Teatro della Pergola: ‘Favola’, Filippo Timi, il reale e il grottesco della vita delle donne

 www.teatrodellapergola.com

da
martedì 21 a giovedì 30 aprile, Teatro della Pergola

2 LOW – Favola – Lucia Mascino_ ph. Sebastiano Mauri

martedì – sabato ore 20.45

domenica ore 15.45

lunedì riposo

Teatro Franco Parenti

FAVOLA

C’era una volta una bambina e dico
c’era perché ora non c’è più

uno
spettacolo di
e con Filippo Timi

e conLucia Mascino e
Luca Pignagnoli

assistente
alla regia
Fabio Cherstich

consulenza
artistica
Sebastiano Mauri

si
ringrazia:

per i
costumi
Atelier Miu Miu e Fabio Zambernardi per la direzione creativa

per i
gioielli
Ornamentidautore

contributi
video
Fondazione Cineteca
Italiana-Milano

Da martedì,
per la terza stagione consecutiva, arriva alla Pergola in esclusiva regionale
il ciclone Filippo Timi con uno dei suoi spettacoli cult, Favola. Accanto a lui “la mamma imperfetta” Lucia Mascino
e Luca Pignagnoli. Una casa confetto, in una cittadina qualunque della provincia americana
anni Cinquanta, incornicia la ‘favola’ di due casalinghe, due amiche, che
cinguettano una felicità tutta apparente: come in ogni fiaba che si rispetti, dietro
l’angolo si nasconde l’orco. Favola è
un grande gioco condotto con sapienza, che echeggia il cinema e ha il ritmo di
Carosello, tra improvvisazione scenica e racconto di fantascienza, sulle note
di Doris Day, dei jingle pubblicitari e dei canti natalizi.

Giovedì 23
aprile, ore 18.00, Filippo Timi e la Compagnia incontrano il pubblico. Coordina
Riccardo Ventrella.

Filippo Timi, autore, regista e interprete, dopo il
debutto nella stagione 2011/12 torna a raccontare la sua Favola ammaliante, dissacrante, poetica, ironica, vorticosa e
sorprendente. C’era una volta una casa fiabesca, un salotto accogliente, arredamento
tipo bomboniera, moquette rosa, tappezzerie e mobili di provincia a stelle e
strisce. C’era una volta una vita perfetta, due casalinghe, sposate, indossano
vaporosi abiti a vita stretta firmati Miu Miu, tacchi a spillo, larghe e lunghe
gonnelle, parrucche cotonate, trucco marcato, occhialini alla moda. Filippo
Timi è Mrs. Fairytale, en travesti e in dolce attesa, Lucia Mascino è l’amica
Mrs. Emerald, nevrotica e repressa, bionda come Kim Novak nei film di Hitchcock:
insieme si sostengono e si proteggono contro quell’oscuro oggetto dei desideri
eternamente delusi che è l’uomo, rappresentato dall’irrompere di Luca
Pignagnoli, che interpreta il triplice ruolo dei fratelli Ted, Tim e Gled Stewart.

“Lo spettacolo inizia con una scena anni Cinquanta e
si sente la musica di Doris Day in sottofondo”, spiega Filippo Timi, “per
sottolineare quest’atmosfera sul palco c’è anche un albero di Natale comprato su
eBay e fatto arrivare apposta dall’Ohio”.

Dietro la facciata impeccabile di un matrimonio
idilliaco e di un’esistenza perfetta e realizzata, Mrs. Fairytale nasconde il
dolore di un mondo che poco per volta si incrina.

“Per trovare l’amore ed emanciparci io e Lucia
Mascino siamo costrette a fare un percorso”, sottolinea Timi, “a superare delle
paure e dei tabù, tutto un mondo fatto di convenienza e convenzioni. A me
interessa indagare l’universo femminile quando si sperimenta un’emancipazione, che
la donna dovrebbe in realtà già avere, ma, purtroppo, non è affatto così. Che
poi la casalinga americana sia io, con i miei 84 kg, il mio metro e 84, il mio
47 di piedi, e questa voce, è un dettaglio.”

Lucia Mascino, applauditissima alla Pergola la scorsa
stagione ne Il Don Giovanni e la
precedente in Amleto2, sempre di e
con Filippo Timi, protagonista della prima web serie, poi approdata in tv, Una mamma imperfetta di Roberto
Cotroneo, conferma nuovamente il felice sodalizio con il poliedrico artista
perugino.

“Con Timi è come fare un passo a due di danza”,
racconta Lucia Mascino, “c’è sempre qualcosa che accade lì e solo lì. È un
aspetto importante che ti esercita a uscire dall’idea che hai della scena e a essere
presente nel momento.”

Mrs. Emerald vive come Mrs. Fairytale l’apparenza di una
routine felice, tra partite a carte e bicchieri di whiskey.

“Molte storie sono vere e ci appartengono”, afferma
Lucia Mascino, “alcune sono mie, le altre di Filippo, ricordi personali,
racconti d’infanzia, episodi e memorie intime che si riflettono e intrecciano
nei due personaggi. Lui spesso scrive i suoi spettacoli inserendo pezzi di vita
reali e trasformandoli in parole teatrali: in questo caso ci sono i racconti
delle mie paure di bambina.”

Mrs. Fairytale e Mrs. Emerald sono fragili e
profondamente sole. entrambe nascondono dubbi, nevrosi, stranezze. Le loro
maschere di normalità cadono quando vengono in contatto con una realtà
imprevista, destabilizzante: anche i mariti non sono chi sembrano. Si crea
allora un’intima complicità fra le due donne che le porta a interpretare, con
momenti di autentica comicità, le parti di angeli vendicatori. Sotto i colori
laccati e gli abiti femminili battono due cuori neri, una pulsione di tenebra
con cui Filippo Timi ha fatto i conti prima che in Favola sul set di Vincere
di Marco Bellocchio, film storico del 2009 sulla vita e gli amori di Benito
Mussolini.

“Questo spettacolo è una conseguenza dell’esperienza
che sono stato costretto, anche piacevolmente, a fare su me stesso per arrivare
a interpretare Mussolini”, ricorda Timi, “Marco Bellocchio, come prima cosa, mi
ha chiesto di ‘cercare quel fiume nero’ che sta dentro di me: un sentimento
oscuro e profondo, che appartiene all’essere umano. Dopo aver indagato il
potere in Vincere, ho sentito il
bisogno di trasformarmi in una donna anni Cinquanta, sottomessa e anche
picchiata dal marito. Una donna che segue un suo percorso di libertà e di
rivoluzione personale meraviglioso.”

Nessuna favola è mai davvero una favola, perfetta,
neppure Favola, perché, per quanto la
bugia di un sorriso possa essere imbalsamata, la vita si presenterà ugualmente
a bussare alla porta, carnosa, brutale, spietata. E nulla sarà mai più come
prima.

Interviste
a Filippo Timi e Lucia Mascino

diAngela Consagra tratte da ‘I Quaderni della Pergola n. 8’

FILIPPO TIMI

In Favola si assiste a un ribaltamento
narrativo e il registro cambia. Infatti, il sottotitolo recita: C’era una volta una bambina e dico c’era
perché ora non c’è più
. Si può dire che lo spettacolo racconti un’illusione?

“È vero, questo spettacolo racconta di una
trasformazione: per trovare l’amore ed emanciparci io e Lucia Mascino – due
casalinghe americane anni Cinquanta – siamo costrette a fare un percorso e a
superare delle paure e dei tabù, tutto un mondo fatto di convenienza e
convenzioni. Lo spettacolo inizia con una scena anni Cinquanta e si sente la
musica di Doris Day in sottofondo; per sottolineare quest’atmosfera sul palco
c’è anche un albero di Natale comprato su e-bay e fatto arrivare apposta
dall’Ohio. A me interessa indagare l’universo femminile quando si sperimenta
un’emancipazione, che la donna dovrebbe in realtà già avere, ma, purtroppo, non
è affatto così. Che poi la casalinga americana sia io, con i miei 84 kg, il mio
metro e 84, il mio 47 di piedi, e questa voce, è un dettaglio. Detto questo, il
teatro sicuramente ha il potere di creare l’illusione – non c’è dubbio – anzi,
a volte ha anche il potere di svelarla. La vita è un’illusione e di conseguenza
quando la vedi rappresentata in teatro, quando sul palcoscenico succedono delle
cose, magari questa doppia visione dell’esistenza – la vita vera e quella
raccontata – creano un rafforzativo nell’animo dello spettatore. Ecco che, in
questo senso, il teatro è capace di svelare una luce di coscienza.”

Nel film di
Marco Bellocchio Vincere ha incarnato
il potere per eccellenza interpretando il ruolo di Mussolini…

“Dopo aver girato il film sulla vita e gli amori di
Mussolini, mi è venuto in mente di fare uno spettacolo che fosse tutt’altro,
una scelta totalmente opposta rispetto al ruolo di Mussolini. È nato così il
personaggio di Mrs. Fairytale di Favola:
paradossalmente questo spettacolo è una conseguenza dell’esperienza che sono
stato costretto, anche piacevolmente, a fare su me stesso per arrivare a
interpretare Mussolini. Marco Bellocchio,
come prima cosa, mi ha chiesto di ‘cercare quel fiume nero’ che sta dentro di
me: un sentimento oscuro e profondo, che appartiene all’essere umano. Ce l’abbiamo
tutti questa parte nascosta, che emerge quando cominci a chiedere, poi a
pretendere delle cose e subito ti arrivano. Ottenere immediatamente ciò che
desideri, sentire che hai il potere di farlo, è un sentimento pazzesco che ti
cambia la faccia e l’identità. Il potere allora diventa una droga, qualcosa di
veramente mostruoso, che ti conduce all’estremo. […] Dopo aver indagato il
potere in Vincere ho sentito il
bisogno di trasformarmi in una donna anni Cinquanta, sottomessa e anche
picchiata dal marito. Una donna che segue un suo percorso di libertà e di
rivoluzione personale meraviglioso.”

LUCIA MASCINO

Con il
personaggio di Mrs. Emerald è coprotagonista, insieme a Filippo Timi, di Favola.

“Sono veramente affezionata a questo spettacolo.
Molte storie che raccontiamo sono vere e ci appartengono: alcune mie, le altre
di Filippo, ricordi personali, racconti d’infanzia, episodi e memorie intime
che si riflettono e intrecciano nei due personaggi. Lui spesso scrive i suoi
spettacoli – già era successo con quello precedente fatto insieme, Amleto2 – inserendo pezzi di vita reali e
trasformandoli in parole teatrali: in questo caso ci sono i racconti delle mie
paure di bambina.”

Dal punto
di vista dell’attrice, che scambio di potere si instaura con il regista?

L’attore cammina guardando in una direzione
sconosciuta, oltrepassa la linea, va al largo. Alle spalle può esserci qualcuno
che si fida di te, qualcuno che ti ha già parlato del luogo dove stai andando o
qualcuno che ti ha suggerito la ciambella da indossare o quella da bucare oppure
che ti ha detto che fondale vorrebbe che tu trovassi. Insomma, può esserci
qualcuno che ti sa guidare o ti sa mettere nelle condizioni di andare da solo e
non sai nemmeno come; di sicuro comunque si tratta di un rapporto di fiducia
tra attore e regista, e quella più ce n’è e meglio è. Al cinema il regista ti
può parlare pochi secondi prima della scena, a teatro invece questo accade solo
se il regista è in scena con te. È quello che accade negli spettacoli, appunto,
di e con Filippo: glielo leggi negli occhi quello che ti vorrebbe dire, con lui
è come fare un passo a due di danza. C’è sempre qualcosa che accade lì e solo
lì. È un aspetto importante che ti esercita a uscire dall’idea che hai della
scena e a essere presente nel momento.”

BIGLIETTI

LA RECITA DI LUNEDÌ 27 APRILE È
STATA ANNULLATA.

Chi ha acquistato il biglietto o ha
scelto lo spettacolo nell’abbonamento Sceglipergola può richiedere lo
spostamento in un’altra data dal 21 al 30 aprile o il rimborso dello stesso
recandosi presso la biglietteria di prevendita del Teatro entro venerdì 15
maggio.

PREZZI


INTERI

€ 32,00 PLATEA ● € 24,00 PALCHI ● €
16,00 GALLERIA

RIDOTTI (escluso domenica)

OVER 60

€ 28,00 PLATEA ● € 20,00 PALCO ● €
14,00 GALLERIA

UNDER 26

€ 20,00 PLATEA ● € 16,00 PALCO ● €
12,00 GALLERIA

SOCI UNICOOP FIRENZE (martedì e
mercoledì)

€ 25,00 PLATEA ● € 18,00 PALCHI ● €
13,00 GALLERIA

BIGLIETTERIA

Teatro della Pergola, via della Pergola 18,
055.0763333 biglietteria@teatrodellapergola.com.

Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 18.30.

Online su www.teatrodellapergola.com
e tramite la App del Teatro della Pergola.

Circuito regionale Boxoffice.