Gala 200 anni Scuola di Ballo, foto di Clarissa Lapolla-t1 |
CENERENTOLA
Coreografia Frédéric Olivieri
musica Sergej Prokof’ev
Nuova commissione di SCUOLA DI BALLO ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA
Milano, Piccolo Teatro Strehler
29 aprile 2015 – ore 20.30
30 aprile 2015 – ore 19.30
2 maggio 2015 – ore 19.30
3 maggio 2015 – ore 16.00
Informazioni e prenotazioni
NUMERO UNICO BIGLIETTERIA 848.800.304
Platea: Intero € 25,00 – Ridotto card Gio/Anz € 20,00
Balconata: Intero € 22,00 – Ridotto card Gio/Anz € 17,00
www.piccoloteatro.org – www.accademialascala.it
Dal 29 aprile (giornata internazionale della danza) al 3 maggio 2015 la Scuola di Ballo
dell’Accademia Teatro alla Scala torna sul palcoscenico del Piccolo Teatro di Milano – Teatro
Strehler con una nuova produzione di un celebre titolo che appartiene al repertorio coreutico,
Cenerentola, su musiche di Sergej Prokof’ev, affidato alla coreografia del Direttore della
Scuola, Frédéric Olivieri.
Lo spettacolo, con cui il Piccolo Teatro apre il programma della rassegna “Expo in Città 2015”
inserita nel semestre Expo, è una nuova commissione della Fondazione Bracco che dal 2012
promuove, come Socio fondatore, numerose iniziative a sostegno dell’Accademia scaligera.
“La presenza al Teatro Strehler di questa nuova produzione del balletto Cenerentola, realizzata da
Fondazione Bracco con Accademia Teatro alla Scala nel periodo di Expo aspira proprio a esaltare il meglio
del nostro Paese: tradizione e innovazione, creatività, eccellenza, orgoglio” dice Diana Bracco, Presidente
della Fondazione, “Dai giovani truccatori ai macchinisti, dai ballerini agli scenografi, insieme all’Accademia
vogliamo accendere i riflettori sulla grande tradizione italiana della musica, dell’arte e dell’alto
artigianato, vere eccellenze del saper fare italiano”.
Sono diverse le partiture musicali su cui sono state create sin dall’Ottocento innumerevoli versioni di
questo titolo, ispirato alla fiaba di Perrault.
Frédéric Olivieri ha scelto la partitura di Prokof’ev e il libretto di Nicolai Volkov, datati 1941-’44,
mantenendo uno stile fiabesco e romantico, che ben si addice alla giovane età degli interpreti.
Rispetto alla prima versione del balletto, firmata da Rostislav Zakharov per il Bolshoi di Mosca nel 1945,
la Cenerentola in scena allo Strehler differirà per alcune parti: sarà in due anziché in tre atti (sette scene
e un prologo per il primo atto, undici scene e un prologo per il secondo atto), il Principe comparirà in due
scene già nel primo atto e le danze di carattere durante il suo viaggio alla ricerca di Cenerentola si
limiteranno a quella spagnola e a quella araba. La partitura risponde alla tradizione coreutica dell’epoca,
che vuole una varietà di danze classiche e popolari, passi a due, variazioni, valzer, mazurche. Il carattere
di ciascun personaggio è tratteggiato attraverso temi musicali che seguono le vicende narrate nella
storia: così Cenerentola è caratterizzata da tre diversi temi, il primo che sottolinea il senso di oppressione
e solitudine, il secondo la speranza in un futuro più roseo e il terzo l’innamoramento e la gioia della
serenità raggiunta.
Nel balletto spiccano nel primo atto la danza delle fate delle quattro stagioni, chiamate dalla Fata Madrina
per trasformare il sogno di Cenerentola in realtà e condurla al ballo, e nel secondo atto, in cui ben sei
scene oltre al prologo sono dedicate al ballo a corte, la danza delle tre arance, dono del Principe che le
sorellastre si contendono e le variazioni e il passo a due di Cenerentola e del Principe.
Una curiosità: in omaggio al tema dell’Esposizione Universale, gli allievi, assemblando oggetti che
raffigurano frutta e ortaggi, andranno a comporre un volto che ricorda una delle opere più famose
dell’Arcimboldo.