CONCERTO GREGORIANO” DI RESPIGHI PER IL VIOLINO DI LUCA SANTANIELLO

Concerto
gregoriano,

innovazione
nella tradizione

il M° Oleg Caetani

Il
capolavoro di Respighi affidato al violino di Luca Santaniello, sotto
la guida di Oleg Caetani, alla vigilia della tournée de laVerdi a
Salisburgo

Sabato
30 e domenica 31 gennaio

Auditorium
di Milano, largo Mahler

Orchestra
Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi

Violino
Luca
Santaniello

Direttore
Oleg
Caetani

Alla
vigilia della tournée a Salisburgo, con laVerdi protagonista di tre
serate consecutive il 3, 4 e 5 febbraio alla
Großes
Festspielhaus,
Oleg
Caetani

torna alla guida dell
’Orchestra
Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi sabato 30 (ore 20.00) e domenica
31 gennaio (ore 16.00)
,
all’
Auditorium
di Milano
,
per dirigere un programma che ha nel Concerto gregoriano per violino
e orchestra di
Respighi
il momento clou. Il concerto, affidato al talento di
Luca
Santaniello
,
primo violino de laVerdi, sarà eseguito anche nel corso della
trasferta salisburghese. In locandina, a fare da prezioso contorno al
capolavoro respighiano, l’Ouverture in Fa maggiore (versione 1866)
di
Čajkovskij
e la Seconda
sinfonia di
Schumann.

Il
recupero dell’antico è un motivo ricorrente nella musica di
Ottorino Respighi; la sua conoscenza del repertorio antico,
trascritto e studiato con passione, si traduce nei primi decenni del
Novecento in un gruppo di composizioni rivolte verso la musica
rinascimentale e il canto gregoriano.

Luca
Santaniello
ci
introduce all’ascolto del Concerto gregoriano: “
Avevo
19 anni, mi stavo diplomando al conservatorio e la mia insegnante
decise che era un concerto adatto a me. Beh, alla luce di quanto è
successo nei successivi vent’anni e oltre, devo dire che aveva
ragione. Strutturato secondo il modello classico in tre movimenti;
caratterizzato da un’orchestrazione superba, con ottoni e
percussioni a marcare il passo; tecnicamente impegnativo, moderno e
innovativo grazie a una serie di spunti originali – dal dialogo
tra violino e ottoni al duetto del violino con il timpano -– dove
la potenza musicale non ha nulla da invidiare a Dvorak, quest’opera
continua – stranamente e misteriosamente – ad essere poco eseguita
e conseguentemente poco conosciuta al grande pubblico. Peccato.
Peccato davvero, perché l’atmosfera che lo attraversa in lungo e
in largo, densa di quel sentimento di preghiera e devozione che va
oltre e al di là della religione, per coinvolgere l’uomo in tutta
la sua essenza, intimità e umanità appunto, è impagabile e
imperdibile, come lo è questa occasione per ascoltarlo. Ecco perché
sono particolarmente contento ed emozionato di suonarlo con la mia
orchestra all’Auditorium di Milano, la ‘casa de laVerdi’, e,
poco dopo, a Salisburgo, nella prestigiosa cornice della Stagione
culturale della città austriaca
”.

Sabato
30
,
all’Auditorium (ore 18.00, Foyer della balconata, ingresso libero),
Enrico
Reggiani

sarà il relatore della tradizionale conferenza di introduzione
all’ascolto, dal titolo “
Il
romanticismo di Schumann
,
in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano
.

(Biglietti:
euro 35,00/
15,00;
info e
prenotazioni
:
Auditorium di Milano Fondazione Cariplo, largo Mahler, orari
apertura: mar – dom ore 14.30 – 19.00, tel. 02.83389401/2/3; on
line: www.laverdi.org o
www.vivaticket.it ).

Programma

Esistono due versioni dell’Ouverturein Fa maggiore diČajkovskij:
composta per piccola orchestra e da lui stesso diretta al
Conservatorio di San Pietroburgo nel 1865, viene rimaneggiata l’anno
successivo. L’organico si arricchisce notevolmente nella sezione
degli ottoni e aumenta l’estensione del pezzo, che rimane però
articolato in unAndante e
unAllegro con spiritouniti senza soluzione di continuità. La nuova versione fu diretta –
e, pare, commissionata – da Nikolaj Rubinstein a Mosca.

IlConcerto gregorianoper violino e orchestra diRespighi,
composto nel 1921 per il violinista e amico Arrigo Serato, appartiene
a quel gruppo di composizioni respighiane esplicitamente ispirate al
canto gregoriano. Qui è la sequenzaVictimae
Paschali Laudes
a fungere da
motivo ispiratore (nel secondo movimento) e a dare il tono
eufonicamente diatonico e anticato al concerto.

LaSeconda SinfoniadiSchumann,
op. 61, è stata diretta per la prima a Lipsia nel 1846 dall’amico
Mendelssohn. Oggetto di critiche e pesanti interventi di correzione
da parte di grandi direttori a partire dalla sua composizione, laSecondasegna in realtà la vittoria personale del compositore sulla propria
incipiente malattia mentale e il raggiungimento di un originalissimo
compromesso tra forma classica epathos
romantico. Il solido impianto
tonale in Do maggiore rifletterebbe allora, come leggiamo in una sua
lettera, “la resistenza dello spirito contro le mie condizioni
fisiche” e la fiducia nelle proprie – per quanto perfettibili –
possibilità d’orchestrazione.

Biografie

Oleg
Caetani
è direttore d’opera e
di concerto e reputa egualmente importanti questi due aspetti del suo
lavoro. Il maestro considera Nadia Boulanger l’ispiratrice della
sua carriera: ha scoperto il suo talento, lo ha iniziato alla musica
e gli ha insegnato un approccio filosofico all’esistenza legato a
Montaigne, stile di vita cui si ispira tutt’oggi. Al Conservatorio
di Santa Cecilia ha frequentato la classe di direzione d’orchestra
di Franco Ferrara e ha studiato composizione con Irma Ravinale. A
diciassette anni, ha debuttato a teatro conIl
combattimento di Tancredi e Clorinda
di
Monteverdi. Dopo aver studiato leSinfoniedi Šostakovič con Kondrashin al Conservatorio di Mosca, si è
diplomato con Ilya Mussin al Conservatorio di San Pietroburgo con il
massimo dei voti, dirigendo laQuinta
sinfonia
di Šostakovič.
Vincitore del concorso alla Rai di Torino, di quello “Karajan” a
Berlino, ha dato inizio alla sua carriera al Berlin State Opera
“Unter den Linden” come assistente di Otmar Suitner. L’esperienza
in un grande teatro d’opera con tutte le opere di Wagner e Strauss
ha dato una svolta decisiva al suo repertorio. La profonda esperienza
di Caetani, ora ormai trentennale, nel repertorio operistico da Verdi
a Musorgskij e Wagner (incluse alcune produzioni delRing)
ha influenzato il suo approccio alle grandi composizioni sinfoniche
del ventesimo secolo (in particolare Bartòk, la seconda scuola di
Vienna e l’impressionismo francese). La prima opera da lui diretta
a 24 anni è stataEugene Oneginnel 1981, appena diplomato al Conservatorio di San Pietroburgo. Da
allora, Čajkovskij ha rappresentato un ruolo via via sempre più
importante nel suo repertorio: del genio russo, Caetani ha tra
l’altro inciso tutte le Sinfonie,
compresaManfred(2008). IlFinancial Timesha scritto al proposito: “Avevamo bisogno di un’altra incisione
di Čajkovskij? Dopo aver ascoltato e riascoltato queste
registrazioni live,
la risposta è un enfatico ‘sì’. Caetani non è un ciaikovskiano
indulgente; lascia parlare Čajkovskij da solo: il rigore
contrappuntistico, l’emozione, l’allusione occasionale
all’isteria in una struttura classica…un tesoro prezioso”.
Caetani si è dedicato anche alla registrazione e alla direzione di
opere di compositori meno noti del ventesimo secolo quali Mosolov,
Pizzetti, Gerhard e altri. Le sue incisioni delleSinfoniedi Tansman, con etichetta Chandos, hanno vinto il Diapason d’Or nel
2006 e nel 2008. Ha inoltre
inciso il primo ciclo completo delle
Sinfonie
di Šostakovič con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi
.
Lo lega un rapporto profondo con la Sydney Symphony, la Staastkapelle
Dresden, il Maggio Musicale Fiorentino e – naturalmente –
l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, che dirige
regolarmente dal ’99 e che ha portato sia in una estesa tournée
sudamericana, sia in una – più recente – in Spagna. Nell’aprile
2008 ha diretto la Verdi in Vaticano in un concerto in onore di Sua
Santità Benedetto XVI, alla presenza del Presidente della Repubblica
Napolitano, e trasmesso in eurovisione.

Luca
Santaniello
,violino.
Ha intrapreso lo studio del
violino all’età di sei anni sotto la guida della professoressa
Lucina Invernizzi che lo ha seguito sino al diploma. Ancora studente,
ha ottenuto riconoscimenti in concorsi nazionali ed internazionali.
Diplomato al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano nel 1992, si è
perfezionato nei due anni successivi a Sion in Svizzera, sotto la
guida del Maestro Tibor Varga. Ha frequentato in seguito i corsi del
Maestro Pavel Vernikov e per due anni il corso di violino di spalla
con il Maestro Giulio Franzetti a Fiesole. Quale violinista del Trio
Felix ha conseguito con il massimo dei voti e la lode il diploma
all’Accademia di alto perfezionamento a Pescara; con la stessa
formazione ha vinto tre concorsi nazionali e due internazionali e ha
ottenuto un contratto discografico per la realizzazione di un cd con
ilTrio in La minore di
Maurice Ravel e ilTrio in Re
minore
op. 49 di Felix
Mendelssohn. Giovane diplomato, ha collaborato con le più
prestigiose orchestre italiane e si è esibito in numerosi teatri in
Italia, Francia, Svizzera, Spagna, Austria e Germania. Dal 2000 è
Spalla dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e ha
lavorato con direttori e solisti di fama mondiale tra cui Carlo Maria
Giulini, Riccardo Chailly, George Prêtre, Riccardo Muti, Valeriy
Gergiev, Zhang Xian, Luciano Pavarotti, Placido Domingo, Sergej
Rostropovich, Marta Argerich, Salvatore Accardo, J. Bell, K. Blacher,
Enrico Dindo, Mario Brunello. Con la stessa formazione diretta dal
Maestro Chailly ha inciso per la Decca ilsolo
deI
Lombardi alla Prima Crociata
di
Verdi; nella stagione 2002-2003 si è esibito come solista con un
violino Stradivari del 1703 appartenuto a J. S. Bach e ha suonato
nelle più prestigiose sale d’Europa, Sud America, Cina, India e
Giappone. Come primo violino del Quartetto I Solisti delaVerdi
ha inciso un cd con trascrizioni di brani di Jimi Hendrix, Janis
Joplin e dei Beatles. Con questa formazione ha un’intensa attività
concertistica, affiancando al repertorio classico interessanti e
innovative trascrizioni. Oltre al suo ruolo di Primo violino de
laVerdi, negli ultimi anni si è esibito come solista nelle rassegne
dedicate all’esecuzione dell’integrale dei concerti di Mozart e
Haydn. Ha inoltre eseguito ilTriplo
Concerto
di Ludwig van Beethoven
con Simone Pedroni al pianoforte e Enrico Dindo al violoncello nel
marzo 2008 e nel maggio 2011, sempre con Simone Pedroni al
pianoforte, violoncello Mario Shirai Grigolato. Fra gli impegni
recenti come violino solo ilDoppio
concerto in La minore per violoncello e orchestra
di
Johannes Brahms. Con il Quartetto de laVerdi ha eseguito, per
l’anniversario della morte del compositore, ilQuartetto
per archi
di Verdi al Teatro di
Busseto e al Grand Hotel et de Milan di Milano (27 gennaio 2013). Dal
2007 si occupa anche di un’orchestra amatoriale, “laVerdi
per tutti” e una di ragazzi, l’Orchestra Sinfonica Junior (OSJ).
Suona un Vuillaume copia Maggini del 1617.

www.laverdi.org