Italia – Russia: 2 – 2
Carlo-Boccadoro |
Doppia prima assoluta per Campogrande
e Boccadoro in un confronto a distanza con Skrjabin
e Stravinskij. John Axelrod dirige laVerdi,
guest star la pianista Maria Perrotta
Giovedì 12, venerdì 13 e domenica 15 novembre
Auditorium di Milano, largo Mahler
Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
Pianoforte Maria Perrotta
Direttore John Axelrod
Menù decisamente ricco di sorprese quello del 59° programma della stagione sinfonica de laVerdi, giovedì 12, venerdì 13 (ore 20.00) e domenica 15 novembre (ore 16.00), all’Auditorium di Milano. La prima parte del “trittico” è infatti appannaggio di due autori contemporanei nazionali, Nicola Campogrande e Carlo Boccadoro, di cui l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, guidata dal tratto sicuro dell’americano John Axelrod, eseguirà in prima assoluta rispettivamente una nuova versione delle Expo Variations, dedicata al Sultanato dell’Oman, e Orbis Tertius, entrambe commissioni de laVerdi. La seconda parte della locandina parla invece l’idioma (musicale) russo, con Skrjabin (Prometheus – Il Poema del Fuoco, Sinfonia n. 5) e Stravinskij, con la sua celeberrima Sagra della Primavera. Sul palco di largo Mahler anche la pianista Maria Perrotta – guest star del triplice appuntamento e gradito ritorno in Auditorium – impegnata in ruolo solistico nel Prometheus.
Lasciamo intanto a Carlo Boccadoro il compito di illustrarci la sua nuova composizione, Orbis Tertius: “Scritto su commissione dell’Orchestra Verdi di Milano, consiste di cinque brevi movimenti, quasi un omaggio formale alle celebri pagine orchestrali di Webern (anche se il linguaggio è diversissimo). Fino ad ora ho sempre scritto pagine orchestrali con architetture piuttosto ampie, quindi mi attraeva l’idea di scrivere degli aforismi di carattere espressivo molto diverso tra loro. Due movimenti sono rapidi e di notevole virtuosismo strumentale, ma il tono generale che prevale è quello della tranquillità e del dosaggio progressivo di leggere sfumature di colore”.
Giovedì 12 novembre, in Auditorium (ore 18.00, Foyer della balconata, ingresso libero), appuntamento con la tradizionale conferenza di introduzione al programma: per il ciclo “Aspetti della musica in Russia”, in collaborazione con l’Associazione Italia – Russia, i musicologi Enzo Beacco e Fabio Malcovati parleranno di “I miti della musica. Skrjabin e Stravinskij”.
(Biglietti: euro 35,00/15,00; info e prenotazioni: Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3; on line: www.laverdi.org o www.vivaticket.it ).
Programma
Doppia occasione di raffronto ravvicinato ci offre questo programma: da una parte due autori italiani contemporanei, dall’altra due russi storici. Dunque epoche diverse e anche stili distinti. Sia Nicola Campogrande sia Carlo Boccadoro presentano due composizioni in prima esecuzione assoluta, entrambe commissionate da laVerdi. Ovvio che l’organico sia scritto su misura per la nostra orchestra e che non richieda risorse esotiche o sperimentali. In entrambi i casi la scrittura è trasparente, con voglia comune di cercare virtuosismi possibilmente originali. Diversa à l’architettura. Campogrande continua nella sua serie controcorrente di Variazioni, in cui cambia continuamente il tema (che è l’inno nazionale di nazioni diverse) e mantiene fermo il linguaggio. Boccadoro invece riprende il principio di accostare frammenti (aforismi) per costruire un mosaico informale e luccicante.
Vicini per epoca, nazionalità e frequentazioni internazionali sono Skrjabin e Stravinskij. Eppure sono agli antipodi. Skrjabin cerca di sviluppare la tradizione romantica ottocentesca, russo-francese, integrando il discorso musicale con connotati metafisici, che partendo da Nietzsche arrivano alla teosofia e ben oltre. E, sul piano strettamente musicale, distrugge il principio corrente del concerto per pianoforte e orchestra inventando un’originale sinfonia con un pianoforte obbligato e a suo modo integrato (non concorrente) con la massa strumentale, anzi depositario di una “tastiera a colori” incaricata di realizzare transizioni cromatiche utili per capire il mutare dei momenti espressivi. Il più giovane Stravinskij, invece, pur appoggiandosi sempre all’orchestra sinfonica consueta (arricchita di percussionisti), vuole rompere con il recente passato iper-espressivo e ritrovare le primordiali forze della preistoria russa. La prematura scomparsa impedisce a Skrjabin di sviluppare il suo progetto. Mentre il longevo Stravinskij ha tempo e modo per contraddirsi e rinnovarsi, e condizionare la musica per l’intera prima metà del Novecento.
Enzo Beacco
Biografie
John Axelrod, direttore. Con il repertorio estremamente vasto, i programmi innovativi e il carismatico stile direttoriale, John Axelrod continua a imporsi sempre più come uno dei direttori più interessanti del panorama odierno ed è richiesto dalle orchestre di tutto il mondo.
Dopo aver completato con successo la sua carica quinquennale come direttore principale della Luzerner Sinfonie Orchester e direttore musicale del Teatro di Lucerna ed essere stato nominato Direttore Musicale dell’Orchestre National des Pays de la Loire (ONPL), nell’aprile 2011 John Axelrod è stato nominato Direttore Principale dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi.
Dal 2001 ha diretto oltre 150 orchestre internazionali, 30 titoli d’opera e 50 prime assolute. Fra le orchestre con cui collabora regolarmente figurano la Rundfunk-Sinfonieorchester di Berlino, la NDR Symphony di Amburgo, la hr-Sinfonieorchester di Francoforte, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI Torino, il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro San Carlo di Napoli, la Real Orquesta Sinfonica de Sevilla, la OSI di Lugano, la Camerata Salzburg, la ORF Radio Symphony e i Grazer Philharmoniker.
La sua attività operistica comprende nuove produzioni del Candide di Bernstein al Théâtre du Châtelet e al Teatro alla Scala, Flight di J.Dove per la Leipzig Oper, Tristano e Isotta ad Angers/Nantes. Per il Festival di Lucerna ha diretto le nuove produzioni di Kaiser von Atlantis, Rigoletto, Rake’s Progress, Don Giovanni, L’opera da tre soldi, Idomeneo. Nel 2014 ha diretto Evgenij Onegin al Teatro San Carlo di Napoli e inaugurato il Festival di Spoleto con il trittico: Erwartung, La Dame de Monte Carlo e La Mort de Cléopâtre.
Tra le produzioni in corso: la prima assoluta de Lo specchio magico di Fabio Vacchi al Maggio Musicale Fiorentino e la nuova produzione di Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny di Weill per l’Opera di Roma.
Appassionato sostenitore delle nuove generazioni di musicisti, John Axelrod collabora con diverse orchestre giovanili professionali, andando in tournée con la Schleswig Holstein Festival Orchestra al Festival di Salisburgo, l’Orchestra Giovanile Italiana in Italia, l’Accademia della Scala a Muscat, la Nord Deutsche Junge Philharmonie in Germania, la Sinfonia Iuventus in Polonia e la Vienna Jeunesse Orchester in Austria.
Axelrod incide regolarmente sia il repertorio di tradizione che quello contemporaneo per etichette quali Sony Classical, Warner Classics, Ondine, Universal, Naïve e Nimbus. L’ultimo progetto discografico Brahms Beloved per Telarc vede l’integrale delle Sinfonie di Brahms eseguite live con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, all’Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, abbinate ai Lieder di Clara Schumann.
Laureato alla Harvard University nel 1988 e formatosi nella tradizione di Bernstein, ha studiato al Conservatorio di San Pietroburgo con Ilya Musin nel 1996 e ha partecipato al programma dell’American Symphony Orchestra League.
Carlo Boccadoro, compositore. Ha studiato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano dove si è diplomato in Pianoforte e Strumenti a Percussione. Nello stesso istituto ha studiato Composizione.
Dal 1990 la sua musica è presente in importanti stagioni concertistiche e sale da concerto tra cui: Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, Teatro alla Scala, Biennale di Venezia, Bang On A Can Marathon di New York, Orchestra Filarmonica della Scala, Gewandhaus di Lipsia, Aspen Music Festival, Monday Evening Concerts (Los Angeles), Detroit Symphony Orchestra, Musikverein di Vienna, Salle Pleyel di Parigi,Teatro La Fenice di Venezia, Barbican Centre di Londra, Alte Oper di Francoforte, Festival di Lucerna, Concertgebouw di Amsterdam, National Concert Hall Dublin, Royal Academy di Glasgow, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, Filarmonica’ 900 del Regio di Torino.
Ha collaborato con artisti provenienti da mondi molto diversi, tra i quali Riccardo Chailly, Omer Meir Wellber, Gianandrea Noseda, John Axelrod, Tim Berne, Matt Mitchell, Ches Smith, Oscar Noriega, Franco Battiato, Luca Ronconi, Gavin Bryars, David Lang, Enrico Dindo, Lu Ja, Antonio Ballista, Donald Crockett, James MacMillan, Vicky Ray, Evan Ziporyn, Bruno Canino, Marcello Panni, Eugenio Finardi, Domenico Nordio, Mario Brunello, Enzo Cucchi, Gianluigi Trovesi, Gianni Coscia, Federico Maria Sardelli,Giovanni Mancuso, Giuseppe Albanese, il duo Pepicelli, Roberto Prosseda, Claudio Bisio, Moni Ovadia, Andrea Lucchesini, Ars Ludi, Bruno Casoni, Danilo Rossi, Emanuele Segre, Fabrizio Meloni, Valerio Magrelli, Giovanni Sollima, Pietro De Maria, Lina Sastri, Abdullah Ibrahim, Jim Hall, Paolo Fresu, Maria Pia De Vito, Mauro Negri, Paolo Birro, Bebo Ferra, Glauco Venier, Roberto Dani, Andrea Dulbecco, Paolino Dalla Porta, Emanuele Cisi, Furio Di Castri,Chris Collins.
Nel 2001 è stato selezionato dalla Rai per partecipare alla Tribuna Internazionale dei Compositori dell’ UNESCO a Parigi. Nel 2004 Luciano Berio gli ha commissionato, per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’opera per ragazzi La Nave a Tre Piani, eseguita all’Auditorium di Roma diretta dall’Autore stesso nel 2005 e successivamente ripresa lo stesso anno dal Teatro Regio di Torino. Ha inoltre scritto altre quattro Opere da camera: A Qualcuno piace Tango (eseguita a Torino, Milano, Palermo, Montepulciano, Narni, Terni, Amelia), Robinson (eseguita a Terni, Narni, Amelia, Torino e Napoli), Cappuccetto Rosso (Modena) e Boletus (Terni).
E’ tra i fondatori del progetto culturale Sentieri selvaggi, che comprende un Festival al Teatro Elfo Puccini di Milano e un Ensemble di cui è direttore artistico e musicale.
Svolge anche attività come direttore d’orchestra: ha diretto tra l’altro l’Orchestra del Teatro alla Scala, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, la Royal Philarmonic Orchestra, l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, l’Orchestra Della Toscana, i Pomeriggi Musicali di Milano l’Orchestra del Teatro Regio di Torino, l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona.
Presso l’editore Einaudi ha pubblicato quattro libri di carattere musicale: Musica Coelestis (1999), Jazz! ( 2001), Lunario della musica (2003), Racconti Musicali (2009)
Collabora con Radio Tre e la RSI/ Rete Due della Svizzera Italiana, con programmi radiofonici di carattere musicale.
Diverse sue composizioni sono state registrate su etichette discografiche come EMI Classics, Sony Classical, Ricordi, Warner Classics, Canteloupe Music, Agorà, Velut Luna, Materiali Sonori,S ensible Records, Phoenix Classics.
Nicola Campogrande, compositore. (Torino, 1969) è considerato “uno dei compositori più interessanti della giovane generazione italiana” (Amazon.com). La critica e il pubblico riconoscono nella sua musica freschezza ed espressività, mentre il suo rapporto fecondo con i maggiori interpreti internazionali (da Lilya Zilberstein a Mario Brunello, da Gauthier Capuçon a Roberto Abbado, da Robert Cohen ad Emanuele Arciuli…) si può spiegare con le parole usate dal mensile Amadeus: “la via più difficile ma più affascinante per un compositore è quella della creazione di un linguaggio proprio ma comprensibile, impresa non da poco, giacché bisogna evitare di essere autoreferenziali ma al tempo stesso banali. In poche parole, ci vuole ispirazione artistica. Ed è proprio quello che riesce a fare Nicola Campogrande”. Tra le orchestre che hanno messo in programma la sua musica in questi mesi, oltre a laVerdi, ci sono la Saint Paul Chamber Orchestra (Minnesota) e l’Orchestre National d’île-de-France (nella nuova Philharmonie di Parigi).
Maria Perrotta, pianoforte. Applaudita come interprete particolarmente comunicativa, si afferma in importanti concorsi fra cui il “Rina Sala Gallo” di Monza, il “Premio Encore! Shura Cherkassky” (2008) e il Concorso “J. S. Bach” di Saarbrücken (2004), premio quest’ultimo che la impone sulla scena pianistica internazionale come significativa interprete bachiana, riscuotendo ampi successi di pubblico e di critica: «Maria Perrotta sa sfruttare le risorse del pianoforte moderno senza incorrere in inesattezze stilistiche. Il suono di vitrea trasparenza, la tessitura sempre percepibile, l’interessante articolazione della frase hanno reso la musica di Bach in modo ideale» (Saarbrücker Zeitung).
Registra per la Radio Tedesca, per la Rai e Sky. La sua incisione dal vivo delle Variazioni Goldberg di Bach ottiene il favore della critica specializzata: 5 Stelle delle riviste Amadeus e Musica, 5 Stelle e Disco del Mese della rivista Suonare News, Premio della Critica 2012 promosso dalla rivista Musica & Dischi. Nell’ottobre 2013 Decca pubblica un cd con la sua registrazione dal vivo delle tre ultime Sonate di Beethoven, che ottiene le “5 Stelle Amadeus” ed è scelto come miglior cd del mese dalla rivista Amadeus. Nel settembre 2014 esce la sua nuova incisione per Decca delle Variazioni Goldberg di Bach. Nel giugno 2015 è uscito in cd, sempre per Decca, un recital chopiniano registrato live.
Fra i suoi recenti impegni, l’esecuzione del Clavicembalo ben temperato di J. S. Bach, del Quarto Concerto per pianoforte e orchestra op. 58 di Beethoven con la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Antoni Wit e una tournée in Francia e Italia con un programma interamente dedicato a Chopin. Fra i prossimi impegni figurano concerti con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI di Torino, l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e l’Orchestra della Toscana.
Studia al Conservatorio di Cosenza, dov’è nata, con Antonella Barbarossa e si diploma al Conservatorio di Milano con Edda Ponti. Ottiene il Diploma Superiore di Musica da Camera all’École Normale de Musique di Parigi, si perfeziona a Imola con Franco Scala e Boris Petrushansky e in Germania con Walter Blankenheim. Nel 2007 si diploma all’Accademia di Santa Cecilia nella classe di Sergio Perticaroli. Arricchisce la sua formazione con Cristiano Burato e François-Joël Thiollier. Vive a Parigi.