“Un uomo di aspetto
pacioso, un uomo imponente. Mi colpì molto, però, la sua reazione
infantile quasi, di stupore e di entusiasmo alla mezzanotte del
capodanno ’51 – ’52 a Napoli… L’esplosione dei fuochi d’artificio,
questo riversarsi del popolo nelle strade, questo grande spettacolo che
lo mandò veramente in visibilio e reagì con l’entusiasmo direi di un
ragazzo. E però colse – cosa importante – una nota di malinconia in
questo festeggiamento di un popolo in condizioni abbastanza difficili da
un punto di vista esistenziale”. Così, in un’intervista esclusiva, il
Presidente Emerito Giorgio Napolitano ricorda il grande poeta cileno
Pablo Neruda, che conobbe personalmente durante il suo esilio in Italia e
di cui diventò amico. Un’intervista proposta da “Il Tempo e la Storia”,
il programma di Rai Cultura condotto da Massimo Bernardini che dedica a
Neruda la puntata in onda mercoledì 27 aprile alle 13.10 su Rai3 e alle
20.50 su Rai Storia.
Neruda – ricorda il professor Mauro Canali, ospite della puntata –
soggiornò più volte in Italia, ma il periodo più lungo, e più difficile,
fu tra il 1951 e il 1952 quando la guerra fredda tra Pci e Dc si
abbatté anche su di lui. Se da un lato, infatti, i comunisti lo
accolsero come un eroe, dall’altro il ministro Scelba lo voleva
allontanare dal Paese. Alle fine si fermò circa sei mesi, trascorsi
soprattutto a Capri, dove visse l’intensa storia d’amore con Matilde
Urrutia e scrisse memorabili versi.