OMAGGIO A MIRELLA FRENI – AL TEATRO ALLA SCALA IL 25 FEBBRAIO 2015

Omaggio a Mirella Freni

Il 25 febbraio una conversazione alla Scala con il grande
soprano,

aspettando il suo ottantesimo compleanno

Pochi artisti hanno instaurato con il
Teatro alla Scala e il suo pubblico un rapporto intenso come quello che si è creato
nel corso dei decenni con Mirella Freni. Il 27 febbraio il grande soprano
compie 80 anni e la Scala precede questa data importante con una conversazione
pubblica nella sala del Piermarini. Mercoledì
25 febbraio dalle ore 20.00 Mirella Freni
converserà con i critici musicali
Elvio Giudici e Alberto Mattioli ripercorrendo le tappe della sua carriera, i
ruoli, gli incontri. I video di alcune delle principali interpretazioni con cui
la Freni ha segnato la storia del canto nel ventesimo secolo, scelti e montati
grazie alla collaborazione di Sky Classica,  scorreranno su un grande schermo alle spalle
dei relatori.

L’accesso al Teatro sarà consentito, fino a
esaurimento dei posti, previo ritiro di un biglietto d’ingresso gratuito (posti
non riservati) alla Biglietteria Centrale – MM Duomo, Galleria del
Sagrato,  dal 14 febbraio 2015, dalle ore
12.00 alle ore 18.00.

Mirella Freni alla Scala

Raccontare gli anni scaligeri di Mirella
Freni significa ripercorrere la storia della Scala negli ultimi decenni.
Ricordiamo qui tutte le nuove produzioni, omettendo parte delle riprese e  dei concerti.

La prima scrittura arriva nel 1962 per il
Serse di Haendel diretto da Piero
Bellugi alla Piccola Scala. Nel cast compaiono cantanti con cui la Freni condividerà
innumerevoli avventure musicali: Luigi Alva, Rolando Panerai, Fiorenza
Cossotto. Durante le prove si rende tuttavia necessario sostituire Renata
Scotto nella parte di Nannetta nelle recite del Falstaff diretto da Antonino Votto nella sala principale: ed è così
che la giovane Freni, che aveva sostenuto la parte l’anno precedente al Covent
Garden con Giulini, debutta il 9 gennaio 1962 come Nannetta al Piermarini e il 16
gennaio come Romilda alla Piccola Scala. Sarà il suo unico impegno alla Piccola:
l’anno seguente Herbert von Karajan la sceglie come Mimì nella nuova Bohème di Franco Zeffirelli, al fianco
di Gianni Raimondi e ancora Rolando Panerai. È l’edizione storica destinata a
restare in scena fino a oggi.

Due mesi dopo la Freni è Micaëla nella Carmen diretta da Nino Sonzogno accanto
a Giulietta Simionato e Mario Del Monaco; passano 15 giorni ed è Zerlina,
accanto al Masetto di Panerai, nel Don
Giovanni
diretto da Hermann Scherchen; Donna Anna è Leontyne Price, Don
Giovanni è Nicolai Ghiaurov, che avrebbe sposato nel 1981. Il 1963 si chiude
con il primo 7 dicembre: Suzel ne L’amico
Fritz
di Mascagni (Panerai è il rabbino), presentato insieme a Cavalleria rusticana con la direzione di
Gianandrea Gavazzeni. Nel marzo 1964 è Adina ne L’elisir d’amore diretto da Sonzogno con Giuseppe di Stefano e l’immancabile
Panerai, e nell’aprile Susanna ne Le nozze
di Figaro
dirette da Scherchen nello spettacolo di Jean Vilar con Lorengar,
Ganzarolli e Bruscantini. A dicembre è Liù nella Turandot di Margherita Wallman diretta da Gavazzeni con Birgit
Nilsson e Bruno Prevedi presentata a Mosca il 5 dicembre e alla Scala (con
Corelli) il 7. Pochi giorni dopo, il 17, Karajan la vuole protagonista de La traviata: lo spettacolo è di
Zeffirelli, a fianco a lei c’è Renato Cioni, ed è la prima volta che la Scala
tenta di riproporre il titolo dopo l’edizione che aveva visto protagonista
Maria Callas. Per la prima volta l’idillio con il pubblico si incrina: lo
spettacolo regge sole tre recite, nella terza la Freni è sostituita da Anna
Moffo. Il 31 dicembre la Freni è di nuovo in scena tra gli applausi come Mimì.

Torna alla Scala nel gennaio 1966 come
protagonista di uno spettacolo storico: il Faust
di Gounod nella regia di Jean-Louis Barrault. Dirige Georges Prêtre, cantano
Nicolai Gedda e Nicolai Ghiaurov; in aprile è ancora Zerlina nel Don Giovanni con regia di Luigi
Squarzina e Lorin Maazel sul podio; come Donna Anna e Don Giovanni cantano la
Sutherland e Ghiaurov. Dopo nuove riprese di Faust e La bohème nel
1967, il 1968 la vede debuttare alla Scala come Maria ne La figlia del reggimento (in italiano) diretta da Sanzogno. È la
prima volta che la Freni divide il palco della Scala con Luciano Pavarotti, che
conosce dall’infanzia. Nel 1969 Pavarotti vestirà i panni di Rodolfo, fino ad
allora indossati dal grande Gianni Raimondi, nella Bohème di Zeffirelli: da allora saranno insieme in innumerevoli
produzioni formando una delle più formidabili coppie vocali della storia
dell’opera. Già nel maggio 1969 cantano in Manon
di Massenet con la direzione di Peter Maag.

Il 7 dicembre 1971 il pubblico
dell’inaugurazione assiste per la prima volta a uno spettacolo destinato a tornare
regolarmente nelle stagioni successive fino a diventare leggendario: il Simon Boccanegra di Claudio Abbado e Giorgio
Strehler. La Freni è Amelia, e con lei cantano Piero Cappuccilli, Nicolai
Ghiaurov e Gianni Raimondi; scene e costumi sono di Ezio Frigerio; a poche
settimane di distanza, nel gennaio 1972, la Freni è di nuovo Micaëla in una Carmen diretta da Prêtre. Dopo la prima
ripresa del Simone, la Freni torna a
cantare nelle Nozze, questa volta
come Contessa d’Almaviva: Claudio Abbado è sul podio e nello spettacolo di Otto
Schenk cantano José van Dam, Hermann Prey e Teresa Berganza. Dopo nuove riprese
di Bohème (Pavarotti / Prêtre) e Simone, il 7 dicembre 1976 è
protagonista di un’altra apertura di stagione entrata nella storia: Otello di Verdi diretto da Carlos
Kleiber con Plácido Domingo e Piero Cappuccilli nell’allestimento di Zeffirelli.
È la prima opera della Scala trasmessa in diretta dalla Rai. Segue una ripresa
del Faust.

La stagione 1977/78 segna il bicentenario
del Teatro: per la serata inaugurale Abbado sceglie Don Carlo di Verdi, edizione in cinque atti in italiano,
nell’innovativa (e contestata) regia di Luca Ronconi. Insieme alla Freni sono
in scena Nicolai Ghiaurov, José Carreras, Elena Obraztsova, Piero Cappuccilli. Il
6 gennaio Abbado dirige la Messa da
Requiem
di Verdi nella Chiesa di San Marco con Freni, Obraztsova, Pavarotti
e Ghiaurov; il bicentenario si chiude il 7 dicembre 1978 con la ripresa di Simon Boccanegra, caso unico di apertura
di stagione con un allestimento già presentato; nel gennaio 1979 si riprende
anche il Don Carlo di Ronconi e poi
ancora Requiem a Cremona e a Como. A
febbraio la Freni ritrova Pavarotti in un Elisir
d’amore
di Ponnelle con Nucci e Montarsolo diretto da Reynald Giovaninetti;
in giugno Abbado dirige un concerto per Casa Verdi cui partecipano Freni,
Ricciarelli, Cotrubas, Obrastsova, Domingo, Cappuccilli, Luchetti, Foiani,
Nesterenko. Pavarotti, indisposto, rinuncia.

Nel 1980 si riprende Otello e il 7 dicembre si apre la nuova stagione con il Falstaff “padano” di Giorgio Strehler
diretto da Lorin Maazel; la Freni è Alice Ford, Falstaff è Juan Pons. Il 1981 è
l’anno in cui a prendere le redini della già storica Bohème di Zeffirelli è
Carlos Kleiber; accanto alla Freni canta Peter Dvorsky, sostituito nelle prime
recite da Ottavio Garaventa. In settembre il Simone va in trasferta a Tokyo per quattro recite al Bunka Kaikan.

Nel 1982 la Freni canta nelle riprese di Falstaff con Maazel, di Simone con Abbado e di Otello con Kleiber. È in scena ancora
una volta anche il 7 dicembre nella nuovissima produzione di Ernani di Luca Ronconi con Domingo,
Bruson e Ghiaurov: sul podio c’è Riccardo Muti.

Nel 1986 Mirella Freni offre al pubblico
scaligero un nuovo grande ruolo: Tatiana nell’Evgenij Onegin di Čajkovski accanto a Neil Shicoff e Nicolai
Ghiaurov in uno spettacolo di Andrej Konchalovsky per la direzione di Seiji
Ozawa. L’anno seguente torna al fianco di Domingo nell’Otello diretto da Kleiber e in alcune recite di Bohème; nel 1989 è Adriana Lecouvreur nel nuovo allestimento di Lamberto Puggelli
diretto da Gianandrea Gavazzeni, insieme a Peter Dvorsky e Fiorenza Cossotto. La
squadra che la vede accanto a Ozawa e Konchalovsky si forma nuovamente nel 1990
per La Dama di Picche. Nel 1991
Gavazzeni dirige riprese di Adriana e
Bohème; di nuovo con Gavazzeni e
Puggelli la Freni affronta nel 1993 la parte di Fedora nell’opera di Giordano dividendo il palco con Plácido
Domingo e, in alcune recite, con José Carreras. Nel 1994 è con Roberto Alagna nella
ripresa di Bohème: la serata si
imprime tristemente nella memoria per il lutto che ha appena colpito il giovane
tenore.

L’ultima apparizione di Mirella Freni sul
palcoscenico della Scala avviene il 14 giugno 1996, in una recita di Fedora con Plácido Domingo. Il 18 maggio
aveva partecipato al concerto straordinario diretto da Riccardo Muti per il 50°
anniversario della ricostruzione della sala del Piemarini, insieme a Elisabeth
Norberg-Schulz, Luciana D’Intino, Vincenzo La Scola e Samuel Ramey.