Ph. Nicola D’Orta – Mostra del 13. Premio Arte Laguna |
Durante la cerimonia di premiazione che si è tenuta questa sera a Venezia, presso le Nappe dell’Arsenale Nord,
sono stati proclamati i vincitori della 13^ edizione del Premio Internazionale Arte Laguna.
Una selezione che ha visto al lavoro la Giuria internazionale in un’attenta analisi e ricerca su oltre 8.000 opere pervenute da tutti i paesi del mondo, solo i finalisti ne coprono 33. La mostra delle 120 opere arrivate in finale
offre una radiografia complessiva dello stato attuale dell’arte contemporanea,
rivelandosi uno strumento alternativo per leggere svariate realtà
sociali, economiche e culturali internazionali, invitando il pubblico ad
una fruizione non solo
estetica, ma anche etica delle opere e incoraggia un avvicinamento
sensibile verso i maggiori temi globali, quali l’ecologia e l’inclusione
sociale.
La giuria presieduta da Igor Zanti ha annunciato i nomi dei 6 vincitori
assoluti che ricevono ciascuno un premio di 7.000 euro per un totale di
42.000 euro e oltre 35 premi speciali realizzati con Partner
internazionali presenti per la cerimonia di premiazione.
La giuria della sezione pittura composta da Alessandra Tiddia, chief curator presso il Mart di Trento e Rovereto e
Vasili Tsereteli, direttore del Moscow Museum of Modern
Art ha deciso di premiare, sia per il tema trattato che per la scelta
stilistica, il polacco
Ryszard Szozda con l’opera Test #03A #03B #03C (2017).
Il trittico riproduce un’immagine fotografica molto nota, entrata
nell’immaginario collettivo per la potenza distruttrice ad essa legata,
poiché si riferisce ai test nucleari svolti in Nevada negli anni ‘50.
L’artista restituisce questa forza attraverso una
pittura che si rivela lentamente al nostro occhio mentre la realtà
intorno si dissolve esplodendo.
La giuria ha trovato interessante la traduzione in pittura di
un’immagine già mediata dalla fotografia, attraverso il ricorso a una
tecnica pittorica quasi astrattamente monocroma, che dimostra in realtà
una grande abilità nel restituire tutta la tensione apocalittica
di questo tema.
La giuria della sezione fotografia e digital graphics composta da
Richard Noyce, scrittore, docente e critico d’arte ed Enrico Stefanelli, direttore artistico di Photolux Festival di Lucca ha deciso di premiare
Silvia Montevecchi con Jisei no ku #1, 2017 | Jisei no ku #4 (2017)
L’opera della giovane artista (1994) è piaciuta per la qualità della
composizione, dell’immagine, il valore narrativo e l’interessante
relazione con la tradizione del Jisei no ku, brevi poesie della
tradizione giapponese che esprimono l’ultimo pensiero prima
della morte. Gli autoritratti di questo progetto traggono ispirazione
da questo tipo di poesia per creare un mondo onirico in cui la morte è
vista come un momento di sospensione.
La giuria della sezione scultura e arte virtuale composta da
Flavio Arensi – direttore dei musei di Legnano e Eva González-Sancho, co-curatrice della prima Biennale di Oslo del 2019 ha deciso di premiare l’opera
Yöti, The Algorithmic Portrait Artist (2017) dell’artista canadese
Jean-Philippe Côté. L’opera ha colpito per la ricerca
tecnica che integra la millenaria tradizione del ritratto con una
visione profondamente contemporanea in relazione alle nuove tecnologie
che stanno prendendo piede nel mondo dell’arte contemporanea.
La giuria della sezione video e performance composta da
Filippo Andreatta, regista teatrale e co-curatore di Centrale Fies e
Maxa Zoller, curatrice della sezione film di Art Basel e
direttore artistico di International Women’s Film Festival di Dortmund
ha deciso di premiare la performance
Jardin / Arsenale (2016 – 2019) di Ginevra Panzetti ed Enrico Ticconi.
La partitura gestuale dei due artisti si fa suono di un giardino che è
lì, davanti a noi, ci avvolge eppure non c’è. L’esperienza del tempo
della performance
rimanda all’hic et nunc della natura, ad un giardino che da armoniosa
connessione con la natura diventa un luogo altro, un giardino
antropocentrico, una natura che ci sta sfuggendo.
La giuria della sezione land art e urban art composta da
Mattias Givell, co-direttore di Wanås Konst in Svezia e Simone Pallotta curatore di arte pubblica e urbana ha deciso di premiare
Burj el Hawa – The Tower of Wind (2018) dell’artista
libanese Jad El Khoury. La missione più importante dell’arte
contemporanea è cambiare la prospettiva del mainstream e così il lavoro
vincitore trasforma un’intera torre di uffici abbandonata
a Beirut in un oggetto urbano delicato e coreografico. Il lavoro
affronta le problematiche centrali di oggi, ma resiste, in modo
inspiegabile e complesso, aperto e bello.
La giuria della sezione Design composta da Alfonso Femia, architetto e fondatore di AF517 e
Danilo Premoli, architetto e designer ha deciso di premiare
Inclusive Tea House (2017) dell’artista italiana Elena Colombo.
Il progetto vincitore ha colpito la giuria poichè il suo è un progetto
for all che interpreta al meglio il ruolo contemporaneo del designer
impegnato a definire e a promuovere modelli
di produzione e utilizzo sostenibili per configurare anche una nuova
cultura allargata della professione.
La mostra che si sviluppa nei 3.000mq delle Nappe dell’Arsenale Nord di
Venezia sarà aperta fino al 25 aprile ad ingresso gratuito (orario 10 –
18). Durante le quasi quattro settimane di apertura un ricco calendario
di talk, visite guidate e attività per bambini
(in collaborazione con Kid Pass) offriranno al pubblico un hub
culturale aperto al dialogo, al confronto e all’approfondimento su
alcuni temi.
Insieme alle 120 opere finaliste sono esposte dieci eccezionali sculture
di calore: ‘Le Guardie del Doge’, un’installazione dalla forte e
sorprendente presenza scenica che reinterpreta T Tower, l’iconico
radiatore free-standing nato dalla collaborazione tra
Antrax IT e i designer Matteo Thun e Antonio Rodriguez.
Antrax IT, azienda italiana specializza nella produzione di oggetti di
design per il riscaldamento domestico e contract, ha supportato per
l’edizione 2019 la nuova sezione design introdotta
nel concorso.
www.premioartelaguna.it