IL DOPO EXPO DEL PADIGLIONE CIBUS/ITALIA: I PROGRAMMI PER L’EXPORT ALIMENTARE

IL DOPO EXPO DEL PADIGLIONE CIBUS E’ ITALIA: LE
INIZIATIVE PER AUMENTARE LA PRESENZA

DELL’ALIMENTARE SUI MERCATI ESTERI

Cibus Italia-74

Successo del format del padiglione: esposizione,
degustazione, convegnistica, incontri business – La replica del format nelle
fiere estere e a Cibus 2016 – Le proposte per un Osservatorio sull’Italian
sounding ed i corner italiani per i retailer stranieri – Coordinamento
permanente per l’incoming di buyer esteri

(Milano, 28 ottobre 2015)– La straordinaria esperienza di Expo2015 sarà
importante per raggiungere l’obiettivo definito dal Governo di rispondere alla
grande domanda di food Made in Italy che cresce nel mondo raddoppiando, in
pochi anni, l’export agroalimentare italiano. L’agorà creativa su queste
tematiche in Expo è stata la Sala Convegni del padiglione “Cibus è Italia –
Federalimentare” che ha riunito gli esponenti dell’industria, dell’agricoltura
e della distribuzione in 250 incontri tra workshop, convegni, conferenze stampa
e degustazioni guidate. L’unico padiglione a presentare in esposizione la
globalità delle 13 filiere alimentari italiane, mille marchi e migliaia di
prodotti di 420 aziende, struttura che verrà recuperata integralmente
diventando il nuovo ingresso ovest del quartiere fieristico di Fiere di Parma.
Anche le opere dei 13 street artist, coordinati dal digital storyteller Felice
Limosani, saranno istallate e valorizzate per impreziosire i diversi padiglioni
diventando, con il loro messaggio sulla contemporaneità del food Made in Italy,
una collettiva permanente a disposizione delle centinaia di migliaia di
visitatori accolti annualmente da Fiere di Parma

Il contributo del padiglione sarà proiettato anche
nell’immediato dopo Expo con vari progetti in gestazione, tra cui: la replica
del format del padiglione in altre fiere, in Italia e all’estero; la creazione
di un Osservatorio permanente sull’Italian sounding; la creazione di un team permanente
per favorire le sinergie di tutti gli attori nella attività di incoming dei
buyer stranieri; la promozioni di nuovi format di corner espositivi
“shop-in-shop” per i retailer esteri.

La caratteristica peculiare di “Cibus è Italia” è
stato il mix di esposizione e degustazione dei prodotti (con quasi 300 mila
visitatori, per lo più esteri), convegnistica, incontri business con i buyer
esteri ed italiani. La 18° edizione della fiera Cibus, a Parma nel maggio 2016,
sarà il primo evento in cui si replicherà il format del padiglione Cibus è
Italia. Sarà poi la volta di altre fiere in Asia ed anche negli USA, come la
IDDBA di Houston e la FMI CONNECT di Chicago.

L’altra opportunità, proposta da Federalimentare e da
Fiere di Parma, è la creazione di un Osservatorio permanente sull’Italian
sounding: un nuovo strumento che consenta, per la prima volta, di monitorare
con puntualità e su base annuale il fenomeno della contraffazione
agroalimentare.

La presenza dei prodotti italiani sui mercati esteri
potrà essere ampliata grazie ad un nuovo format “shop-in-shop” per i retailer
esteri: Cibus si propone come soggetto aggregante per proporre ai retailer
esteri una soluzione “chiavi in mano” che raccolga l’espressione più completa e
d’eccellenza del paniere di prodotti italiani da offrire e vendere ai
consumatori esteri.

Cibus è Italia ha significato soprattutto matching tra
aziende e buyer esteri: 15 sessioni con top buyer provenienti da ogni
continente, 5mila incontri dentro il padiglione e 200 visite negli stabilimenti
sul territorio, grazie alla collaborazione tra Fiere di Parma, ICE e
Federalimentare. Oltre a circa mille incontri tra aziende espositrici e buyer
italiani. Un modello che si vuole perfezionare ed espandere con la creazione di
un team di coordinamento per tutte le missioni sul territorio italiano di buyer
esteri sia dopo la fiera Cibus di maggio 2016, sia durante l’anno, che consenta
ai buyer di conoscere dall’interno le aziende e i loro siti produttivi grazie a
tour personalizzati.

“L’immagine dell’alimentare italiano che abbiamo dato
al mondo –
ha dichiarato Luigi
Scordamaglia, Presidente di Federalimentare
– è quella di una filiera unita in tutte le sue
componenti agricoltori, industria di trasformazione e distribuzione, capace di
superare antiche rivalità. Un modello di cooperazione che ci permetterà di
essere più competitivi nello scenario nazionale e internazionale, grazie anche
al sostegno del Governo che ha dato un supporto inedito all’alimentare
mettendolo al centro della sua politica di rilancio del Paese”.

“La piattaforma fieristica Cibus –ha detto Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma
può essere molto utile  nella strategia complessiva per portare l’export
agroalimentare italiano ai 50 miliardi auspicati dal Governo entro il 2020. Cibus
è già il punto di incontro dei produttori italiani e degli operatori esteri e
la nostra esperienza è a disposizione per un sempre maggiore coordinamento con
il ICE/ITA e con Federalimentare e per un ruolo attivo nel dopo Expo”.

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