. Jenny Holzer DODDOACID 008769 blue white, 2008 Olio su 143,7 x111,8 cm Testo: U.S © 2008 |
Jenny Holzer
War Paintings
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Museo Correr
Sala delle Quattro Porte
Venezia
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7 maggio
22 novembre 2015
Preview per la stampa
Venerdì 5 maggio ore 12.30
In collaborazione con la Written Art Foundation di Francoforte, la
Fondazione Musei Civici di Venezia promuove una mostra di dipinti
dell’artista concettuale americana Jenny Holzer, evento collaterale della
56. Biennale di Venezia.
Le opere esposte al Museo Correr sono selezionate tra i dipinti di guerra
realizzati dall’artista nel corso di dieci anni, con un significativo mutamento
di approccio rispetto ai LED luminosi per i quali Jenny Holzer è più
conosciuta.
La mostra, curata da Thomas Kellein, con la direzione scientifica di
Gabriella Belli, è accompagnata da un catalogo prodotto in collaborazione
con l’artista.
Come punto di partenza l’esposizione si basa su documenti desecretati e
altro materiale riservato del governo degli Stati Uniti riguardante la guerra
globale al terrorismo seguita all’11 settembre 2001, come pure le
operazioni militari USA in Afghanistan e in Iraq.
I lavori della Holzer sono ricavati da appunti, mappe, comunicati,
registrazioni di interrogatori, referti di autopsie e scritti autografi dei
detenuti, pesantemente censurati prima di essere resi pubblici.
La trasformazione dei documenti in disarmanti quadri serigrafati e dipinti
a olio su lino (in dimensioni moltiplicate rispetto agli originali) invita il
visitatore sia a leggere che a guardare.
Alcuni critici hanno paragonato i dipinti di Jenny Holzer alle prime opere di
Andy Warhol della serie Death and Disaster (1960), come pure a quelle del
suprematista russo Kazimir Malevich, all’espressionismo astratto, alla
“scrittura di polvere” della calligrafia araba, e anche ai manifesti stradali
anonimi con i quali ha iniziato la sua carriera, nella speranza che possano
provocare una discussione attenta e un vivace dibattito pubblico.
Holzer ha spiegato così la sua decisione di iniziare a dipingere queste opere
dieci anni fa, in un’intervista rilasciata a Stuart Jeffries del “Guardian”: “Ho
voluto metterci tempo e cura. Volevo che questo lavoro fosse un indicatore
di sincerità e attenzione. Volevo che fosse umano”. Aggiungendo che,
anche se lei sente che “il materiale parla da sé… avere una situazione nella
quale la tortura appare una cosa normale non è, credo, una cosa positiva”.
A cura di
Thomas Kellein
Direzione scientifica
Gabriella Belli
Mostre temporanee
MUVE CONTEMPORANEO
Prodotta con il supporto di
The Written Art Foundation,
Francoforte sul Meno
FondazionFondazione
Musei Civici di Venezia
—
Piazza San Marco 52
30124 Venezia
T +39 041 2405211
F +39 041 5200935
—
www.visitmuve.it
Il lavoro di Jenny Holzer è stato presentato per la prima volta a Venezia
nell’ambito della partecipazione degli Stati Uniti alla 44. Biennale, nel 1990,
dove è stato premiato con il Leone d’oro.
In seguito si sono tenute cinque serate di proiezioni alla Fondazione Giorgio
Cini sull’Isola di San Giorgio Maggiore nel 1999; e nel 2003 altre proiezioni
sono state realizzate sulle facciate del Palazzo Corner e della Collezione
Peggy Guggenheim sul Canal Grande.
Tre Benches di Jenny Holzer fanno parte della raccolta permanente della
Collezione Guggenheim, dove sono visibili in giardino.
L’artista vive e lavora a New York.