INAUGURAZIONE 70ª STAGIONE
SINFONICA
ORCHESTRA I POMERIGGI MUSICALI
Direttore Artistico, M° Maurizio Salerno
Stagione 2014-2015
Giovedì
23 ottobre ore 20.00
Sabato
25 ottobre ore 17.00
Generale aperta – giovedì 23 ottobre ore 14.00
Teatro Dal Verme
Via San Giovanni sul Muro 2 – Milano
Georg Friedrich Händel
Messiah
Oratorio per soli, coro e orchestra
Direttore: Ottavio
Dantone
Soprano: Lydia
Teuscher
Contralto: Delphine
Galou
Tenore: Martin
Vanberg
Bassobaritono: Matthew
Brook
Coro Ruggero Maghini
Maestro
del Coro: Claudio Chiavazza
Orchestra I
Pomeriggi Musicali
Si apre con una delle pagine
più alte della cultura musicale barocca – il Messiah di Georg Friedrich Händel –
la 70ª Stagione Sinfonica
dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano diretta da Ottavio Dantone, specialista del repertorio tra i più apprezzati
sui palcoscenici internazionali.
A condividere l’emozione dei concerti inaugurali della
70ª Stagione Sinfonica, Maurizio Salerno, Direttore Artistico
dei Pomeriggi ha invitato, inoltre, il soprano Lydia Teuscher, il contralto
Delphine Galou, il tenore Martin
Vanberg e il bassobaritono Matthew
Brook, artisti che non necessitano di presentazioni al pari del magnifico Coro Ruggero Maghini diretto da Claudio Chiavazza.
Nel 2014,
l’Orchestra I Pomeriggi Musicali festeggia i settanta anni di storia e di vita
artistica e, da un frangente delicato come quello della ricostruzione
postbellica che ne ha visto la nascita, il presente e l’imminenza di Expo 2015
la proiettano in un futuro ricco di stimoli e opportunità, che pare richiamare
nuovamente il motto di Antonio Greppi: “per Milano: pane e musica”. La sfida
globale legata alla sostenibilità, alla consapevolezza del fatto che la natura,
che nutre e ospita il genere umano, non va sfruttata con spirito predatorio
significa imparare a “stare nel mondo”, a guardare ad esso con occhi diversi ed
è la musica che si propone qui come mezzo privilegiato per contemplare la
natura nel suo in un caleidoscopio di emozioni e sentimenti. Colpisce dunque nel
segno l’intento di preludiare e commentare in musica i temi fondamentali di
Expo 2015 scegliendo per inaugurare questa importante Stagione sinfonica la visione
maestosa e solenne del Messiah.(Maurizio Salerno)
Tra le opere sacre di Händel, il Messiah si impone per la sua
originalità: il libretto si discosta notevolmente da quelli degli altri Oratori e la natura meditativa della
Historia è assai lontana dal carattere drammatico solitamente prediletto dal
Maestro sassone. L’assenza di veri e propri personaggi e – in ultima analisi -anche di una vera e
propria vicenda, caratterizzano il Messiah
che traccia il percorso meditativo della vicenda di Cristo attraverso i passi
biblici del Libro delle preghiere in
uso presso la Chiesa anglicana. Originale rispetto al corpus delle opere händeliane,
il Messiah si discosta notevolmente
anche dalle Passioni di Bach . Il Messiah non segue la guida di un
narratore, ma procede attraverso una serie di segmenti nei quali si alternano
arie, cori, recitativi. Nella Prima Parte, il Messiah si concentra sulla venuta del Cristo come preannunciato
dalle antiche profezie. Nella Seconda parte si affrontano il tema della
passione e della morte del Cristo culminante nell’Alleluia. La terza Parte
tratta della missione cristiana nel mondo, del destino finale del credente
oltre la morte. Il messiah è un oratorio pasquale e non natalizio come
generalmente si crede.
La prima rappresentazione del Messiah si tenne a Dublino, il 13 aprile
1742. Händel poté disporre di un organico molto ridotto e non fu un successo
particolarmente entusiasmante. Anni dopo, rientrato a Londra, Händel rielaborò
quella prima stesura dell’opera ripensandola
per un organico ben più ampio. Fu così che il Messiah si impose all’attenzione del mondo, guadagnando una fama
che ancora oggi non conosce appannamenti.
La partitura originale del Messiah fu composta molto velocemente
nell’estate del 1741 e attinse ampiamente ad altre composizione del Maestro che
rielaborò suoi vecchi brani strumentali e vocali congiungendoli a pagine
composte ex novo. Ciò che colpisce particolarmente è la definitiva coerenza e
sistematicità. Pur nella sua originalità, il Messiah non prescinde tuttavia
dalle convenzioni e dagli elementi stilistici che rientravano nei canoni
della “Musica Poetica” che applicava alla composizione musicale le regole e gli
artefici della retorica. La pratica che voleva la musica
ancella dell’o ratione consentì a Händel un magistrale sfruttamento delle
figure della Musica Poetica che gli permisero
di supplire all’assenza di azione drammatica, ponendo in risalto i
diversi “affetti delle parole bibliche.
Händel si rivela geniale nella regia con
la quale ordina l’intero materiale musicale: il Messiah appare come un
“crescendo”culminante nel famosissimo coro dell’Alleluia, collocato al vertice
dell’intera composizione.
Nella Terza parte Händel cambia registro:
la sua musica conserva momenti di solennità ma tende generalmente ad esaltare
gli accenti più intimi. Se da una parte gli squilli di tromba richiamano il
comune destino dei mortali e
l’inappellabilità del giudizio finale, dall’altra la dolce malinconia delle
linee melodiche rimandano all’intima fiducia del credente nella misericordia
divina.
La fama del Messiah è giunta a noi non scalfita dal tempo. I critici ne hanno
spesso giudicato spropositato il successo, ma difficilmente si può dubitare che
esso vada annoverato tra le pagine più alte della cultura musicale barocca.
OTTAVIO DANTONE, direttore
Ottavio Dantone si è
diplomato in organo e clavicembalo presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di
Milano e ha intrapreso giovanissimo la carriera concertistica, dedicandosi fin
dall’inizio allo studio e al costante approfondimento della musica antica,
segnalandosi presto all’attenzione del pubblico e della critica. Nel 1985, ha
ottenuto il premio di basso continuo al Concorso internazionale di Parigi e,
nel 1986, è stato premiato al Concorso internazionale di Bruges (due dei
concorsi di clavicembalo più importanti del mondo), primo italiano a aver
ottenuto tali riconoscimenti a livello internazionale in ambito
clavicembalistico. Dal 1996 è il direttore musicale dell’Accademia Bizantina di
Ravenna. Nel 1999, la prima esecuzione in tempi moderni del Giulio Sabino di Giuseppe Sarti ha
segnato il suo debutto operistico. Da allora affianca alla sua abituale
attività di solista e leader di gruppi da camera quella ormai intensa di
direttore d’orchestra, estendendo il suo repertorio all’opera e al periodo
classico e romantico e, accostando al repertorio più conosciuto, la riscoperta
di titoli meno eseguiti o in prima esecuzione moderna. È regolarmente ospite
dei più prestigiosi teatri d’opera e dei festival internazionali più importanti
del mondo. Moltissime le registrazioni radiofoniche e televisive, in Italia e
all’estero, nonché quelle discografiche sia come solista che come direttore,
per le quali ha ottenuto prestigiosi premi e riconoscimenti dalla critica
internazionale.
LYDIA TEUSCHER, soprano
Lydia Teuscher è nata a Friburgo, in Germania; ha
studiato al Welsh College of Music and Drama e presso la Hochschule für Musik
di Mannheim. Le sue recenti performance includono le partecipazioni al
Göttingen Handel Festival, allo Stadttheater di Heidelberg e al Nationaltheater
di Mannheim. Lydia ha cantato con Graham Johnson in alcuni recital a Londra,
Colonia e Antwerp, con Helmuth Rilling e la Bachakademie Stuttgart, al
Ludwigsburger Festspiele, al Kammer-musikfestival Schloss di Moritzburg, con la
Hamburg Camerata, con la Barockorchester L’Arco, presso il Fronteras Festival
di Londra e al The Sao Paolo Roberto Monczuk Festival. Ha collaborato con la
Hanover Band a Brighton e Londra, con la Gürzenich Orchester, con la Royal
Concertgebouw Orchestra e Sir Roger Norrington, con la Double Bande e Rene
Jacobs, co l’Orchestra of the Age of Enlightenment a Londra e in un tour in
Corea e Giappone e con la Tonhalle Orchestra di Zurigo e David Zinman. È stata
in tour in Canada con Bernard Labadie e in Europa con Ton Koopman e la
Amsterdam Baroque. Recentemente, in concertpo ha eseguito Lucio Silla di J.C
Bach’s con Ivor Bolton per il Salzburg
Mozartwoche, Paukenmesse di Haydn con laBBCScottish Symphony Orchestra e Bernard Labadie, La messa in si minore
di Bach con Arcangelo e Jonathan Cohen, e Galatea e Polifemo di Haendel con Le
Concert d’Astrée e Emmanuelle Haïm. Nel settembre 2006 ha partecipato al
Semperoper/Sächsische Staatsoper a Dresda come artista residente nei ruoli di
Pamina, Susanna, Annchen, Valencienne e Gretel.
DELPHINE
GALOU, contralto
Delphine Galou è nata a Parigi. In aggiunta ai suoi
studi di filosofia alla Sorbona, ha studiato pianoforte e canto. Nel 2004 è
stata selezionata come “Scoperta dell’anno” dalla French Association for the
Promotion of Young Artists ADAMI. Ella ha allora deciso di specializzarsi nel
repertorio barocco, collaborando con formazioni come il Balthasar Neumann
Ensemble (Thomas Hengelbrock), I Barocchisti (Diego Fasolis), l’Accademia
Bizantina (Ottavio Dantone), il Collegium 1704 (Václav Luks), la Venice Baroque
Orchestra (Andrea Marcon), Il Complesso Barocco (Alan Curtis), Les Siècles
(François-Xavier Roth), Les Arts Florissants (Jonathan Cohen), Le Concert des
Nations (Jordi Savall), l’Ensemble Matheus (Jean-Christophe Spinosi), Les
Musiciens du Louvre Grenoble (Marc Minkowski), Le Concert d’Astrée (Emmanuelle
Haïm), Les Ambassadeurs (Alexis Kossenko) e Les Talens Lyriques (Christophe
Rousset). Si è esibita al Théâtre des Champs-Elysées, alla Angers Nantes Opéra,
all’Opéra de Montpellier, alla Royal Opera House London, al Theater St Gallen,
al Theater Basel, alll’Haendel Festival di Karlsruhe, allo Schwetzingen
Festival, allo Staatsoper di Berlino, al Theater an der Wien e al Maggio
Musicale Fiorentino.
MARTIN VANBERG, tenore
Martin Vanberg si è laureate presso la Opera Academy
di Copenhagen nel 2010.Martin collabora ragolarmente con direttori come:Mattias Alkman,Christian Badea, Steuart Bedford,Laurence Cummings, Thomas Dausgaard, Kjell Ingebretsen,Stephen Layton,
Lars Ulrik Mortensen, Helmut Rilling,Massimiliano Toniand Marc Soustrot.Nel 2011 ha fatto il suo debutto
presso la Gothenburg Opera nel ruolo di Oronte nell’opera Alcina, per
la direzione di Laurence Cummings. Le recenti performance includoni ruoli
principali del grande repartorio barocco, classic e contemporaneo.Ha cantato in teatri come il Kölner Philharmonie, la
Konzerthaus di Vienna, il Melbourne Recital Centre, la Gothenburg Concert Hall,
la Concertgebouw di Amsterdam, la Tivoli Concert Hall a Copenhagen, la Royal
Danish Opera; ha lavorato con ensembles come l’Ensemble Moderntimes_1800,
Musica Vitae, Drottningholm Baroque Ensemble, ReBaroque, Göteborg Baroque e il
Concerto Copenhagen, così come con orchestre quali la Turku Symphony Orchestra,
l’Helsingborg Symphony Orchestra, la Tivoli Orchestra e l’Aalborg Symphony
Orchestra.Questa stagione parteciperà a non meno di cinque produzioni della Passione di San Giovanni di Bach:a Bergen, Gothenburg, Malmö, Aarhus e a Hässleholm.
MATTHEW BROOK, bassobaritono
Matthew Brook ha lavorato come solista in Europe,
Australia, Nord e Sud America e nei paesi orientali; ha lavorato con direttori
come Sir John Eliot Gardiner, Richard Hickox, Sir Charles Mackerras, Harry
Christophers, Christophe Rousset, Paul McCreesh e Sir Mark Elder, e con molte
orchestra come la Philharmonia,LSO, la St
Petersburg Philharmonic, la Royal Philharmonic Orchestra, la Freiburg Baroque
Orchestra, l’Orchestra of the Age of Enlightenment, la English Baroque
Soloists, i Gabrieli Consort & Players, i Sixteen, la Royal Northern
Sinfonia, l’Orchestre National de Lille, l’Orchestre de Chambre de Paris, l’Orchestre des Champs-Élysées,la Hallé Orchestra, la Melbourne Symphony Orchestra,
la Tonhalle-Orchester, il Zurich,Collegium
Vocale Gent e la City of London Sinfonia. I recenti e future impegni di Matthew
Brook prevedono la registrazione di Anacreon
di Rameau con la OAE, della Jephtha con I Sixteen, e il Requiem
di Mozart con il Dunedin Consort; performances nella Passione di San
Giovanni di Bach con il Coro Monteverdi Choir; ancora il Requiem di Mozart con la Seattle Symphony
Orchestra con Ludovic Morlot e, naturalmente, il Messiah con I Pomeriggi Musicali di Milano.
CLAUDIO
CHIAVAZZA, maestro del Coro
Si è formato presso
il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino dove ha conseguito i diplomi in
Clarinetto, Musica Corale e Direzione di coro. Si è poi perfezionato in
direzione corale e musicologia con Adone Zecchi, Fosco Corti, Giovanni Acciai,
Andrea von Ramm, Piero Damilano e, successivamente, con Peter Erdei presso l’Istituto Kodály di Kecskemét in
Ungheria. Le sue attività principali sono costituite dalla direzione di coro e
dall’insegnamento, attualmente presso il Conservatorio di Torino: in qualità di
direttore ha tenuto concerti in Italia, Austria, Ungheria, Francia, Svizzera,
Grecia, Repubblica Ceca, Ex Jugoslavia, affrontando un repertorio che spazia
dal canto gregoriano alla polifonia vocale contemporanea con diverse prime
esecuzioni. Fin dalla sua fondazione, è direttore del Coro Maghini con cui,
insieme all’Orchestra Sinfonica
Nazionale della RAI, ha affrontato le più importanti pagine del
repertorio sinfonico-corale collaborando con direttori quali Rafael Frühbeck De
Burgos, Yuri Ahronovitch, Kirill Petrenko, Gerd Albrecht, Kristian Jarvi, Serge
Baudo, Simon Preston, Jeffrey Tate, Juanjo Mena, Gianandrea Noseda, Wayne
Marshall, Helmuth Rilling, Cristopher Hogwood, Robert King, Ottavio Dantone,
Ivor Bolton. Collabora stabilmente anche l’Academia Montis Regalis sotto la
direzione di Alessandro De Marchi. Nell’ambito della musica antica ha diretto
diversi complessi tra cui l’Academia
Montis Regalis, i Musici di
Santa Pelagia, l’Orchestra del
Festival di Musica Antica di Cagliari, l’Accademia degli Imperfetti di Genova, la Compagnia Barocca Stanislao Cordero di Pamparato, partecipando a
importanti festival quali MiTo-Settembre
Musica, Tempus Paschale
di Torino, 50° Settimana
Internazionale di Musica Sacra di Monreale (Pa), Armoniche Fantasie di Mondovì, Musica Recercata di Genova, Festival dei Saraceni di Pamparato, 5° Festival Musicale della Via Francigena, Les Baroquiales di Sospel, Musique Sacrèe en Avignon, Innsbrucker Fetswochen der Alten Musik.
ORCHESTRA I POMERIGGI
MUSICALI
27 novembre 1945, ore 17.30: al Teatro Nuovo di Milano
debutta l’Orchestra I Pomeriggi Musicali. In programma Mozart e Beethoven
accostati a Stravinskij e Prokov’ev. Nell’immediato dopoguerra, nel pieno
fervore della ricostruzione, l’impresario teatrale Remigio Paone e il critico
musicale Ferdinando Ballo lanciano la nuova formazione con un progetto di
straordinaria attualità: dare alla città un’orchestra da camera con un solido
repertorio classico ed una specifica vocazione alla contemporaneità. Il
successo è immediato e l’Orchestra contribuisce notevolmente alla divulgazione
popolare in Italia della musica dei grandi del Novecento censurati durante la
dittatura fascista: Stravinskij, Hindemith, Webern, Berg, Poulenc, Honegger,
Copland, Yves, Français. I Pomeriggi Musicali avviano, inoltre, una tenace
attività di commissione musicale. Per I Pomeriggi compongono infatti Casella,
Dallapiccola, Ghedini, Gian Francesco Malipiero, Pizzetti, Respighi. Questa
scelta programmatica si consolida nel rapporto con i compositori delle leve
successive: Berio, Bussotti, Luciano Chailly, Clementi, Donatoni, Hazon,
Maderna, Mannino, Manzoni, Margola, Pennisi, Testi, Tutino, Panni, Fedele,
Francesconi, Vacchi. Oggi I Pomeriggi Musicali contano su un vastissimo
repertorio che include i capolavori del Barocco, del Classicismo e del primo
Romanticismo insieme alla gran parte della musica moderna e contemporanea.
Compositori come Honegger e Hindemith, Pizzetti, Dallapiccola, Petrassi e
Penderecki hanno diretto la loro musica sul podio de I Pomeriggi Musicali, che
diventano trampolino di lancio verso la celebrità di tanti giovani artisti. È
il caso di Claudio Abbado, Leonard
Bernstein, Rudolf Buchbinder, Pierre Boulez, Michele Campanella, Giuliano
Carmignola, Aldo Ceccato, Sergiu Celibidache, Riccardo Chailly, Daniele Gatti,
Gianandrea Gavazzeni, Carlo Maria Giulini, Vittorio Gui, Natalia Gutman, Angela
Hewitt, Leonidas Kavakos, Alexander Lonquich, Alexander Igor Markevitch, Zubin
Mehta, Carl Melles, Riccardo Muti, Hermann Scherchen, Thomas Schippers,
Christian Thielemann, Salvatore Accardo, Antonio Ballista, Arturo Benedetti
Michelangeli, Bruno Canino, Dino Ciani, Severino Gazzelloni, Franco Gulli,
Nikita Magaloff, Nathan Milstein, Massimo Quarta, Maurizio Pollini, Corrado
Rovaris e Uto Ughi. Tra i Direttori stabili dell’Orchestra, ricordiamo Nino
Sanzogno, il primo, Gianluigi Gelmetti, Giampiero Taverna e Othmar Maga, per arrivare
ai milanesi Daniele Gatti, Aldo Ceccato e Antonello Manacorda. In alcuni casi,
la direzione musicale è stata affiancata da una direzione artistica; in questa
veste: Italo Gomez, Carlo Majer, Marcello Panni, Marco Tutino, Gianni Tangucci,
Ivan Fedele, Massimo Collarini e, da luglio 2013, Maurizio Salerno. L’Orchestra
I Pomeriggi Musicali svolge la sua attività principalmente a Milano e nelle
città lombarde, mentre in autunno contribuisce alle stagioni liriche dei Teatri
di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Mantova, Pavia, e alla stagione di balletto
del Teatro alla Scala. Invitata nelle principali stagioni sinfoniche italiane,
l’Orchestra è ospite anche delle maggiori sale da concerto europee. I Pomeriggi
Musicali sono una Fondazione costituita dalla Regione Lombardia, dal Comune di
Milano, dalla Provincia di Milano, e da enti privati, riconosciuta dallo Stato
come istituzione concertistico-orchestrale e dalla Regione Lombardia come ente
primario di produzione musicale. Sede dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali è lo
storico Teatro Dal Verme, sito nel cuore di Milano.
CORO RUGGERO MAGHINI
Nel giugno 1995, in occasione di una
produzione dell’Orchestra Sinfonica
Nazionale, si è costituito il Coro Filarmonico Ruggero Maghini,
intitolato a una delle figure più significative della vita musicale di Torino,
Ruggero Maghini, direttore del Coro Rai dal 1950 per oltre vent’anni. Da allora
a oggi è stato più volte scritturato dalla stessa orchestra per importanti
produzioni, tra le quali spiccano la Messa in si minore, le due Passioni
e il Magnificat di Bach, il Requiem e la Messa in do
minore di Mozart, la Missa solemnis e la Nona sinfonia di
Beethoven, il Te Deum e la Messa da requiem di Verdi, tutte le
opere sinfonico-corali di Brahms, Peer Gynt di Grieg, La vida breve di
De Falla, Porgy and Bess di Gershwin, realizzate sotto la guida di
direttori quali Rafael Frühbeck De Burgos, Yuri Ahronovitch, Kirill Petrenko,
Gerd Albrecht, Kristian Jarvi, Serge Baudo, Simon Preston, Jeffrey Tate, Juanjo
Mena, Gianandrea Noseda, Wayne Marshall, Helmuth Rilling, Cristopher Hogwood,
Robert King, Ottavio Dantone, Ivor Bolton. Nel gennaio 2006 ha preso parte al
Concerto inaugurale del restaurato Auditorium Arturo Toscanini della Rai di
Torino con l’esecuzione della Seconda sinfonia
di Mahler. Nel 2007 e 2008 è stato invitato al Concerto di Natale presso
la Basilica di San Francesco di Assisi, prodotto dalla Rai e trasmesso in
Eurovisione. Nel marzo 2008, sempre a fianco dell’OSN Rai, ha partecipato alla 47ª Semana de musica religiosa di
Cuenca (Spagna) con l’esecuzione del War requiem di Britten e della
Messa da requiem di Verdi. Dal 2007 collabora stabilmente anche con l’Academia
Montis Regalis e con il suo direttore Alessandro De Marchi, con cui sono stati
realizzati numerosi progetti concertistici e discografici nell’ambito del
repertorio barocco, tra cui ricordiamo: L’Orfeo di Monteverdi, Jephte
di Carissimi, Gloria e Magnificat di Vivaldi, la Messa
dell’Incoronazione e Vesperae solemnes de confessore di Mozart, Te
Deum di Fiorè, Oratorio di Natale e Passione secondo Giovanni di
Bach, Davidis pugna et victoria di Alessandro Scarlatti, i Vespri dei
carmelitani di Händel, le opere Flavius Bertaridus di Telemann e
La clemenza di Tito di Mozart.
Sempre a fianco dell’Academia Montis Regalis ha preso parte a diverse edizioni
di MiTo Settembre Musica, alle
stagioni dell’Unione Musicale
di Torino e della Società del
Quartetto di Milano, ha partecipato alla 50ª Settimana Internazionale di Musica Sacra di Monreale
(Palermo), ai Festival di Musica
Antica di Bruges (Belgio) e Les
Baroquiales di Sospel (Francia), e dal 2011 è coro residente presso l’Innsbrucker Festwochen den Alten Musik
(Austria). Nel mese ottobre 2012 ha collaborato con il Teatro Regio di Torino per
l’allestimento di Der Fliegende Holländer di Wagner, nel 2013 con il Coro
della Radio Svedese nell’esecuzione de La Creazione di Haydn. Il
coro ha inoltre collaborato con l’Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole, lo Xenia
Ensemble, l’Orchestra Barocca di Genova, l’Accademia Del Santo Spirito di
Torino, l’Orchestra Sinfonica Nazionale Di Arad (Romania). Accanto alla
produzione con orchestra il Coro Maghini ha affrontato una buona parte del più
significativo repertorio per coro a cappella, dal barocco alla musica
contemporanea, con diverse prime esecuzioni.
BIGLIETTI
Interi
Primo Settore (Platea, dalla fila 1 alla 30): € 19,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea, dalla fila 31 alla 40): € 13,50 + prevendita
Balconata: €
10,50 +
prevendita
Ridotti(Giovani
under 26; Anziani over 60; Cral; Ass.
Culturali, Biblioteche; Gruppi; Scuole e Università)
Primo Settore (Platea, dalla fila 1 alla fila 30) € 15,00 + prevendita
Secondo Settore (Platea, dalla fila 31 alla fila 40) € 11,50 + prevendita
Balconata €
8,50 +
prevendita
BIGLIETTI per le prove generali aperte
Interi: € 10,00 + prevendita
Ridotti (Giovani under 26;
anziani over 60; cral; ass. culturali, biblioteche; gruppi; scuole e
università): € 8,00 + prevendita
Biglietteria TicketOne
TeatroDal Verme
Via
San Giovanni Sul Muro, 2 – 20121 Milano
Tel.
02 87.905.201
dal
martedì al sabato dalle 11.00 alle 18.00
www.ipomeriggi.it
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Biglietteria on-line: www.ticketone.it