JAZZ VISIONS 2016 11 giugno – 19 novembre 2016

Emmanuel BEX

Ritorna la rassegna “Jazz Visions”, organizzata dal Cenacolo Studi “Michele Ginotta” sotto la direzione artistica di Luigi Martinale, una manifestazione che ospita ogni anno artisti di fama internazionale, distinguendosi per la qualità ed il prestigio dell’offerta musicale, sempre di primo piano.
Emmanuel BEX
Un’edizione piena di sorprese quella del Jazz Visions 2016, presentata dal direttore artistico Luigi Martinale e dal presidente dell’Associazione “Michele Ginotta” Mauro Comba, due nomi legati indissolubilmente a questo progetto, due persone che sin dalla prima edizione hanno investito le loro energie affinché la rassegna diventasse quello che è oggi agli occhi tutti: uno dei più conosciuti e rinomati eventi jazzistici a livello internazionale. Il loro commento viene riportato subito dopo il programma.
Le serate di questa edizione si apriranno con dei brevi monologhi, interpretati da Michele Azzarito, scritti da Mauro Comba, per la regia di Antonella Paglietti.
Da rilevare che tutta la rassegna è seguita dai gruppi  “Click&Jazz”, e “Click&Jazz Junior” (rivolta a giovani curiosi del mezzo fotografico) che si occupano delle riprese fotografiche: i migliori scatti saranno successivamente visionabili sul sito della rassegna www.jazzvisions.it e anche su Facebook, alla pagina JazzVisions.
PROGRAMMA 2016
La rassegna prende il via ad Osasco (Torino) sabato 11 giugno in piazza della Resistenza, ore 21,30, con l’Harold Danko Quintet: Harold Danko, pianoforte, Gigi Di Gregorio, sassofoni, Franck Taschini, sax tenore, Simone Monnanni,  contrabbasso, Luigi Bonafede, batteria.
Gli incontri sono stati linfa vitale per tutta la storia del jazz: incontri di culture, di uomini e di esperienze. E ancora oggi gli scambi e la condivisione producono arte e bellezza. Harold Danko è depositario della grande tradizione del jazz: dopo anni a stretto contatto con chi ha scritto la storia condivide spesso, con grande piacere, la sua musica con Gigi Di Gregorio e altri musicisti italiani che parlano il suo stesso linguaggio. E per questa volta anche con il monegasco Franck Taschini, gradito ospite del gruppo.
Harold Danko Pianista e compositore nativo dell’Ohio è riconosciuto tra i migliori esponenti del jazz di oggi; la sua carriera vanta collaborazioni con alcune delle leggende del jazz tra cui Chet Baker, Gerry Mulligan, Thad Jones, Mel Lewis, Lee Konitz e Woody Herman. Si è esibito nei maggiori locali jazz in tutto il mondo, nonché in Tv; celebre il video “Live in Tokio” con Chet Baker. Nel corso degli ultimi due decenni è diventato sempre più noto come band leader, compositore e pianista solista, ed è ben documentato con più di trenta CD prodotti dalle prestigiose Steeplechase e Sunnyside. Ha insegnato nelle più importanti Università tra le quali la facoltà della Manhattan School of Music di New York.
Gigi Di Gregorio Ha partecipato a Music China a Shanghai,  Eurojazz di Ivrea, Jazz Festival Borja, Spagna, Monaco Jazz Chorus, Jazz Italiano a Antibes, Mercedes Jazz Festival, Ventimiglia Jazz, Due Laghi Jazz Festival di Avigliana, Monte Carlo Jazz Festival, Mosca Music Kermesse  e diverse altre rassegne. è stato votato tra i migliori nuovi talenti nel sondaggio Top Jazz pubblicato dalla rivista Italiana Musica Jazz a Gennaio del 2015. Il nuovo album live registrato con Harold Danko è stato segnalato al Ballots Jazz Pool USA 2014 dal noto critico statunitense Larry Kart.  E’ Endorser sassofoni e ance Lupifaro.

Franck Taschini. Nato a Monaco, ha iniziato gli studi di sassofono classico, per poi passare al jazz sotto la guida di Roger Grosjean. Molto attiva la sua collaborazione con musicisti francesi: nei gruppi di Jacques Ferrandez, il quartetto di Linus Olsson, il recente progetto “Miles a bordo” con François Chassagnitte, Linus Olsson, Laurent Sarien e Piergiorgio Marchesini. Collabora inoltre con Eddy Gaulein Steff e nel 2008 ha suonato nell’ensemble “Costa Azzurra Big Band” che ha ospitato Pietro Tonolo, Flavio Boltro, Mario Stanchev, Philippe Petrucciani. Da anni collabora con gli italiani Gigi Di Gregorio, Riccardo Anfosso e Massimo dal Pra.
Simone Monnanni.  La sua attività è testimoniata da grandi nomi del jazz: Gianni Basso, Emanuele Cisi, Luca Begonia, Antonio Faraò, Alfred Kramer, Tony Mann, Riccardo Zegna, Harold Danko, Rudy Migliardi, Luigi Bonafede, Stefano Bagnoli, Dado Moroni, Middelhoff Barend, Gianni Cazzola, Franco Mondini, Claudio Capurro, Andrea Pozza, Massimo Faraò, Emmanuel Bex, Joanna Rimmer, Carol Sudhalter, Giampaolo Casati, Humberto Amesquita, Massimo Manzi, Tullio De Piscopo, Sandro Gibellini, Pietro Tonolo, Paul Jeffrey, Woody Shaw Jr, Drè Pallemaerts, Alfredo Ferrario, Rossano Sportiello, Roberto Colombo, Renzo Arbore, Lino Patruno.
Luigi Bonafede. Pianista e batterista, si è formato negli anni ‘70 al “Capolinea” di Milano, dove ha avuto modo di incontrare i più noti e rappresentativi jazzisti italiani. Ha partecipato come leader di propri gruppi ai più importanti festival nazionali e internazionali: Umbria Jazz, San Remo, Pescara, La Spezia, Alassio, Ciak di Milano, Siena, Grande Parade du Jazz di Nizza, Jazz Jamboree di Varsavia, festival di Dhurarn (North Carolina), Montreaux, Amsterdam, Belgrado, Parigi. Ha collaborato con: Gianni Cazzola, Enrico Rava, Massimo Urbani, Claudio Fasoli, Tullio De Piscopo, Pietro Tonolo, Roberto Gatto, Maurizio Giammarco, Gianni Basso, Tiziana Ghiglioni, Flavio Boltro, Kenny Clarke, Lee Konitz, Steve Grossman, Sal Nistico, Pat LaBarbera, James Moody, Joe Newman, George Coleman, Lew Tabackin, Curtis Fuller, Bob Berg, Kay Winding. Ha vinto nel ‘97 il concorso di arrangiamento di Barga.
“CHET” – monologo di Mauro Comba, lettura di
Michele azzarito, diplomatosi alla scuola di recitazione del Teatro Nuovo di Torino e alla scuola di Igino Bonazzi in fonetica, ha frequentato i corsi di doppiaggio presso la “Delta Film”. Ha conseguito il diploma di baritono presso l’Accademia Corale “Stefano Tempia”. Ha lavorato come regista e aiuto-regista sia di corti sia di lungometraggi e videoclip, alcuni dei quali presentati al Festival Internazionale del Cinema di Torino (La lunga notte). Attore teatrale, di cinema e televisione, ha recitato ne La via degli angeli di Pupi Avati e, tra gli altri, in Libero Burro, di, e con Sergio Castellitto e in Tombo, di Marco Colli, con Giuliana De Sio. Sul piccolo schermo è apparso in Cento vetrine, in Vivere, in Cuori rubati e in Don Matteo. Autore di testi per canzoni, poesie, soggetti e sceneggiature, ha recitato, per il teatro, in Ciabotto, medico condotto (Compagnia G.Molino) e in Oh, tu, strega dai capelli rossicci, rielaborazione di M.Comba di uno dei Racconti dell’età del jazz di Francis Scott Fitzgerald. Regia di Antonella Paglietti.

Venerdì 24 giugno in piazza Foro Boario, a Cuneo, alle ore 21,30, In collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica G.F.Ghedini di Cuneo si esibiscono “Tiziana Ghiglioni e Luigi Martinale” in “Vocal Visions”. Le voci più brillanti del Conservatorio si incontrano con star di livello internazionale in un luogo d’eccezione nel cuore della città di Cuneo. Tiziana Ghiglioni, voce, Luigi Martinale, pianoforte e arrangiamenti, Flavio Boltro, tromba, Tino Tracanna, sassofoni, Paolo Franciscone,  batteria, Mauro Battisti, contrabbasso, Silvia Bocca, voce, Cinzia Carraturo, voce, Stefania Gatto, voce, Susanna Ossola, voce, Aura Nebiolo, voce, Claudia Paradiso, voce, Chiara Spezzano, voce, Valentina Vercelli, voce.

Produzione originale per Jazz Visions 2016 e presentazione del CD “Moods”, il secondo CD prodotto da Jazz Visions: un progetto realizzato da Tiziana Ghiglioni e Luigi Martinale, con il gruppo vocale Vocal  Visions, Mauro Battisti, Paolo Franciscone e la partecipazione di Tino Tracanna.
Unire il melodismo di Carla Bley con una spruzzata di Ellington, amalgamare l’omaggio a Sarah Vaughan e Mel Tormè con un Just Friends che li ha consegnati alla storia, unire l’astrattismo di Steve Lacy con le composizioni siderali degli E.S.T.;  un paio di brani di Luigi Martinale e un pizzico di Paul Simon. Servire bollente.
Tiziana Ghiglioni
La tournée teatrale con lo spettacolo “Shakespeare/Ellington”, con Giorgio Gaslini e Giorgio Albertazzi, è l’inizio della sua carriera. Con “Lonely Woman”, del 1981, si pone all’attenzione del pubblico e della critica. Negli anni successivi afferma il suo ruolo di spicco nel panorama del jazz italiano collaborando con alcuni dei più noti jazzisti nazionali: Enrico Pieranunzi, Paolo Fresu, Franco D’Andrea, Gianluigi Trovesi e Enrico Rava e internazionali: Chet Baker, Steve Lacy, Mal Waldron, Paul Bley e Lee Konitz. Pino Candini, direttore di Musica Jazz la soprannominerà “First Lady” del jazz italiano. Nel 1994 ha vinto il premio Tenco per il disco “Tiziana Ghiglioni canta Luigi Tenco”. Nel 2005 ha ricevuto il premio “Iseo”. Nel 2007 e 2010 ha ricevuto due nomination come Best Jazz Singer agli Italian Jazz Awards – Luca Flores. È titolare della cattedra di Canto Jazz presso il conservatorio di Cuneo.
Flavio Boltro
Talento precoce, si diploma al Conservatorio G. Verdi di Torino. A 25 anni entra a far parte di Lingomania, con Roberto Gatto alla batteria, Furio Di Castri al contrabbasso, Maurizio Giammarco al sax, Umberto Fiorentino alla chitarra, che si aggiudicherà per due volte consecutive il premio per il miglior disco e miglior gruppo dell’anno. Collabora quindi con Steve Grossman, con il quale si esibisce regolarmente in club e festival internazionali in quintetto con Cedar Walton, Billy Higgins e David Williams, ma anche con Clifford Jordan e Jimmy Cobb. Altra determinante formazione per il suo percorso musicale è l’originale trio con Manu Roche alla batteria e Furio Di Castri al contrabbasso, poi trasformatosi in quartetto con l’arrivo del sassofonista Joe Lovano. Nel 1984 viene eletto “miglior talento” dalla rivista Musica Jazz. Nel 1994 viene scelto da Laurent Cugny come trombettista della francese Orchestre National du Jazz. Entrerà quindi nel sestetto di Michel Petrucciani, formazione con cui avrà risonanza in tutto il mondo. La sua carriera proseguirà con una impressionante serie di collaborazioni di alto prestigio.
Tino Tracanna
Figura di spicco del jazz italiano, fa parte dal 1981, fino ai primi anni ‘90, del pluripremiato Quartetto  di Franco D’Andrea. Dal 1983 fa inoltre parte del Quintetto di Paolo Fresu con cui ha compiuto tour in Italia e all’estero e inciso molti album, spesso premiati dalla critica. Ha collaborato a lungo  con la vocalist Tiziana Ghiglioni. Lunghissimo l’elenco di grandi musicisti con cui ha collaborato  e  inciso un centinaio di dischi nel corso della sua carriera. Dal 1985 è leader di un proprio gruppo  con il quale realizza diversi album, ottimamente accolti da critica e pubblico. Attualmente ricopre l’incarico di Responsabile del Dipartimento Jazz presso il Conservatorio G. Verdi di Milano.
Luigi Martinale
La sua formazione musicale ha seguito due strade: la musica classica e la musica afro-americana. Concentra l’aspetto espressivo del suo lavoro sia sul versante pianistico sia su quello compositivo
e dell’arrangiamento, come testimoniano le sue numerose incisioni discografiche. Con il bassista Drew Gress, ha registrato gli album “Sweet Marta” e “Le Sue Ali”. Durante  la sua attività professionale, ha collaborato con Fabrizio Bosso, presente in tre CD,  Paolo Fresu, Tino Tracanna, Flavio Boltro, Reuben Rogers, Anne Ducros, Gianni Basso, Emanuele Cisi, Gianni Coscia, Eddy Palermo, Tom Kirkpatrick, Felice Reggio, Alfredo Ponissi, Amanda Carr, Maria Pia De Vito, Alberto Mandarini. Ha registrato diversi dischi per etichette giapponesi: nel 2012 ha suonato in un tour di concerti per piano solo che ha toccato le città di Hiroshima, Tokyo e Suzuka. Collabora con il bassista Reuben Rogers, con cui ha registrato “Strange Days” e “Face The Music”.
Insegna Pianoforte Jazz presso il Conservatorio “Ghedini” di Cuneo.       
Mauro Battisti
Diplomato in contrabbasso ha poi perfezionato gli studi con Stafford James e con Buster Williams, Victor Gaskin e Andy Gonzales. Ha suonato nei più importanti Jazz Festival italiani ed esteri.
Ha collaborato e registrato con importanti nomi del Jazz italiano ed internazionale: Maurizio Giammarco, Stefano Di Battista, Flavio Boltro, Antonio Faraò, Massimo Urbani, Lee Konitz, Benny Golson, Al Cohn, Charles Davis, Paolo Porta, Eddie Lockjaw Davis, Steve Grossman, Houston Person, Barry Harris, Etta Jones, Al Grey, Joe Newman, Ernie Watts, Rosario Giuliani, Leroy Williams, Lawrance Marable, Ronnie Cuber, Sal Nistico, Cedar Walton. Ha partecipato alla registrazione di numerose colonne sonore cinematografiche, teatrali e radiofoniche sotto la direzione di Ennio Morricone, Nicola Piovani e Luis Bacalov. Ha tenuto per cinque anni corsi di improvvisazione jazz presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio e la St. Louis Jazz School di Roma. Ha pubblicato una serie di articoli sulla tecnica del Walking Bass sul prestigioso magazine inglese “Double Bassist”.
Paolo Franciscone
Il suo stile musicale è radicato nella tradizione jazzistica e nell’evoluzione bebop, ma totalmente aperto a qualunque influenza contemporanea proveniente da culture e musiche differenti. Inizia lo studio negli anni ’80 con Marco Volpe e Roberto Gatto e segue diversi laboratori con Peter Erskine. Durante la suo percorso ha suonato e registrato con diversi musicisti tra i quali:  Mal Waldron, Norma Winstone, Drew Gress, Garrison Fewell, Amanda Carr, Barney Kessel, Jiggs Whigham, Audrey Morris, Gianluigi Trovesi, Flavio Boltro , Franco Cerri, Tiziana Ghiglioni, Claudio Fasoli, Gianni Coscia, Emanuele Cisi, Tino Tracanna, Gianni Basso, Giorgio Licalzi, Fabrizio Bosso, Roy Paci, quintetto classico Architorti. Ha lavorato in progetti teatrali con diversi attori e registi tra i quali: Michele Di Mauro, Renzo Sicco (Assemblea Teatro), Mauro Avogadro  (Teatro Stabile Torino), Gabriele Boccacini (Stalker Teatro) e con danzatori contemporanei come Rosita Mariani e Roberto Castello. Ha svolto per 15 anni attività didattica presso il “Centro Jazz Torino”.

“I giovani incontrano i Big. Questo il nocciolo del progetto VOCAL VISIONS, frutto della collaborazione del Conservatorio “G.F.Ghedini” di Cuneo con JAZZ VISIONS. Il risultato di un work in progress dei giovani studenti che si sono preparati in una formazione vocale non contemplata dai programmi accademici, in un percorso davvero unico, fianco a fianco con grandi professionisti, a partire dai docenti Tiziana Ghiglioni e Luigi Martinale, ideatori e responsabili del progetto.  Un gruppo di eccellenza per una festa nel cuore della città”.

Francesco Pennarola
direttore del Conservatorio di Musica “G.F.Ghedini” di Cuneo

VISIONS artists:  Michelangelo tallone
Nato nel 1964, diventa ceramista di professione nel 1986, avvicinandosi subito, in modo particolare, alla scultura. Alla fine degli anni Ottanta del Novecento, Tallone recupera un’antica tecnica etrusca, risalente al sec.VII a.C., il bucchero, che diventa il suo marchio di fabbrica: infatti studia, lavora e reinventa i suoi buccheri in un’esperienza in cui la contemporaneità sposa l’arcaico. Al 1994 risale l’attività espositiva: la prima mostra, “Kerama”, lo vede protagonista a Demonte (CN), poi a Ventimiglia, Torino, Sanremo, Cuneo, Saluzzo. Nel 1999 si aggiudica il 1° premio alla VI edizione del  “Premio Saccarello”. È del 2002 la rassegna “Incontri d’Arte” della Provincia di Cuneo (Palazzo della Provincia Cuneese). Sempre nel 2002 approda a Roma (“Quattro Artisti per la Pace”), con F.Gallo, C.Rolfi, G.Vigna. Nel 2005 lavora alla Cappella della Vita Nuova, eseguendo un bassorilievo raffigurante la Vergine, l’altare e una grande scultura, un Cristo risorto. Nel 2013 espone, con la personale “ Noir”, negli spazi del Palazzo Salmatoris di Cherasco mentre del 2014 è la mostra a Palazzo Callas (Sirmione), recensendo la quale Paolo Turati ha definito Tallone “eccellente scultore che unisce sapientemente tecniche antiche e stilemi artistici d’avanguardia”.

Sabato 9 luglio alle ore 21,30 a Revello presso le Officine Giletta di via de Gasperi 1 si esibiscono in “Gaia Cuatro” i musicisti Aska Kaneko, violino e voce, Gerardo di Giusto, pianoforte, Tomohiro Yahiro alle percussioni, Carlos “El Tero” Buschini al basso e contrabbasso.
Torna l’ormai consueto appuntamento alle Officine Giletta, luogo che per un giorno si trasforma in sala da concerto.  La musica dei Gaia Quatro racconta e incarna il vero senso della contemporaneità odierna che è culturale e geografica.  L’incontro di due fra i più talentuosi musicisti della scena jazz giapponese e due fra i maggiormente creativi ed innovativi musicisti argentini, attivi in Europa, dà vita ad una miscela esplosiva dove la passione, il fuoco ed il ritmo argentino si uniscono all’eleganza, alla raffinatezza e alla spiritualità tipica del sol levante. Due mondi e culture apparentemente agli antipodi si fondono in qualcosa che sfugge alle definizioni, jazz e world music diventano termini insufficienti per esprimere appieno la loro poetica.
Non resta che ascoltare.
Gerardo Di Giusto
Pianista, compositore e arrangiatore argentino, vive da molti anni a Parigi, dove ha ottenuto il Diploma Superiore di direzione d’Orchestra alla Scuola Normale di Musica. Ha maturato un’esperienza formidabile nel tango e nei ritmi della musica latina, grazie a prestigiose collaborazioni: Orlando Poleo, Juan José Mosalini, Julia Migenes, Armelita Baltar -la cantante di Astor Piazzolla. Le sue opere vengono eseguite da numerose orchestre in Francia, Argentina e Cuba. Dirige il suo quintetto a corde Camerata Ambigua e con Buschini, Javier Girotto e Minino Garay, ha fondato i Cordoba Reunion.
Aska Kaneko
Violinista, compositrice, direttrice d’orchestra, cantante, inizia lo studio del violino all’età di 4 anni, per poi vincere nell’adolescenza il gran premio internazionale di composizione per quartetto a Londra, dove si trasferisce nel 1994 e fonda i Mekong Zoo. Ha alternato la carriera di direttrice d’orchestra ad una serie di progetti di sperimentazione musicale tra il suo paese e l’Europa. Tra i più importanti ricordiamo l’Aska String, l’Asian Fantasy Orchestra e l’Asian Bow String Orchestra (monumentali progetti musicali pan-asiatici che hanno coinvolto musicisti di India, Giappone, Cina, Mongolia, Corea, Indonesia, Uzbekistan). Nel 1998, è premiata con il Bessie Music Award per la sua collaborazione con Yoshiko Chuma & the Crash Orchestra. È inoltre conosciuta in Giappone come compositrice e direttrice musicale di alcuni tra i più grandi spettacoli del Paese.
Tomohiro Yahiro
Percussionista, nato a Tokyo, ha vissuto a lungo alle Canarie, dove ha imparato a suonare batteria e percussioni con gruppi locali di latin rock. Rientrato in Giappone nell’80, ha collaborato con i più importanti musicisti jazz giapponesi (Yosuke Yamashita, Shigeharu Mukai, Fumio Itabashi, Kazutoki Umezu, Minako Yoshida). Si esibisce anche con Kazumi Watanabe, Taeko Onuki, Lisa Ono, Minako Yoshida e il gruppo Coba. è membro del gruppo rock Jagatara e di quello jazz Shakushain, tra i più noti in Giappone. Recentemente collabora con l’ensemble di percussioni senegalesi Sophie Ker Gi.
Carlos El Tero Buschini
Contrabbassista, argentino originario della provincia di Cordoba, vive in Italia e lavora tra Parigi, l’Argentina e l’Europa. Dopo gli studi di chitarra classica, basso elettrico e contrabbasso, ha collaborato con tantissimi musicisti, tra i quali ricordiamo Franco D’Andrea, Joe Santiago, Bojan Z, Juan Carlos Caceres, Luis Agudo, Havana Mambo, Franco Mussida.
“ASTOR” monologo di Mauro Comba letto da Michele Azzarito, regia di Antonella Paglietti – Opere di MARCO RIZZO
Presentazione fotografica a cura di Click & Jazz con Mariangela Corrias, Daniel Chauvet, Mirco Saletti, Massimo Tursi, Giorgio Vergnano e di “Click & Jazz junior” con Chiara Amparore, Lara Fantone, Michele Filippucci, Alberto Perro.

Mercoledì 27 luglio a Saluzzo presso la Confraternita della Misericordia  (Chiesa della Croce Nera, piazzetta San Nicola 5), alle ore 21,15 in collaborazione con l’associazione “Amici della Musica di Savigliano” all’interno della rassegna “Recondite Armonie” e l’Associazione Collegium Artium di Saluzzo, inaugurazione di “Jazz Visions – Piano Series”. Ingresso 10 euro, ridotti 7 euro fino a 18 anni e oltre i 65.  Posti limitati, si consiglia la prenotazione.
ENRICO PIERANUNZI, PIANO SOLO
Un musicista di assoluto prestigio ad inaugurare il primo appuntamento di Jazz Visions – Piano Series: la “Croce Nera”,  come comunemente viene chiamata la meravigliosa Confraternita della Misericordia, è un luogo suggestivo e pieno di storia che offre  la possibilità di immergersi in un concerto totalmente acustico. Enrico Pieranunzi è uno dei pianisti più amati del mondo jazzistico internazionale, un poeta del pianoforte, costruttore di geometrie sonore che colpiscono sempre direttamente al cuore, sa essere lirico e allo stesso tempo swingare con forza. Nat Hentoff, un’autorità della critica statunitense, ha scritto: “Pieranunzi è un pianista di intenso lirismo, in grado di swingare con energia e freschezza e, nello stesso tempo, di non perdere mai  la sua capacità poetica. La sua musica canta” .
Nato a Roma nel 1949, Enrico Pieranunzi è da molti anni tra i protagonisti più noti ed apprezzati  della scena jazzistica internazionale. Pianista, compositore, arrangiatore, ha registrato più di 70 Cd a suo nome spaziando dal piano solo  al trio, dal duo al quintetto e collaborando, in concerto o in studio d’incisione, con Chet Baker,  Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden, Chris Potter, Marc Johnson, Joey Baron. Pluripremiato come miglior musicista italiano nel “Top Jazz”, annualmente indetto dalla rivista “Musica Jazz” (1989, 2003, 2008) e come miglior musicista europeo (Django d’Or, 1997) Pieranunzi ha portato la sua musica sui palcoscenici di tutto il mondo esibendosi nei più importanti festival internazionali, da Montreal a Copenaghen, da Berlino e Madrid a Tokyo, da Rio de Janeiro a Pechino. E’ l’unico musicista italiano di sempre ed uno dei pochissimi europei ad aver suonato e registrato  nello storico “Village Vanguard” di New York. La prestigiosa rivista americana “Down Beat” ha incluso il suo cd “Live in Paris”, in trio  con Hein Van de Geyn e André Ceccarelli (Challenge), tra i migliori cd del decennio 2000/2010.
“BILL” monologo di Mauro Comba letto da Michele Azzarito, regia di Antonella Paglietti

Sabato 17 settembre al Teatro Politeama di Saluzzo (via Palazzo di Città), alle ore 21,15 “Oliver Ker Ourio Trio” con Oliver Ker Ourio, armonica cromatica, Emmanuel Bex, organo Hammond, Matthieu Chazarenc alla batteria. Ingresso 10 euro, ridotti 7 euro.
Olivier Ker Ourio è considerato il vero erede di Toots Thielemans e di tutto ciò che significa jazz eseguito con l’armonica cromatica.  La sua musica è fresca, inaspettata, non riconducibile ad altri percorsi ormai noti, a tratti memore dell’isola di Reunion,  dove è cresciuto. Insieme ad Emanuel Bex, un’autorità dell’organo Hammond, e al batterista Chazarenc, vi attirerà nel suo mondo musicale e diventerete ben presto suoi fan.
Olivier Ker Ourio
Il suo cognome tradisce lontane origini bretoni, nonostante sia cresciuto sull’isola di Reunion, territorio d’oltremare nell’Oceano Indiano. Dopo gli sudi si è stabilito a Parigi, collaborando col meglio del jazz francese e internazionale, da Michel Petrucciani a Martial Solal, da Paolo Fresu a Dave Kikoski, da Philippe Catherine a Stefano di Battista. Il suono della sua armonica cromatica è stato scelto per la musica di molti nomi di spicco del panorama musicale: Sylvain Luc, Marcel Azzola, Michel Legrand, Didier Lockwood, Ralph Towner. Ha suonato in ogni angolo del mondo. Molto attivo come solista e compositore ha registrato otto album da leader.
Emmanuel Bex
Figlio di musicisti,  dimostra fin dalla tenera età un grande talento musicale. Segue regolari studi accademici, vincendo numerosi premi.  L’incontro con Bernard Lubat, ”agitatore musicale e d’idee” lo spinge alla ricerca di un percorso cretivo e personale. Sarà però l’incontro con Eddie Louiss che gli farà scegliere l’organo Hammond B3 come suo strumento principale.  Nel 1995 riceve dall’ Académie du jazz il premio Django Reinhardt. Le registrazione e le tournées internationali si susseguono, in compagnia di Christian Escoudé, Gordon Beck, Claude Barthélemy, Marcel Azzola, Biréli Lagrène, André Ceccarelli, Sylvain Beuf, Michel Graillier, Aldo Romano. Nel 2004 riceve il premio Django d’Or come musicista dell’anno.
Matthieu Chazarenc
Inizia lo studio della batteria a sei anni, sotto la guida del padre. Segue quindi regolari studi accademici di percussione.  Termina gli studi al conservatorio di Tolouse con un Premier Prix de batterie  conseguendo il Diplôme d’Etat de Jazz. Nel 2000, entra al Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris, dove studia batteria con Daniel Humair, concludendo gli studi con “ le Premier Prix”. Ha seguito lezioni private a New York con John Riley, Jeff Ballard e Ari Hoenig. Nel tempo ha collaborato con un grande numero di musicti; fa parte stabilmente del trio del pianista Manuel Rocheman, del quartetto del sassofonista Eric Séva, del trio del pianista americano Benny Lackner, oltre che del trio di Oliveir Ker Ourio.
“toots” monologo di Mauro Comba letto da Michele Azzarito, regia di Antonella Paglietti

Venerdì 7 ottobre alle ore 21,15 al Teatro Civico di Busca (piazzetta del Teatro 1), “West Project Orchestra”. Con:  Valerio Ravera,  sax alto, soprano, baritono Livio Zanellato, sax alto, flauto Mirco Rebaudo, sax alto Simone Verrando,  sax tenore, soprano, Andrea De Martini, sax tenore, Martino Biancheri, trombone, Valerio Crespi, trombone, Simone Biamonti, Tuba, Franco Cocco, tromba, Luigi Cocco, tromba, Angelo Guglielmi,  tromba, trombino, Massimo DalPrà, piano, arrangiamenti Riccardo Anfosso, chitarra, direzione, Giuliano Raimondo, contrabbasso, Gianni Raspaldo, batteria, Fausto Biamonti, percussioni. Ingresso 10 euro, ridotti 7 euro.
Nata nel 1995 da un’idea di Roberto Coggiola, all’epoca direttore artistico del Club Tenco di Sanremo, la West Project orchestra ha sempre perseguito la realizzazione di un repertorio che si differenziasse da quello tradizionale delle big band, affrontando temi musicali inconsueti per le grosse formazioni. L’ispirazione è stata senza dubbio la Liberation Music Orchestra di Charlie Haden, con riferimento agli album “The Ballad of the Fallen” e “Dream Keeper”, nei quali il repertorio si allontana dalla tradizione statunitense per proporre arrangiamenti originali di canti per la libertà di tutto il mondo, dall’Europa al Sud America, per arrivare al Sudafrica.

“CARLA and CHARLIE” monologo di Mauro Comba letto da Michele Azzarito

Sabato 19 novembre al Teatro Silvio Pellico di Bagnolo Piemonte, alle ore 21,15. Omaggio a Tiziana Formaiano, a cura di Click & Jazz. Sul palco Francesco Bearzatti Tinissima 4et in Monk’n’roll. Con Francesco Bearzatti, sax, clarinetto, Giovanni Falzone, tromba, Danilo Gallo, contrabbasso e Zeno De Rossi, batteria. Ingresso 10 euro, ridotti 7 euro.

Thelonious Monk è un’icona della storia del jazz: osteggiato dal pubblico all’inizio della sua carriera per le sue “bizzarrie” musicali, considerato invece un nume tutelare dai musicisti che gli stavano intorno, raggiunse la fama senza mai cambiare il suo modo di suonare e comporre. La sua poetica è stata fonte di ispirazione per generazioni di musicisti e compositori, non solo in ambito jazzistico.  Francesco Bearzatti, profondo conoscitore della tradizione quanto proiettato in ogni ambito stilistico della contemporaneità, con curiosità onnivora e “sprezzo del pericolo”, assecondato dal suo Tinissima Quartet, celebra il genio musicale di Monk con un progetto di adrenalina pura, in cui tutta l’energia e la potenza di famosi pezzi rock dei Led Zeppelin, Pink Floyd, Lou Reed, Michael Jackson, Police, Aerosmith , si intersecano con i famosi temi del compositore scomparso ormai più di 30 anni fa.
Francesco Bearzatti
Prima di passare al jazz si dedica per molti anni alla musica rock e pop, lavorando con vari dj e come dj e questa influenza torna regolarmente in ogni suo progetto jazzistico. Trascorre alcuni anni a Parigi, fondamentali per il suo percorso artistico, dove conosce Aldo Romano ed Emmanel Bex, con cui fonda il Bizart Trio. Nel 2003 viene votato “Miglior nuovo talento” al Top jazz, indetto dalla rivista specializzata Musica Jazz. Non si contano i premi e i riconoscimenti che riceverà da quell’anno in poi. Ha collaborato con moltissimi nomi di rilievo della scena jazzistica nazionale e internazionale. Ha fondato il Tinissima Quartet, con cui ha realizzato diversi progetti discografici monografici che hanno avuto notevole riscontro dalla critica specializzata ed apprezzamento del pubblico durante i concerti.
Giovanni Falzone
Trombettista e compositore, si diploma in tromba al Conservatorio di musica “V. Bellini” di Palermo e successivamente in jazz al Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Dal 1996 al 2004 ha collaborato stabilmente con l’Orchestra Sinfonica di Milano e ha avuto occasione di suonare con direttori e solisti di fama internazionale. Dal 2004 si è dedicato definitivamente alla musica jazz e alla composizione. Ha ricevuto diversi riconoscimenti e premi per la sua attività tra cui il “Dango d’Or 2004” come Miglior Nuovo Talento. Il Top Jazz 2011, referendum indetto dalla rivista Musica Jazz,  ha giudicato  il suo “Around Ornette” Miglior Album dell’anno.

Danilo Gallo
Affascinato dalle basse frequenze usa il contrabbasso, il basso elettrico, il basso acustico, le balalaike basse e il liuto contrabbasso. Nato a Foggia, profondo sud, nel vicino 1972. Vivente. Danilo è membro ed emanazione del collettivo El Gallo Rojo Records. Nella sua attività professionale ha collaborato con:Uri Caine, Cuong Vu, Marc Ribot, Gary Lucas, Chris Speed, Rob Mazurek, Steven Bernstein, Anthony Coleman, Ben Perowsky, Jim Black, Rob Mazurek, Ralph Alessi, Jessica Lurie, Bob Mintzer, Benny Golson, John Tchicai, Famoudou Don Moye, Steve Grossman, Francesco  Bearzatti, Giancarlo Schiaffini e molti altri.
Ha vinto il referendum “Top Jazz 2010”, indetto da Musica Jazz, come miglior bassista.
Zeno De Rossi
Capace di muoversi con estrema abilità e sensibilità in contesti di musica jazz, sperimentale, d’avanguardia, pop e rock, è uno dei musicisti più richiesti nell’attuale scena musicale italiana. Collabora in numerosi progetti musicali tra i quali Guano Padano, Vinicio Capossela, Enrico Rava PM Jazz Lab, Franco D’Andrea Quartet e Sextet, Mauro Ottolini Sousaphonix. Co-fondatore e membro del collettivo El Gallo Rojo, partecipa, inoltre, a molte delle formazioni nate in seno al collettivo stesso. Dirige il gruppo Shtik, progetto ad organico variabile che vede la commistione tra il jazz e la musica di matrice ebraica, cultura dalla quale Zeno è particolarmente influenzato. Nel 2011 è stato premiato come batterista dell’anno con il Top Jazz (esito del referendum della critica indetta dalla rivista Musica Jazz) e con il trofeo InSound, indetto dall’omonima rivista.

Le parole di Luigi Martinale, direttore artistico
“Ma quando inizia Jazz Visions?” Questa ormai è la domanda, quando in primavera incontro amici e appassionati di musica: Jazz Visions è radicato sul territorio, un appuntamento consueto, riconoscibile, atteso. Mai avrei immaginato all’inizio di questa avventura di raggiungere un risultato simile. E durante i mesi invernali, febbrili di contatti, idee utopiche, dubbi sulla possibilità di riuscire a dar vita ad una nuova edizione, spesso mi ritornava in mente la domanda che mi sarei sentito rivolgere: “Ma quando inizia Jazz Visions?”. E allora mi rimettevo al lavoro con entusiasmo: “là fuori ci aspettano!” Andiamo ad iniziare, per la settima volta! E sfogliando questo opuscolo mi stupisco nel vedere Enrico Pieranunzi, Tiziana Ghiglioni, Francesco Bearzatti, Giovanni Falzone, i Gaia Cuatro, Tino Tracanna, Harold Danko, Flavio Boltro, Olivier Ker Ourio, Emmanuel Bex, la WP Orchestra e provo soddisfazione e orgoglio nelle collaborazioni con Il Conservatorio di Musica “Ghedini” di Cuneo, con l’Associazione Amici della Musica di Savigliano, l’Associazione Amici della Musica di Busca, l’Associazione Collegium Artium di Saluzzo. E quasi mi sorprendo nel vedere realizzate idee che all’inizio sembravano velleitarie, come le Visions teatrali, novità di questa stagione. E continuo a stupirmi della squadra di fotografi, capitanati da Giorgio Vergnano, che ci segue ovunque. E il grazie che rivolgo a Istituzioni e privati, che rendono tutto ciò possibile, non è di circostanza, ma profondamente sentito.
Le parole di Mauro Comba, presidente dell’Associazione “Michele Ginotta”       
42 i concerti di Jazz Visions dal 2009 al 2015: 195 i musicisti, provenienti da 12 paesi diversi (Argentina, Brasile, Danimarca, Francia, Inghilterra, Italia, Olanda, Principato di Monaco, Russia, Svezia, Svizzera, U.S.A.), oltre 2 corali giovanili. E Jazz Visions (p)e(r)siste, sostenuta dalla Regione Piemonte, dalle Amministrazioni di Bagnolo P.te, Osasco, Pinerolo, Saluzzo, dalla Ditta GSE e dalla Ditta Giletta, capofila di una cordata di imprenditori senza i quali non potremmo esistere. Permettetemi ora una metafora per spiegare come e cosa vorremmo essere, oggi, nel nostro mondo: come le 4 musiciste su una zattera che affonda di un racconto di Hrabal, e non smettere di suonare: – E il rettangolo della zattera cominciava già a sparire sott’acqua, i lampioncini toccarono l’acqua ma le ragazze, con l’acqua fin sopra le ginocchia, continuarono a suonare…l’acqua arrivava loro alla vita, ma le ragazze continuavano a suonare… E i lampioncini sibilarono e si spensero, alcuni si erano staccati e galleggiavano sulla superficie dell’acqua, le ragazze avevano sollevato i loro strumenti fino al mento ma continuavano a suonare, l’acqua gli era arrivata al petto, le ragazze sollevarono i mandolini sopra la testa e tentarono di continuare a suonare ma l’acqua era salita tanto che i loro piedi persero la presa sul fondo della zattera…solo allora la musica tacque, le ragazze nuotavano, spingevano dolcemente davanti a sé i loro strumenti…E le quattro suonatrici, quando ebbero la terra sotto i piedi, rovesciarono fuori l’acqua dai loro strumenti e, siccome avevano perso i plettri, strimpellavano sulle corde con le dita e uscivano dall’acqua bassa del fiume modellate dalla luce argentea della luna e non potevano celare i bei seni e i ventri sodi, e poi le gambe forti e le caviglie sottili…E le ragazze sentivano quanti occhi le stavano a guardare, ma non avevano di che vergognarsi. Sollevarono ancora di più le gabbie toraciche modellate dalle camicette incollate…e…il parroco, che guardava col cannocchiale i corpi di quelle belle ragazze disse: “Ma gente mia!…gente mia, la bellezza non va contro il Signore, al contrario!”.

Presentazione monologhi
Monologhi, brevi, per presentare, introdurre come a vita propria, anzi, a vita propria (almeno nelle intenzioni) i grandi del jazz cui i concerti saranno dedicati. Come? Rammentandone aneddoti, scarni, palpebrati frammenti di esistenze. Ma “rimanendo in piedi in un angolo, scostato per non disturbare” (R.Rebora, Al tempo che la vita era inesplosa. Ricordo di Clemente Rebora, Scheiwiller, 1986, p.19). Non saranno, propriamente, questi monologhi, Tales of the Jazz Age ma, semmai, Some short jazz monologues. Monologhi non sappiamo se dell’età del jazz o dall’età del jazz o per le età del jazz (dei jazz). In ogni caso: si inizierà con Chet. Chet Baker. Il grande trombettista con la bocca maciullata (The toothless trumpet man). Poi si vedrà. Gli altri se ne stanno ancora, tutti quanti, in piedi, in un angolo della mente, un po’ inquieti (inquietanti) ma, nel contempo, ancora scostati (e, se non altro, non scostanti). Così. Per non disturbare. E ora? Come chiudere, ora (per ora)? Con alcuni versi di Pietro de Marchi (tratti da Lulluby e dedicati a Michel Petrucciani): “Vorrei saper scrivere come tu suoni, vorrei / lasciar dire alle dita” (“Poesia”, n.291, anno xxvii, marzo 2014, p.69).
Antonella PaglieTTi
Antonella Paglietti si è formata con Massimo Scaglione, Laura Adani, Gloria Garrapa e Mario Brusa. Ha recitato in Elettra di Hoffmansthal (Margutte Teatro, regia Carlo Curato); Andare a teatro di Karl Valentin, Arteviva Teatro, regia Franco Urban, con cui ha recitato anche in Ricorda con rabbia di John Osborne. Con Guido Finn e Walter Manfrè ha lavorato al teatro Fregoli di Torino. Cinema: Passioni, Rai 2, regia di H. Ruggero; Il caso Sutter, per la serie “La parola ai giurati”, regia di Farina; Baldini e Simoni, RAI; Vivere; Per amore;  La fiamma sul ghiaccio, con Raul Bova. Regia (prosa): Il Vizietto (Spettacoli Magazine); L’incanto di un’ora, di J. Benavente, Compagnia “La Rampa”, in collaborazione con l’Associazione Culturale per i rapporti con la Spagna di Torino; Passeggiando per le opere di Shakespeare, Teatro Fregoli; Cassandra di M. Comba, presentata per BIG 2002 e, in Spagna, a Castellon della Plana, in occasione della mostra d’arte internazionale “Il Viaggio”; Prima e dopo Filumena Marturano (Compagnia Melannurca). Cabaret: I gemelli Barolo: L’allegra storia del Barolo. Operetta: Fior d’Haway, Compagnia Teatro Alfa; Da Parigi a Saint Tropez e Napoli (Compagnia Champagne); Pagine Napoletane, Compagnia Loretta Borrelli. Lirica:Cavalleria Rusticana (Maestro Antonello Gotta). Ha diretto il teatro “S.Pellico” di Bagnolo P.te (1996-1999) e il teatro Fregoli di Torino (1999-2002).
Mauro comba
è autore di testi teatrali, tra cui: Cassandra (dal sottosuolo), rappresentata a Castelló (Spagna) nel 2002 e, nell’ambito di “Castelli in scena”, a Magliano Alfieri, nel 2010 (“+Eventi”, 07/2010, p.53). Stasera, stasera a teatro è andato in scena al teatro Fregoli (Torino), nel febbraio 2003. Extracomunitaria? Sì, sì, ma proprio tanto extra…è stata allestita alla V edizione del Premio Gaber per i Giovani, Teatro Stabile di Grosseto (Arcidosso, maggio 2014). Di Africa è stata proposta una lettura scenica negli “Improvvisi Urbani”-Festival Internazionale di Teatro Urbano, Roma, Giardino degli Aranci, 5 settembre 2015. Nitzsky. Nietzsche Ditirambo Folie, selezionato alla X ediz. del premio Dante Cappelletti (Roma, Teatri Arvalia e di Villa Torlonia) nel dicembre 2013, è stato allestito al Teatro Matteotti  per il “Moncalieri Off 2014” e all’Alfateatro di Torino (Nella pazzia di Nietzsche. Sabato 1 al Matteotti di Moncalieri, “Torino Sette”, 28 febbraio 2014, p.23; Gli ultimi mesi di Nietzsche. Il rapporto del filosofo con Torino. Sabato 29 novembre all’Alfateatro, a cura di MA.BO.,“TorinoSette”,  28 ottobre 2014, p.21; Nietzsche tra genio e follia sullo sfondo di Torino,
“La Stampa”, a cura di S.FRA.,29 novembre 2014). Oh, tu, strega dai capelli rossicci è andato in scena al Teatro Agorà (Roma), dal 9 al 12 marzo 2016, e al “Moncalieri Off” (14 maggio 2016). La regia degli spettacoli è di Antonella Paglietti (Compagnie “Da zero a cento”, “Oneiron”, “Cenacolo”).

E NON SONO FINITE LE SORPRESE DI JAZZ VISIONS 2016…
LABORATORI DI cigar box guitars
Dopo il successo ottenuto nelle precedenti edizioni, la collaborazione di Jazz Visions con gli istituti scolastici del territorio prosegue con i laboratori di Cigar Box Guitar, con la partecipazione del costruttore Elio Tebaldini che presenta le sue chitarre creative, realizzate con materiali di recupero, suonate da Max Carletti: un viaggio nel tempo e nella musica, un percorso affascinante e divertente che coinvolge studenti e insegnanti.
Ente organizzatore Cenacolo Studi “Michele Ginotta”
Presidente Mauro Comba
Il Cenacolo studi Michele Ginotta organizza Jazz Visions e l’unico premio nazionale di poesia in forma chiusa, giunto quest’anno alla XIII edizione.
Pubblicazioni del Cenacolo:
AMEDEO MALINGRI, Poesie (1408-1413), a cura di Mauro Comba, Prefazione e chine di Piero Riva, Est Editrice, Torino, 2007 (testo originale in appendice).
ARDUINO, Anthonio, Lauda Alli Sancti Innocenti (Barge, 1523), a cura di Mauro Comba e Giorgio Di Francesco, Est edizioni, Torino, 2006.
AVVENTURE di BARGE (poemetto eroicomico settecentesco), a cura di Mauro Comba, Prefazione di Giorgio Di Francesco, Est Editrice, Torino, 2005.
GINOTTA, Michele, Inno a Barge (Hymnus in Bargias, 1938), con le traduzioni di Margherita Marconetto, Marino Boaglio e Mauro Comba, grafica a cura di Luigi Stoisa, Alzani, Pinerolo, 2004.
MARTELLI, Plinio, catalogo della mostra Nel paese dei balocchi [eyes & toys], tenutasi presso la biblioteca e il caffè Roma di Barge (27 marzo-9 maggio 2009), testi di Mauro Comba e Marta Concina.
PIRANDELLO, Luigi, Informazioni sul mio involontario soggiorno sulla terra, edizione trilingue con traduzione in inglese di Nicholas Hogg e, in francese, di Catherine Terreaux, 2008.
POESIA IN FORMA CHIUSA (antologia del decennale del premio letterario), collana “Edizioni di poesia a tiratura limitata” (499 esemplari numerati), Interlinea, Novara, 2013.
TABUSSO, Francesco, L’incontro, sulla riva del Tanaro, con una poesia di Giorgio Bárberi Squarotti, plaquette in 200 esemplari, Est Editrice, Torino, ottobre 2007.
Novità:
IN FORMA CHIUSA 2014-2015, “Le teche del Χαός”- plaquette rilegata secondo antiche tecniche giapponesi.
Pubblicazioni disponibili presso il Cenacolo studi Michele Ginotta:
AAVV (Franco Bongiovanni, Mauro Comba, Luigi Martinale, Mauro Maurino), Sarabanda, manuale di educazione musicale, Alzani, Pinerolo, 1988.
COMBA, Mauro, Kassàndres O(d)ysìa, chine di Luigi Stoisa, grafica di Pietro Palladino, En Plein Air – Arte Contemporanea, Pinerolo, 2002.
GINOTTA, Michele, Barge dopo l’armistizio, 8 settembre 1943 – 6 gennaio 1944, a cura di Margherita Marconetto, Alzani editrice, Pinerolo (s.d.).
STOISA, Luigi, Il sogno, catalogo della mostra presso San Michele a Ripa Grande, Roma (5-31 maggio 2004), testi di Mauro Comba, Marta Concina e Daniela Lancioni, Marsilio Editori, Venezia, 2004.

Michele Ginotta (1883-1944), allievo di Pascoli, fu critico letterario e poeta bilingue (italiano e  latino). Pubblicazioni: Il dialetto di Barge, parte I. – Fonologia, tesi di laurea discussa l’11 novembre 1909, edita a Bologna per i tipi della Cooperativa Tipografica Mareggiani nel 1912, citata nel Lexicon der Romanistischen Linguistik (LRL), a cura di G.Holtus, M.Metzeltin e C.Schmitt, vol. IV, Italienisch, Korsisch, Sardisch, Arealinguistik II. Piemont, p.483, Max Niemeyer Verlag, Tubinga, 1988; Gli affetti familiari nella poesia di Giovanni Pascoli, Estratto dell’“Annuario del R. Ginnasio di Saluzzo”, 4 settembre 1925, successivamente edito presso la Tipografia Saluzzese Maccagno-Craveri  & C., 1926; Le Alpi e la loro importanza economica attuale, “Cultura Geografica”, Trieste, 1930; Poesis Specimina, Edizioni Chiantore, Torino, 1934; Un’escursione al Monviso, Edizioni Stefano Calandri, Moretta (Cuneo), 1944; Favole latine e poesie italiane, Edizioni Stefano Calandri, Moretta (Cuneo), 1948 (il testo, con prefazione datata 19 giugno 1944, raccoglie composizioni latine scritte tra il 1937 e il 1941 e poesie italiane composte tra il 1918 e il 1939). Si segnala inoltre, riguardo alle composizioni in lingua latina del Ginotta, che queste furono pubblicate su diversi numeri della rivista “Alma Roma”; Barge dopo l’armistizio, Note storiche (8 settembre 1943 – 6 gennaio 1944), Alzani, Pinerolo (s.d.); Hymnus in Bargias, edizione critica del testo latino a cura di Mauro Comba, con traduzioni di Margherita Marconetto, Marino Boaglio e Mauro Comba, grafica a cura di Luigi Stoisa,  Pinerolo, Alzani, 2004.
 

Informazioni al pubblico (da pubblicare): 339/251.42.18 oppure 347/314.12.94 info@jazzvisions.it
Tutto il programma dettagliato su: www.jazzvisions.it