UNA GRANDE STORIA. IL VETRO DI MURANO
Riapre,
ampliato e completamente rinnovato,
il Museo del Vetro di Murano
Dal 9 febbraio 2015
—
Sabato 7 febbraio
Press preview per i giornalisti accreditati
—
Domenica 8 febbraio
Inaugurazione su invito
È un museo
completamente trasformato quello che riapre al pubblico a Murano dal 9
febbraio, per raccontare una grande storia. Spazi espositivi
quasi raddoppiati, un progetto museografico totalmente rinnovato, allestimenti
e percorsi ridisegnati consentiranno ai visitatori di cogliere gli snodi
chiave dell’avventura del vetro a Murano e di godere appieno dei capolavori –
in molti casi unici – qui custoditi. E poi nuovi servizi per
il pubblico, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la messa in opera di
due ascensori, la possibilità di esporre parti della collezione finora rimaste
nei depositi e di realizzare eventi legati anche alla creatività più attuale,
con un fascinoso e inatteso dialogo tra ambienti contemporanei e sale antiche.
Insomma, una grande
festa per l’isola e per Venezia.
Il Museo del Vetro di
Murano, uno dei dodici della Fondazione Musei Civici di Venezia, è forse
l’unico luogo al mondo dove l’arte del vetro è raccontata fin dalle sue
origini: dagli esempi di vetri romani tra il I e il III secolo d.C. alle
creazioni del Rinascimento, fino ai virtuosismi innovativi del Settecento che
anticipano l’insperata rinascita del vetro alla fine del XIX secolo e le
sperimentazioni del Novecento. Certamente è l’unico museo dedicato al vetro
artistico inserito in un contesto produttivo ancora fortemente attivo e
radicato, grazie alle tante fornaci e vetrerie tutt’oggi operanti a Murano.
L’ampliamento,
con il recupero di una parte delle ex Conterie, e il restyling – curato da Chiara Squarcina su
progetto museografico di Gabriella Belli direttore della Fondazione Musei
Civici di Venezia e l’allestimento di Daniela Ferretti – sono stati possibili
grazie al cofinanziamento
del Fondo di Sviluppo Regionale dell’Unione europea assegnato dalla Regione
Veneto (nell’ambito del POR CRO FESR Veneto 2007-2013) e
al fondamentale intervento del Comune di Venezia, che ha condotto, con
responsabile del progetto Roberto Benvenuti, la prima fase del cantiere in
collaborazione con l’Ufficio Tecnico della Fondazione, diretto da Daniela
Andreozzi.
In questo modo il
progetto ha coinvolto sia le storiche sale di Palazzo Giustinian
(dove il Museo ha sede dal 1861), sia un’area
dell’ex fabbrica di perle di vetro adiacente il giardino del Museo.
Le conterie erano perle di pasta vitrea e in particolare, dalla fine
dell’Ottocento, quelle ottenute dai cosiddetti paternostreri tagliando una canna forata e arrotondando poi a caldo
i cilindretti nelle ferrazze,
appositi vassoi metallici. Nel 1898 più imprese dedite alla produzione di perline
– un mondo di tiracanne, conzaureri, tagiadori, cavarobe, fregadori, lustradori, governadori,
impiraresse – si riunirono nel
complesso sorto tra Palazzo Giustiniani e la Basilica
di San Donato, nel cuore di Murano: un’unica grande azienda, la Società Veneziana
Conterie, che tra il 1940 e il 1970 arrivò a occupare più di tremila addetti,
fino alla chiusura nel 1993.
Ora gli ambienti restaurati del complesso industriale sono diventati un
fascinoso withe cube, che
mantiene però negli archi e nelle trabeazioni le linee
architettoniche del preesistente edificio e che coniuga la luce artificiale con
quella naturale, proveniente dall’affaccio sulla Fondamenta
Giustinian.
Qui, innanzitutto, un’originale “onda del tempo”, scandita da circa cinquanta opere scelte
dall’età romana al Novecento, introduce nel mondo del vetro,
esemplificando in maniera suggestiva le tappe salienti della storia vetraria di
Murano e le evoluzioni tecnico-stilistiche che l’hanno accompagnata. Perché
l’arte del vetro è un connubio magico di creatività e tecnica, una difficile
simbiosi tra ideazione artistica, abilità artigianale, capacità quasi alchemica
nella costruzione di composti chimici unici e conoscenza di una materia
sfuggente e imprevedibile. Ingredienti che ben vengono esplicitati lungo tutto il percorso museale grazie a totem informativi e a contenuti
video, realizzati con la collaborazione delle vetrerie
dell’isola e dei maestri vetrai.
Ma con il suo open space e i sette metri d’altezza, il nuovo volume è anche destinato a
ospitare, al piano terra, mostre ed eventi temporanei:
primo fra tutti, dal 9 febbraio al 30 maggio,
un sentito tributo – con una selezione di
opere bianche e nere – a quel magico scultore del vetro che fu il muranese Luciano Vistosi, scomparso nel 2010 dopo anni di successi
internazionali ottenuti grazie a sculture fortemente plastiche, dinamiche,
imponenti, capaci soprattutto di catturare la luce.
Il percorso vero e
proprio si dipana al primo piano nobile, ove il Museo propone la sua
eccezionale collezione, con il riallestimento e il nuovo
progetto illuminotecnico, attraverso aree tematico-cronologiche.
***
L’ingresso di forte
impatto è sul sontuoso salone centrale, o portego, con l’affresco allegorico del soffitto,
realizzato da Francesco Zugno, restaurato per l’occasione.
Il grande ambiente è stato intitolato agli antichi
Maestri muranesi, spesso anonimi, ed è espressione della produzione
vetraria dal Trecento a tutto il Seicento: la golden age del vetro di
Murano.
Furono quelli gli anni
in cui l’abilità delle fornaci veneziane raggiunse fama in tutta Europa grazie
alle innovazioni tecnologiche e di lavorazione: anni in cui a Venezia Angelo
Barovier ottenne una sostanza pura chiamata “cristallo”; in cui fu introdotta
la decorazione graffita a punta di diamante (intaglio) e vennero inventati il
“vetro ghiaccio”, la lavorazione a filigrana, la tecnica a “mezza stampatura”.
Tantissime sono le opere eccezionali qui esposte,
i manufatti con stemmi dogali o papali, creazioni famose come il Cesendello decorato a embrici e oro –
caratteristica lampada pensile foggiata su modelli orientali – e pezzi unici
quale la celeberrima Coppa “Barovier”, databile
tra il 1470 e il 1480, uno dei vetri più antichi al mondo tra quelli decorati a
smalti policromi fusibili.
Dal salone, prima di
proseguire verso i manufatti del XVIII secolo, si può
accedere a una sorta di “antro”, una parentesi dedicata ai vetri d’epoca romana,
presi a modello dai vetrai muranesi all’avvio della produzione isolana e capaci
di ispirare designer e artisti ancora nel Novecento. Nella sala dedicata a “Le
origini”, nicchie illuminate dall’interno rivelano – come dalle profondità
della terra – gli antichi vetri rinvenuti negli scavi e nelle necropoli di
Enona, Asseria e Zara, mentre lungo le pareti sono allineate antichissime olle
funerarie.
Seguono le mode e la creatività del Settecento, con il
complesso Trionfo appartenuto alla
famiglia Morosini, gli originalissimi fixés
sous verre, che presentano scene d’ambiente veneziano alla maniera di
Pietro Longhi, e alcuni notevoli specchi muranesi: una vera eccellenza della
produzione dell’isola, ambita quanto inimitabile all’estero, richiedendo per le
creazioni più imponenti il lavoro di ben cinque maestri.
La sala dedicata
al “Gusto della mimesi” tra Sette e Ottocento, con i soffiati
in calcedonio, i famosi lattimi e la “stravagante” e “fallace” avventurina,
segna il ritorno al vetro non trasparente; mentre nel soppalco, che inaspettato si affaccia sul volume delle Conterie
grazie a una grande vetrata, non poteva mancare un focus sulle perle veneziane e le murrine.
Si possono ammirare qui le murrine Franchini, le già citate conterie, ma anche
le perle a lume e i campionari di fine XIX secolo: una collezione importantissima e mai inserita prima d’ora nel percorso
museale.
Il periodo “buio” del
vetro a Murano è rievocato attraverso vetri, arredi e dipinti che richiamano il
gusto mitteleuropeo d’inizio Ottocento e il dilagare in laguna di manufatti
boemi, favorito dall’imposizione da parte del governo asburgico di dazi sulle
importazioni di materie prime e sulle esportazione delle produzioni locali.
Tra Otto e
Novecento, finalmente, la “rinascita”.
Tra i protagonisti, Pietro Rigaglia che riprende la produzione a filigrana, e Antonio Salviati che nel 1866 dà vita a una fornace di soffiati a
Murano presentando, l’anno successivo all’Esposizione universale di Parigi, più
di cinquecento tipi diversi di vetri.
Infine il XX secolo,
con le creazioni geniali di Vittorio Zecchin, Archimede
Seguso, Alfredo Barbini, Carlo Scarpa, Napoleone Martinuzzi
– di cui il Museo espone anche un nucleo di opere degli anni
Venti ricevute in donazione – e di tanti altri artisti che,
assieme a straordinari maestri vetrai capaci di plasmare la materia, hanno
aperto la strada alla modernità.
Prima di lasciare il
Museo, di nuovo al piano terra, ecco infine una “finestra”
sul design moderno e contemporaneo in una sala intitolata a Marie Angliviel de la
Beaumelle, poi Brandolini: la creatrice dei
famosi goti, recentemente scomparsa,
che la
Fondazione Musei Civici di Venezia
vuole ricordare in quanto esempio di artista non italiana che ha trovato nel
vetro di Murano il suo mezzo espressivo contribuendo alla sua rinomanza
internazionale.
Qui, grazie all’allestimento volutamente flessibile,
potranno essere esposte opere della collezione del Museo attualmente
conservate nei depositi, esibiti lavori di giovani artisti,
ospitate selezioni delle più significative produzioni
attuali dell’isola. Perché il Museo del Vetro, soprattutto ora, con
l’atteso ampliamento degli spazi, mira a mantenere vivo il rapporto con la
realtà vetraria muranese, con i suoi protagonisti, le loro creazioni, i
successi e i momenti di crisi, proponendosi – secondo la volontà dell’abate
Vincenzo Zanetti che lo istituì – quale stimolo e
punto di riferimento per maestri vetrai e aziende: memoria storica,
documentazione di un universo misterioso e affascinante per
quanti si avvicinano a esso per la prima volta, ambasciatore nel mondo di
un’arte unica e preziosa. Le collaborazioni internazionali, le grandi mostre
temporanee, i progetti e i concorsi serviranno anche a questo per un museo che
sempre più proporrà suggestive relazioni e dialoghi con
l’insieme delle collezioni della Fondazione Musei Civici di Venezia:
pittura, scultura, arredi, costumi, materiali d’archivio.
Già con la riapertura,
nel giardino del Museo si potrà ammirare una gigantesca
scultura di Pietro Consagra, Muraglia Rosso Verona e Nero Atlantide datata 1977 (marmo, 330 x
280 x 56 cm),
appartenente alla collezione Walter Fontana e concessa in deposito a lungo
termine alla Fondazione. Un’opera che in questo luogo, accanto al muro delle ex
Conterie, assume una straordinaria forza espressiva.
INFORMAZIONI GENERALI
Sede: Museo del Vetro, Fondamenta Giustinian, 8 – 30141
Murano (Venezia)
Conferenza stampa di presentazione e vernice stampa:
Sabato 7 febbraio 2015 – ore 12.00 (Palazzo da Mula
– Murano)
Inaugurazione Domenica 8 febbraio 2015
dalle 10.00 alle 17.00 (ingresso esclusivamente su invito, fino a esaurimento
dei posti disponibili)
Apertura al pubblico: Dal 9 febbraio 2015
Orario: dal 1 aprile al 31 ottobre, 10.00-18.00
(biglietteria 10.00/17.00)
dal 1 novembre al 31
marzo, 10.00 – 17.00 (biglietteria 10.00-16.00)
aperto tutti i giorni,
escluso 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio
Vaporetto
Linea
4.1/4.2/3-fermata Murano Museo
INFORMAZIONI
www.visitmuve.it
info@fmcvenezia.it
call
center 848082000 (dall’Italia)
+3904142730892
(dall’estero)
PRENOTAZIONI
www.visitmuve.it
call
center 848082000 (dall’Italia)
+3904142730892
(dall’estero)
WEB
www.facebook.com/visitmuve
twitter.com/visitmuve_it
BIGLIETTI
Intero
10,00 euro
Ridotto
7,50 euro
ragazzi da 6 a 14 anni; studenti* dai 15 ai 25 anni;
accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o studenti; cittadini over 65;
personale* del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta
Rolling Venice; soci FAI
Gratuito
residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di
handicap con accompagnatore; guide autorizzate e interpreti turistici* che
accompagnino gruppi; 1 gratuità ogni 15 biglietti previa prenotazione;membri
I.C.O.M; Volontari Servizio Civile; partner ordinari MUVE; possessori MUVE
Friend Card; membri Venice International Foundation
*è richiesto un
documento
Offerta Famiglie
Biglietto ridotto
per tutti i componenti
Per famiglie composte
da due adulti e almeno un ragazzo (dai 6 ai 14 anni)
Offerta Scuola
4,00 euro a
persona
(valida nel periodo 1
settembre-15 marzo) per classi di studenti di ogni ordine e grado accompagnate
dai loro insegnanti, con elenco dei nominativi compilato dall’Istituo di
appartenenza.