Reunion eccezionale di nobili e nostalgici in Capannina a Forte dei Marmi

Da sx il Presid. d’Atri, il Marchese Bonanno di San Lorenzo, il Marchese Petrini Mansi della Fontanazza

presentazione sul libro ‘rivoluzionario’ sulla figura di Vittorio Emanuele
III 

del marchese
Guglielmo Bonanno di San Lorenzo

 Vittorio Emanuele III è stato il protagonista assoluto in Capannina a
Forte dei Marmi per la presentazione del testo del Marchese
Guglielmo Bonanno di San Lorenzo ” Piccolo grande Re, Vittorio
Emanuele III – Un’altra storia”
che ha offerto una rilettura storica
decisamente innovativa della figura del re. Anfitrione è stato il Marchese
Emilio Petrini  Mansi della Fontanazza, docente di Diritto Nobiliare
comparato all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum di Roma che patrocinava
 l’evento, che è riuscito a richiamare un pubblico d’eccezione. Tra gli
aristocratici presenti S.A. il Principe Ottaviano de’ Medici di Toscana,
 il Marchese Giuseppe Ferrajoli di Filacciano, il Conte Agostino Agostini
Fantini Venerosi della Seta, la Baronessa Orietta de’Ferrari Ricci Risso, il
Conte Guido Anzilotti, la Contessa Katia Melzi d’Eril dei Duchi di Lodi e
nostalgici con il distintivo di appartenenza agli Ordini Dinastici di Casa
Savoia e la tessera di  Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon
capitanati dal Presidente Ugo Maria d’Atri che ha infiammato la platea con
un accorato discorso. 

L’incontro, moderato dall’avvocato Fausto Giumetti, si
è aperto con la presentazione del Marchese  della Fontanazza, che ha
trattato la genealogia di Vittorio Emanuele III, è emerso che nacque a
Napoli proprio per dimostrare l’affetto e la vicinanza dei Savoia a quel popolo
che da poco aveva subito la perdita del regno delle Due Sicilie, anche la
scelta di sposare Elena del Montenegro fu per aprire un ponte di relazioni
con i Balcani e con la Russia con cui i Petrovic-Njegos erano imparentati ma
sopratutto per rinnovare quel sangue sabaudo che nelle ultime generazioni si
era mischiato con quello degli stessi parenti. Mentre il Cap. di Vasc.
d’Atri ha trattato la formazione del giovane Principe di Napoli affidata al
Col. Osio e al Prof. Morandi fino ad arrivare all’avvento del fascismo da
cui ha proseguito l’autore il Marchese di San Lorenzo toccando i temi più
delicati. E’ emerso da parte dei relatori un  compiacimento per l’opera
scritta da Bonanno di San Lorenzo per aver smontato documentando passo dopo
passo le grandi colpe che in questi settant’anni sono state mosse al Re
che ha regnato più a lungo di tutti i predecessori, 46 anni. Particolarmente
acceso il dibattito con il pubblico sui temi più caldi, il fascismo,
Hitler le leggi razziali.