MAX MANFREDI: FINISTERRE è il secondo singolo estratto dal suo nuovo album DREMONG

Un viaggio fantastico sulla rotta della caravella raffigurata nei
vecchi pacchetti di Nazionali di esportazione.

Un omaggio commosso alle radio ad onde
medie.

Manfredi_Dremong_WEB-009

Guarda qui il video: https://www.youtube.com/watch?v=j1iRPs6jiPs

Il nuovo album di Max
Manfredi si intitola 
“Dremong”brani nuovi e altri
antichi che vedranno la luce con una veste volutamente “vintage”. “Dremong”
l’orso tibetano totem dell’album è un inquieto ed inquietante essere dal
carattere – tradizionalmente – malvagio e che tende spesso ad alzarsi sulle
zampe in posizione eretta, simile agli Umani, tanto da aver dato origine,
secondo alcuni, alla leggenda dello Yeti, l’Abominevole Uomo delle Nevi. Un orso
imprendibile che abita le altitudini e le solitudini himalayane, e ogni tanto si
mostra al consesso umano… Un album, questo “
Dremong“, dove l’inquietudine è
musa ispiratrice per quattordici canzoni senza tempo. I suoni delle tastiere
vintage si sposano con quelli della chitarra classica, della chitarra elettrica,
di strumenti tradizionali come il glockenspiel, la concertina, gli orientali
gu-qin e go-zen, i flauti, il violino, la batteria, le percussioni e il basso
fretless.

Dremong” è un disco trasversale:
progressive solo nei timbri, nostalgico della world music europea, affamato di
accenni rock. In sostanza, è un album fatto da musicisti, con canzoni originali
e inconfondibili, realizzate con passione artigianale senza imposizione di
confini. Se infine di stile bisogna parlare, ecco lo stile “
Dremong“!

Il progetto Dremong è
stato realizzato con il sistema del 
crowdfunding, avviato e concluso
su 
MusicRaiser, con la partecipazione
di 201 raisers.

DICONO DI LUI:

  • Dremong accosta sapida inventiva e meditata
    riflessività, rese entrambe per il tramite di uno sguardo incantato che
    concretizza. 
    Music
    Map

  • Max Manfredi di sicuro sa il fatto suo in quanto
    a songwriting e lo dimostra con questo suo nuovo album.
     Colori Vivaci Magazine

  • Max Manfredi torna sulla scena con un album
    interessante e la buona musica continua a girare grazie al crowdfunding, cosa
    chiedere di più?
     Meliterraneo

  • La qualità del songwriting è notevole, ma
    particolarmente sopra le righe ed eccitante è la scrittura testuale, così come
    la sua controparte nell’interpretazione vocale di Manfredi.
     The Webzine

  • A
    differenza dei dischi precedenti, “Dremong” si caratterizza per un sound
    trasversale in cui si intrecciano, world music, rock e echi di progressive, il
    tutto impreziosito da una grande cura nella scelta tanto
    musicisti. 
    Blogfoolk

  • Max Manfredi è un geniale cantautore che arriva con
    “Dremong” alla sua sesta fatica discografica. Un grande album per un cantautore
    superlativo e da seguire con attenzione.
     Audiofollia

  • Dremong è un lavoro raffinato, che racconta anche
    la realtà, filtrata però attraverso un linguaggio poetico, struggente, fiabesco,
    al di sopra della media.
     Clap
    Bands Magazine

  • Sembra come perdersi nei boschi, cercando il
    sentiero che riporta al castello, senza smarrirsi ma tenendo a mente lo scopo
    della spedizione: ritrovare se stessi in un viaggio eterno di omaggi e di
    fantasie, di popoli e di musica, inseguiti da un Dremong tibetano che forse non
    è poi così malvagio come volevano dire. 
    Sound 36

  • Aggressivo ma fragile, temuto ma bistrattato,
    possente e letale per antonomasia ma al tempo stesso protagonista di tante fiabe
    rassicuranti e immancabile nella collezione di peluche di qualsiasi
    bimbo.
     Extra Music
    Magazine

  • Erede diretto di una certa lezione artistica tutta
    genovese che ha saputo fare scuola nel tempo, versificatore libero, cantautore
    di lusso e molto altro ancora, Manfredi arriva all’appuntamento con il disco più
    rock della sua carriera musicale…
     Terapie Musicali

  • Uno sguardo all’indietro per capire e gridare la
    rabbia e l’amore contro quello che è perso, quello che trascina a oggi rimpianti
    e veleno, estrema voglia libertà e pienezza, ricordi vissuti, ricordi da vivere
    sull’onda di una musica artigianale…datata…attualissima. 
    Quadriproject

  • Dremong” è un disco trasversale: progressive solo
    nei timbri, nostalgico della world music europea, affamato di accenni rock. In
    sostanza, è un album fatto da musicisti, con canzoni originali e inconfondibili,
    realizzate con passione artigianale senza imposizione di confini. Se infine di
    stile bisogna parlare, ecco lo stile “Dremong! 
    My Dreams

  • La trasversalità è la protagonista del disco, con
    molti registri e stili dalla musica tradizionale ligure ed europea, con
    un’impalcatura prog che comunque Max Manfredi possiede, anche in ragione del
    fatto che la musica antica è vicina al progressive.
     Iyezine

  • Un nuovo disco intitolato ad un’icona della
    mitologia tibetana, il Dremong, antenato storico di quello che sara’ poi lo Yeti
    approdato in occidente in tutto il suo splendore perfino protagonista di
    numerosi libri e film del grande commercio.
     Musicalnews

  • La struttura di questo “Dremong” è chiaramente di
    stampo progressive, e un brano come “Disgelo” è lì a dimostrarlo, ma si odono
    indubbiamente anche echi di rock, folk, world music.
     KDCobain

  • C’è la musica da ascoltare e poi c’è la musica che
    attira a sè come una calamita: “Dremong” é un disco di musica che avvolge,
    affascina ed appassiona perchè percepisci che Max Mafredi interpreta il suo
    mestiere come una fatalità e come la possibilità di far cristallizzare quello
    che canta.
    Viva Low
    Cost

  • conferma sicuramente il talento, letterario e
    questa volta anche compositivo dando alla luce uno scrigno prezioso di grande
    musica che adornano testi curati al centesimo, dalla punteggiatura alle
    sfumature sonore. Il tutto mantecato da arrangiamenti che siano etnici e
    trasgressivi quanto basta e quanto permesso anche dai dettami di un cero cliché
    del genere.
     Ok Musik

  • ed ecco che tra le mani suona il nuovo disco di Max
    Manfredi che ad onor del vero è forse un lavoro di infinità profondità
    espressiva e ricerca di dettagli, di particolari, di suoni e di parole. Un
    grande progetto destinato al consumo dei pochi che spingono se stessi e la
    propria sensibilità in lidi meno battuti dal quotidiano e dal consueto. Il sole
    del consumismo e dell’industrializzazione non trova terreno da rendere arso a
    piacimento…almeno non qui.
     Cheap
    Sound

  • Il nuovo album di Max Manfredi si intitola
    “Dremong”, brani nuovi e altri antichi che vedranno la luce con una veste
    volutamente “vintage”. “Dremong” l’orso tibetano totem dell’album è un inquieto
    ed inquietante essere dal carattere. 
    Rokambula

Prossime date:

10
aprile Ghirba biosteria della
Gabella
 ore 21.00 Via Roma 76, Reggio
Emilia

11
aprile Teatro Petrella ore 21.00 Piazza San Girolamo3, Longiano (FC) 14^ edizione AMICO FRAGILE 2015: LE STORIE DEL
PORTO DI GENOVA

2
maggio Teatro
Angelicum 
ore 21.00 Abbazia Dei Padri
Benedettini – Santa Maria Di Finalpia, Via Santuario 59, Finale ligure
(SV)

BIO

Nel 1990 esce il suo
primo album, 
“Le parole del gatto” (BMG Ariola / Cantare in
Italiano) che si aggiudica la Targa Tenco per la miglior opera prima dell’anno.
Nello stesso anno, vince la prima edizione del 
Premio Città di
Recanati 
(l’attuale festival di Musicultura) con il
brano 
“Via G. Byron,
poeta” 
e duetta con Sergio Endrigo nel 45 giri “Tango
rosso”.

Nel 1994 pubblica il
secondo CD, 
“Max”, con la partecipazione di grandi musicisti e artisti,
primo fra tutti l’indimenticabile Fabrizio De André, che canta con
Max 
“La fiera della Maddalena”.

Ma Max non limita alla
musica la sua attività di autore: sempre nel 1994 pubblica per Vallardi
il 
“Libro dei Limerick” con Manuel Trucco,
postfazione di Stefano Bartezzaghi.

Nel 1997 viene premiato
dalla Regione Liguria come “Capostipite della nuova generazione dei cantautori
genovesi”. Nel 1999 mette in scena lo spettacolo-concerto 
“La leggenda del
santo
 cantautore” su testi di Giampiero
Alloisio.

In questi anni, si dedica
ad una intensa attività di concerti propri, ma anche di spettacoli di musica
medievale, antica e folk. Collabora con il gruppo 
La
Rionda
, dedito alla rielaborazione del patrimonio musicale
tradizionale ligure. Svolge attività didattica nelle scuole, nel corso di
conferenze-concerto sulla sua musica oppure, insieme alla 
Accademia
Viscontea
, diretta dal Maestro Maurizio Padovan, proponendo
lezioni sulla musica del Medioevo e brani eseguiti con strumenti
d’epoca.

Nel 2000 è direttore
artistico della 
“Festa della musica” di Genova e nel 2001
della rassegna “Via del canto”. Dopo il 2000 svolge acclamati concerti anche
all’estero, a partire da 
Saint MaloMonaco Berlino. Nel 2001 esce, edito da
Storiedinote, il terzo cd, 
“L’intagliatore di santi”, un album definito
epocale, che accresce ulteriormente il suo seguito di
pubblico.

Nel settembre del 2002
viene invitato, come rappresentante della musica italiana,
alla 
Biennale di Belèm, in Brasile. Del 2002 è
anche l’opera letteraria 
“Trita provincia” per i tipi di
Liberodiscrivere. Come
 attore, svolge diversi “reading” di poesie, sue e
soprattutto dei suoi autori preferiti, da Dante a Gozzano.

Nel 2004 partecipa
al 
Concerto del Primo Maggio al Palasport di Genova.
In autunno pubblica il cd dal vivo 
“Live in
blu”
,
registrato a Milano qualche mese prima, e tiene uno spettacolo-concerto al
Teatro Duse di Genova, dal titolo 
“I girovaghi
sedentari” 
(con la partecipazione dell’attore Andrea Nicolini).
Collabora attivamente con l’
Academia do Fado del chitarrista Marco
Poeta come coautore dell’album “Il poeta e la chitarra”. In questi anni scrive
anche per Le Voci Atroci e Armando Corsi.

Nel 2005 riceve tre
importanti riconoscimenti: il Premio Lunezia, il Premio Lo Cascio ed il premio
come “miglior solista italiano” al MEI (Meeting Etichette Indipendenti) di
Faenza. Il 24 maggio del 2006 tiene un concerto all’Auditorium di Santa Cecilia,
a Roma, nella rassegna Generazione X.

Ospite, il musicista e
sassofonista Daniele Sepe. Nello stesso anno presenta alla 
Galleria d’Arte
Moderna 
di Genova la sua “silloge gracidante”
Batrax”: una lettura attenta e
scanzonata de “Le
 ranocchie turchine” del poeta futurista Enrico
Cavacchioli.

Intanto si occupano di
lui riviste (
Spiegel), giornali
(
Sueddeutsche Zeitung) e tv tedesche.
In
 particolare, la Bayerisches
Fernsehen 
nel 2005 trasmette uno speciale televisivo
su
 Max ambientato nei luoghi tipici di Genova, in onda in
tutti i paesi di lingua tedesca.
 Continua intanto una
sempre più fitta attività dal vivo nei teatri, nei festival e nei
più
 prestigiosi locali italiani, dal Folkclub di
Torino
, al Piccolo Eliseo di Roma. Nella primavera
2007
 collabora, come musicista ed attore, con
il 
Teatro della Tosse di Genova al recital
“Poeti vs
 Cantautori”, con la regia di Tonino Conte. In estate si
esibisce in Sardegna, in luoghi come l’
anfiteatro di
Orosei 
e la casa di Grazia Deledda a Nuoro. In autunno tiene
un intero tour in 
FranciaBelgioSvizzeraGermania Turchia. Nello stesso anno è
nuovamente ospite del Premio Tenco, dove presenta fra l’altro
un
 inedito, “Il regno delle fate”.

Nel 2008 partecipa allo
spettacolo teatrale 
“Viaggiatori viaggianti” di Sergio Maifredi, per i
Teatri Possibili, e mette in scena, in luglio, lo spettacolo 
“Le vie del
sale” 
(con la partecipazione di Gianni Ansaldi) che apre la
rassegna “L’Isola in collina” di Ricaldone . Il 26 settembre esce il nuovo
album, 
“Luna Persa”, pubblicato da Ala
Bianca Group e distribuito da Warner. Come bonus track
compare 
“La fiera della Maddalena” cantata con Fabrizio De
André. Il brano 
“L’ora del dilettante” diventa la sigla del Mei
(Meeting etichette indipendenti) di Faenza, mentre l’album viene insignito del
Premio Lunezia Canzone d’Autore 2009. Da ottobre parte un lungo e fittissimo
tour in tutta Italia. A fine anno, Gianni Mura, su “Repubblica”, lo inserisce
fra i 100 personaggi dell’anno.

Nel 2009, in febbraio,
viene pubblicato 
“Nitrito in velocità” (M&M edizioni),
racconto per ragazzi di Max Manfredi con illustrazioni di Serena Giordano
ispirato al dipinto di Fortunato Depero. In allegato Dvd con il racconto letto
da Max.

In autunno “Luna persa”
vince la 
Targa Tenco come miglior disco
dell’anno al Premio Tenco.

Negli ultimi anni si sono
susseguiti centinaia di altri concerti in club, piazze cittadine e teatri di
tutta la penisola e nel mondo, manifestazioni e varie apparizioni in
trasmissioni radiofoniche (radio nazionali e radio libere).

Seguono, negli ultimi
anni, diversi altri spettacoli e concerti in Italia e in Europa. Fra l’estate
2013 e gli inizi del 2014 Max ha lavorato al progetto musicale del Cd
Dremong”, che esce ufficialmente
con il 1 settembre 2014 per 
Gutenberg Music. Il progetto è stato
curato da 
Primigenia Produzioni, con lo stesso Max e
Fabrizio Ugas quali produttori artistici e si avvale della collaborazione di
Matteo Nahum, Elisa Montaldo, Marco Spiccio e di numerosi altri musicisti.
Fabrizio Ugas ha curato gli arrangiamenti, le chitarre e l’impostazione musicale
generale, oltre a firmare 10 delle 14 canzoni del Cd quale autore insieme con
Max. Altro progetto in corso è quello in collaborazione con il musicista
torinese Giorgio Licalzi.

Sito: http://www.maxmanfredi.com

Facebook profilo 1: https://www.facebook.com/maxmanfredi?fref=ts

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Pagina facebook
dremong: 
https://www.facebook.com/groups/715546815163576/?fref=ts

Youtubehttps://www.youtube.com/user/MaxManfrediPuntoCom?hl=it&gl=IT

Progetto Dremong su MusicRaiser: http://www.musicraiser.com/it/projects/1615-dremong-il-nuovo-album-di-max-manfredi

Primigenia Produzioni: www.primigenia.it