Giuseppe Penone
Prospettiva
vegetale
Firenze, Forte di Belvedere e Giardino di Boboli
5 luglio – 5 settembre 2014
Fig.4-Luce e Ombra, Forte di Belvedere ©Paolo Frullini |
Un progetto di Sergio Risaliti
a cura di Arabella Natalini e Sergio Risaliti
Mostra promossa dal Comune di Firenze in collaborazione con la
Soprintendenza del Polo Museale fiorentino.
Organizzazione a cura di
Once – Extraordinary Events
Forte di Belvedere e il Giardino di Boboli, grazie a una proficua
collaborazione tra il Comune di Firenze e la Soprintendenza per il Polo Museale
fiorentino ospiteranno, a partire dal 5 luglio, Prospettiva vegetale, un
grande progetto espositivo dedicato a Giuseppe Penone, artista tra i
più affermati a livello internazionale. Dopo i successi ottenuti con la mostra
realizzata nei giardini della Reggia di Versailles e l’installazione delle
opere permanenti alla Venaria di Torino, Penone si confronta ora con il parco
storico di Boboli e con la sfida che Forte di Belvedere – restituito al
pubblico lo scorso anno dopo una lunga chiusura – ha lanciato ad alcuni dei più
grandi scultori del XX e del XXI secolo. Prospettiva vegetale è un progetto
inedito ideato da Sergio Risaliti e curato da Arabella Natalini e Sergio
Risaliti.
Sulla traccia della tradizione
avviata nei decenni scorsi con le celebri esposizioni dedicate ad artisti
del calibro di Henry Moore, Fausto Melotti, Beverly Pepper, Mimmo Paladino,
Michelangelo Pistoletto, le sculture di Giuseppe Penone si
dislocheranno tra gli imponenti bastioni esterni della fortezza fiorentina
e il magnifico Giardino di Boboli, entrambi patrimonio dell’Unesco. “Dopo il
successo della mostra di Zhang Huan, l’estate scorsa, una nuova e suggestiva
esposizione di un artista di fama internazionale ci consente di riaprire il
Forte di Belvedere e di restituirlo alla città – commenta il Sindaco di Firenze
Dario Nardella – Firenze è lieta di dare il bentornato a Giuseppe Penone che,
in un inedito percorso unificato attraverso il Giardino di Boboli e la fortezza
medicea, riuscirà a far dialogare l’arte con la natura facendoci cogliere, in
una continua interazione, l’anima intima e materica delle sue sculture”.
Per la prima volta le due
prestigiose sedi saranno collegate tra loro in un percorso artistico che non ha
precedenti. Le opere dell’artista torinese creeranno, infatti, una nuova
prospettiva volta ad alimentare un dialogo serrato tra scultura, architettura e
paesaggio, ma anche tra presente, passato e futuro. Il pubblico potrà muoversi
tra i diversi spazi alla scoperta di Firenze e del suo skyline, seguendo il
ritmo e la direzione delle opere di Penone, in cui visione e percezione sempre
si rigenerano a partire da un rapporto profondo tra uomo e ambiente, tra corpo
e natura vegetale. “Con i responsabili del Giardino, il direttore Matteo
Ceriana e l’architetto Mauro Linari – commenta la Soprintendente Cristina
Acidini – sono molto lieta di questa iniziativa che accomuna Boboli e il Forte
di Belvedere, nel segno di un grande artista, autore di opere in cui il
trattamento sapiente delle materie fa vibrare lo spirito della natura”.
A partire dalle sue prime esperienze
giovanili, entrate da tempo nella storia dell’arte del XX secolo, Giuseppe
Penone ha intrapreso un lungo percorso segnato da un interesse profondo per il
rapporto tra natura e cultura. Un rapporto delicato e possente, espresso dal
Maestro attraverso l’uso di molteplici materiali, da quelli “eversivi” e banali
sdoganati dai protagonisti dell’Arte Povera, all’impiego delle materie
classiche della tradizione scultorea: legno, bronzo, marmo. Il loro utilizzo lo
ha accompagnato negli anni: nelle sue prime azioni a diretto contatto con la
natura, dove il gesto umano si inserisce rispettosamente nella crescita
naturale; nei celebri Alberi in
legno, che ancora un gesto scultoreo ha riportato alla luce, liberandoli dalle
travi già trasformate dall’azione dell’uomo; in quelli in bronzo che innestano
nella tradizione scultorea antica le forme arboree; nei blocchi di marmo
delle Anatomie, dove
emergono sia venature minerali che antropomorfiche; fino ai
magnifici disegni dove l’artefice imprime una traccia del proprio corpo che si
espande, attraverso il tratto a grafite, riprendendo l’andamento della crescita
dei fusti.
Penone ha sviluppato il suo linguaggio a contatto con la
natura, o meglio, dentro alla natura stessa, cimentandosi con insuperabile
maestria con interventi in grandi spazi all’aperto, senza mai incrinare
l’equilibrio antico che la caratterizza, ma riportandovi lo sguardo
contemporaneo e la linfa vitale che lo contraddistinguono.
Parallelamente, il suo
lavoro è stato esposto in alcune delle sedi museali più prestigiose al mondo,
tra cui il Guggenheim di New York, il Centre Pompidou di Parigi e lo Stedelijk
Museum di Amsterdam, ricreando ogni volta atmosfere evocative attraverso opere
che riflettono sul lavoro dell’uomo e della natura, sulla pratica artistica,
sul trascorre del tempo e della vita.
Note biografiche
Sin dai
primi anni settanta il lavoro di Giuseppe Penone (Garessio,
1947) è oggetto di importanti riconoscimenti che dall’Italia si estendono
rapidamente all’Europa, agli Stati Uniti e al Giappone.
L’artista
ha tenuto mostre personali presso numerose istituzioni pubbliche, tra cui
Kunstmuseum di Lucerna (1977), Staatliche Kunsthalle di Baden-Baden, Museum
Folkwang di Essen (1978), Stedelijk Museum di Amsterdam (1980), Städtische
Museum Abteiberg di Mönchengladbach (1982), National Gallery of Canada di
Ottawa (1983), Forth Worth Art Museum, Museum of Contemporary Art di Chicago
(1984), Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1984), Musée des Beaux-Arts
di Nantes (1986), Villa delle Rose, Bologna (1990), Musée d’Art Moderne di
Strasburgo, Castello di Rivoli (1991), Kunstmuseum di Bonn (1997), Musée d’Art
Contemporain di Nîmes, Toyota Municipal Museum of Art (1997), Galleria Civica
d’Arte Contemporanea di Trento (1998), Centro Galego de Arte Contemporanea a
Santiago de Compostela (1999), Centre Georges Pompidou a Parigi (2004), Museum
Kurhaus di Kleve (2006), Académie de France, Villa Medici a Roma (2008), MAMbo
Museo d’Arte Moderna di Bologna (2008), Toyota Municipal Museum of Art, Toyota
(2009), De Pont Museum for Contemporary Art, Tilburg (2010), Musée des Arts
Contemporains Grand-Hornu, Mons (2010), Kunstmuseum Winterthur (2013), Château
de Versailles, 2013.
Nel 2007
l’artista ha rappresentato l’Italia alla 52° Biennale di Venezia.
Giuseppe
Penone ha fatto la sua prima apparizione nel territorio toscano partecipando
alla collettiva Due decenni di
eventi artistici in Italia: 1950-1970, tenutasi a Palazzo Pretorio di Prato
nel 1970, seguita dalla collettiva Return
to Sender, alla Galleria Schema di Firenze nel 1974, ed ha partecipato alla
collettiva Belvedere dell’Arte–Orizzonti tenutasi a Forte
Belvedere nel 2003, il luogo dove tornerà con Prospettiva vegetale a luglio del 2014.
Le
immagini sono state gentilmente concesse da Paolo Frullini.