Fatto coi fondi Caffe – Foto Iaphet Elli© |
Textifood, quando il cibo diventa tessuto
Che
cos’hanno in comune un’arancia, un limone, un ananas, una banana, una
noce di cocco, ma anche ortiche, alghe, funghi, caffè, riso, soia, mais,
barbabietola, vino, birra, molluschi e crostacei… Possono essere
mangiati, bevuti e…tessuti! E’ questo il tema di Textifood , la mostra
creata da lille3000, per l’Expo di Milano 2015 al Palazzo delle
Stelline, che si inserisce nell’ambito del programma di Citexpo,
progetto ideato dal Padiglione Francia, in collaborazione con la Camera
francese di commercio e industria in Italia (CFCII), l’Institut français
Italia, Business France en Italie e Atout France. Realizzata con la
collaborazione di creativi, designer e stilisti, presenta alcune fibre
ricavate da specie vegetali, forte della lunga tradizione di eccellenza
nel nel campo dei tessuti tecnici di Lille Métropole e della Regione
Nord-Pas de Calais.
Così al Palazzo delle Stelline c’è da seguire un
percorso espositivo unico: tessuti mai visti, spesso fibre ricavate da
residui dei raccolti e scarti alimentari, capaci quindi di soddisfare le
esigenze del mercato e di rispondere al bisogno di sostenibilità di un
pianeta sempre più a rischio.
In mostra si vedono l’abito creato da
Coralie Marabelle con ananas e banano e l’abito dell’artista Em Riem
fatto con foglie di banano essiccate, l’ Orange Fiber ricavata dai
residui della produzione industriale del succo di agrumi, biodegradabile
e cosmetotessile (il tessuto in più idrata e nutre la pelle). E poi la
fibra tessile ricavata dalla cellulosa delle alghe marine, la fibra di
latte estratta dalla caseina (di latte andato a male) e molto simile
alla lana, persino le fibre ricavate da batteri, lieviti e microrganismi
che la stilista Suzanne Lee utilizza per i suoi lavori. E molte altre
“scoperte tessili” nelle creazioni di Christine Phung, Design Percept,
L’Herbe Rouge, A+Z design, Egide Paris, Eric Raisina, Nina Gautier, Gary
Cass & Donna Franklin, Jonas Edvard…
Tra le molte curiosità di
Textifood, il caravan di Meert, piccola cucina nomade dove lo chef
Maxime Schelstraete fa scoprire la sua cucina “street-chic” come a
Lille. E il “profumo tessuto” di Francis Kurkdjian , che ha tratto
ispirazione da Leonardo da Vinci per creare una sorta di “sfumato
floreale” nel chiostro del Palazzo delle Stelline, dove ci si ritrova
immersi un vapori sottili che hanno il profumo dei vegetali di
Textifood.
Padiglione Lille3000 al Palazzo delle Stelline, C.so Magenta 63- Milano, fino al 14 luglio , lun-sab 11-19