MaestroMargherita PhGuidoMencari |
Dal 15 al 27 ottobre, al Piccolo Teatro Strehler, Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov, una delle opere più potenti del Novecento, nella riscrittura per il teatro di Letizia Russo e con la regia di Andrea Baracco. In scena, Michele Riondino nei panni di Woland. Federica Rosellini è Margherita e Francesco Bonomo il Maestro.
Nella Mosca degli anni Trenta, il diavolo, sotto le mentite spoglie di un esperto di magia nera di nome Woland, semina scompiglio insieme a una bizzarra cricca di aiutanti. L’interesse di Woland è rivolto in particolare a un misterioso scrittore, il Maestro, rinchiuso in una clinica psichiatrica dopo i frequenti rifiuti ricevuti dai critici letterari, e alla sua amante, Margherita, innamorati perdutamente quanto incapaci, per le circostanze avverse del loro incontro, di trovare pace e serenità.
«Cercare di dare vita alle magiche e perturbanti pagine de Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov, è forse una delle cose più eccitanti che possa accadere a chi si occupa di teatro. È un romanzo pieno di colori potenti e assoluti, tutti febbrilmente accesi, quasi allucinanti. E’ un romanzo perturbante, complesso e articolato come il costume di Arlecchino, in cui si intrecciano numerose linee narrative, e dentro il quale prendono vita un numero infinito di personaggi (se ne contano circa 146), che costituiscono una sorta di panorama dell’umano e del sovraumano. Si passa dal registro comico alla tirata tragica, dal varietà più spinto all’ interrogarsi su quale sia la natura dell’uomo e dell’amore. Basso e alto convivono costantemente creando un gioco quasi funambolico, pirotecnico, in cui ci si muove sempre sulla soglia dell’impossibile, del grottesco, della miseria e del sublime. A volte si ride, a volte si piange, spesso si ride e piange nello stesso momento. Insomma, in questo romanzo, si vive, sempre».
Andrea Baracco