Prima nazionale di TESTASTORTA – Giornata della Memoria a Teatro Libero – Dal 25 al 31 gennaio 2016

                                          PRIMA
NAZIONALE


Dal
25 al 31 gennaio 2016

TESTASTORTA

La
storia inventata

tratto
dal romanzoTestastortadi Nava Semel

edizioni
Belforte Salomone & C

drammaturgia
Tobia Rossi

regia
Manuel Renga

con
Alessandro Lussiana e Valeria Perdonò

scene
Marina Conti e Stefano Zullo

costumi
Nicole Leonardi

assistente
alla regia Ian Bertolini

produzione
Chronos3

In
occasione della Giornata della Memoria la
compagnia
Chronos3

torna a Teatro Libero con un
nuovissimo
spettacolo in prima nazionale
,
TESTASTORTA
– La storia inventata
,
tratto dal romanzo
Testastorta
di Nava Semel e adattato per la scena da
Tobia
Rossi

per la regia di
Manuel
Renga
.
Sul palco una coppia di attori molto amata,
Alessandro
Lussiana e Valeria Perdonò
,
che il pubblico milanese ha applaudito la scorsa stagione nello
spettacolo
After
the end
.

Una
favola per adulti sospesa tra Fantasia e Storia che racconta –
attraverso lo sguardo sognante e spietato di un bambino – gli
orrori della guerra, i buchi neri della nostra coscienza collettiva.

Tommaso
ha otto anni quando viene adottato da due donne bizzarre e
selvatiche, una madre e una figlia con un passato turbolento e
qualche segreto che abitano un’immensa e fatiscente cascina in
mezzo alla campagna.

Siamo
nell’Italia del Nord, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale.

Presto
Tommaso si rende conto che nella soffitta, nella parte diroccata
della cascina, c’è nascosto
qualcosa.
O
qualcuno.

La
fantasia di Tommaso si scatena, si lancia in improbabili esplorazioni
e investigazioni, fino a far emergere una sconvolgente verità che lo
riguarda da vicino, più di quanto egli non creda…

NOTE
DI REGIA

Una
drammaturgia fluida, che mescola l’io narrante alle situazioni del
testo consente di viaggiare liberamente nel tempo e nello spazio,
assumendo di volta in volta il punto di vista dei diversi personaggi,
per raccontare questa storia così unica e così universale.

Il
perché
di questo spettacolo

è presto detto: si tratta di un racconto, di una fiaba che mette in
luce alcuni buchi neri della nostra storia, eventi che la mente vuole
dimenticare, vuole epurare perché troppo dolorosi, che invece devono
restare indelebili, marchiati a fuoco, perché i diritti fondamentali
degli esseri umani non vengano mai più calpestati, anche se i
recenti avvenimenti di cronaca lascerebbero pensare il contrario.

Abbiamo
deciso di raccontare la storia di un bambino, Tommaso. Di una
famiglia, madre e zia adottive. Di un piccolo paese nelle montagne
del nord Italia. Questa scelta ci permette di raccontare la nostra
storia usando lo strumento della
fantasia
che deforma, innalza, distrugge, impreziosisce senza rispondere a
leggi razionali.

La
storia inventata è una mistery story: nella soffitta c’è davvero
qualcosa, oppure sono tutte invenzioni di
Tommaso?
Ma
le
invenzioni fanno rumore? Il nostro protagonista crede di no ed inizia
così il suo percorso verso “la principessa”.

Ma
quando tutto sembra andare per il meglio, la tranquilla routine della
cascina, così faticosamente conservata dalle due donne, anche a
scapito del proprio benessere, viene turbata. Ed è l’inizio della
fine.

Abbiamo
deciso di ambientare lo spettacolo nel luogo della memoria per
antonomasia, nella soffitta della cascina. La soffitta contiene gli
oggetti del passato, gli elementi della nostra storia che verranno di
volta in volta riscoperti e grazie ai personaggi prenderanno di nuovo
vita.

I
luoghi in cui lo spettacolo è ambientato ruotano tutti intorno alla
cascina, e i personaggi scivolano fuori dall’ombra dei muri delle
stanze della casa, portano il loro racconto e vi ritornano.

Lo
spazio disegnato da Marina Conti e Stefano Zullo è creato con pochi
ma precisi oggetti di scena mossi dagli attori, capaci grazie alla
narrazione di spostarsi e catapultarsi da un luogo ad un altro,
facendo leva sull’immaginazione.
Pochi
e poveri oggetti
,
simbolo del “poco e povero” che doveva farsi bastare la gente nel
periodo della guerra.

La
narrazione sarà musicale, perché la musica è parte integrante di
questa storia.
La
musica dà speranza ai personaggi, copre i cattivi pensieri, la
musica dà origine a questa storia
.

La
musica permette di sopportare la claustrofobia, la reclusione nella
soffitta, permette di salvarsi dalla follia.

La
musica delle cose, dei piccoli oggetti, la musica della natura.

Il
cambio dell’io narrante ci permette di costruire i personaggi in
modo tridimensionale: ogni personaggio sarà diverso agli occhi del
pubblico se visto da Tommaso oppure da Maddalena.

Come
nella tradizione delle fiabe (non necessariamente per bambini) i
personaggi saranno caratterizzati, enfatizzati, senza perdere però
la dimensione cruda e realistica di ciò che succede.

Ancora
la contraddizione più importante:
i
personaggi di una fiaba nel crudo contesto della guerra
,
fin troppo reale.

Quali
mosse faranno i nostri personaggi per salvare le loro anime dalla
guerra? Quanto ci si può spingere per farlo?

What
price will people pay to maintain their humanity in dire
circumstances, and how far are we willing to go to save a single
soul
?“
N.
Semel

Teatro
Libero

Via
Savona, 10 – Milano

BIGLIETTERIA

PREZZI
BIGLIETTI

Intero
€ 21,00

Ridotto
under26 e over60 € 15,00

Studenti
universitari con tesserino € 10,00

Prevendita
€ 1,50

Allievi
Teatri Possibili con TPCard € 10,00

(prime
rappresentazioni € 3,00)

ORARIO
SPETTACOLI

Da
lunedì a sabato ore 21.00

Domenica
ore 16.00

ORARI
BIGLIETTERIA
Da
lunedì a venerdì dalle 15.00 alle 19.00

Nei
giorni di spettacolo:
Da
lunedì a venerdì fino alle 21.30
Sabato dalle 19.00 alle 21.30

Domenica
dalle 14.00 alle 16.30

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