Prosegue martedì 21 aprile alle 21, alla chiesa di San
Carlo di
Modena, l’Altro Suono festival con un concerto di Jordi Savall
dal titolo Spirito d’Armenia.
Savall si esibirà con alcuni musicisti del suo storico ensemble Hespèrion XXI e
con un gruppo di musicisti armeni specializzati nell’uso di
Jordi SAVALL 5 © David Ignaszewski |
strumenti
tradizionali e della tradizione vocale: Aram Movsisyan, Georgi Minassyan, Haïg
Sarikouyoumdjian, Gaguik Mouradian e Aleksandr Sahakyan. Il programma è stato
oggetto di una registrazione discografica pubblicata nel 2012 per Alia Vox,
l’etichetta fondata da Savall. Il musicista, a New York in questi giorni per un
tour negli Stati Uniti, dopo Modena volerà in Turchia per un concerto che si
terrà ad Istanbul il giorno seguente.
“L’Armenia è una delle più
antiche civiltà cristiane dell’Oriente – racconta il musicista – sopravvissuta
miracolosamente a una storia convulsa e particolarmente tragica. Dalla sua
fondazione, essa si trova politicamente e geograficamente circondata da altre
grandi culture, prevalentemente di credenze orientali e musulmane. Ha conosciuto
un destino molto doloroso, punteggiato da guerre e da terribili massacri, che
hanno causato la scomparsa di più della metà della sua popolazione, l’esilio di
molta altra e la perdita di gran parte del suo territorio. Ciò nonostante, essa
ha saputo conservare attraverso i secoli l’essenza delle sue particolarità
nazionali, come prova soprattutto l’adozione di un proprio alfabeto, creato nel
405 dal monaco Mesrop Mashtots, e come mostra anche il suo ricco patrimonio
architettonico, oggi sparso anche al di fuori dei suoi territori attuali.
Sebbene questo patrimonio tangibile ne sia una delle testimonianze più
sorprendenti, essa ha custodito anche un patrimonio intangibile, in campo
musicale: un repertorio molto ricco e vario, ma purtroppo poco conosciuto.” Con
la collaborazione di un musicista straordinario, che è anche un carissimo amico,
il suonatore di duduk Haïg
Sarikouyoumdjian, Savall ha trascorso parecchi mesi di studio e di lavoro
quotidiano decifrando i segreti di queste musiche antiche e bellissime,
ascoltando delle vecchie registrazioni e ricercando le chiavi ‘segrete’
d’accesso allo stile e al carattere di ciascuna di queste musiche. “Senza
emozione non c’è Memoria – conclude Savall -, senza memoria non c’è Giustizia,
senza giustizia non c’è Civiltà e senza civiltà l’essere umano non ha
futuro”.
Da più di quarant’anni
Jordi Savall fa conoscere al mondo meraviglie musicali cadute nell’oscurità
dell’indifferenza e dell’oblio. Dedicatosi alla ricerca di queste musiche
antiche, le studia e le interpreta, come esecutore e come direttore. Le sue
attività di concertista, insegnante, ricercatore e creatore di nuovi progetti,
lo collocano tra i principali artefici del fenomeno di rinascita della musica
storica. Con la sua partecipazione al film di Alain Corneau Tous les Matins du Monde (Premio César per
la migliore colonna sonora), la sua intensa attività concertistica (140 concerti
l’anno) e discografica (6 registrazioni ogni anno), e con la creazione della
propria casa discografica Savall ha dimostrato che la musica antica non deve
necessariamente essere elitaria, e che interessa a un pubblico di ogni età ed
estrazione. La sua parabola artistica è considerata uno dei motori della
rinascita della musica antica, sia quella dell’Europa che quella del Nuovo Mondo
e quella del Mediterraneo, ed è un riferimento primario nello studio,
interpretazione, direzione e approccio a diverse tradizioni culturali in un
dialogo interculturale di grande significato che ha valicato tutte le frontiere.
L’Altro
Suono festival proseguirà il 13 maggio con un altro concerto dedicato
all’Armenia. L’appuntamento sarà con il pianista jazz Tigran Hamasyan e un
progetto inedito in prima italiana che uscirà in autunno per l’etichetta ECM.