Lunedì 23 febbraio
MONDO MARCIO in concerto a Milano:
Tappa alla Salumeria della Musica per il rapper italiano
Salumeria della
Musica,
Via Antonio Pasinetti, 4, 20141 Milano
biglietto: 12 €
Inizio concerto ore 22
Prevendite disponibili nei circuiti
Mailticket.it / Ticketone.it / Vivaticket.it
Il nuovo singolo di
MONDO MARCIO dal titolo “Un Bacio? (Troppo Poco)” on air in tutte le radio da
venerdì 13 giugno e secondo brano estratto dall’album Nella Bocca della Tigre,
è sicuramente uno dei più importanti dell’album, perché proprio da qui è
partito l’intero progetto.
“Un Bacio? (Troppo Poco)” ha un linguaggio musicale dai riferimenti americani
ma con una spina dorsale italiana molto presente. La voce amica di Mina qui
diventa una guida, un richiamo, un avvertimento che da al testo un mix genuino
e naturale.
L’intervento creativo di Mondo Marcio rispetto al
file originale, cioè alla canzone di Mina degli anni ’60 UN BACIO E’ TROPPO POCO non si è limitato all’uso del sample del
brano ma è riuscito a farlo diventare altro, costruendoci sopra un racconto,
una colonna sonora che raccontasse la sua vita.NELLA BOCCA DELLA TIGRE è un album nuovo, fresco, rivoluzionario e creativo,
che scorre su due linee parallele, l’una più strettamente legata alle rime di
Mondo Marcio, l’altra insita nella presenza costante e avvolgente di Mina.
SCHEDA ALBUM
Succedono,
a volte, i miracoli. E quando succedono, se a causarli sono gli uomini, e non
qualcuno più in alto di noi, ci si chiede: Perché mai nessuno ci aveva pensato
prima?
Succedono,
a volte, i miracoli, e se volessimo essere terra terra, la risposta da dare
alla domanda qui sopra posta dovrebbe essere: in realtà qualcuno ci aveva pure
pensato, ma la faccenda sembrava troppo complicata da realizzare o forse sin
troppo semplice per non far sorgere dubbi e sospetti.
I
fatti, a volerla dire tutta, sono andati suppergiù così. E il risultato è sotto
gli occhi e gli orecchi di tutti.
Esce un
album che ha del miracoloso, un album che vede un rapper mettere mano al
repertorio di un’artista di primissima grandezza, la cantante più importante
della musica leggera italiana, rispettivamente Mondo Marcio e Mina, e ci si
accorge che mai nessuno prima aveva tentato un’operazione del genere.
Nessuno,
né in Italia, né nel resto del mondo occidentale.
Non un
semplice brano appoggiato su un sample, un campione, ma un intero album nel
quale ogni singola canzone è una rielaborazione in chiave rap di un vecchio
brano di Mina, la Tigre di Cremona citato nel titolo. Non cover, quindi, ma
canzoni che nascono sopra e insieme ad altre canzoni.
Il
tutto a partire da un primo singolo brano, Un bacio? (troppo poco), perché da
qualche parte bisogna cominciare, ma da lì a diventare un progetto più
articolato, ambizioso, addirittura unico il passo è stato breve. Quel passo che
divide spesso la follia dal sogno, l’allucinazione dalla visione.
E
proprio perché in tanti, probabilmente, ci avevano già pensato, ma nessuno era
riuscito a portare a segno il goal del kappaò, il segreto di questo piccolo
miracolo sta proprio nell’ambizione dello stesso. Se si può segnare facendo un
tiro di piatto a porta vuota perché, invece, non provare con un colpo di tacco
di quelli che gli esperti di calcio chiamano il colpo dello scorpione?
Così è
stato.
Dopo
quel primo brano è arrivato un album.
Il
primo passo compiuto da Mondo Marcio una volta avuto l’ok da Mina, una volta
avuto a disposizione l’intero repertorio della voce della musica italiana per
antonomasia, tenere a debita distanza i grandissimi successi, quelli che tutti
conosciamo a memoria. Non a tutti piace vincere facile, in barba agli spot tv.
Il
secondo passo, il più naturale per un rapper, anche se in questo caso in
apparenza più ostico, una volta scelti i brani, scrivere i testi, rimanendo se
stesso, ma al tempo stesso seguendo un flusso che quelle musiche speciali
portano con loro.
Il
terzo passo, legare ogni singolo brano in un filo rosso parallelo alla presenza
di Mina. Un concept album, quindi, che scorre su due linee parallele, l’una più
strettamente legata alle rime di Mondo Marcio, l’altra insita nella presenza
costante e avvolgente di Mina, la Tigre nella cui bocca evocata nel titolo
Marcio si è andato a ficcare probabilmente non senza una certa intraprendenza,
al limite dell’impavidità.
Parlare
di un album, anche se dell’album di un rapper, cioè di un artista che ha fatto
della parola la propria ragion d’essere, può essere esercizio sterile, perché
la musica va ascoltata, e mai come questa volta il risultato finale travalica
quel che le parole di un comunicato stampa possono descrivere, sfociando
nell’incredibile.
Undici
tracce e un intro, a partire dal singolo di lancio A denti stretti, tratte a
loro volta da brani che coprono almeno tre decenni di produzione miniana,
stanno qui a testimoniare come, in effetti, i miracoli siano realizzabili,
basta solo provarci, senza starci troppo a pensare prima.
La genesi dei
brani, la scintilla che ha innescato tutto questo lavoro, la modalità in cui i
brani sono andati componendosi nella tracklist, con un lavoro che ha avuto
Milano come base e Lugano come sponda sarà lo stesso Mondo Marcio a
raccontarlo, perché un evento unico ha bisogno anche di quei dettagli che non
possono uscire dalle tracce di un album. Ciò nondimeno la bellezza di questo
incontro assolutamente inedito e impensabile anche solo un attimo fa sta tutto
lì, nelle dodici tracce di Nella bocca della Tigre. Non resta altro da fare che
premere il tasto play, chiudere gli occhi e lasciare che, per una volta, a
farci strada sia la visione di qualcun altro.