Il 18 aprile 1948
l’Italia va al voto. È una festa della democrazia che vede un’affluenza
del 92 per cento, e il trionfo della Dc di Alcide De Gasperi, che supera
il 48 per cento dei consensi. È il culmine di una stagione politica –
baricentro dell’Italia della ricostruzione – partita dal 1946, anno in
cui si tiene la conferenza di Parigi che disegna la nuova Europa. Eventi
al centro della seconda puntata della serie “L’Italia della
Repubblica”, introdotta da Paolo Mieli, in onda venerdì 29 aprile alle
21.30 su Rai Storia.
È soprattutto l’Italia di De Gasperi, che viene raccontata dalla figlia
Maria Romana, intervistata nel “faccia a faccia” condotto da Michele
Astori. Figlia, confidente, compagna di viaggio e custode della memoria
del padre, Maria Romana De Gasperi sottolinea l’indole autorevole e lo
spirito paterno del leader democristiano, “uomo solo che sapeva di avere
su di sé le responsabilità della scelta finale”. Un “cattolico che non
era clericale”, che si racchiuse nella preghiera prima del discorso di
Parigi del 10 agosto 1946, in cui si presentò da sconfitto alle potenze
vincitrici ed esordì col celebre incipit: “Signori delegati, prendo la
parola in questo consesso mondiale e sento che tutto tranne la vostra
personale cortesia è contro di me”.
La puntata si avvale del contributo degli storici Paolo Acanfora, Piero
Craveri, Angelo Ventrone e dell’esperta di comunicazione politica Flavia
Trupia.
Ma il racconto dà voce anche ai protagonisti dell’epoca come Alcide De
Gasperi, Luigi Gedda, Giorgio Amendola, Lelio Basso, Giuseppe Saragat, e
i diplomatici americani Harry Cleveland, Averell W. Harriman, Henry
Tasca, grazie alle interviste di repertorio delle Teche Rai.
Al centro della narrazione, ci sono gli sviluppi del contesto
internazionale, i prodromi della guerra fredda, con le potenze
occidentali contrapposte al blocco sovietico, e le ripercussioni sulla
politica interna di queste divisioni. L’Italia entra nell’orbita
atlantica, grazie proprio al viaggio di De Gasperi che nel gennaio 1947
consacra i rapporti tra Stati Uniti e Italia.
“Non sapevamo niente di questa America – ricorda Maria Romana De Gasperi
– e restammo stupiti dal loro modo di fare. Ma alla fine mio padre
ottenne quel che voleva, un prestito importante, e forse solo in quel
momento pensò ce l’abbiamo fatta”.
Il prestito del presidente americano Truman, integrato successivamente
dai fondi del Piano Marshall aiutano la crescita del nostro paese.
Un’Italia che si rilancia e vive una lunga campagna elettorale, fatta di
scontri verbali e grande animosità. Da una parte, la rottura tra le
forze di sinistra, con la nascita del PSDI di Saragat che si separa dal
PSI di Nenni, e il lavoro di Togliatti per restare fedele a Mosca, pur
senza rinnegare uno slancio di rinnovamento. Dall’altra, la Dc che si
stringe attorno al suo leader De Gasperi e può contare sull’apporto dei
Comitati Civici di Luigi Gedda, emanazione delle gerarchie vaticane.
Quest’ultime, saranno fondamentali nel risultato finale, la vittoria
della Dc di Alcide De Gasperi, uomo e politico nel quale il paese si
riconosce, guida di un’Italia che sceglie di fidarsi di lui.
“Mio padre è stato la mia vita”, conclude commossa Maria Romana De Gasperi.