TUTTO SHAKESPEARE IN 90 MINUTI – Alessandro Benvenuti e Nino Formicola al Teatro Leonardo a MILANO – – Da giovedì 23 ottobre a domenica 9 novembre 2014

Tutto Shakespeare in 90 minuti_ph_Zamolo

Da giovedì 23 ottobre a domenica 9 novembre 2014
TEATRO LEONARDO

coproduzione a.ArtistiAssociati / FondazioneAtlantide-TeatroStabileVerona
debutto in prima nazionale alla 64esima edizione dell’EstateTeatraleVeronese

TUTTO SHAKESPEARE IN 90 MINUTI
di Adam Long, Daniel Singer e Jess Winfield
ideazione e progetto Paolo Valerio

con Alessandro Benvenuti e Nino Formicola
e con Francesco Gabbrielli

traduzione Paolo Valerio
adattamento Alessandro Benvenuti
regista assistente e collaborazione all’adattamento Chiara Grazzini
costumi ed oggetti a cura di Pamela Aicardi
sartoria Chiara Defant
disegno fondale Francesca Pedrotti, realizzato da Keiko Sgiraishi
colonna sonora Antonio Di Pofi
luci Enrico Berardi

regia Alessandro Benvenuti

Acrobazie linguistiche e fisiche per una sfida teatrale ai limiti dell’incredibile sul modello inglese di Adam Long nella traduzione di Paolo Valerio e l’adattamento di Alessandro Benvenuti.
Per la prima volta a Milano, l’opera omnia del Bardo concentrata in 90 minuti di esilarante comicità con la regia di Alessandro Benvenuti, anche in scena con Nino Formicola.
Una ripresa, dedicata ad Andrea Brambilla – che proprio con questo lavoro e in coppia con Formicola aveva debuttato al Festival Shakespeariano veronese nel 2012 – che con ironia dissacra e contemporaneamente omaggia le opere dell’autore inglese, utilizzando arguti giochi di parole, brillanti doppi sensi, gag circensi e rimandi all’attualità.
Uno spettacolo cult in Inghilterra – dove  è in tour da più di 20 anni, dopo essere stato applaudito prima nei teatri off e in seguito e per quasi un decennio al Teatro Criterion di Piccadilly Circus – in un adattamento affidato ad un commediografo dall’acuto estro non sense come Alessandro Benvenuti che lo definisce “uno squisito, geniale manicaretto teatrale ispirato dal genio d’oltre Manica. Perché sarebbero necessarie quasi cento ore per rappresentare più o meno seriamente l’intero corpus di opere Shakespeariane. Così gli autori inglesi hanno preso il tutto e lo hanno messo a bollire in un pentolone cuocendolo a fuoco lento fino a estrarne un brodo drammaturgico super concentrato che da più di venti anni delizia i palati di un pubblico sempre più vasto ed entusiasta”.
Il Teatro Leonardo apre così le ospitalità di questa stagione. Lo fa con un omaggio al grande attore Andrea Brambilla, che, come nelle intenzioni di Benvenuti e Formicola, “continuerà con noi idealmente a ringraziare il suo pubblico”.

Note di regia

Tutto Shakespeare in 90 minuti, ovvero l’arte del riassunto
Il 10 ottobre 1982, sulle pagine di un noto settimanale, Umberto Eco partendo da una sua giocosa sintesi dell’Ulisse di Joice di una quindicina di righe, esaltando il valore pedagogico del saper riassumere, invitava scrittori e poeti a far lo stesso con il loro romanzo o poema preferito. Undici di loro accettarono la sfida. Così, Italo Calvino, Alberto Moravia, Piero Chiara, Attilio Bertolucci, Giovanni Mariotti, Giovanni Raboni, Ruggero Guarini, Cesare Garboli, Luigi Malerba, Govanni Giudici e Alberto Arbasino condensarono e riassunsero capolavori quali Robinson Crusoe, Delitto e castigo, I promessi sposi, La Certosa di Parma, La divina commedia, Alla ricerca del tempo perduto, Le affinità elettive, I miserabili, L’Orlando furioso, David Copperfield e Madame Bovary, in poche righe offrendo in tal modo ai lettori, oltre alla misura della loro intelligenza, il succo, o cuore, dell’opera da essi presa in esame. Non si può riassumere se non si è capito l’insieme, non si può descrivere ad altri il cuore di un’opera se oltre all’intelligenza analitica non si possiede la sensibilità per raccontare in modo semplice la complessità dell’animo umano che ha prodotto l’opera stessa. Tutto Shakespeare in 90 minuti distilla, dall’imponente corpus delle opere del Bardo, i succhi drammaturgicamente più preziosi del suo talento riproponendoli in una cavalcata comica tanto irriverente quanto emozionante, perché comunque tu le proponga, le parole di W. S. contengono sapere e poesia, e chiunque abbia la fortuna di recitarle su un palco non può che venir toccato dalla loro grazia restituendola al pubblico che ascolta. Afferma la rivista Today Show recensendo lo spettacolo: “Se ami Shakespeare ti piacerà, se lo odi ti piacerà lo stesso.”, ecco, credo che in questa affermazione che condivido pienamente vi sia il senso più profondo della nostra operazione: portare Shakespeare al pubblico nel modo più inusuale e sorprendente possibile attraverso i precetti del linguaggio dei comici dell’arte. Se è vero che di noia e ignoranza si può anche morire, di poesia e allegria, io credo, non si possa e non si debba che desiderarne il più possibile….
Infine due parole sul terzo interprete: Francesco Gabbrielli. È bravo, dotato artisticamente e con una gran voglia di menar le mani teatralmente parlando. E’ insomma il perfetto terzo socio della gloriosa Shakespeare Pocket Company, l’unica compagnia teatrale italiana in grado di proporvi al prezzo di un solo spettacolo tutto il corpus drammaturgico del massimo autore teatrale mai comparso sulla faccia della Terra. In tempo di crisi economica, ditemi se questa non è finalmente una buona notizia?

Alessandro Benvenuti