Madama Butterfly – Il Giglio è lirica – Isola del Giglio – Giovedì 7 agosto – ore 21.15

L’amore, l’illusione,
la maledizione e il destino:

la Butterfly
pucciniana vola all’Isola del Giglio

 

Locandina Butterfly

 Dall’età “dei giuochi e dei confetti” al
matrimonio, poi l’amore e la maternità, la fedeltà assoluta, infine la delusione,
il dolore e – con onor – la morte: Il Giglio
è lirica
inaugura con la
donna più tormentata di Puccini.

Il sipario si alza giovedì 7 agosto – ore 21.15 –  in Piazza
dei Lombi,
a Isola del Giglio
Castello,
suMadama Butterfly,opera in tre atti di Giacomo Puccini su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa.

Cast: Andrea Ferreira
(Cio-Cio-San), Gianni Mongiardino (Pinkerton), Ilaria Verzucoli (Suzuki), Carlo
Maria Cantoni (Sharpless), Luca Narcisi (Goro), Claudio Ottino (Zio
Bonzo/Principe Yamadori), Federico Masi (il Commissario Imperiale), Grazia
Berardi (Kate), Bruno Tognetti (lo Zio Yakusidè), Daniela Chiani (la Zia),
Florinda Ferrara (la Cugina).

Coro Lirico
Giuseppe Verdi
di Prato diretto da Leonardo Laurini e Claudio Bianchi.

Maestro concertatore, Francesco Barbagelata. Regia di Luigi Travaglio.

Il 17 febbraio 1904, al Teatro alla
Scala, la Prima di Madama Butterfly
fu un clamoroso fiasco: strepito, rumoroso dissenso, fischi. Il pubblico fu
spietato.

La commovente storia della fanciulla
giapponese, nata da più fonti tra cui spiccano Madama Butterfly di John Luther Long (1898), ridotta poi ad atto
unico da David Belasco (1900) e ancor prima il romanzo di Pierre Loti Madame Chrysanteme (1887), non aveva
toccato le corde giuste.

Eppure Puccini ci credeva. Madama
Butterfly era tra le due creazioni più amate, pregna di sentimento, di poesia,
di emozioni struggenti: grazie alla musica, composta in seguito a studi molto
approfonditi della tradizione giapponese e ricca di suggestioni e colori locali,
ma anche per l’intenso scavo psicologico dei personaggi, specie della
protagonista. Un dramma dominato, dall’inizio alla fine, da un unico
personaggio femminile e costruito sul contrasto tra il mondo virtuale di
Butterfly e la situazione reale: musicalmente, un’intensa elaborazione
“leitmotivica”, la trasformazione continua di temi, riconoscibilissimi, che
vanno a delineare l’opera.

Cio-Cio-San rimane, possiamo dirlo,
un “unicum”, all’interno dell’universo femminile pucciniano. A
differenza, ad esempio,  di Manon, o di
Mimì, ma anche di Tosca, che sono già “complete” , dal primo
all’ultimo atto, Butterfly cambia: ella percorre un lungo cammino e, da
ragazzina in età “dei giuochi e dei confetti”, arriva ad essere donna,
in grado di decidere, in questo caso tragicamente, della propria vita. Tutto
questo attraverso una graduale maturazione, attraverso l’amore, il dolore,
attraverso la maternità, con orgoglio e determinazione: quel suicidio – con onore muore chi non può serbar la vita
con onore –
fa di Cio-Cio-San l’eroina più nobile nella vasta galleria
muliebre pucciniana.

L’intuito del compositore non fallì
nemmeno questa volta: al Teatro Grande di Brescia l’opera si prese la sua
meritata rivincita e da allora – dopo altre due versioni – la sua fama non è
più crollata.

Era
il 28 maggio 1904, solo tre mesi dopo la disastrosa Prima scaligera.

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I biglietti si possono
acquistare presso la Tabaccheria Stefanini, in Piazza Gloriosa a Isola del
Giglio-Castello tutti i giorni in orario di negozio.

Sarà comunque possibile
acquistare il biglietto anche il giorno stesso un’ora prima dello spettacolo.

Per informazioni, telefonare al numero 3286676915 / 3491959064

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