Milano, 9
dicembre 2015 – Con oltre 220 opere la mostra “Alfons Mucha e le atmosfere art
Alfons Mucha – Topazio |
nouveau” propone al pubblico un percorso originale capace di ricostruire il
gusto elegante, prezioso e sensuale dell’epoca attraverso le creazioni di
Alfons Mucha, gli arredi e le opere d’arte decorativa di artisti e manifatture
europei attivi nello stesso periodo storico.La mostra
è promossa dal Comune di Milano|Cultura, prodotta e organizzata da Palazzo
Reale di Milano, Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura di Genova e da 24 ORE
Cultura – Gruppo 24 Ore, in collaborazione con la Richard Fuxa Foundation e il
Centro di Ricerca Rossana Bossaglia, Dipartimento Culture e Civiltà, Università
di Verona. Si avvale altresì del patrocinio della città di Praga.“Alfons
Mucha e le atmosfere art nouveau”, è curata da Karel SRP, già curatore della
grande mostra monografica sull’artista tenutasi a Praga nel 2013, per la parte
relativa alle opere di Mucha, e da Stefania Cretella, studiosa di arti
decorative, per la parte dedicata alle arti decorative del periodo art nouveau.Innovativa
è la formula della curatela: le competenze scientifiche e i materiali di studio
forniti per la realizzazione della mostra verranno valorizzati attraverso un
significativo contributo per il cofinanziamento di assegni di ricerca e borse
di studio per giovani studiosi e per le attività scientifiche del Centro di
ricerca “Rossana Bossaglia”, diretto da Valerio Terraroli e fondato nel 2015
presso l’Università di Verona, Dipartimento Culture e Civiltà, in ricordo di
una grande studiosa di Liberty, Déco e Novecento. Si tratta di un virtuoso
esempio di fattiva e organica collaborazione tra soggetti pubblici e privati
promotori di cultura e un centro universitario di ricerca, avente come
obiettivo comune la formazione specialistica e la professionalizzazione di
giovani storici dell’arte, con una particolare attenzione alla storia del gusto
e delle arti decorative.“La
mostra si inserisce nel percorso che Palazzo Reale intraprenderà nel 2016, teso
ad approfondire, attraverso i grandi movimenti artistici e i loro protagonisti,
quel periodo di transizione e di importanti trasformazioni che si colloca tra
la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento: una riflessione che
culminerà nella grande mostra sul Simbolismo, in apertura a febbraio 2016, e
nell’importante progetto dedicato a Boccioni durante la prossima primavera”, ha
dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno.Dopo
Milano, la mostra si sposterà a Palazzo Ducale di Genova, dove sarà visitabile
da fine aprile a tutto settembre 2016.Il nucleo
principale della mostra è costituito da 120 opere tra affiches e pannelli
decorativi di Alfons Mucha (1860‐1939), provenienti dalla
Richard Fuxa Foundation. L’artista ceco è stato uno dei più significativi
interpreti dell’Art Nouveau, divenendo ben presto il “promotore” di
un nuovo linguaggio comunicativo, di un’arte visiva innovativa e potente: le
immagini femminili dei suoi manifesti erano molto diffuse e popolari in tutti i
campi della società del suo tempo e ancora oggi si può facilmente individuare
la sua inconfondibile cifra stilistica, che lo ha reso eterno simbolo dell’Art
Nouveau. Lo “Stile Mucha”, unico e riconoscibile, si è dimostrato adatto per
essere applicato ad una grande varietà di contesti: poster, decorazione
d’interni, pubblicità per qualsiasi tipo di prodotto, illustrazioni e addirittura
produzioni teatrali, design di gioielli e opere architettoniche.Mantenendo
come perno centrale la figura di Mucha, le opere dell’artista sono affiancate
in mostra da una serie di ceramiche, mobili, ferri battuti, vetri, sculture e
disegni di artisti e manifatture europei affini a quella medesima sensibilità
squisitamente floreale e sinuosa che caratterizzava un certo filone del
modernismo internazionale, tipico soprattutto dell’area francese, belga e,
almeno in parte, italiana. Scopo della mostra è dunque quello di restituire
appieno l’idea di un’epoca ricca e sfaccettata, facendo dialogare le invenzioni
di Mucha con gli ambienti e le decorazioni contemporanee così da ricostruire il
clima magico e sfavillante della Belle Époque.IL
PERCORSO ESPOSITIVOLe opere
sono esposte in mostra seguendo un percorso suddiviso per temi stilistici e
iconografici, in modo da evocare atmosfere e suggestioni che possano stupire e
coinvolgere anche emotivamente il visitatore. A una sala introduttiva, che
presenta al visitatore una selezione di opere grafiche di Alfons Mucha
accostate ad alcuni arredi coevi che sintetizzano le diverse anime del gusto
moderno, propagatosi a cavallo tra il XIX e il XX secolo, seguono otto sezioni
tematiche che affrontano i modelli iconografici più diffusi e amati dagli
artisti modernisti.La prima
sezione è dedicata al teatro e da Sarah Bernhardt, una delle più celebri
attrici della storia teatrale, vera e propria diva e icona del suo tempo,
immortalata da Mucha in una serie straordinaria di poster e manifesti teatrali.Si
prosegue con la vita quotidiana dove sono invece raccolti esempi di manifesti e
realizzazioni grafiche di confezioni di prodotti che entravano abitualmente
nelle case: dalle scatole dei biscotti Lefevre‐Utile, alle tavolette di
cioccolato Idéal passando per i profumi e i prodotti per l’infanzia.Il tema
chiave della terza sezione è l’immancabile figura femminile, che viene
sviluppato in due sale contigue. Nel primo ambiente sono esposti arredi e
oggetti d’uso in cui l’immagine della donna è al centro dell’invenzione, che
spesso mostra forti legami con la cultura figurativa del tempo, come nel caso
del salotto di Luigi Fontana, dotato di vetrate policrome con fanciulle che
evocano i prototipi femminili di Mucha. Nella sala successiva, i manifesti di
Mucha tornano nuovamente a dialogare e a confrontarsi in modo diretto con gli
oggetti, in modo da evidenziare la duplice e contrastante concezione che i
contemporanei avevano della donna, talvolta idealizzata in una creatura
angelica, elegante ed aggraziata, talvolta immaginata come femme fatale,
accattivante e seducente, ma sempre capace di incarnare il valore universale
della bellezza giovanile, espressa attraverso linee serpentine ed eleganti
movenze.La
sezione dedicata al giapponismo affronta il tema dell’influenza dell’arte
esotica e orientale sulla produzione europea, riscontrabile soprattutto nella
preferenza per il segno grafico e marcato, per l’appiattimento bidimensionale e
per gli accostamenti cromatici sgargianti e originali. Questi elementi
compaiono con evidenza sia nelle opere di Mucha, il cui stile e le cui
invenzioni iconografiche sono esemplificate dalle tavole che compongono l’album
Documents Décoratifs, sia nelle opere d’arte decorativa, come nella specchiera
di Carlo Bugatti o nelle maioliche di Galileo Chini.Il mondo
animale è invece rappresentato nella quinta sezione, dove è raccolto un
repertorio di oggetti d’arte decorativa caratterizzati dalla presenza di
soggetti animali emblematici, come il pavone, il serpente, la libellula e le
creature acquatiche.All’importanza
dei materiali preziosi nell’immaginario Art Nouveau è dedicata la sesta
sezione, con grafiche di Mucha dedicate al tema delle pietre preziose e delle
teste femminili ornate con originali gioielli, un inedito pendente disegnato
dall’artista e realizzato in pasta di vetro dalla ditta Daum di Nancy e una
piccola selezione di opere di varia tipologia, realizzate con materiali
particolari o preziosi.Il tempo
è invece il protagonista della settima sezione, rappresentato simbolicamente
attraverso le grafiche dei calendari, le rappresentazioni delle stagioni e
delle parti del giorno ideate da Mucha.Chiude la
mostra la sezione dedicata all’immaginario floreale, in particolare rose,
ninfee, iris e gigli, che letteralmente “invadono” la produzione Liberty e Art
Nouveau. Nelle sue grafiche, Mucha associa spesso l’immagine della giovane
donna al tema del fiore, che diviene un ornamento capace di esaltarne la
bellezza fresca e vitale. Nell’ambito delle arti decorative, lo studio della
flora permette agli artisti di sperimentare nuove forme e nuovi decori,
giocando anche con l’infinita varietà di colori presenti in natura. L’elemento
floreale si ritrova con una certa insistenza nelle ceramiche europee del tempo,
così come nei vetri di produzione francese, in particolare di Émile Gallé e
della ditta Daum.Alfons
Mucha e le atmosfere art nouveauPalazzo
Reale – Piazza del Duomo 12, Milano10
dicembre 2015 – 20 marzo 2016Orari
aperturalunedì
14,30 – 19,30martedì –
mercoledì – venerdì – Domenica 9,30 – 19,30giovedì –
sabato 9,30 – 22,30Biglietti:Intero 12
€Ridotto
10 €Ridotto speciale
6 €Biglietto
Famiglia € 10,00 adulto (1 o 2 adulti) € 6,00 per bambino da 6 a 14 anniInformazioni
e prenotazioni: tel +39 02 54915www.ticket24ore.it/mucha
www.mostramucha.it
www.palazzorealemilano.itSocial
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