BRAMANTINO
L’arte nuova
del Rinascimento lombardo
Museo Cantonale d’Arte,
Lugano
28 settembre
2014 – 11 gennaio 2015
Bartolomeo Suardi, detto il Bramantino Compianto su Cristo morto 1512-‐1515 ca. olio su tavola 102 x 80,5 cm Muzeul Naţional de Artă al României, Bucarest |
La
mostra, a cura di Mauro Natale, professore onorario di Storia dell’Arte
moderna presso l’Università di Ginevra, ripercorre l’itinerario culturale ed
espressivo dell’artista a partire dagli esordi, secondo una sequenza cronologica
ragionata e nuova rispetto alle proposte fino ad ora formulate dagli studiosi:
dalla collaborazione con l’architetto e pittore Donato Bramante – da cui ha
tratto il soprannome con il quale è noto ancora oggi – fino alle ultime opere
conosciute tra le quali la Fuga in Egitto custodita in Ticino, nel
Santuario della Madonna del Sasso a Orselina.
Proprio
in occasione della mostra, che vedrà riunirsi eccezionalmente diversi capolavori
del Bramantino nella sede del Museo Cantonale d’Arte di Lugano, l’Ufficio dei
beni culturali ha deciso di promuovere, in collaborazione con il museo, il
restauro di questo dipinto, che costituisce una delle più importanti
testimonianze di epoca rinascimentale presenti sul territorio ticinese e sarà
nuovamente visibile al pubblico all’apertura dell’esposizione, domenica 28
settembre.
Oltre
al dipinto di Orselina sarà possibile ammirare in mostra altri capolavori
restaurati per l’occasione tra i quali spicca la Madonna con Bambino e
Santi della Galleria degli Uffizi, che sarà nuovamente visibile nella
sua sorprendente cromia originale.
Accanto
a opere capitali di Bramantino provenienti da prestigiose istituzioni
come la National Gallery di Londra, la Galleria degli Uffizi di
Firenze, il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid o ancora la Pinacoteca
di Brera di Milano, saranno presenti in mostra opere degli artisti con i
quali Bramantino condivise la scena, in primo luogo Bernardo Zenale, e di quelli
che raccolsero la sua eredità artistica come Bernardino Luini e Gaudenzio
Ferrari.
Il
progetto espositivo si propone infatti di evidenziare il ruolo centrale del
Bramantino nell’evoluzione artistica dell’epoca, fra i maggiori protagonisti
della crisi culturale e del rinnovamento figurativo che trasformarono
radicalmente il linguaggio pittorico in Lombardia tra la fine del Quattrocento e
i primi vent’anni del secolo seguente, al momento del crollo della dinastia
sforzesca e dell’occupazione francese.
Da
sempre attivo nello studio e nella valorizzazione di protagonisti della storia
dell’arte legati al territorio, il Museo Cantonale d’Arte, in concomitanza con
l’evento espositivo, ha inoltre voluto farsi promotore di due giornate di
studi dedicate al Bramantino che si terranno a Lugano il 6 e 7 novembre
2014, in cui saranno presentati aggiornamenti e nuovi risultati in
quest’ambito di ricerca. Il convegno desidera pertanto offrire spazio a
interventi storico-artistici e a indagini tecniche e scientifiche condotte sulle
opere.