ANSA: Scala: Michieletto prepara ritorno e va a Opéra Parigi. Pereira ha carte in regola per far bene e ‘svecchiare’

ANSA/ Scala: Michieletto prepara ritorno e va a Opéra
Parigi

Pereira ha carte in regola per far bene e ‘svecchiare’

Director Damiano Michieletto behind the scenes of the Cenerentola2web_ Luigi Caputo

   (di Bianca Maria Manfredi) (ANSA) – MILANO, 19 AGO

Debutterà dopodomani al festival di Salisburgo la Cenerentola

con Cecilia Bartoli e la regia di Diamiano Michieletto che ha

trionfato al festival di Pentecoste a giugno. Ma già il regista

veneziano si prepara ai prossimi impegni: primo fra tutti il

debutto a Parigi con il Barbiere di Siviglia e in futuro anche

un ritorno alla Scala, dove con il Ballo in maschera aveva

ricevuto applausi e fischi sonori.

   Il regista dovrebbe firmare a Milano con un nuovo

allestimento, una cosa diversa dunque dalla ripresa, di cui si è

già parlato, del Falstaff ambientato a Casa Verdi (la casa di

riposo creata dal compositore a Milano) andata in scena la

scorsa estate al festival di Salisburgo, dove Michieletto ha

firmato tre spettacoli in tre anni di fila, un record assoluto.

Soprattutto considerando che gli unici altri due registi

italiani mai invitati alla manifestazione sono due mostri sacri

come Giorgio Strehler e Luca Ronconi.

    Sul suo ritorno milanese Michieletto preferisce non

aggiungere altro lasciando gli annunci ad Alexander Pereira, che

terminato quest’estate l’incarico come intendente a Salisburgo

da settembre guiderà la Scala. ”Sono contento e curioso di

vederlo all’opera al Piermarini – ha osservato – lo conosco da

tanti anni. E’ il primo sovrintendente che mi ha fatto lavorare

all’estero quando era a Zurigo”. Un ”uomo di teatro, con

grande esperienza che ama molto l’opera italiana” e che ora è

importante trovi ”l’affiatamento con i dirigenti, i dipendenti

e con il pubblico”. ”Un teatro come la Scala – ha aggiunto –

ha avuto un’impronta estetica sempre abbastanza tradizionale. E

l’aspettativa del pubblico si è solidificata”. Insomma, è un

po’ da svecchiare. ”Servono tempo e le scelte giuste – ha

spiegato – per far apprezzare gusti e sguardi diversi, non

irrispettosi, sull’opera. E’ quello che si fa in tutta Europa”.

Un tipo di spettacoli che a Milano per ora scatena polemiche.

Alla prima del Ballo in maschera firmato Michieletto, ad

esempio, c’è addirittura chi dal loggione ha lanciato volantini

che gridavano al ”sacrilegio”.

   ”Per il futuro – secondo il regista – è importante non

chiudere lo sguardo a visioni diverse da quelle proposte in

passato. E’ il modo migliore per rivitalizzare il pubblico”.

   Non solo alla Scala sono però gli impegni futuri di

Michieletto che a gennaio firmerà Viaggio a Reims ad Amsterdam,

a giugno Guillaume Tell al Covent Garden con Pappano e sarà

anche al Festival di Pesaro. Un programma rossiniano però con

incursioni nella prosa (il 25 marzo debutterà al Piccolo teatro

Divine parole) e non solo. ”Ho una certa affinità con Rossini,

ma sto cercando di allargare ad altro”: con la Fenice l’anno

prossimo farà il Flauto magico di Mozart e in futuro gli

piacerebbe affrontare Wagner. Intanto dovrà cimentarsi con il

melodramma francese. La collaborazione con l’Opéra di Parigi,

infatti, continuerà anche dopo il Barbiere. ”Hanno acquistato

la produzione del Barbiere che ho fatto a Ginevra per metterla

nel repertorio: è uno spettacolo immediato – ha spiegato – ma

con un linguaggio estetico che lo rende frizzante”, e

l’ambientazione in un quartiere spagnolo contemporaneo. ”E’ un

buon inizio per il lavoro a Parigi che continuerà nei prossimi

anni, con un’opera francese, che per me – ha concluso –

significa giocare fuori casa”.

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