Storie
di speranze e di sconfitte di persone emarginate le cui vite,
incrociandosi in una miscela di culture ed esperienze, generano sogni e
favole dal sapore inedito.
Gianturco
è un quartiere di Napoli nei pressi della Stazione Centrale in piena
periferia urbana ed è il luogo dove si ambienta il nuovo album di Francesco Di Bella in uscita il 30 settembre, Nuova Gianturco:
storie di speranze e di sconfitte di persone emarginate le cui vite,
incrociandosi in una miscela di culture ed esperienze, generano sogni e
favole dal sapore inedito.
Delicati e stimolanti al tempo stesso, i dieci brani della raccolta, la cui produzione è stata curata da Daniele Sinigallia, sono impostati su un taglio musicale moderno in cui si alternano episodi carichi di ritmo (Nuova Gianturco, Aziz, Blues Napoletano, Brigante se more) e atmosfere sospese e riflessive come in Gina se ne va, Tre Nummarielle, il primo singolo già in circolazione dal 20 maggio 2016 (vincitore in agosto del prestigioso Premio Lunezia), ’Na bella vita e Guardate fore.
Progetto,
secondo singolo in programmazione da metà settembre, si distingue per
l’andamento sinuoso e avvolgente e per il supporto vocale di Neffa, che affianca Francesco con gusto e naturalezza. Aziz, in cui l’autore si immedesima in un migrante, vanta una melodia altamente coinvolgente e la collaborazione dei 99 Posse, che firmano il brano insieme a Di Bella e contribuiscono alla strumentazione e al canto. Nuova Gianturco, il brano che dà il titolo all’album, per la raffinata costruzione si fa apprezzare sempre più ad ascolti ripetuti. Brigante se more, di Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò,
è l’unico pezzo non inedito dell’album ed è una testimonianza di
ammirazione per i grandi cantautori che negli anni hanno saputo
tramandare, rinnovandola, la migliore tradizione partenopea.
Oltre agli ospiti speciali, che comprendono anche i cantautori Dario Sansone dei Foja e Claudio “Gnut” Domestico (Brigante se more), Francesco si avvale dell’importante apporto di un agguerrito gruppo di musicisti, tra cui lo stesso Daniele Sinigallia (chitarre, programming), Alfonso Bruno (chitarra acustica), Alessandro Innaro (basso), Cristiano de Fabritiis (batteria), Andrea Pesce (tastiere) e Marjorie Biondo (vocals) e Joe Lally storico bassista dei Fugazi (band che è stata un importante punto di riferimento negli States per tutti gli anni ’90).
Nuova Gianturco è il primo album di inediti di Francesco Di Bella dopo l’uscita dai 24 Grana,
gruppo che ha guidato per oltre vent’anni e che ha collezionato
numerosi riconoscimenti di pubblico e critica, ponendosi come una delle
formazioni più apprezzate e rappresentative della scena indie non solo
napoletana. Pur attingendo alla fantastica tradizione della canzone
partenopea, da cui proviene la ricca inventiva melodica, Francesco Di
Bella offre contenuti musicali contemporanei di elevata qualità che si
inseriscono nel filone della miglior produzione cantautorale italiana
dell’ultimo decennio.
“Nuova Gianturco – spiega Francesco Di Bella a proposito del significato del disco – è
un album scritto dalla periferia, pensando alla periferia. Nella mente
degli urbanisti, i grattacieli che svettano sullo sfondo della ex area
industriale avrebbero dovuto rappresentare la cornice perfetta per la
rinascita di un quartiere, da rendere moderno e all’avanguardia. E
invece hanno solo sigillato una distanza ingombrante, allontanando ancor
di più il mare e la speranza dall’immediato entroterra di Napoli.
Eppure,
quel vuoto apparente di Gianturco è in realtà pieno di storie:
speranza, dolore, umanità, rabbia, che si incrociano e si confondono in
maniera a volte imprevedibile. Sono proprio i sogni degli artisti e le
speranze della gente che vi abita a poter trasformare la periferia,
tutte le periferie del mondo, di cui quella napoletana è solo un singolo
eppure meraviglioso esempio.
La musica di Nuova Gianturco
nasce proprio qui, dove “l’amore non basta”, ma dove il mix di vite e
culture differenti genera favole dal sapore d’Africa e d’Oriente,
delicate ballate che riempiono di significato l’esistenza di chi vive ai
margini. Giovani, anziani, sbandati o immigrati: tutti
irrimediabilmente “cresciuti per sempre”, immersi nel flusso dolce e
molto spesso doloroso della vita”.
DESCRIZIONE BRANO PER BRANO
Nuova Gianturco:
la periferia come essenza del ricordo, della sconfitta ma non della
rassegnazione. Dove tutto è nato, dove tutto sembra perduto. Ma dove c’è
chi trova ancora la forza di sognare e lottare.
‘Na bella vita:
l’armonia di una vita semplice, guastata dalla perdita dell’amore e dal
conseguente sbando esistenziale. Eppure, sebbene il tempo sia passato e
le difficoltà economiche si siano aggravate, in fondo “’e ccose vere
nun se perdono”.
Tre nummarielle: …magari la fortuna girasse dalla nostra parte, anche solo per una volta, regalandoci tre nummarielle al
bancolotto! Non tanto per il gusto del lusso o della ricchezza, quanto
per offrire alle persone che amiamo una vita più serena.
Aziz:
voci d’Africa e d’Oriente vengono a sussurrarci le loro storie
all’orecchio. Ormai facciamo tutti parte di una società multietnica: e i
migranti che hanno dovuto abbandonare le loro terre per sperare di
sopravvivere “da noi”, lottando contro tutto, finalmente sembrano
acquisire una voce.
Non ho più tempo:
il caos quotidiano stordisce anche i sogni e i progetti, rendendo
impossibile trovare una risposta “a questa crisi generale”.
L’alienazione altro non è che l’impossibilità di riconoscere i propri
desideri, smarriti durante la faticosa corsa senza meta che la società
c’impone.
Blues napoletano:
l’odore e il ritmo di Napoli, anche se mutano nel tempo, conservano un
marchio inconfondibile. E la “cazzimma” altro non è che il contraltare
dell’imprevedibilità e della sensualità della città. In fondo, il blues è
sta tutto in questo connubio paradossale.
Progetto:
il sogno di fuggire, spesso, è giusto che resti tale: un’evocazione,
una nostalgia da tirare fuori qualche volta, magari per prendersi una
pausa dal qui e ora della città. Non è necessario traslocare su un’isola
per sentire il flusso e l’energia del mare.
Gina se ne va: chi
è Gina? Una donna in fuga, un’amica, un’amante o forse solo
un’apparizione? Una progressione armonica che ricorda Bob Dylan racconta
il dolore, che a volte ben si dissimula, come veleno nell’acqua.
Briganti se more:
il canto popolare e il canto di rivolta appartengono intimamente alla
musica napoletana, che lo ha reinterpretato variamente nel corso del
tempo. Come è stato con Lu cardillo, anche l’inno meridionalista di Briganti acquista inediti significati nella voce di Francesco Di Bella, Dario Sansone e Claudio Gnut Domestico.
Guardate fore:
una delicata ballata che è anche un inno a superare le difficoltà della
vita. Per farlo, a volte, basta semplicemente “guardare fore”.
NB: Le note sono a cura di Angelo Petrella, scrittore, sceneggiatore e regista napoletano.
CREDITS
Arrangiamenti: Francesco Di Bella e Daniele Sinigallia
Produzione artistica: Daniele Sinigallia
Registrato, missato e masterizzato da Daniele Sinigallia @ GliArtigiani Studio di Formello
Assistente di studio: Pietro Paroletti
Prodotto da: La Canzonetta Record
Edizioni: La Canzonetta –www.lacanzonetta.it
Produzione esecutiva e management: Claudio de Cristofaro
Grafica: Alfredo Maddaluno
Foto: Fabrizio Vatieri
Booking: Arealive –www.arealive.it
numero catalogo CD: FDM580916
numero catalogo LP: FDM590916
Sintesi 3000 / La Canzonetta record Italy
TRACKLIST
- Nuova Granturco
- Aziz
- Tre Nummarielle
- ‘Na bella vita
- Non ho più tempo
- Progetto
- Blues napoletano
- Gina se ne va
- Briganti se more
- Guardate fore