#CHICAGOBOYS diretto scritto e con protagonista RENATO SARTI in scena dal 3 al 5 marzo al TEATRO MIELA

“Dal
liberismo di Milton Friedman alla crisi di oggi, Renato Sarti indaga attraverso
il teatro l’economia. L’artista triestino, dalla eccellente carriera nazionale,
è autore – assieme a Bebo Storti – regista e, con Elena Novoselova, interprete
di Chicago Boys, in scena dal 3 al 5 marzo al Teatro Miela, per il cartellone
altripercorsi dello Stabile regionale”.

chiacago boys foto scena emiliano boga – 19

«Ad
un miracolo economico corrispondono schiavitù e miseria per la popolazione?
Sì!» 

Con
questa frase comincia Chicago boys, lo spettacolo scritto e diretto da
Renato Sarti, che ne è anche protagonista assieme a Elena Novoselova, in scena
per il cartellone altripercorsi dello Stabile regionale al Teatro Miela
dal 3 al 5 marzo.

Si
tratta di una specie di conferenza “strampalata, senza lieto fine” che si svolge
in un rifugio antiatomico. Un’esaltazione surreale del capitalismo, del
consumismo e della liberalizzazione più sfrenata… uno spettacolo che ha ottenuto
un convinto successo sia da parte della critica, che degli spettatori. 

Fra
loro, un osservatore d’eccezione come Moni Ovadia, si è espresso con entusiasmo:
«Renato Sarti – ha scritto – con il suo formidabile spettacolo è riuscito a
raccontare con mezzi scarni ma poderosi l’intera epopea economica del nostro
tempo, con il linguaggio delle emozioni, della denuncia e della passione civile.
[…] Sarti vince la sfida di mettere in scena con urgenza e necessità l’immane
tragedia economica che attraverso la tirannia del profitto di pochi mira
all’asservimento degli uomini, alla espropriazione della loro dignità servendosi
con cinismo di ogni mezzo, dalla guerra, alla catastrofe naturale, dalla
menzogna mediatica al ricatto della sicurezza. Il protagonista è il capitalismo
finanziarizzato e gangeristico, il cui scopo è uno sviluppo ipertrofico
virtualizzato in favore del privilegio affermato come unico diritto legittimo.
Il teatro epico e grottesco di Sarti, che ricorda quello politico di Erwin
Piscator, ribadisce con forza che il teatro è in grado di confrontarsi con ogni
aspetto della commedia umana, ieri come oggi, oggi come domani. Oltre al
contenuto e alla denuncia sociale questo spettacolo è meraviglioso; ha una
crescita drammaturgica e spettacolare che ti spiazza e che non ti aspetti:
partendo infatti in una direzione molto forte ci si aspetterebbe che il tono
rimanga quello per tutta la durata: invece no, cresce lasciandoti senza
parole». 

I
Chicago boys sono stati un gruppo di economisti formatosi negli anni Settanta
presso l’Università di Chicago, sotto l’egida del grande guru del liberismo
Milton Friedman, cui fu tributato il Premio Nobel per l’economia nel
1976. 

«Milton
Friedman e i suoi seguaci esercitarono una profonda influenza sulle politiche
economiche di molti Stati – spiega Renato Sarti – primi fra tutti gli Stati
Uniti del presidente Ronald Reagan e l’Inghilterra del primo ministro Margaret
Thatcher e poi dal Cile all’Argentina, dal Brasile alla Polonia, dalla Cina alla
Russia, ecc. 

Le
grandi multinazionali hanno avuto un ruolo di primissimo piano in questo
processo che ha portato allo smantellamento dello stato sociale, visto e
combattuto come un virus infettivo, come un arto in cancrena da amputare.
Ma
una stampella può camminar da sola? No. L’imposizione di questo tipo di economia
è sempre stata preceduta e accompagnata da golpe, da spietate dittature, da
sanguinose repressioni di piazza, dai desaparecidos, dalla tortura. Che negli
ultimi decenni le grandi multinazionali abbiano puntato l’attenzione pure su
materie prime, come l’acqua, i cui titoli in borsa crescono mediamente del 30%,
non è un dato meramente economico o finanziario: un rapporto delle Nazioni Unite
sulla povertà mondiale rivela che ogni giorno muoiono 4.900 bambini per mancanza
di acqua potabile. Chicago boys vuole contrapporre al motto liberista di
“libera volpe in libero pollaio”, un proverbio greco. Recita così: “se vedi che
non ti sazi, fermati!”»

Chicago
Boys
scritto da Renato Sarti con la collaborazione di Bebo Storti, diretto
da Renato Sarti che ne è interprete assieme a Elena Novoselova ha le scene di
Carlo Sala, ed i video realizzati in collaborazione con Fabio Bettonica e
N.A.B.A. Lo spettacolo è una produzione Teatro della Cooperativa con il sostegno
di Regione Lombardia- Progetto Next, in collaborazione con La Corte
Ospitale.

Lo
spettacolo va in scena al Teatro Miela – nell’ambito della sinergia con il
Teatro Stabile del Friuli  Venezia Giulia – da martedì 3 a giovedì 5 marzo alle
ore 21. 

I
biglietti ancora disponibili si possono acquistare presso tutti i punti vendita
dello Stabile regionale, ed i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito
www.ilrossetti.it all’acquisto on line.
La biglietteria del Teatro Miela è a disposizione del pubblico a partire da
un’ora prima dello spettacolo. 

Ulteriori
informazioni al tel 040-3593511.

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