E’ stata una giornata
storica per la città di Prato, la visita di Papa Francesco è stata oltre ogni
aspettativa per la profondità del messaggio che ha voluto dedicarci. Non una
visita frettolosa, ma un abbraccio alla nostra comunità e un attestato di stima
per ciò che Prato rappresenta oggi, per la sua capacità di affrontare le sfide
e di essere testimone della contemporaneità”. Così il sindaco Matteo
Biffoni commenta a caldo la visita pastorale di Papa Francesco alla città di
Prato, nella mattina di oggi, 10 novembre.
“Le parole che Papa
Francesco ha rivolto alla nostra città sono un grande segno di affetto per
Prato e per i pratesi. Accoglienza, integrazione, dignità del lavoro, lotta alla
corruzione e all’illegalità: i temi affrontati dal pontefice sono forti,
attuali, vivissimi nella nostra quotidianità e nel nostro lavoro. Le parole del
Papa sono state per la nostra comunità una spinta a continuare a lavorare, con
sempre crescente tenacia, nel combattere ogni forma di illegalità e di
sfruttamento lavorativo. Ricordando i 7 operai cinesi morti nel rogo del 1°
dicembre 2013, il Papa ha ribadito la necessità di lottare per la dignità del
lavoro, delle condizioni umane, dei diritti di tutti.
Dal pulpito di Donatello
Papa Francesco ha rivolto ai pratesi parole bellissime, che resteranno scolpite
nella nostra mente e che ci devono fare sentire orgogliosi della nostra città: “Vi ringrazio per gli
sforzi costanti che la comunità attua per integrare ciascuna persona,
contrastando la cultura dell’indifferenza e dello scarto”. Per la nostra
società, nella quale vivono e convivono 116 diverse etnie, questo
ringraziamento è il riconoscimento più grande: tutti, in primis le istituzioni,
stiamo cercando di migliorare le modalità di inclusione, il dialogo, di
realizzare quei “patti di prossimità” di cui ha parlato lo stesso Papa.
Sappiamo che non è semplice, ma il nostro impegno va già in questa direzione
con il lavoro di tutti i giorni. I nostri sforzi trovano nelle parole del
Pontefice una spinta ulteriore. Parole che, credo, Francesco ha rivolto a
tutti, anche alle stesse comunità migranti che hanno scelto Prato per i loro
progetti di vita e di lavoro”.