UN’ESTATE CON LA MUSICA 2014
Piazzolla e il Nuevo Tango
Secondo appuntamento di Festival Tango dedicato al grande compositore argentino, con laVerdi diretta da José Maria Sciutto, il violino solista di Sonig Tchakerian e il bandoneón di Gianni Iorio. In programma anche il Piano Concerto di Luis Bacalov, eseguito dall’autore
Domenica 3 agosto, ore 18.00
Auditorium di Milano – largo Mahler
Festival Tango prosegue il suo cammino storico e filologico attraverso l’epopea del tango per Un’estate con la musica 2014, la stagione estiva de laVerdi.
Domenica 3 agosto (ore 18.00) all’Auditorium di Milano in largo Mahler, la rassegna coordinata da Luis Bacalov propone un emozionante excursus attraverso l’opera di Astor Piazzolla. Sul palco dell’Auditorium, l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, diretta per l’occasione dal conductor argentino José Maria Sciutto – graditissimo ritorno alla guida de laVerdi – eseguirà alcuni tra i brani che più compiutamente hanno caratterizzato l’opera di Piazzolla, condensandone il senso profondo, trasferendo allo spettatore gli elementi caratteristici. Del grande compositore di Mar del Plata scomparso nel 1992, riformatore del tango e strumentista d’avanguardia, assisteremo così alla proposizione del celeberrimo Libertango, scritto proprio a Milano 40 anni fa e divenuto ambasciatore in Europa e quindi in tutto il mondo della “riforma” del tango secondo Piazzolla. Seguiranno le raffinate ed eleganti musicalità di Aconcagua, rese superbe dall’intensità emotiva del bandoneón di Gianni Iorio, che torna a laVerdi col favore del pubblico. Si finisce con Las cuatro estaciones porteñas, capolavoro indiscusso e affresco indelebile di irripetibili atmosfere, che ci porta in un sol balzo tra le magiche sensazioni di un viaggio immaginifico fin dentro il cuore di Buenos Aires. L’interpretazione del violino solista della magnifica Sonig Tchakerian saprà garantire un tocco magico a un’opera che ha contribuito senza indugi a costruire la storia della musica del XX secolo.
Ma il programma è ricco di sorprese: in apertura infatti assisteremo all’esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra di Luis Bacalov, coordinatore artistico di Festival Tango, che compose quest’opera di grande respiro proprio per laVerdi nel 2011: sarà lo stesso Bacalov a interpretare il brano. Il Premio Oscar proporrà al pubblico dell’Auditorium anche il suo Seducción, brano portante della colonna sonora del film Assassination Tango, scritto, diretto e interpretato da Robert Duvall nel 2002.
(Info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, orari apertura: mar – dom, ore 14.30 – 19.00. Tel. 02.83389401/2/3, www.laverdi.org, biglietti euro 15,00/12,50/9,00).
Programma
Luis Bacalov
Concerto per pianoforte e orchestra
Il Concerto per pianoforte e orchestra è nato su commissione de laVerdi per un programma dedicato, nel 2011, ai suoni e ai colori del Sud America (direttore anche allora Bacalov, al pianoforte Simone Pedroni).
La composizione conserva la struttura in tre movimenti della forma concerto per strumento solista del periodo classico. Questa eredità viene tuttavia affiancata e combinata con tutti gli elementi dello stile di Bacalov e della musica argentina: metrica e ritmi irregolari si accompagnano alle cadenze classiche, mentre gli interventi solistici del pianoforte si arricchiscono di cromatismi e colorate armonie.
Seducción
Bacalov stesso ha scritto che Seducción “è uno dei casi in cui meglio si è realizzato il connubio tra cinema e tango”, che segna tanta parte della sua musica. Si tratta del principale dei 14 brani della colonna sonora di Assassination Tango, film scritto, diretto e interpretato da Robert Duvall nel 2002: la storia di un killer newyorkese assoldato per uccidere a Buenos Aires un vecchio generale dell’esercito argentino, colpevole di crimini politici. Giunto a Buenos Aires, conosce due ballerini di tango, ne resta affascinato e prende lezioni da una giovane donna che lo introduce nell’ambiente. Passione per il ballo e organizzazione del delitto continueranno poi a intrecciarsi.
Seducción accompagna la scena in cui Duvall balla per la prima volta il tango. Il brano è caratterizzato da un’atmosfera magica e sognante intesa ad “avvicinare”, a trasmettere il sentimento di Buenos Aires. La sua combinazione di passione e precisione è quella di un ballo – il tango appunto – che esprime la vita.
Astor Piazzolla
Composto nel 1974 a Milano, Libertango si impose subito come uno dei successi mondiali di Piazzolla, accrescendone così la fama. Fra l’altro, Roman Polanski lo inserì nella colonna sonora del suo film Frantic. Il titolo, formato dall’unione di Libertad e Tango, simboleggia appunto il passaggio del compositore al Nuevo Tango.
“Nuovo” in quanto Piazzolla incorporò nel tango elementi del jazz e fece uso di dissonanze e altri elementi musicali innovativi. Vi introdusse inoltre strumenti come l’organo Hammond, il flauto, la marimba, il basso elettrico, la batteria, le percussioni, la chitarra elettrica.
È il brano più noto e rappresentativo di Piazzolla, considerato la lettera di presentazione del compositore davanti al pubblico europeo, per poi affrontare quello di tutto il mondo. Lo caratterizza un “ostinato” su cui si snoda una melodia molto cantabile e appassionata.
Nel 1997 Libertango venne registrato dal violoncellista Yo-Yo Ma nell’album Soul of the Tango: The Music of Ástor Piazzolla; l’anno successivo vinse il Grammy Award a Hollywood come miglior composizione strumentale dell’anno.
Altre versioni, pur rispettandone la struttura musicale, sono state realizzate da Grace Jones, I’ve Seen That Face Before; Jazz Mandolin Project, Jungle Tango; Guy Marchand, Moi je suis tango e Kati Kovács, Hívlak.
Aconcagua, Concerto
Creato per l’Auditorium di Belgrano a Buenos Aires, il Concerto venne poi eseguito in un grande stadio della capiate e ripreso da due televisioni. Cominciò così la fama che lo condusse negli Stati Uniti e in Europa. Scomparso Piazzolla, il suo agente Aldo Pagani lo rinominò Aconcagua, dal monte più alto della cordigliera andina, per rendere omaggio a una delle massime espressioni della sua produzione artistica. Elegante e raffinato, racchiude musicalità diverse, magistralmente fuse a ritmiche proprie del tango e a motivi popolari argentini.
Variante della fisarmonica, il bandoneón ha dimensioni ridotte, è a sezione esagonale o rotonda ed è dotato di più di sessanta tasti. Questi vengono azionati da entrambe le mani e devono essere premuti a gruppi contemporaneamente per comporre un accordo, da cui scaturisce un suono limpido e di ampio respiro.
L’orchestra volutamente priva dei fiati e degli ottoni, con la presenza discreta quanto energica di archi, pianoforte e percussioni, dà fondo alle sue risorse per sostenere e enfatizzare il ruolo di protagonista del bandoneón e della sua potente estensione musicale.
Las cuatro estaciones porteñas
Attraverso le sue Stagioni, Vivaldi ci restituisce il meraviglioso paesaggio italiano. Piazzolla compie una cosa analoga con le sue Estaciones, ma facendoci immaginare il paesaggio più urbano e decadente di Buenos Aires. Le Cuatro estaciones porteñas, conosciute anche come Le quattro stagioni di Buenos Aires, sono una raccolta di quattro tanghi concepiti originariamente come brani singoli, piuttosto che all’interno di una suite, e furono scritti tra il 1965 e il 1970 per un organico composto da violino, piano, chitarra elettrica, contrabasso e bandoneòn. La suite venne poi spesso eseguita dal vivo e composta dai seguenti movimenti: Verano porteño, Otoño porteño, Primavera porteña e Invierno porteño. Dopo la morte di Piazzolla, nel 1998 il compositore russo Leonid Desyatnikov riorchestrò la suite per violino e orchestra, inserendo delle citazioni dirette delle Stagioni Vivaldiane. Ogni brano fu rimodulato in una struttura tripartita, proprio come nella forma del concerto settecentesco italiano. La composizione è dedicata al porto di Buenos Aires, da cui l’attributo porteñas e incorpora elementi eterogenei del tango, la musica colta e il jazz. Come in Vivaldi il ruolo principale spetta al violino solista, che alterna sezioni estremamente virtuosistiche ad altre più liriche e appassionate. Le possibilità espressive del violino sono sfruttate in tutta la sua gamma attraverso temi struggenti e vorticosi assoli. Da molti anni vengono eseguite in sequenza le otto Stagioni di Vivaldi e Piazzolla proprio per evidenziarne affinità e differenze. In ciascuna Estacion Piazzolla cita dei frammenti melodici o ritmici della corrispondente Stagione di Vivaldi, trasformandoli fin quasi a renderli non riconoscibili immediatamente, grazie anche al contrappunto intricato di alcuni passaggi.
Lorenzo Sorbo
Biografie
Josè Maria Sciutto Direttore
Nasce a Junín, Argentina. Ha studiato presso la Facultad de Bellas Artes della Universidad Nacional de La Plata (Argentina) dove ha conseguito il titolo di Direttore di coro e d’orchestra. Ha svolto una nutrita attività concertistica in importanti centri europei, latinoamericani e statunitensi con repertorio sinfonico-corale e di musica contemporanea latinoamericana. Ha diretto numerose orchestre fra le quali, in Italia, l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, la Sinfonica Abruzzese, la Sinfonica Marchigiana, la Junior Orchestra dell’ Accademia di Santa Cecilia di Roma, l’Orchestra “Dei Conservatori Italiani”, l’Orchestra del Conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara; in Argentina la Sinfonica Nacional, l’Orchestra del Teatro Argentino de La Plata, l’Orchestra da Camera de La Plata; in Romania l’Orchestra e il Coro del Teatro dell’Opera di Timisoara, l’Oltenia di Craiova, la Sinfonica di Bacau e la Sinfonica di Balcea. Svolge un’intensa attività in qualità di docente in master class universitarie per la formazione di direttori di coro e d’orchestra ed è autore di un metodo di pedagogía corale infantile che ha una vasta applicazione in America Latina e in Italia. È direttore artistico del programma Musica per la Pace dell’O.N.U.; consulente per l’Istituto Latino-Americano di Roma e per il Center for Music of the Americas della Florida State University; è un componente della American Conductors Association e del Full Bright Program; è docente del conservatorio “L. D’Annunzio” di Pescara. Dal 2001 al 2005 è stato direttore del Coro Lirico e collaboratore nella direzione artistica del Teatro Lirico “Ventidio Basso” di Ascoli Piceno. Dal 2005 al 2010 ricopre il ruolo di direttore del Coro di Voci Bianche di Roma e direttore del Laboratorio Corale dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma. Attualmente è direttore della Scuola di Canto Corale e direttore del Coro di Voci Bianche del Teatro dell’Opera di Roma.
Luis Bacalov Pianoforte
Nato a Buenos Aires nel 1933, comincia la sua formazione musicale a cinque anni, studiando pianoforte con Enrique Barenboim. Comincia presto l’attività concertistica in Argentina come solista, in duo con il violinista Alberto Lisy e in gruppi di musica da camera. Fa ricerche sul folklore musicale di varie nazioni sudamericane. Dagli anni ’60 si dedica in Italia e Francia anche alla musica per il cinema, collaborando fra gli altri con Lattuada, Damiani, Scola, Petri, Wertmüller, Greco, Pasolini, Fellini e Rosi. Per le musiche de Il Postino, regia di Michael Radford, ha avuto numerosi premi e nomination, fra cui il David di Donatello e il Premio Oscar, il Bafta (British Academy for Film and Television Arts), il Premio Nino Rota. Per La tregua di Rosi ha ottenuto una nomination per il David e per il Vangelo secondo Matteo di Pasolini una dalla A.M.P.A.. Ha vinto il Globo d’oro per la musica de Il Consiglio d’Egitto di Emidio Greco.
Come pianista si è dedicato a partiture di Bach, Chopin, Beethoven , Stravinskij e Berio. Come direttore, accanto al repertorio tradizionale e contemporaneo, esegue musiche di autori latino-americani, incluse le proprie. Nel 2003 ha inaugurato la Cavea dell’Auditorium – Parco della Musica di Roma con il programma Cinema Italiano, dirigendo l’Orchestra della Accademia di Santa Cecilia. Ha interpretato al pianoforte il suo Triple Concierto per soprano, bandoneón e pianoforte con la Santa Barbara Symphony Orchestra, eseguito poi con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, con cui ha tenuto numerosi altri concerti. All’Accademia di Santa Cecilia ha suonato con Martha Argerich nei programmi dedicati ad autori latino americani. Ha composto per chitarra, violino, vari gruppi strumentali e per pianoforte e orchestra. La sua Misa Tango per soli, coro e orchestra registrata dalla DGG, direttore Myung-Whun Chung con Placido Domingo, Ana M. Martinez e Hector U. Passarella, è stata eseguita nel 1999 a Roma con l’Orchestra di Santa Cecilia. Per DGG ha registrato la rielaborazione per pianoforte e orchestra dei tanghi di Piazzolla e il suo Tangosain (nomination al Latin American Grammy Awards 2001).
Nel 2004 ha diretto il debutto della sua prima opera teatrale Estaba la Madre per l’Opera di Roma, regia di Giorgio Barberio Corsetti. Nel 2008 ha diretto per l’Accademia Musicale Chigiana la prima della sua opera-balletto y Borges cuenta que …, regia Barberio Corsetti. L’Arena di Verona gli ha tributato un omaggio con un concerto al Teatro Filarmonico da lui stesso diretto.
Nel 2008 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli ha conferito il Premio Vittorio de Sica per la Cultura.
E’ docente di Composizione di musica per il cinema all’Accademia Chigiana di Siena.
Sonig Tchakerian Violino
Di origini armene, ha cominciato a suonare il violino piccolissima, sotto la guida del padre. Trasferitasi in Italia, si è diplomata a 16 anni con il massimo dei voti con Giovanni Guglielmo. Si è perfezionata per alcuni anni con Salvatore Accardo a Cremona, oltre che con Franco Gulli a Siena e con Nathan Milstein a Zurigo. Premiata al concorso Paganini di Genova (nel 1980) e all’ARD di Monaco di Baviera (nel 1982 e nel 1988), tiene recital per violino solo o con pianoforte per importanti società di concerti. Come solista ha suonato con orchestre quali l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, la Royal Philharmonic di Londra, la Bayerischer Rundfunk di Monaco, le orchestre del San Carlo di Napoli e dell’Arena di Verona, con direttori quali Piero Bellugi, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Antonio Janigro, Daniel Oren, Claudio Scimone, Emil Tchakarov. È tra i pochi violinisti ad eseguire dal vivo l’integrale dei Capricci di Paganini, che ha registrato anche in cd nel 2003. Assieme al marito, il direttore d’orchestra Giovanni Battista Rigon, ha fondato le Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza. Ha fatto parte del Trio Italiano, con il quale le è stato assegnato all’unanimità il Premio Gui di Firenze (nel 1990), e con il quale ha registrato le integrali di Beethoven, Schubert e Schumann. Molto apprezzata anche come didatta, insegna al Conservatorio di Padova. Dall’anno accademico 2009/2010 è titolare della cattedra di violino nell’ambito dei corsi di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma. Suona un magnifico violino di Gennaro Gagliano, costruito a Napoli nel 1760. In occasione delle Colombiadi del 1992 ha avuto l’onore di tenere un concerto con il violino di Paganini, il Guarneri del Gesù detto “Il Cannone”. Ogni anno, nell’ambito del progetto Bottega Tartiniana, suona l’Amati appartenuto a Giuseppe Tartini in un concerto presso la casa natale del grande musicista, a Pirano d’Istria.
Gianni Iorio Bandoneón
Nato a Foggia, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio “U. Giordano” diplomandosi in pianoforte con il massimo dei voti e la menzione d’onore. È stato vincitore di numerosi concorsi pianistici e di musica da camera. Si è perfezionato con Massimo Bertucci, Carlo Bruno, Franco Scala e Sergio Perticaroli. È stato interprete di numerosi concerti pianistici nelle principali città italiane. Ha iniziato poi un’importante attività concertistica in qualità di bandoneonista, eseguendo numerosi concerti nei maggiori teatri, nei jazz club e festival jazz, tra i quali l’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, diretto da Luis Bacalov; Teatro Eliseo di Roma, Comunale di Bolzano, La Fenice di Venezia, Teatro Ambra Jovinelli di Roma, Palazzo Grassi di Venezia, Castello di Nymphenburger a Monaco di Baviera.
Nel 1999 ha fondato il gruppo strumentale “Nuevo Tango Ensemble” registrando 3 cd: Astor’s mood, A night in Vienna e Tango Mediterraneo, recensiti da Amadeus, Cd Classics, Jazzit, Musica Jazz. Ha registrato con Real Sound, Philology, Dodici Lune, Jazzhaus e Rai Trade. Ha collaborato e collabora con Gustavo Toker, Alfredo Marcucci, Javier Girotto, Gabriele Mirabassi, Natalio Mangalavite, Marco Siniscalco, Gianluca Renzi, Michele Rabbia, Luis Bacalov, il poeta Horacio Ferrer, Michele Placido. È bandoneonista della “Grande Orquesta Tipica di Tango di Alfredo Marcucci”.