Il Dono dell’Armonia
Mostra monografica della scultrice
austriaca Helga Vockenhuber
Pienza, Palazzo Piccolomini
6 giugno – 30 agosto 2015
Qual
è il viaggio spirituale che l’arte può indurci a compiere per ricondurci al
centro di noi stessi?
Contrapposte
al diffuso malessere percepito dall’uomo moderno, vittima di una società in
rapida evoluzione che non offre punti di riferimento e certezze, le opere in
bronzo monumentali di Helga Vockenhuber sembrano parlarci con un linguaggio
arcano, ricco di ieratiche suggestioni e ci trasmettono una sensazione di pace
sospesa.
Pienza, nel cuore della Val
d’Orcia, uno tra i luoghi toscani di più intensa poetica bellezza, accoglie tra
le sue mura, in piazza Pio II, e all’interno di Palazzo Piccolomini una
personale dell’artista austriaca contemporanea Helga Vockenhuber.
L’artista, che si esprime
prevalentemente con sculture di grandi dimensioni, in bronzo, ha scelto da
tempo Pietrasanta per la realizzazione delle sue opere, sempre in Toscana,
patria adottiva di molti artisti contemporanei che prediligono il bronzo quale
materia creativa, poiché vi trovano le più prestigiose fonderie al mondo per la
realizzazione dei loro progetti artistici. Proprio nel centro di Pietrasanta espone
nel 2013 sotto il titolo L’anima trovata;
da lì ha preso avvio il progetto di una mostra itinerante, promossa anche dallo
stesso comune di Pietrasanta, che toccherà più città italiane ed europee ad
iniziare da Pienza per poi passare a
Firenze – prima dal 5 settembre al 22
novembre prossimi nel Giardino di Villa Bardini e subito dopo dal 27 novembre
al 15 dicembre 2015 a Palazzo Medici Riccardi -, Venezia e Vienna.
Pietrasanta e Pienza, oltre ad
essere ambedue cittadine toscane ed essere accomunate da questo medesimo
progetto espositivo, condividono i principi alla base della loro storica
fondazione e progettazione urbanistico – architettonica: la prima di origine
medievale, la seconda rinascimentale, frutto di un’idea dell’architetto Bernardo
Rossellino ed emblema della “città ideale”, ma ambedue votate a perseguire una
scansione di spazi e volumi in perfetto equilibrio, alla ricerca di
quell’armonia che consenta all’uomo, centro dell’universo, di riappropriarsi
dei propri spazi sociali, fisici ed interiori. E proprio al concetto di armonia
si riferisce, e non solo nel titolo, anche questa mostra della Vockenhuber,
un’armonia evocata che riconduca l’uomo, attraverso la percezione della
bellezza dei luoghi che l’accolgono e la severa imponenza delle sue opere, ad
un contatto con la propria interiorità e con quella intensa spiritualità che
l’artista manifesta di abitare e perseguire. Le opere in mostra sono mezzi
busti monumentali la cui intensa espressività prorompe paradossalmente dall’immobilismo
dei volti, con le palpebre e le labbra docilmente chiuse in uno stato di
inattività che ci richiama a quella interiorità di ognuno, luogo dello spirito
e unico lido di pace, che sembra ammonire la cultura dei nostri tempi tendente al solo edonismo
materialistico, supportato da quella tecnologia mediatica che tutto appiattisce
e svuota di vera umanità.
Il progetto della mostra Il Dono dell’Armonia, curata da Giuseppe
Cordoni e con il coordinamento generale di Patrizia Cerri, si fonda infatti sull’idea
di un dialogo tra la scultura e l’architettura che la circonda ed è stata
concepita come itinerante, proprio
per affermare, in un momento di profondo degrado estetico urbano, quale sia
stato e quale potrebbe tornare ad essere il connubio un tempo perseguito fra architettura
e scultura e quale sia il potenziale di poesia che da esso può irradiarsi. In
ciascun contesto espositivo architettonico – ambientale di questa mostra
itinerante (Pietrasanta, Pienza, Firenze, Venezia) le opere bronzee di Helga
instaurano un confronto e al tempo stesso un colloquio fra passato e presente;
una rappresentazione teatrale scolpita, come un ponte gettato fra spazio
e tempo, fra mondo terreno e mondo spirituale, fra la stabilità delle forme architettoniche e la fluidità degli
stati d’animo. Sono questi i “dialoghi interiori” che ci suggeriscono i suoi grandi volti
scolpiti .
L’inserimento
inatteso di queste opere contemporanee ne rompe la visione acquisita, tornando
ad esaltarne, per contrasto, la forza originaria. Queste“nuove” opere del nostro tempo vi
aggiungono la grazia del loro dono. Dono su dono, dunque; secondo quel prodigio
che vuole il tesoro poetico d’ogni opera d’arte come un pane che si moltiplica
inesauribile e condivisibile e che genera gratitudine e Amore. Il misticismo di cui le opere della scultrice
Helga Vockenhuber sono ammantate è frutto dell’amore sincero che ella pone nel suo fare. Alla specifica
valenza estetica che ognuna di essa possiede infatti si aggiunge una sacralità
intrinseca che accompagna l’artista dal concepimento dell’idea primigenia alla
sua fusione in bronzo dopo averne modellato l’argilla e poi la cera.
Nel percorso espositivo di
“Il Dono dell’Armonia” ogni opera monumentale entra nel contesto architettonico
prescelto di questo lungo percorso, come una presenza-personaggio-emblema che
ne connota il dispiegarsi come d’una sacra rappresentazione.
Il dono dell’Armonia è il titolo
di questa mostra itinerante ed è ciò che ci lascia l’Artista, un messaggio che travalica il tempo e lo
spazio e ci porta un eterno invito al percorso di pace e speranza che
continuamente si rinnova.