I Castelli di Lecce, Gallipoli e Otranto per la prima volta “in rete”

I CASTELLI DI GALLIPOLI, LECCE E OTRANTO

PER LA PRIMA VOLTA FANNO
“RETE”

I Castelli di Gallipoli, Lecce e
Otranto, cornici storiche e di elevatissimo pregio architettonico, si
mettono in rete per proporre un’innovativa offerta ai turisti e ai visitatori.
Per tutta l’estate, infatti, presentando il biglietto acquistato in un castello
si avrà diritto allo sconto di 1 euro sull’ingresso negli altri due. Castelli
in rete
è un progetto innovativo di marketing territoriale, unico nel suo
genere, ideato da Luigi Orione Amato, Marina Quarta e Raffaela
Zizzari
, fortemente voluto dalle tre amministrazioni comunali e dai gestori
degli antichi manieri, per cercare di ampliare la promozione del “sistema dei
castelli del Salento
” triplicando le singole azioni promozionali, per
valorizzare e sviluppare la conoscenza degli stessi beni, migliorando e
diversificando l’attuale offerta culturale dell’intero territorio salentino. Nel
corso dell’estate i tre castelli ospitano, tra l’altro, alcune grandi
esposizioni: una personale di Michelangelo Pistoletto a Gallipoli, la
Mostra Internazionale sulle Torture Medievali a Lecce, Il Grand
Tour da Napoli ad Otranto
e Il sud e le donne di Ferdinando
Scianna
a Otranto. I visitatori potranno, inoltre, passeggiare nelle sale e
sui bastioni dei castelli, apprezzando i  sotterranei, le differenze e le
similitudini delle tre costruzioni che da est a ovest dominavano e
“proteggevano” l’intera penisola salentina.

Sino al 27 settembre il
Castello di Gallipoli ospita la personale di Michelangelo

Pistoletto
, uno tra i più importanti artisti contemporanei al mondo. Pittore
e scultore, esponente della Pop Art, animatore e protagonista del movimento
dell’Arte Povera, autore negli anni Sessanta e Settanta dei Quadri specchianti e
degli Oggetti in meno, fondatore della Cittadellarte-Fondazione Pistoletto a
Biella, luogo di interazione tra l’arte, l’educazione, l’industria e la società,
Pistoletto ha ideato per Gallipoli tre grandi installazioni site-specific (il
Terzo Paradiso nella Piazza d’Armi, un labirinto di cartone e il tavolo
specchiante LoveDifference nella sala ennagonale), che stimolano simbolicamente
lo spazio di relazione tra le persone e la storia, riconnettendo il passato al
presente. La mostra, curata da Manuela Gandini, che ha ottenuto il patrocinio
del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, è prodotta
dall’agenzia di comunicazione Orione – che gestisce il Castello con la direzione
artistica dell’architetto Raffaela Zizzari – in sinergia con l’Amministrazione
Comunale e il prezioso contributo del sindaco Francesco Errico.

Le sale del Castello Carlo V di
Lecce
accolgono, invece, la “Mostra Internazionale sulle Torture
Medievali
”, promossa dal Raggruppamento Temporaneo di Imprese – Theutra,
Oasimed e Novamusa – e patrocinata dal Comune di Lecce, che è stata già ospitata
in varie nazioni tra le quali Spagna, Portogallo e Malesia e visitata da più di
un milione di persone. Attraverso fedeli ricostruzioni di strumenti di tortura,
utilizzati nell’epoca medievale ed anche nei processi Inquisitori, si esaminano
i motivi ed i mezzi con i quali per secoli l’uomo ha inflitto torture ad altri
uomini. Perfetta è l’ambientazione nel Castello Carlo V che ricrea un’atmosfera
adeguata all’intera esposizione. In mostra oltre cinquanta strumenti di dolore e
morte, dalla sedia inquisitoria alla garrota, dalla “Veglia” o culla di Giuda,
alla botte chiodata usata per uccidere Attilio Regolo, per arrivare a strumenti
meno conosciuti. Leggii ed illustrazioni tratte da antichi disegni racconteranno
nel dettaglio l’utilizzo degli strumenti nel tempo, dal medioevo fino ai giorni
nostri, esaminandone i motivi e il contesto storico. La mostra intende far
riflettere lo spettatore e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle atrocità
delle torture e la violazione dei diritti umani in un momento in cui queste
tematiche tornano tristemente agli onori della cronaca quotidiana. Un invito a
ricordare per non dimenticare. Info www.facebook.com/CastelloCarloV

Nell’antico
maniero idruntino, infine, sino al 30 settembre saranno allestite le mostre
Il sud e le donne di Ferdinando Scianna, autore di straordinari
reportage apprezzati in tutto il mondo, e “Il Grand Tour da Napoli ad
Otranto
“, a cura di Mario Congedo Editore e dell’Associazione Le Tradizioni
Mediterranee.

Il sud e le donne propone trenta scatti realizzati
in anni diversi e in varie regioni meridionali, dalla Sicilia, di cui Scianna è
originario, fino alla Puglia dei candidi centri storici e dei luminosi
lungomari. Un fascinoso itinerario che si offre al piacere dello sguardo e alle
riflessioni del visitatore nelle stanze appena restaurate del millenario
castello idruntino caro anche alla letteratura. Del Castello narrano infatti il
romanzo gotico settecentesco di Horace Walpole, le visioni di Carmelo Bene, che
proprio lungo queste stesse mura visse e operò, i bellissimi testi di Maria
Corti e Roberto Cotrone. La mostra “Il Sud e le Donne” è prodotta
dall’associazione “Veluvre – Visioni culturali” in collaborazione con il Comune
di Otranto, ed è fiore all’occhiello e “messaggero” itinerante della rassegna
culturale “Tu non conosci il Sud”, a cura del giornalista e scrittore Oscar
Iarussi.
Il fenomeno del viaggio di formazione, del cosiddetto Grand
Tour
, cominciò nel Settecento. Le tappe del percorso furono prima le più
importanti città del Sud Europa, poi, via via, sempre di più quelle dell’Italia;
finché l’itinerario da Napoli ad Otranto, non diventò “il viaggio”, fonte di
esperienze culturali ed umane indispensabili per l’élite aristocratica ed
intellettuale continentale tra Sette ed Ottocento e dell’alta borghesia dopo la
caduta dell’ancien régime. La mostra propone un itinerario attraverso
illustrazioni, vedute e scorci, carte e portolani, catturati dai più talentuosi
artisti ed autori europei. Disegni preparatori, dipinti, acquerelli, gouaches,
incisioni, acqueforti, litografie, incisioni acquerellate, stampe. Info www.comune.otranto.le.it