Profondo
Nord
Jader
Bignamini torna alla guida de laVerdi
dopo
i successi di Santa Fè, con un programma all’insegna di tre grandi
dell’Europa “fredda”:
Grieg,
Sibelius, Nilsen. E due solisti d’eccezione:
il
violinista Andrey Baranov e il flautista Andrea Griminelli
Giovedì
17, venerdì 18 e domenica 20 settembre
Auditorium
di Milano, largo Mahler
Orchestra
Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Violino
Andrey
Baranov
Flauto
Andrea
Griminelli
Direttore
Jader Bignamini
Gratificato
dal successo al recentissimo Santà
Fe Opera Festival
(New Mexico, USA), dove ha diretto Rigoletto,
e all’indomani del tradizionale concerto straordinario de laVerdi
al Teatro alla Scala (13 settembre), Jader
Bignamini
torna alla guida dell’Orchestra
Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
all’Auditorium
di Milano in
largo Mahler,
in questa lunga stagione dedicata a Expo, che riprende con il 51°
appuntamento sinfonico i consueti orari autunnali: giovedì
17 (ore 20.30), venerdì 18 (ore 20.00)
e domenica 20
(ore 16.00).
E lo fa proponendo un programma originale e articolato, dedicato a
tre mostri sacri del sinfonismo nordico. Dopo l’apertura con una
nuova Expo
Variation di
Nicola
Campogrande,
questa volta dedicata al Brasile (commissione laVerdi, prima
assoluta), ritroviamo l’Orchestra di largo Mahler impegnata ad
“illustrare” al pubblico dell’Auditorium un vero e proprio
affresco musicale del “Grande Nord”: assisteremo all’esecuzione
del Concerto per violino e orchestra del finnico Sibelius,
affidato al talentuoso archetto di Andrey
Baronov; le
Suite n. 1 e 2 Peer
Gynt del
norvegese Grieg;
infine il Concerto per flauto del danese Nielsen,
nell’interpretazione solistica del fuoriclasse Andrea
Griminelli.
(Biglietti:
euro
35,00/15,00; info
e prenotazioni:
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari
apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3; on
line: www.laverdi.orgo www.vivaticket.it
).
Programma
Aperto
con la nuova puntata delle Expo
Variations
di Nicola
Campogrande
(ora dedicata al Brasile), questo 51° programma sinfonico ci porta
tre titoli che di per sé conosciamo bene, ma che, collocati l’uno
accanto all’altro, permettono una visione più chiara di un
repertorio che, almeno noi italiani, conosciamo poco: il sinfonismo
nei Paesi nordici, fra ultimo Ottocento e primo Novecento. I tre
autori proposti appartengono ad altrettante generazioni consecutive e
segnano una netta evoluzione di stile. Il norvegese Edvard
Grieg
(1843-1907) è ancora tutto romantico, allievo del conservatorio di
Lipsia, grande estimatore di Schumann e della tradizione germanica.
Le sue musiche di scena scritte nel 1876 per il dramma giovanile, in
versi e fiabesco di Henryk Ibsen sono un omaggio al foklore
nazionale, però con tutte le tinte del sinfonismo tedesco. Le due
suite orchestrali di quattro pezzi ciascuna che ne sono state
ricavate sono da sempre ben presenti nei cartelloni di tutto il
mondo.
Il
Concerto per violino del finlandese Jean
Sibelius
(1865-1957), scritto fra 1903 e 1905, è meno legato ai temi delle
saghe nordiche presenti nei poemi sinfonici del tempo e segna un
notevole raccordo con la tradizione ottocentesca di Mendelssohn,
Brahms, Cajkovskij. Tuttavia si stacca dai formalismi classici e si
affida a un’inventiva melodica che lo ha reso popolarissimo fra i
grandi violinisti del nostro tempo.
Pur
legato ai generi consueti dell’Ottocento (sinfonie, concerti,
sonate, quartetti), il danese Carl
Nielsen
(1865 – 1931) abbandona subito le tentazioni romantiche e si lega
alle nuove correnti neoclassiche, sperimentale eppure equilibrato
nella ricerca di architetture musicali originali. Il Concerto per
flauto (1926) che ascolteremo ne è un tipico esempio. Si sviluppa
non nei tre movimenti canonici ma in due soltanto, a loro volta non
convenzionali. In entrambi e innovativo è il disegno timbrico che
pone il solista in costante dialogo con altri strumenti singoli o
associati in piccoli gruppi, ricavando una dimensione cameristica
anche dalla grande orchestra.
Sono
pagine impegnative per tutti, per i solisti Andrey
Baranov
(violino) e Andea
Griminelli
(flauto) in primo luogo, per l’orchestra, per Jader Bignamini che
torna dopo i recenti successi al Festival di Santa Fé.
Enzo
Beacco
Biografie
Jader
Bignamini,direttore.
Apprezzato per il forte carisma e la personalità dirompente, nonché
dotato di preparazione e raffinatezza musicale fuori dal comune,
affina e sviluppa le sue doti tecniche e artistiche nell’ambito
dell’Orchestra Sinfonica di
Milano Giuseppe Verdi, dove già
nel 1997, a soli 21 anni, viene scelto dal Maestro Riccardo Chailly
come clarinetto piccolo dell’ensemblesinfonico. L’attività
più recente lo vede collaborare nel 2009 ha con il Teatro San Carlo
di Napoli, con
l’Orchestra dell’Arena di Verona e naturalmente con l’Orchestra
Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, con la quale nel 2010 è
impegnato tra l’altro nella registrazione per Sky TV in prima
esecuzione mondiale del branoSpirito
Eroicodel compositore Di Iorio,
colonna sonora ufficiale delle Olimpiadi invernali di Vancouver.
Nel 2010 è nominato Direttore
Assistente dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
e in questo ruolo preparalaVerdi
nell’esecuzione integrale delle sinfonie di Mahler per i direttori
ospiti della Stagione Sinfonica 2010/2011 dell’Auditorium di
Milano. È del 13 Marzo 2011 il debutto alla direzione dell’Orchestra
nella Quinta Sinfonia di Mahler, e solo otto giorni più tardi, il 20
marzo, dirige il concerto per il 150° anniversario dell’Unità
d’Italia in diretta televisiva, alla presenza del Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, in visita ufficiale a Milano.
Sempre nel 2011 dirige
all’Auditorium San Domenico di Foligno la verdianaMessa
di Requiemcon l’Orchestra
Sinfonica e il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, mentre nella
chiesa di San Marco a Milano per MiTo 2011 esegue laMissa
Solemnis di Liszt e per MiTo
2012 laMesse solennelledi Berlioz. Nell’aprile 2012 è
nominato Direttore Associato dell’Orchestra Sinfonica di Milano
Giuseppe Verdi.
Bignamini ha chiuso “Una
Estate con la Musica 2012”, la prima stagione estiva delaVerdi,
dirigendo, a fine agosto,Carmendi Bizet in forma di concerto, e ha inaugurato la XX Stagione
sinfonica dell’Orchestra all’Auditorium di Milano, il 13
settembre 2012, accompagnando la violinista Francesca Dego
nell’esecuzione del Concerto per violino e orchestra n. 2 di
Prokof’ev. Nel
novembre 2012 ha guidato l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe
Verdi in una trionfale torunée in Russia, con due concerti a Mosca
(Sala Grande del Conservatorio Čajkovskij) e San Pietroburgo
(Cappella Accademica di Stato). Il 31 dicembre 2012 ha diretto il
Concerto di Capodanno alla guida della Osaka Symphony Orchestra, con
un programma tutto italiano, ospite alla Biwako Hall di Otsu per il
suo debutto in Giappone. Seguono i debutti sinfonici in Brasile al
Teatro Municipal di Sao Paulo, a Palermo con l’Orchestra Sinfonica
Siciliana e a Firenze col Maggio Musicale.
Inaugura
poi il XXXIX Festival della Valle d’Itria con Crispino
e la Comare, la XX Stagione
Sinfonica de laVerdi
con un programma verdiano e il Festival Verdi 2013 a Parma
con Simon Boccanegra,
a seguito del quale gli viene offerto dal Teatro Regio un invito
triennale per il Festival.
Impegni
imminenti per il 2015: direzione diAidaal Teatro dell’Opera di Roma (aprile);Madama
Butterfly al Teatro
la Fenice di Venezia (maggio);Rigolettonegli USA, Festival di Santa Fè, New Mexico (luglio e agosto).
Andrey
Baranov,violino.Vincitore del Concorso
Internazionale Regina Elisabetta di Bruxelles 2012,ha
vinto anche i concorsi internazionali Benjamin Britten e Henri
Marteau. È membro fondatore del David Oistrakh Quartet, ensemble
costituito nel 2012, e primo violino ospite della MusicAeterna
orchestra (diretta da Teodor Currentzis) presso il Perm State
Theater.
Nato
a San Pietroburgo nel 1986 da una famiglia di musicisti, Andrey ha
iniziato a suonare il violino all’età di cinque anni. Ha compiuto
gli studi al Conservatorio Rimskij – Korsakov di San Pietroburgo e al
Conservatorio di Losanna sotto la guida di L. Ivaschenko, V. Ovcharek
e P. Popov, ma senza dubbio il suo insegnante di riferimento è stato
il leggendario violinista francese Pierre Amoyal di cui è diventato
assistente all’età di 23 anni.
Sin
dalsuo debutto ufficiale, avvenuto
nel 2005 alla Sala della Filarmonica di San Pietroburgo con
l’Orchestra Filarmonica diretta da Vasily Petrenko, Andrey si è
esibito nelle sale da concerto più prestigiose del mondo:
Concertgebouw di Amsterdam, Cadogan Hall di Londra, Sala Čaikovskij
di Mosca,Gewandhaus di Lipsia,
Konzerthaus di Berlino e le sale della Filarmonica di San
Pietroburgo.
Molti
dei suoi concerti sono stati trasmessi in tutto il mondo da BR
Klassik, Radio Orpheus, Espace 2 (Svizzera), YLE Radio (Finlandia),
WFYI, WFMT Chicago (USA) and NHK Sendai (Giappone).
Si
è esibito con le più importanti orchestre internazionali tra le
quali la Mahler Chamber Orchestra, la Filarmonica del Lussemburgo, la
Filarmonica di Bruxelles, l’Orchestra Nazionale del Belgio,
l’Orchestra MusicAeterna, la Filarmonica di San Pietroburgo,
l’Orchestra del Teatro Mariinsky, la Royal Phiharmonic di Londra,
l’ Orchestra Sinfonica SWR di Stoccarda, La Filarmonica di Sendai,
la Royal philharmonic di Londra.
E’
stato diretto tra gli altri da M. Tabachnik,T.0
Currentzis, V. Petrenko,N.
Alekseev, W. Weller, E. Krivine, K.Yamashita.
Andrey
ha suonato al fianco di artisti quali Martha Argerich, Julian
Rachlin, Boris Andrianov, Pierre Amoyal, Liana Isakadze
Tra
i suoi impegni futuri ci sono concerti con Vasily Petrenko e la Royal
Liverpool Philharmonic Orchestra, Yury Temirkanov e la l’Orchestra
Filarmonica di San Pietroburgo.
E’stato invitato a tenere masterclass
presso istituzioni internazionali a Bangkok, Chicago, Riga,Vilnius,
Stoccolma, Mosca e molte altre.
Ha
potuto suonare molti importanti violini tra cui un Poggi (1947)
“ex-Milstein”, prestato dalla Munetsugu Hall-Yellow Angel
Foundation, con il quale ha partecipato al Concorso Regina
Elisabetta. Dopo aver vinto il Primo Premio al suddetto Concorso, ha
ricevuto lo Stradivari “Huggins” (1708) che utilizza
tutt’ora e che gli è stato concesso in uso dalla Nippon Music
Foundation.
Andrea
Griminelli,flauto.
Acclamato dalla critica e dal
pubblico per le sue sensibilissime interpretazioni e per la sua
tecnica sorprendente, è stato inserito dalNew
York Timesfra gli otto artisti
emergenti degli anni ’90. Accostatosi al flauto all’età di dieci
anni, studia con i leggendari Jean-Pierre Rampal e James Galway.
Durante gli studi con Rampal al Conservatorio di Parigi vince i
concorsi di Stresa ed Alessandria. Nel 1983 e nel 1984 ottiene il
prestigioso Prix de Paris. La sua carriera si arricchisce di
importanti concerti e tournée in Europa, Giappone, Sud America,
Stati Uniti, al fianco di artisti quali Pretre, Giulini, Metha,
Krivine, Sutherland, Bonynge, Rampal, Rojdestvenski, Levine, Lu-Ja,
Ughi, Sado, Semkov e di Orchestre quali la Royal Philarmonic, la
Berlin Symphony, la Munchner Rundfunkorchester, la Philarmonia di
Londra, la New York Philarmonic, la Rai di Torino, la Dallas Symphony
e la Los Angeles Philarmonic. Nel 1984 è presentato al pubblico
d’oltreoceano da Luciano Pavarotti, assieme al quale tiene il
memorabile concerto londinese all’Hyde Park nel 1990 e
successivamente al Central Park di New York nel 1993. Sempre con
Pavarotti si esibisce presso la Tour Eiffel di Parigi e nella Piazza
Rossa di Mosca. Nel 1995 si esibisce in una trionfale tournée di due
mesi e quarantacinque concerti nelle maggiori città degli Stati
Uniti con l’Orchestra da Camera di Monaco di Baviera; sempre nello
stesso anno suona a Tel Aviv con Metha e con la Israel Philarmonic.
Debutta quindi alla Scala con i Solisti Veneti diretti da Scimone. In
prima mondiale a Torino, esegue il Concerto per flauto, violoncello e
Orchestra di Ennio Morricone. Collabora a progetti umanitari con
Sting, Elton John, James Taylor e Brandford Marsalis e con Red Ronnie
lavora ad un importante progetto per i giovani di sensibilizzazione
verso la musica classica, in onda nella trasmissione Roxy Bar su
TeleMontecarlo. Nel 1996 interviene come ospite solista al
prestigioso concerto “The Annual Rainforest Benefit Concert”
alla Carnagie Hall di New York, assieme a Sting, Elton John,
Rostropovich. Nel 1999 il concerto di J. Ibert con l’Orchestra
Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, nonché in prima mondiale i
concerti per flauto ed orchestra di Fabrizio Festa e Carlo Boccadoro.
Tra gli ultimi progetti portati a termine con la Decca, il disco
“Andrea Griminelli’s Cinema Italiano” dove le più note colonne
sonore dei film italiani, riarrangiate da Luis Bacalov e Ennio
Morricone, sono da lui reinterpretate con Sting, Pavarotti, Lucio
Dalla, Deborah Harry, Filippa Giordano. Ideatore e direttore
artistico del Festival MusicaRe 2001, dove Ian Anderson, leader dei
Jethro Tull, si esibisce per la prima volta in coppia con un
flautista classico. E’ stato per diversi anni direttore artistico
del “Concerto di Natale” in Vaticano.
www.laverdi.org