“MESTEE – I MESTIERI PERDUTI DI MILANO” è il progetto pittorico di FEDERICO BORRA, in mostra a Milano dal 3 al 21 dicembre (inaugurazione il 2 dicembre).

“MESTEE – I MESTIERI
PERDUTI DI MILANO”

Il progetto
pittorico di FEDERICO BORRA

in mostra dal 3
al 21 DICEMBRE al BOND di MILANO

Inaugurazione
il 2 dicembre con musica dal vivo

Dal 3 al 21 dicembre al Bond di
Milano
(via P.Paoli,
2 – Naviglio Grande) sarà esposto il progetto pittorico “MESTEE – I MESTIERI PERDUTI DI MILANO” di FEDERICO BORRA. “Mestee – I Mestieri perduti
di Milano”
è il titolo di una mostra, curata da Maria
Teresa Briotti
, che rende omaggio ai mestieri di una volta della
città di Milano
, ormai estinti. Attraverso una navigazione bidirezionale del
tempo, proiettato nello spazio pittorico, Federico Borra intende
celebrare e ricordare la Milano della cultura, del lavoro e dell’operosità, e
raccontare una città da sempre terra di fatica e di speranza, di cultura e di
ingegno.

La mostra verrà
inaugurata
martedì 2 dicembre con un vernissage al Bond di Milano (dalle ore 19.00
alle ore 23.00), con accompagnamento musicale dal vivo del gruppo
ZENMAMA.

“Mestee – I mestieri perduti di
Milano”
di Federico Borra

Bond – via P.Paoli, 2 – Naviglio
Grande, Milano

Aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle
22.00 (chiuso il lunedì)

INGRESSO
LIBERO

FEDERICO BORRA, grazie ad un linguaggio pittorico
lineare ed efficace, riesce a dare forma ai suoi personaggi: semplici artigiani
che esprimono tradizione e cultura come l’Umbrelee, el Tencin o
L’ultimo Brumista, che hanno nel loro lavoro i gesti di una sapienza
antica e vivono in uno spazio metafisico che è il tempo della memoria.

«Milano ha la cultura del lavoro e
dell’operosità nei suoi cromosomi
– racconta Federico Borra –
Milano, da sempre terra di speranza e di fatica, di cultura, di ingegno. Milano
artigiana e industriale, sempre all’avanguardia nel Paese, città di opportunità
e del lavoro, di accoglienza e di incontro di genti. Milano dove il tempo sembra
scorrere così veloce, Milano che si rinnova.  Milano che deve tanto alle donne e
agli uomini che con il loro lavoro l’hanno fatta così grande. Queste persone
voglio incontrare in questo viaggio nello spazio pittorico, per portarle nel
nostro tempo e per portare noi nel loro. Tela e colori diventano il mezzo per
trovare noi stessi nelle nostre radici, per lasciarne testimonianza, per
costruire un ponte verso il nostro passato e consegnarlo al futuro, nostro e di
quanti abiteranno e ameranno questa terra. Ed ecco allora che si popola uno
spazio senza tempo, ecco che nelle vie della città incontriamo el tèncin (il
venditore di carbone), el mulìta (l’arrotino), l’ultimo brumista (il guidatore
di carrozzella), el merdee (lo spurgatore dei pozzi neri), el brentador (il
facchino che porta a spalla la “brenta” del vino), l’umbrelee e tanti altri… La
città è appena riconoscibile, quasi smaterializzata e appare talvolta come
avvolta da una sorta di nebbia del tempo. Un tempo che navighiamo in maniera
bidirezionale, trasferendoci nel passato e trasportando il passato nel
presente.»

FEDERICO BORRA, milanese doc, classe 1962, esercita
la professione di ingegnere. Diplomato nel 2010 in Tecniche Pittoriche (corso
triennale) alla Scuola Superiore di Arte Applicata del Castello Sforzesco, ha al
suo attivo diverse mostre collettive e riconoscimenti dal mondo della
cultura.

Milano, 26 novembre
2014

Articoli consigliati