mercoledì 8 giugno ore 18.00
Milano – Libreria Feltrinelli via Manzoni 12
Riccardo Chiaberge
presenta
1918
LA GRANDE EPIDEMIA
Quindici storie della febbre spagnola
(Utet)
Ne parla con l’autore Lorenzo Cremonesi – Corriere della Sera
Riccardo Chiaberge
1918: LA GRANDE EPIDEMIA
Quindici storie della febbre spagnola
Utet, pagg 234 , € 16,00 ebook compreso nel prezzo
Che
cos’hanno in comune Walt Disney e Guillaume Apollinaire, Edvard Munch e
Franklin Delano Roosevelt? Il pittore dello scandalo Egon Schiele e
Leopoldo Torlonia, sindaco di Roma deposto per le sue simpatie papiste?
Il padre dell’atomica Leó Szilárd e Sophie, la figlia perduta di Freud?
In apparenza poco o nulla. Eppure, una cosa li unisce: le loro vite
vengono tutte attraversate dalla febbre spagnola, la terribile epidemia
che infuria nel mondo tra il 1918 e il 1920, facendo più vittime della
prima guerra mondiale.
Qualcuno di loro guarisce, come Disney o Munch, altri no, come Schiele e
Torlonia. Non sono gli unici influenzati celebri: tra le vittime della
Spagnola figurano Mark Sykes, il diplomatico inglese responsabile dei
confini del moderno Medio Oriente, e Anton Dilger, la spia tedesca
artefice di un fallimentare progetto di guerra batteriologica negli
Stati Uniti, ma anche la crocerossina Margherita Orlando, unica donna
sepolta al sacrario di Redipuglia.
Il virus non fa distinzioni di merito e stato sociale: colpisce alla
cieca, cambiando in modo imprevedibile i destini individuali e, a volte,
collettivi. Con o senza Spagnola, la Grande guerra sarebbe finita certo
nello stesso modo, ma è lecito domandarsi che cosa sarebbe accaduto se
il presidente americano Woodrow Wilson non fosse stato annebbiato dalla
febbre durante i negoziati di pace di Parigi, o se il suo successore
Roosevelt fosse morto prima di conquistare la Casa Bianca e varare il
New Deal, o se Szilárd non fosse sopravvissuto al contagio, venendo così
meno al suo ruolo fondamentale nella costruzione della bomba atomica
statunitense.
E ancora: Stalin avrebbe mai preso il potere in Unione Sovietica se
Sverdlov, suo rivale e delfino di Lenin, non fosse stato ucciso
dall’epidemia? E come dovremmo riscrivere la storia del cinema, se il
virus si fosse portato via Mary Pickford, regina del muto e vera madrina
di Hollywood?
Riccardo Chiaberge trasforma la storia della Spagnola in un castello dei
destini incrociati, dove si incontrano o si sfiorano le vite diverse,
fragili e mirabili di quindici donne e uomini che hanno contribuito a
forgiare il Novecento per come lo conosciamo.
Riccardo Chiaberge, giornalista, ha lavorato al “Corriere della
Sera” e ha diretto per dieci anni il supplemento “Domenica” del “Sole 24
Ore”. Attualmente collabora con l’Istituto dell’Enciclopedia italiana
Treccani, come direttore scientifico del Libro dell’anno. Tra i suoi libri: L’algoritmo di Viterbi. Da profugo a re dei cellulari: la straordinaria avventura di un italiano in America (2000); Salvato dal nemico. 1944: una strage nazista nell’Italia divisa dall’odio (2004); La variabile Dio. In cosa credono gli scienziati? (2008); Lo scisma. Cattolici senza papa (2009); Vespe. Fatti e misfatti della cultura italiana negli anni di Berlusconi (2012) e Wireless. Scienza, amori e avventure di Guglielmo Marconi (2013).