RISULTATI ANALITICI E CONCLUSIONI
a. Il fazzoletto in reperto all’ispezione visiva, non esibiva tracce biologiche evidenti.
b. La ricerca di tracce biologiche latenti (non visibili ad occhio nudo) tramite lampada Crimescope CS-16, ha consentito di rilevare diverse luminescenze sei delle quali, più intense, sono state prelevate (dimensione 1-2 cm2) ed avviate agli accertamenti biomolecolari (prelievi F1÷F6). Sono stati effettuati prelievi mirati e dimensionalmente ridotti, al fine di preservare il più possibile il reperto.
c. Contemporaneamente è stato effettuato un prelievo sulle setole presenti nello spazzolino da denti, mentre il pettine non è stato ritenuto utile per le analisi.
d. Dai sei prelievi effettuati sul fazzoletto in reperto, è stato estratto DNA riconducibile ad in individuo di sesso maschile, mentre per le setole dello spazzolino l’esito è stato negativo. La quantità di DNA estratto dai sei prelievi è variabile, andando da circa 16 pgr/µl (valore minimo al di sotto dell’ultimo standard) a circa 420 pgr/µl.
e. La successiva tipizzazione del DNA estratto, ha consentito di estrapolare un profilo genotipico di sesso maschile completo (full-profile) di 16 marcatori su 16 in esame dal prelievo F4, mentre dai restanti prelievi sono stati ottenuti profili parziali (comunque compatibili con il profilo completo) e non interpretabili.
f. L’analisi dei marcatori STR localizzati sul cromosoma Y (Y-STR), ha consentito di estrapolare un profilo aplotipico di 16 marcatori STR su 17 in esame dal prelievo F4. Solo un marcatore (DYS392) non è stato caratterizzato verosimilmente a causa di fenomeni da imputare alla degradazione del materiale genetico.
g. Entrambi i tipi di analisi (STR e Y-STR) effettuate sul prelievo F4 sono state replicate confermando i risultati acquisiti, in accordo alla letteratura scientifica.
h. Le analisi sono state effettuate:
− adottando tutte le misure atte ad evitare fenomeni di contaminazione come l’impiego di laboratori diversi per ogni fase analitica (laboratorio di ispezione, laboratorio di estrazione DNA tracce, laboratorio di estrazione DNA campioni di confronto, laboratorio di PCR, laboratorio di Tipizzazione del DNA), pressioni positive nei laboratori di estrazione e a pressione negativa nei laboratori di PCR e Tipizzazione del DNA, utilizzo di strumentazione e materiale di consumo dedicato, reazioni di PCR allestite in cappe a flusso laminare con irradiamento UV, puntali con filtro, controlli positivi e negativi, personale impiegato nelle analisi di laboratorio tipizzato al fine di costituire un elimination-data-base;
− utilizzando biorobot di ultima generazione (EZ1 Advanced XL-Qiagen);
− quantificando il DNA in “real-time”;
− Tipizzando il DNA con kit aventi maggiore sensibilità d’analisi (Identifiler-Plus);
− Utilizzando un Sequenziatore del DNA di ultima generazione (ABI 3500 a 8 capillari).
i. Il confronto del profilo aplotipico (Y-STR) estrapolato dalla traccia F4 sul fazzoletto con l’aplotipo ottenuto da un campione di confronto (tampone salivare) relativo ad un discendente in linea maschile di Gabriele D’Annunzio (Federico d’Annunzio è nipote di Veniero d’Annunzio, terzogenito di Gabriele. Il Poeta era dunque bisnonno di questa persona-informazione acquisita direttamente dal Vittoriale ), ha fornito esito positivo confermando l’ipotesi di identificazione del DNA riconducibile al “Vate”: i 16 marcatori Y-STR ottenuti dal prelievo F4 sono gli stessi del confronto. Si ricorda che il cromosoma Y viene trasmesso inalterato (tranne eventi mutazionali) dal padre ai figli maschi, per cui rimane praticamente il medesimo nelle generazioni (trasmissione patrilineare).
j. È stato estrapolato un profilo genotipico ed aplotipico utile per confronti, da micro-tracce latenti (non visibili ad occhio nudo) presenti su un reperto risalente agli anni della Grande Guerra (informazione acquisita direttamente dal Presidente Giordano Bruno Guerri) e, pertanto, di circa 96 anni.
k. Questo risultato tecnico-scientifico, al di là dell’importanza connessa alla figura storica d’eccellenza del Vate, è indice delle potenzialità e dell’affidabilità delle procedure, dei laboratori e della qualificazione professionale che, oggi, l’Arma può vantare nel settore delle indagini forensi biomolecolari a fini dell’identificazione personale.