Milano, 5 giugno 2015 – La mostra, promossa
dal Comune di Milano | Cultura
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e Museo di Storia Naturale di Milano, fa parte di
ExpoinCitta’, il palinsesto di iniziative che accompagna la vita
culturale di Milano durante il semestre di EXPO 2015, e rappresenta l’occasione
ideale per riaprire alla cittadinanza e al pubblico il prestigioso Palazzo
Dugnani, che fu nell’Ottocento la prima sede del Museo di Storia Naturale di
Milano e che diventa ora sede distaccata dello stesso, dedicata alle mostre
temporanee.
L’affascinante esposizione è incentrata
sullo Spinosaurus aegyptiacus, il più grande dinosauro predatore mai esistito, e
sull’avvincente storia delle ricerche che hanno permesso di ricostruirne
l’aspetto, caratterizzato da una spettacolare vela sul dorso, di dimensioni
imponenti – 15 metri di lunghezza, oltre 6 tonnellate di peso – e alcuni
adattamenti che ne fanno il primo dinosauro semi-acquatico mai
conosciuto.
“Questa mostra rappresenta una doppia
occasione molto speciale offerta ai visitatori di ExpoinCittà – ha dichiarato
l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno -: la possibilità di condividere una
grande scoperta scientifica ammirando per la prima volta il più grande scheletro
di dinosauro mai recuperato e, allo stesso tempo, l’opportunità di riscoprire un
luogo straordinario di Milano, Palazzo Dugnani, che viene finalmente restituito
alla città dopo anni di oblio. Questa esposizione inoltre è il frutto del lavoro
scientifico dei conservatori del nostro Museo di Storia Naturale che svolgono un
lavoro di ricerca costante e ad altissimi livelli, consentendo alla nostra città
di essere sempre all’avanguardia anche nel campo della conservazione e della
ricerca scientifica”.
“Spinosaurus. Il gigante perduto del
Cretaceo” è frutto della collaborazione tra Museo di Storia Naturale di Milano,
National Geographic Society, University of Chicago, e Geo-Model. Fondamentale
il contributo degli scienziati e dei tecnici italiani nello studio di
Spinosaurus.
Quella di Palazzo Dugnani è l’anteprima
europea in assoluto, nonché la seconda tappa del tour mondiale di un’esposizione
inaugurata nel settembre 2014 presso il National Geographic Museum di Washington
D.C.
L’allestimento milanese è una versione
ampliata di quello statunitense e focalizza l’importanza del contributo italiano
nella lunga vicenda degli studi su Spinosaurus: iniziata nel 1912 con i primi
ritrovamenti di Ernst Stromer e bruscamente interrotta con la distruzione dei
reperti durante la seconda guerra mondiale. Questa affascinate avventura è
ricominciata nel 2005, con lo studio di un enorme muso di questa specie,
conservato al Museo di Storia Naturale di Milano, ed è continuata nel 2008,
grazie ad un nuovo esemplare scoperto nel deserto del Sahara, e studiato
pubblicato sulla prestigiosa rivista Science da un team internazionale di
studiosi, tra cui i paleontologi ed esploratori di National Geographic Nizar
Ibrahim e Paul Sereno, oltre a Cristiano Dal Sasso, paleontologo del Museo di
Storia Naturale di Milano, Simone Maganuco e Samir Zouhri.
Al termine della mostra itinerante, per
espressa volontà del team di ricerca, tutte le ossa del nuovo scheletro di
Spinosaurus saranno rimpatriate nel paese di origine.
Le “star” assolute della mostra sono il
modello in grandezza naturale del dinosauro, riprodotto secondo l’aspetto “in
vivo”, e la riproduzione completa dello scheletro lunga 15 metri, ottenuta
attraverso la scansione dei fossili e la stampa 3D, e, per la prima volta, sono
anche esposti esemplari mai visti delle collezioni del Museo di Storia Naturale
di Milano, messi a disposizione dai Conservatori delle varie sezioni.
Un’apposita sezione mostra l’ambiente in cui
viveva il grande predatore, e altri dinosauri suoi contemporanei, come
Carcharodontosaurus. Spettacolari anche le riproduzioni dei grandi pesci di cui
si nutriva Spinosaurus, come il celacanto Mawsonia.
A guidare il visitatore tra i siti remoti,
gli esemplari fossili e le avveniristiche tecniche di studio vi sono i filmati
originali degli scavi e delle ricerche nel deserto di Kem-Kem (Marocco), la
storia delle scoperte precedenti, con la ricostruzione dell’ufficio del
paleontologo Stromer, modelli anatomici virtuali, animazioni e un’accurata
pannellistica in italiano e inglese, oltre a un servizio di iniziative
didattiche mirate, rivolto alle classi di ogni ordine e grado e un’offerta di
visite guidate con operatori specializzati.
La cartella stampa e una selezione di
immagini e video ad alta risoluzione saranno scaricabili dal sitowww.spinosaurus.eu