Albi – La città episcopale e il Il museo Toulouse-Lautrec #ExploreFrance @eventinews24

Albi_cathedrale_Credit Ville Albi

Scoprire Albi significa adottare,

per qualche ora, per un giorno o un periodo

più lungo, un ritmo di visita rilassato

in un ambiente privilegiato.

Qui, il patrimonio si scopre percorrendo

le strade del centro storico a piedi,

in trenino o navigando il fi ume a bordo

di una gabarre (tipica imbarcazione a

fondo piatto): la Cattedrale di Santa Cecilia,

il Palazzo della Berbie, il Pont-Vieux,

la Collegiata di Saint-Salvi… i numerosi

musei e i tanti monumenti emblematici

della Cittadella episcopale, classifi cata

patrimonio dell’UNESCO.

Escludendo Parigi, Albi è l’unica città

francese iscritta in due liste distinte

dell’UNESCO: il Patrimonio mondiale

e la Memoria del mondo.

Lasciatevi incantare dallo «spirito del sud»:

le terrazze assolate dei caffè e dei

ristoranti, gli spettacoli di strada in estate,

il colorito mercato del «territorio»,

le passeggiate lungo le rive del Tarn e

il mercatino antiquario del sabato,

paradiso dei cacciatori di occasioni!

__________Un po’di storia sulla città di Albi

Arroccato su un promontorio attraversato dal Tarn, il primo

insediamento di Albi, noto come «Casteviel», è popolato

sin dalla preistoria. Nell’Alto Medioevo viene trasformato

in una piazzaforte racchiusa da bastioni. Nel XIII secolo,

mentre il Sud della Francia è dilaniato dalla Crociata contro

gli Albigesi, Albi supera questo periodo quasi indenne,

rimanendo fedele alla Chiesa cattolica. Nel 1282, i vescovi,

diventati signori della città, fanno erigere una cattedrale

dallo stile austero, simbolo del loro potere e della vittoria

sull’eresia catara.

La vita culturale e intellettuale è molto fl orida, anche per

la presenza dello scriptorium e della biblioteca capitolare,

in cui è conservata la Mappa Mundi (VIII secolo). Questa è

la mappa più antica del mondo, anch’essa nella lista della

Memoria del Mondo dell’UNESCO.

A partire dal XV secolo, Albi attraversa un periodo fi orente

grazie al commercio dello zafferano e soprattutto del guado

(Isatis tintoria), la pianta da cui si ricava un’intensa tintura

blu. Così arricchita, la città si sviluppa e vengono costruiti

bellissimi hotel rinascimentali. Nel XIX e XX secolo, Albi

entra in un periodo di industrializzazione, con lo sviluppo

dell’industria molitoria e metallurgica, ma anche di pastifi ci

e cappellifi ci. Nel 1895, grazie alla prossimità delle miniere

di carbone di Cagnac-Carmaux, nasce la vetreria operaia,

iniziativa dei vetrai in sciopero sostenuti da Jean Jaurès.

_________La Città Episcopale di Albi

Dalla riva destra del Tarn la vista di Albi affacciata sul

fi ume è spettacolare. La Città episcopale ha conservato

il suo aspetto antico contrassegnato dal Pont-vieux,

dalle fortificazioni che costeggiano il corso d’acqua,

dal torrione del palazzo della Berbie, dalle terrazze

fi orite e dalla possente Cattedrale che la domina.

Due edifi ci eccezionali segnano il «paesaggio urbano»:

la cattedrale di Sainte-Cécile e il palazzo della Barbie,

antica sede vescovile sono il simbolo del potere spirituale

e temporale esercitato dal vescovo in epoca medievale.

Il complesso vescovile è incastonato in un insieme di

quartieri caratterizzati da un agglomerato di abitazioni

ricche o modeste, di chiese e altri edifi ci dai quali

spuntano campanili, torri e guglie.

::::::::::La cattedrale Sainte-Cécile

Place Sainte-Cécile

T/ 33 (0)5 63 43 23 43

accueil@paroissealbisud.com

www.cathedrale-albi.com

La Cattedrale di Santa Cecilia. È il monumento simbolo

della città di Albi. Costruita a partire dal 1282,

questa imponente cattedrale è un capolavorodel

gotico meridionale, arte militante concepita contro

l’eresia catara per affermare il potere della Chiesa

Cattolica. Roccaforte all’esterno, sontuoso palazzo

all’interno: superato il portale, si scopre una

meravigliosa decorazione, dominata dal Giudizio

Universale del Medioevo (XV secolo), dallo jubé con

la cinta del grande coro (XV secolo) e dagli affreschi

del XVI secolo. Oltre 18.500 m² di superfi ci dipinte!

___________Il Palazzo della Berbie

Eretto nel XIII secolo, il Palazzo della Berbie è uno

dei monumenti più importanti della Città episcopale

e divenuto, dal 1922, il sorprendente scrigno delle

opere del pittore albigese Henri de Toulouse-Lautrec.

Questa fortezza di architettura militare (che prende

il nome dall’occitano «Bisbia» che signifi ca «vescovado

»), è stata costruita in più fasi fra il XIII e il XVIII

secolo. Ilpalazzoèdispostointornoauncortiled’onore

racchiuso da mura imponenti. Nel corso dei secoli, è

stato trasformato in palazzo di interesse storico-artistico.

_________Il museo
Toulouse-Lautrec

Palais de la Berbie 81000 Albi

T/ 33 (0)5 63 49 48 70

www.musee-toulouse-lautrec.com

Visitate la più importante

collezione pubblica dedicata a

Enrico di Toulouse-Lautrec

Il percorso di visita del museo segue un fi lo cronologico

e tematico, cominciando con i quadri della

gioventù dell’artista fi no alle sue opere tardive,

con sale dedicate ai momenti salienti: i ritratti

più celebri del pittore; le case chiuse, il mondo

femminile di cui Lautrec coglie con pudore i gesti

semplici e intimi; le stelle della notte parigina e

l’insieme di manifesti dalle immagini iconiche.

——-Collezione d’arte moderna della
prima metà del XX secolo

Opere di amici e contemporanei di Toulouse-Lautrec,

come Emile Bernard (1868-1941), Maurice Denis

(1870-1943) e Pierre Bonnard (1867-1947), oltre a

un folto gruppo di pittori della «Realtà poetica», una

cerchia informale che sosteneva il ritorno alla

raffi gurazione colorista e i cui lavori rifl ettono il

gusto artistico dell’epoca.

Le opere d’arte antica sono esposte nelle sale

cerimoniali del palazzo (Guardi 1712-1793, Georges

de La Tour 1593-1652), mentre le gallerie evocano

la storia del monumento edifi cato dai vescovi nel

XIII secolo e della Cittadella episcopale di Albi

classificata Patrimonio mondiale.

Informazioni

T/ 00 33 (0)5 63 36 36 00

accueil@albitourisme.com

www.albi-tourisme.fr

www.france.fr