Marie-Claude Chappui |
Il secondo concerto di musica da camera fuori abbonamento, che Lugano Festival propone venerdì 15 maggio presso l’Aula Magna del Conservatorio della Svizzera italiana, ha per protagonista la voce umana, accompagnata dal liuto.
Entrambi svizzeri gli interpreti, il mezzosoprano Marie-Claude Chappuis, nata a Friburgo, ed il liutista ticinese Luca Pianca, impegnati in un programma che spazia da Monteverdi a Mozart, toccando autori francesi come Lully e tedeschi come Carl Philipp Emanuel Bach.
Il programma che Lugano Festival propone il 15 maggio, per il secondo concerto da camera al Conservatorio, tocca emblematicamente le principali scuole di riferimento per la produzione di musica in Europa tra Seicento e Settecento: l’Italia, la Francia e l’area austro-tedesca.
Queste scuole, che ebbero caratteristiche proprie ma anche una forte influenza reciproca, furono spesso sterilmente contrapposte fra loro dai teorici, sostenitori dell’una o dell’altra, mentre oggi, nella prospettiva storica, ci appaiono come ugualmente interessanti.
Il recital del mezzosoprano Marie-Claude Chappuis e del liutista Luca Pianca ne offre una panoramica mirabile, affiancando pagine degli italiani Monteverdi e Doni con altre dei francesi Bataille, Lambert, Forqueray e Lully, passando per la Germania di Carl Philipp Emanuel Bach, il più irrequieto e geniale tra i figli del grande Johann Sebastian. Punto di arrivo di questo viaggio musicale fra Seicento e Settecento è, non per caso, Wolfgang Amadeus Mozart: se c’è infatti un compositore capace di sintetizzare in un linguaggio personale le influenze di tutte le scuole musicali con cui venne a contatto, durante gli anni di formazione e nei suoi numerosi viaggi giovanili, è proprio il maestro salisburghese.
Molte sono le composizioni di rarissimo ascolto presenti nel programma della serata; titoli che, per buona parte del pubblico, costituiranno senza dubbio una novità; accanto a queste perle poco conosciute, gli artisti hanno scelto alcune pagine invece assai note, come Abendempfindung di Mozart e l’aria dall’opera Orfeo di Monteverdi, Signor, quell’infelice.
Di grande caratura artistica gli interpreti: svizzeri entrambi, formatisi al Mozarteum di Salisburgo, la Chappuis e Pianca sono avvezzi a collaborare con giganti della prassi esecutiva barocca, come Harnoncourt – di cui Pianca è stato allievo –, Gardiner e Jacobs. Luca Pianca è anche tra i fondatori dell’ensemble milanese Il Giardino Armonico, affermatosi come uno dei gruppi barocchi italiani più richiesti al mondo, e dirige attualmente l’Ensemble Claudiana, con cui sta realizzando un ciclo integrale delle cantate di Bach a Vienna.
Appuntamento alle 20.30 presso l’Aula Magna del Conservatorio della Svizzera italiana
Il concerto, fuori abbonamento, è realizzato con il Conservatorio della Svizzera italiana
www.luganofestival.ch
Venerdì 15 maggio 2015, ore 20.30
Lugano, Aula Magna del Conservatorio della Svizzera italiana
Concerto fuori abbonamento
VIAGGI E METAMORFOSI DA MONTEVERDI A MOZART
MARIE-CLAUDE CHAPPUIS mezzosoprano
LUCA PIANCA liuto
Michel Lambert Goûtons un doux repos
(1610-1696)
Gabriel Bataille Qui veut chasser une migraine
(1574-1630)
Michel Lambert Charmante nuit
Gabriel Bataille Ma bergère non légère
Claudio Monteverdi Signor, quell’infelice, aria dall’opera Orfeo
(1567-1643) Si dolce è il tormento
Giuseppe Antonio Doni Toccata e Canzone
(XVIII sec.)
Claudio Monteverdi Lamento d’Arianna da Il sesto libro de madrigali
Jean-Baptiste Lully Répands, charmante nuit
(1632-1687)
Gabriel Bataille Un satyre cornu
Michel Lambert Ombre de mon amant
Antoine Forqueray La Cottin dalla Suite n. 1 in re minore
(1671-1745) La Girouette
Michel Lambert Rochers, vous êtes sourds
Jean-Baptiste Lully Récit de la Beauté dall’opera Le Mariage Forcé
Carl Philipp Emanuel Bach Fantaisie
(1714-1788) La Capricieuse
Wolfgang Amadeus Mozart An die Einsamkeit K 391
(1756-1791) Abendempfindung K 523
Nota al programma
«I Francesi non hanno musica, non possono averne, e se mai ne avessero una, tanto peggio per loro!».
A proferire un giudizio così risoluto fu il più grande pensatore svizzero, di lingua e cultura francese e che in Francia trascorse grandissima parte della sua vita. Scrivendovi pure un’opera lirica, ovviamente in francese.
Nella Lettre sur la musique française del 1753 Jean-Jacques Rousseau riversò tutta la vis polemica e la dirompente retorica di cui disponeva per porre fine a decenni – o secoli – di una fondamentale querelle musicale: qual è la lingua più appropriata per cantare?
«Vi sono lingue che s’accordano con la libertà: sono le lingue sonore, prosodiche, armoniose, il cui suono si percepisce molto da lontano. La nostra è fatta solo per il brusio dei salotti» argomentava l’ancor giovane filosofo, concludendo come fra le moderne lingue meridionali solamente l’italiano possedeva un’anima musicale.
Ascoltando Claudio Monteverdi, verrebbe quasi da dar ragione a Rousseau, ma l’esperienza un po’ più ampia e variegata dell’ascoltatore contemporaneo non può che respingere il suo integralismo. Basti ascoltare le suggestive opere di Michel Lambert o di Gabriel Bataille, o quelle di Jean-Baptiste Lully, che malgrado le proprie origini italiane fu autentico paladino della musica cantata in francese. È però con Mozart che si rivela l’infondatezza della teoria di Rousseau: che fossero in italiano, in tedesco, in latino o in francese, le sue opere dimostrarono – e continuano a dimostrare – come la qualità del canto non è determinata dalla lingua prescelta, ma dalla musica che gli si mette dentro.
E gli strumenti, che parlano una sola lingua universale, che posto avevano nelle estetiche pre-barocche?
A guardare i cataloghi delle opere dei vari autori – con l’eccezione dei pochi, come Antoine Forqueray, che alla voce non si dedicarono – verrebbe da rispondere “un posto assai marginale, poco oltre il puro accompagnamento”. Anche se la realtà era tutt’altra, come ben ricorda l’arpista britannico Andrew Lawrence-King, interprete tra i massimi specialisti di musica antica: «gli strumentisti suonavano soprattutto musica vocale. E questo non sminuisce ciò che facevano, ma significa semplicemente che assumevano i brani vocali come proprio repertorio, all’incirca come oggi accade per la musica leggera. Se si entra in un ristorante, si potrà notare che di sottofondo viene diffusa della musica strumentale che in realtà non è altro che musica vocale arrangiata. L’obiettivo che gli strumentisti di quell’epoca si ponevano era chiaramente di ottenere nelle proprie versioni strumentali la stessa flessibilità ed espressività di quelle vocali».
Gli artisti
Marie-Claude Chappuis
Nata a Friburgo, ha studiato canto al conservatorio della sua città e in seguito al Mozarteum di Salisburgo. Ha debuttato sulle scene del Landestheater di Innsbruck diretto da Brigitte Fassbaender. Sotto la direzione di René Jacobs ha cantato in Orfeo, L’Incoronazione di Poppea e nel Vespro della Beata Vergine di Monteverdi. Si è esibita al Grand Théâtre di Ginevra, all’Opera di Zurigo, alla Philharmonie e alla Staatsoper di Berlino, al Concertgebouw di Amsterdam e ai festival di Aix-en-Provence e di Salisburgo. Ha interpretato più di trenta ruoli operistici dal barocco al romanticismo, portati in scena con la direzione di maestri quali John Eliot Gardiner, Charles Dutoit, Colin Davis, Nikolaus Harnoncourt, Riccardo Muti, Giovanni Antonini, Riccardo Chailly, Roger Norrington, Ton Koopman, Daniel Harding e Ingo Metzmacher. Ha al suo attivo svariate registrazioni per etichette discografiche quali Sony, Harmonia Mundi, Decca e Mirare.
Luca Pianca
Nato a Lugano, si è formato a Milano e al Mozarteum di Salisburgo nella classe di Nikolaus Harnoncourt, maestro che lo ha invitato, nel 1982, a partecipare a una produzione del Concentus Musicus Wien. Co-fondatore dell’ensemble Il Giardino Armonico, ha effettuato innumerevoli tournée internazionali quale solista e continuista. Ha suonato con Christoph Prégardien, Cecilia Bartoli, Georg Nigl, Viktoria Mullova. La sua discografia comprende una cinquantina di titoli; di particolare rilievo la registrazione delle opere complete per liuto di Johann Sebastian Bach e di Antonio Vivaldi. Ha suonato per i maggiori festival europei (Salisburgo, Lucerna, Schleswig-Holstein, MITO e Wiener Festwochen) e ha tenuto recital in sale prestigiose quali Carnegie Hall di New York, Oshi Hall di Tokyo, Musikverein e Konzerthaus di Vienna; Simon Rattle l’ha inoltre invitato a partecipare alla produzione della Johannes Passion con i Berliner Philharmoniker. Dal 2008 dirige il Bach Kantaten Zyklus a Vienna, ciclo che prevede l’esecuzione integrale delle cantate di Bach con il suo gruppo, l’Ensemble Claudiana, i Wiener Sängerknaben e la partecipazione di grandi solisti e giovani di sicuro talento.
Lugano Festival è promosso dalla Fondazione Lugano Festival,
in collaborazione con la Città di Lugano e con Lugano Turismo
con il sostegno di
Repubblica e Cantone Ticino/Fondo Swisslos
Città di Lugano
RSI Radiotelevisione svizzera – Rete 2
Fondazione per l’Orchestra della Svizzera italiana
Artephila Stiftung
Fondazione Ing. Pasquale Lucchini.
Lugano Festival gode inoltre del sostegno di
UBS e BSI
e di un team di sponsor, che con il loro contributo rendono possibili i diversi appuntamenti:
Vesperali, Città di Bellinzona, Corner Banca, Banca dello Stato del Cantone Ticino, Suono Vivo, Migros, Fondazione Svizzera per la Radio e la Cultura
Media partner: Corriere del Ticino
.
Modalità d’ingresso
Biglietti
posti non numerati, prezzo unico Fr. 20
Prevendita presso tutti i punti Ticket Corner (uffici postali, Manor, stazioni FFS) e online su www.ticketcorner.com
I biglietti sono in vendita la sera del concerto dalle ore 19 presso il Conservatorio della Svizzera italiana.
Info:
Tel. +41 (0) 58 866 48 30
lunedì, martedì, giovedì ore 14-17.30
info@luganofestival.ch