Pier Paolo Pasolini sul set de Il Vangelo secondo Matteo (1964); |
Due grandi e suggestive esposizione fotografiche stanno per prendere il
via a Volterra: il cinema di Pier Paolo Pasolini e le icone pop di Terry
O’Neill.
Dal 3 aprile Volterra raddoppia la sua offerta: oltre alla mostra
dedicata a Rosso Fiorentino, la splendida città toscana diventa teatro anche
della grande fotografia internazionale.
Due grandi artisti, molto
diversi tra loro, a volte addirittura opposti nel linguaggio, ma che trovano un
comune denominatore nell’aver rappresentato e nell’essere diventati essi stessi
delle icone. Ieri come oggi, Rosso Fiorentino come Pierpaolo Pasolini e Terry
O’Neill.
Alla Pinacoteca Civica di Volterra, i maestri convivono e
dialogano tra loro: da una parte Pier Paolo Pasolini, regista e poeta nel cui
pensiero dominano i corpi e i luoghi del mondo popolare; dall’altra Terry
O’Neill, uno dei più grandi fotografi del ‘900, che attraverso il suo obiettivo
ha immortalato le grandi star dagli anni ’60 in poi.
Le due esposizioni,
che si inseriscono nel ciclo del grande evento 2014 – 2015 “Rosso Fiorentino.
Rosso Vivo. ”, sono promosse dal Comune di Volterra, prodotte ed organizzate da
Arthemisia Group, e realizzate con il contributo della Fondazione Cassa di
Risparmio di Volterra e sponsorizzate da di Generali
Italia.
Pier Paolo Pasolini: il cinema in forma di poesia
dal 3 aprile
al 31 dicembre 2015
Pinacoteca Civica, Volterra
A cura di Sergio Anelli
La drammatica fisicità delle immagini di scena
di Pasolini, da “Vita violenta” a “Accattone”, fino alle immagini fantastiche e
tragicamente colorate di “Salò o le 120 giornate di Sodoma.” Decine di
fotografie provenienti dal Museo Nazionale del Cinema di Torino verranno esposte
presso gli spazi della Pinacoteca Civica e racconteranno il genio del grande
artista, scomparso nel 1975. E il legame con Rosso Fiorentino è immediato, se si
pensa che nei suoi film il ciclo del Cristo (a metà degli anni ’60) prende vita
dalla suggestione che la deposizione di Rosso Fiorentino operò su di lui. Il
manierismo coloristico di Rosso nell’invenzione spaziale della deposizione di
Volterra, come la luce di pastelli variegati nella tavola sullo stesso tema del
Pontormo di Firenze, suggerì a Pasolini la contrapposizione tra il calvario
stilizzato degli altari e della religione ufficiale e la vera sofferenza in
bianco e nero di Stracci, il ladrone buono de “La ricotta”, che muore sulla
croce.
La mostra, attraverso una significativa e preziosa sequenza di
fotografie di scena, compenetrate con un testo di indagine interiore sul
regista, si articola poi sui vari momenti della vita e della poetica filmica di
Pasolini. La rassegna scopre e ricostruisce, con analisi appassionata, il
tormentato percorso dell’avventura unica e premonitrice dello scrittore:
dall’immersione nella realtà delle borgate alla rivisitazione dei classici e, in
ultimo, all’urlo disperato nella violenta e crudele allegoria di “Salò.”
In queste straordinarie fotografie di scena, si può sentire la forza della
poetica pasoliniana, che racconta del sottoproletariato e della contrapposizione
al mondo borghese imperversante all’epoca, nonché del linguaggio usato dal
poeta, destinato a fare scuola e a divenire una delle tappe fondamentali della
cultura del ‘900 per il nostro Paese e non solo.
L’esposizione arriva
nell’anno del quarantesimo anniversario della scomparsa di Pasolini e ne celebra
il genio in spazi suggestivi e unici come quelli della Pinacoteca che ospita il
capolavoro di Rosso Fiorentino.
Terry O’Neill
Pop Icons
dal 3 aprile al 31 dicembre
2015
Pinacoteca Civica, Volterra
A cura di Cristina Carillo de
AlbornozTerry O’Neill, in un diverso spazio
temporale e con mezzi diversi, esprime al pari di Rosso Fiorentino un
temperamento, forte e unico.
O’Neill come Rosso è stato pioniere – non
seguendo le tracce di nessuno dei suoi maestri – di uno stile nuovo e
all’avanguardia, carico di forza interiore e potere emozionale. Entrambi gli
artisti hanno creato la loro arte seguendo lo spirito dei loro tempi: irrequieti
e tormentati per Rosso Fiorentino, rivoluzionari per Terry O’Neill.
Curata da
Cristina Carillo de Albornoz, la retrospettiva dedicata a Terry O’Neill,
contiene alcuni dei suoi lavori più celebri: 47 ritratti che documentano i
momenti più intimi e naturali delle icone del pop degli ultimi 40 anni.
“Ho
avuto fortuna. Mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto: la Londra
degli anni 60. Avevi l’impressione che ogni giorno succedesse qualcosa di
rivoluzionario” racconta Terry O’Neill.
Nato a Londra nel 1938 può essere
definito uno dei fotografi più celebri del nostro tempo che ha saputo cogliere,
con straordinaria abilità, immagini autentiche e spontanee di molte delle
leggende del Novecento; personaggi che hanno segnato la storia diventando delle
vere e proprie icone. Politici, cantanti e attori con lui trovano la chiave
perfetta per esprimere al meglio la loro personalità.
Collabora con riviste
importanti come Rolling Stone e Vogue, e con altri celebri colleghi, tra cui
David Bailey, Terence Donovan e Brian Duffy.
Tutti autori di quelle
fotografie che hanno immortalato la “Swinging London” di quegli anni.
I suoi
archivi, recentemente riordinati, rivelano la sua visione poetica della bellezza
e del mito degli anni ‘60 e ’70.
I suoi scatti più belli sono spesso rubati
dietro le quinte di set cinematografici e concerti, momenti informali nei quali
i soggetti potevano sentirsi liberi di essere se stessi.
O’Neill entra
letteralmente a far parte delle loro vite, trascorrendo con loro intere giornate
in piena sintonia con il clima rilassato e disinvolto dell’epoca.
La sua
grande abilità nel gestire le pubbliche relazioni in rapporto allo star system
insieme alla capacità di essere per i suoi soggetti un osservatore discreto, gli
ha permesso di illustrare il successo dalla A alla Z.
L’uso della più leggera
e maneggevole 35mm, una novità assoluta per l’epoca, lo ha aiutato a rendere il
suo stile naturale e inconfondibile.
La mostra è da considerare “sui generis”
fin dall’allestimento, che vedrà animarsi lo splendido Chiostro della Pinacoteca
di Palazzo Minucci Solaini.
La mostra vede come partner dell’iniziativa
Ricola e Trenitalia.
L’
ESPOSIZIONEL’esposizione è promossa dal Comune di
Volterra, prodotta ed organizzata da Arthemisia Group, e realizzata con il
contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra e di Generali
Assicurazioni.
L’ingresso a entrambe le mostre è compreso nella “Volterra
Card”, che avrà la validità di 72 ore e consentirà l’ingresso anche alla
Pinacoteca Civica, al Museo Etrusco Guarnacci, al Palazzo dei Priori, al Teatro
Romano, al Battistero di San Giovanni e all’Ecomuseo dell’Alabastro.
Le
opere esposte, provenienti da collezioni pubbliche e private, ruoteranno nel
corso dell’anno, alternandosi per rendere l’esposizione dinamica e in continua
evoluzione.
Inoltre
con l’occasione il pubblico potra vedere le nuove opere dei maestri alabastrai e
degli artigiani di arte in bottega di Volterra, sempre dedicate alla “Deposizione” di Rosso Fiorentino,
allestite proprio nelle sale dell’Ecomuseo di Palazzo Minucci Solaini.
Le
nuove opere sono firmate da: Genny Granlund e
Roberto
Bianchi (per Ditta Romano Bianchi con
Il rosso intarsiato
bianco su bianco in alabastro);
Luca
Tani e Vito Tognarini
(per Fabula Etrusca con Il rosso e il bianco
dell’argento in argento e
ceramica);
Maria Assunta
Cannistraro e Renzo Gazzarri
(per L’istrice – Stampe d’arte con Il rosso inciso
all’acquaforte).
BIENNIO
ALL’INSEGNA DELLA CULTURA Rosso Fiorentino. Rosso
Vivo.
La Deposizione, la Storia, il ‘900, il Contemporaneo
A cura di
Alberto Bartalini
L’ iniziativa, dentro la cui programmazione rientrano le
due nuove esposizioni, è il fulcro del programma turistico culturale della Città
di Volterra per il biennio 2014/2015: non solo l’esposizione vede
l’avvicendamento di opere di molti artisti, ma essa rappresenta altresì
l’occasione di promuovere nel mondo, ancora più che in passato, il più grande
capolavoro di Giovan Battista di Jacopo, detto Rosso Fiorentino: La Deposizione
dalla Croce, definita da Vittorio Sgarbi «l’anima di Volterra». Dipinta nel 1521
per la Cappella della Croce di Giorno presso la Chiesa di San Francesco a
Volterra, questo quadro rappresenta un importante momento nella storia dell’arte
italiana, quando pittori come il Rosso cercarono di elaborare un nuovo canone
pittorico che andasse oltre a quanto era stato raggiunto con il Rinascimento.
L’impressionante modernità dell’opera, ne fa indiscutibilmente un capolavoro
dell’arte italiana. Il pittore realizza una figurazione naturalistica e
contemporaneamente astratta, adattando la luce a quella dell’ambiente per cui
era progettato e agli affreschi che lo
decoravano.
Orari
Gli
spazi espositivi sono aperti tutti i giorni nei seguenti orari:
Pinacoteca
Civica, dalle ore 9.00 alle ore 19.00
Museo dell’Alabastro, dalle ore 9.30
alle ore 19.00
Palazzo dei Priori, dalle ore 10.30 alle ore 17.30
Museo
Guarnacci, dalle ore 9.00 alle ore 19.00
Teatro Romano, dalle ore 10.30 alle
ore17.30
Battistero di San Giovanni, dalle ore 10.00 alle ore
18.00
Biglietti
Intero €14,00
Ridotto € 12,00
Gruppi € 10,00
Scuole € 6,00
Famiglia € 20,00