dapprima in Comparsita e trasformato quindi in La Cumparsita (piccola mascherata; gruppo di persone travestite o vestite in maniera bizzarra, che sfilano, cantano e ballano nelle feste carnevalesche). In occasione del Carnevale del 1916, il compositore chiese al direttore e pianista Roberto Firpo, che si esibiva al Caffè La Giralda, di farne un arrangiamento musicale. Il successo non fu duraturo e il brano cadde nel dimenticatoio finché Enrique Maroni e Pascual Contursi scrissero un testo e gli diedero il titolo Si supieras che fu inciso da Carlos Gardel.
Rüdiger Blömer (Mönchengladbach, 1960)
Tres Encuentros
Vive ad Aachen, in Germania. Ha studiato Violino, Teoria musicale, Composizione e ingegneria del suono. Insegna Teoria musicale alla Musikhochschule di Colonia, Aquisgrana. Le sue composizioni si estendono dalle piccole formazioni cameristiche alla grande orchestra. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti internazionali. La sua opera più recente è l’Oratorio Viderunt omnes multe terrae per coro, orchestra e solisti.
Juan Antonio Sánchez (Berlino, 1965)
Tonada por despedida
Chitarrista e compositore cileno nato in Germania, si dedica principalmente alla fusion latino-americana e allo sviluppo del folklore attraverso le tecniche della musica classica. È considerato fra i maggiori compositori contemporanei.
Juan de Dios Filiberto (Buenos Aires, 1885–1964)
Quejas de bandoneón
(Lamento di bandoneón)
arrangiamento Juanjo Mosalini
Autore della musica, nel 1918, fu Juan de Dios Filiberto (1885-1964). Uno fra i grandi compositori del tango classico, detto “Il Mozart de La Boca”, Filiberto scrisse questo brano popolarissimo nel 1918. Nelle sue memorie ricorda di averlo composto originariamente per pianoforte solo. Fin dall’inizio prevedeva tuttavia la possibilità della strumentazione, con aggiunta di violoncello e bandoneón. Indicava inoltre, per l’assolo di bandoneón nel Trio (il terzo dei movimenti del tango), l’innovativo impiego dei bassi, ossia della mano sinistra. Il suo più grande interprete bandoneónista è stato Anibal Troilo.
Vicente Bögeholz (Santiago del Cile, 1963)
Delta y mar – Puerto Varas – El Puyuyui
Composto nel 2014, alla base di “Delta y mar” c’è il tema di Plegaria para un Labrador del cantautore cileno Victor Jara. L’inizio della canzone fa così: “Levantate y mira la montaña, de adonde viene el viento el sol y el agua…” (Alzati e guarda la montagna, da dove arriva il vento, il sole e l’acqua). Affianco a questo forte messaggio politico, per il quale Jara utilizza queste meravigliose immagini della natura, Vicente Bögeholz paragona il processo artistico della creazione all’immagine “Delta y Mar”, le vie dell’acqua fino al mare. “Desembocadura del Bío-Bío” in Concepción (Cile) e “Delta du Fango” in Galéria (Corsica) sono stati invece due luoghi che hanno fornito al compositore una ulteriore fonte di ispirazione non solo musicale ma anche molto personale per “Delta y Mar”.
I brani Puerto Varas e El Puyuyui sono stati composti nel 2013, su idee per i brani nate in un tour in duo con Mosalini attraverso il Cile.
Puerto Varas è una reminiscenza malinconica dell’omonimo pittoresco luogo vicino al vulcano Osorno, che deve il nome alla omonima, città fondata nella seconda metà del Diciannovesimo secolo dagli immigrati europei. Puyuyui è un insieme di ritmi allegri e rilassati, un dialogo musicale virtuoso, ispirato dal casuale e divertente accento francese della pittoresca cittadina Puyehue, situata al confine con l’Argentina, nel sud del Cile.
José Martinez
(Buenos Aires, 1890–1939)
Pablo, 1920 (arrangiamento Juanjo Mosalini)
Tango-milonga dedicato a Pablo Podestà, fondatore del “Circo Criollo” (un primo esempio di spettacolo rappresentativo della cultura sudamericana) e uno dei più importanti attori del teatro argentino.
Juan José Mosalini (Buenos Aires, 1943)
Milonga de la tierra (Arrangiamento Duo Bögeholz – Mosalini)
Juan José Mosalini è per il tango quello che Paco de Lucia è per il flamenco: un maestro della nostra epoca che, non contento di perpetuare una tradizione, si sente in dovere di arricchirla e trasmetterla ai più. Nato nel 1943 da una famiglia di artigiani appassionati di musica, a soli 17 anni diventa un musicista professionista iniziando una importante carriera che lo vede suonare insieme con numerose orchestre e per diversi solisti. Nel 1977 si trasferisce in Francia dove si troverà ad arrangiare, produrre e collaborare agli album di artisti come José Basso, Horacio Salgan e Astor Piazzola fra gli altri.
Astor Piazzolla (Mar del Plata, 1921–Buenos Aires, 1992)
Compadre (1980)
Letteralmente “Padrino”, è l’ultimo movimento di Cinco Piezas para Guitarra (Campero, Romántico, Acentuado, Tristón, Compadre), che Piazzolla dedicò al repertorio per chitarra solista. Sulla genesi di questo lavoro esistono due versioni. Secondo la prima l’idea sarebbe venuta a Piazzolla dopo aver ascoltato Ernesto Bitetti suonare alcuni arrangiamenti per chitarra di sue composizioni. La seconda, invece, si suppone che l’abbia scritta dopo aver ascoltato Roberto Aussel suonare le Cinque Bagatelle di William Walton.
Juanjo Mosalini (Buenos Aires, 1972)
Entre Pliegues (Tra le pieghe)
Composto nel 2010, è un brano dedicato al bandoneón, uno strumento musicale fatto di pieghe. Dunque “Tra le pieghe” vuole indicare tutta la storia che il bandoneón porta dentro di sé.
Wolfgang Bartsch (Repubblica Federale Tedesca, 1963)
Strömungen (Correnti) – Lamento – Spiel der Kräfte (Gioco delle forze)
I tre pezzi sono sviluppati ognuno in modo indipendente l’uno dall’altro, sia per il contenuto emotivo sia per la struttura formale. In Strömungen (Correnti) entrambi gli strumenti, bandoneón e chitarra, si muovono in un flusso vivace di note veloci le cui pulsazioni, con accenti variabili, passano attraverso un’alternanza continua di ritmi. Lamento è un brano molto sentimentale, ispirato alla musica indiana, con una melodia quasi cantabile. Pieno di energia è invece il brano Spiel der Kräfte (Gioco delle forze) in cui si scontrano idee diverse e vari stati d’animo in grado di sviluppare delle dinamiche proprie.
Biografie
Vicente Bögeholz Chitarra
È nato in una famiglia di musicisti professionisti a Santiago del Cile. Si è formato in un ambiente e cultura musicali al tempo stesso latino-americani e europei, che hanno continuato a improntare il suo stile. Ha studiato chitarra classica a Colonia e Parigi. Ha compiuto numerosissime tournée internazionali, tenendo recital solistici e suonando in orchestra. Nei suoi vari programmi e con gli ensemble ai quali ha partecipato si è dedicato in particolare alla presentazione di musica da camera originale per chitarra, eseguendo numerose “prime” di compositori contemporanei.
Juanjo Mosalini Bandoneón
Nato nel 1972 a Buenos Aires, figlio di Juan José Mosalini, grande figura del tango argentino, trascorre la sua infanzia nella comunità di musicisti argentini, prendendo lezioni di pianoforte, armonia e musica da camera con prestigiosi insegnanti. A sedici anni Juanjo cominciò con suo padre lo studio del bandoneón, proseguito al Conservatorio di Gennevilliers. Nel 1989 comincia la sua carriera, che lo ha portato al fianco di grandi musicisti come Richard Galliano, e a ottenere numerosi riconoscimenti. Ha fatto parte del Quartetto di Luis Bacalov e creato proprie formazioni, oltre che con Bögeholz, fra gli altri con Tomas Gubitsch.
Duo Bögeholz e Mosalini
Fin dal loro primo incontro nel 2000, Bögeholz e Mosalini suonano insieme una musica a scavalco tra Europa e America Latina, che delinea nuovi orizzonti sonori per i due strumenti che sono il cuore del tango argentino: il bandoneón e la chitarra. Quando vinsero il Ruth World Musica Award in Germania nel 2006, il commento che accompagnò questo ambito riconoscimento fu inequivocabile quanto esplicito: “Una collaborazione che lascia senza parole. Un preciso, virtuoso interfaccia e una vasta sintonia emozionale sono le chiavi di volta di questo duo che, grazie alla complicità dei componenti, si fonde in un unico strumento”.
Il duo Bögeholz-Mosalini sta lavorando al suo terzo album: De las tierras. Our lands, of yesterday, of today, of our two hemisphere, che riassume ed amplifica la natura della loro proposta. La musica popolare è stata una sorgente di ispirazione per i grandi compositori del passato. Oggi il tango sta evolvendo e incorporando la “musica scolastica”. E l’impegno del duo di fondere i suoni della chitarra e del bandoneón ha portato Bögeholz e Mosalini a vivere il proprio progetto musicale come musica da camera. Tutta la nuova musica porta infatti questo marchio di fabbrica.
Nuove composizioni di autori tedeschi come Bartsch or Blömer, così come arrangiamenti di classici con un tocco di sapiente estrosità, formano un ponte che congiunge due culture, due continenti, due ere. Un ponte che ha portato il duo verso la sua irrinunciabile e peculiare identità.