Stagione Teatrale 202324
Stasera ti porto al Carcano
Ad aprire il Teatro Carcano ci pensavo da tempo. Il covid poteva farmi desistere e invece mi
ha dato lo slancio: dopo tanta clausura mi è parso il miraggio migliore tendere verso la luce
di un’apertura, per quanto davvero ardita per un’impresa.
Con il Gruppo Sosia & Pistoia che ho fondato ci siamo lanciati. Abbiamo scelto di
condividere quest’avventura con Lella Costa e Serena Sinigaglia chiamandole a dettare la
linea della nuova direzione artistica e mai scelta fu più oculata. Con Mariangela Pitturru,
che cura la programmazione, stanno traghettando il Teatro Carcano verso lidi inconsueti,
talvolta apparentemente azzardati per un teatro di mille posti. Ma sono le sfide quelle che
fanno crescere e assumersi i rischi è nella natura dell’imprenditore.
Stiamo rinnovando profondamente i sistemi gestionali, operativi, organizzativi di un teatro
che affonda orgogliosamente le radici nel lontano 1803, aggregando nuove risorse, spesso
giovani, per condurlo al centro della contemporaneità.
Siamo un Centro di Produzione tra i primi in Italia; godiamo di un ottimo riconoscimento da
parte del Ministero; con il Comune di Milano stiamo avviando progetti e belle collaborazioni;
con la Regione confidiamo di fare presto altrettanto.
Diverse aziende private cominciano a darci fiducia. Abbiamo aumentato il numero delle
recite sia in teatro che in tour attraverso le nostre produzioni, incrementando le giornate
lavorative dei soggetti coinvolti.
Il Carcano adesso è un vecchio teatro che corre veloce.
Carlo Gavaudan
Presidente Teatro Carcano
Non è soltanto quello che mi sento innanzitutto di dire a tutte le persone che in questi d
anni si sono fidate di noi, ci hanno seguite, sono tornate a teatro (e non è stato un passaggio
semplice né scontato, dopo la pandemia, il distanziamento sociale, la paura dei luoghi chiusi
e affollati).
È anche quello che mi sono sentita dire ogni volta che sono venuta al Carcano per vedere
qualche spettacolo o per partecipare a qualche evento: grazie.
Non potete immaginare la sorpresa, la gioia, l’orgoglio che ho provato: grazie per quello che
fate. Grazie perché avete ridato vita a questo teatro senza snaturarlo. Grazie perché posso
portarci anche mio figlio senza puntargli una pistola alla tempia e alla fine anche lui è
contento. Grazie perché ho scoperto spettacoli che mai avrei immaginato mi potessero
interessare. Grazie per gli incontri, grazie per le sorprese.
Non era scontato che succedesse, anzi. E non potrebbe esserci conferma migliore, stimolo più
efficace per noi impavide direttrici innamorate del Teatro, e non solo del nostro.
C’è una frase del Pranzo di Babette di Karen Blixen che amo moltissimo: “In tutto il mondo
risuona un grido che nasce dal cuore dell’artista: consentitemi di fare il meglio che posso”.
È precisamente il nostro progetto, il nostro sentimento, e faremo di tutto perché diventi anche
il vostro.
Intanto, grazie.
Lella Costa
Direttrice artistica Teatro Carcano
Eccoci di fronte ad una nuova stagione
La terza per noi.
Ancora troppo presto per trarre conclusioni ma sufficienti per condividere con voi e con la
città le molte soddisfazioni che il Carcano ci ha regalato in questi primi due anni della nuova
direzione artistica.
Lo sappiamo, il teatro oggi è una faccenda complessa. Se voglio ascoltare una storia, farmi
due risate, approfondire un tema, svagarmi o aggiornarmi, posso farlo in mille modi, di fatto
più semplici e più rapidi e talvolta più economici dell’andare a teatro. Dunque non di “storie”
si occupa il teatro, le racconta, certo, ma non è più questo il punto.
È il modo unico di raccontarle le storie, questo è il teatro. Un modo unico, che suona
paradossalmente inedito nella nostra società. È l’esercizio all’esserci, alla presenza, al
profondo radicamento dei vissuti. È riappropriarsi di una dimensione spirituale, talvolta è
persino rito. È storia che si fa carne nell’incontro dell’istante condiviso.
Sinceramente amo il teatro per questo e credo che sia quanto mai necessario di fronte
all’analfabetismo relazionale dilagante. Un antidoto, un bell’antidoto agli effetti conosciuti e
ancora (e sono molti) sconosciuti della digitocrazia. Non voglio sembrarvi fanatica ma una
parte di me, in certe giornate di preoccupazione e spavento, si risolleva pensando: finchè c’è
teatro, c’è speranza!
Ed è alla speranza che dedichiamo questa nuova stagione. Alla speranza che si possa insieme
ritornare ad immaginare un futuro, senza paura, senza quei dubbi angosciosi che affliggono
così pesantemente il nostro tempo.
Le cose buone, quelle che lasciano una traccia e che impattano positivamente sulla realtà,
richiedono tempo, tenacia, perseveranza. Così questa nostra terza stagione si colloca in
assoluta continuità con le due precedenti, cercando di consolidare quanto costruito e
svelando quanto ancora si ha da costruire. Saremo ancora trasversali, incrociando generi e
forme diverse, avremo ancora quella particolare attenzione allo sguardo femminile,
lavoreremo ancora per e sul territorio costruendo reti di collaborazione con istituzioni e
realtà associative. E incroceremo ancora una volta le questioni più urgenti di attualità con i
pensieri e le azioni che il passato ci ha lasciato in eredità, in quel dialogo costante tra
classico e contemporaneo così prezioso per definire i contorni del presente.
Vogliamo che questo teatro di 1000 posti divenga giorno dopo giorno un luogo o meglio
ancora una polis dove la città si racconta alla città.
E quindi sì, questa sera ti porto al Carcano perché voglio guardare al mondo con occhi meno
soli.
Serena Sinigaglia
Direttrice artistica Teatro Carcano
Dopo due anni i tempi sono maturi per un primissimo, timido, bilancio.
Il Teatro Carcano è stato rilevato nel 2021, con la pandemia ancora in corso. Abbiamo
gettato tutti il cuore oltre l’ostacolo e cominciato a ripensarlo, a riempirlo delle nostre vision
e delle nostre passioni, cercando già per la prima nuova stagione spettacoli che ci
assomigliassero. Era una sfida impegnativa, mi ha fatto tremare le vene ai polsi avere la
responsabilità di coordinare il cambiamento.
Oggi possiamo affermare con orgoglio che in così poco tempo il Teatro Carcano si è
riposizionato in città con un progetto diverso: naturalmente orientato al femminile, più
inclusivo, attento a quanto accade nella società civile e nel sociale, sensibile alle
contaminazioni coi nuovi media, alle connessioni intergenerazionali e ai modi nuovi di fruire
lo spettacolo.
Accanto alla stagione di prosa sono nati i Follow the Monday, gli incontri del lunedì, più
interattivi, dedicati all’approfondimento, alla divulgazione, allo scambio di vedute:
un’iniziativa che ci ha portato moltissimi giovani ed è diventata un appuntamento
imprescindibile.
Abbiamo cominciato a frequentare con occhi attenti i luoghi milanesi, a dialogare con gli
artisti, gli operatori, le istituzioni e sono cominciate a fiorire belle collaborazioni.
Con ATIR, sorelle e fratelli che ci accompagnano dall’inizio e che ci piace pensare ci vivano
un po’ come una casa; con l’Università degli Studi di Milano, di cui ospitiamo il progetto
teatrale La Repubblica curato da Omar Nedjari; con il Piccolo Teatro che, nel periodo
natalizio, ospiterà il debutto della nostra produzione L’asino e il bue di e con Ascanio
Celestini (repliche al Carcano); con il Conservatorio G. Verdi, che ci ha consentito di
riallestire La tragédie de Carmen di Peter Brook diretta da Serena Sinigaglia; con il centro
Humanitas per lei dell’ospedale San Pio X per il progetto Svelarsi di Silvia Gallerano e con
la NABA – Nuova Accademia di Belle Arti, i cui studenti ci hanno regalato lo slogan di
questa terza stagione.
Ci pare di essere sulla strada giusta.
Tanta esperienza e quello che si suole definire intuito femminile ci guidano.
Mariangela Pitturru
Responsabile dei progetti live del Gruppo Sosia & Pistoia
e della programmazione del Teatro Carcano
- Si tratta di un testo americano di straordinaria forza, inedito in Italia. Una
storia che racconta la magia dell’esistenza, la possibilità della salvezza, della
rinascita, la forza delle parole e della letteratura.
Riprenderà in autunno anche la tournée de Le nostre anime di notte, una produzione
tutta targata Carcano dedicata al capolavoro di Kent Haruf, interpretato da Lella
Costa ed Elia Schilton con la regia di Serena Sinigaglia. Un romanzo delicato,
profondo, che rinfranca l’anima. Un balsamo che sa di rinascita, di rigenerazione.
Le ospitalità
Anche tra le ospitalità, naturalmente, sono molti gli spettacoli che celebrano il
femminile, interpretati o diretti da donne. Maria Stuarda (coproduzione di Teatro
Nazionale di Genova, Teatro Stabile di Torino e Centro Teatrale Bresciano) vede due
mattatrici a confronto, Elisabetta Pozzi e Laura Marinoni, lottare per contendersi la
corona sotto la direzione di un istrione della regia come David Livermore.
Di Caryl Churchill, la drammaturga inglese nota per le sue commedie storiche e di
costume non convenzionali e aliene da ogni forma di didatticismo, vedremo Top Girls
(produzione Fondazione Teatro Due di Parma), con Sara Putignano, Valentina Banci,
Sandra Toffolatti, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Paola De Crescenzo, Martina De
Santis, Corinna Andreutti, Simona De Sarno, regia di Monica Nappo. Il testo
affronta in modo strutturale l’ineludibilità del confronto con il modello maschile
nell’esercizio del potere e le sue contraddizioni.
Il classico di Genet Le serve (produzione CMC-Nidodiragno / Emilia Romagna Teatro
ERT / Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano) rivive nella contemporaneità
valorizzando i temi del potere, del genere e della devianza psichica. Veronica
Cruciani guida la sfida con l’icona transgender Eva Robin’s e le attrici Beatrice
Vecchione e Matilde Vigna.
Ne La madre (Compagnia Moliere in coproduzione con Teatro di Napoli – Teatro
Nazionale e Accademia Perduta Romagna Teatri) Lunetta Savino presta corpo, voce e
anima al capolavoro di Florian Zeller, che indaga in forma di black comedy il tema
dell’amore materno e le possibili derive patologiche a cui può condurre. Con lei
Andrea Renzi. Regia di Marcello Cotugno.
Si muovono a ritmo di jazz, eseguito dal vivo da Renato Cantini e Michele Staino, gli
otto ritratti di persone normali alla deriva raccontati da Arianna Porcelli Safonov in
Omeophonie (Omeofonìe): favole omeopatiche per adulti in cui la morale torna di moda
perché fa ridere.
Ed è un vero e proprio spettacolo-concerto Cetra…una volta, che omaggia il quartetto
più celebre del palcoscenico e della televisione italiana dagli anni ’40 agli anni ’80, i
Cetra. Il loro è il trio Favete Linguis: con Emanuela Fresi e Toni Fornari c’è Stefano
Fresi, attore tanto appassionato di canto dal volersi dilettare, appena cinema e tv
glielo consentono, con la musica, le canzoni e le parodie.
Alla luce della nostra produzione con Ascanio Celestini, abbiamo pensato di creare un
piccolo progetto dedicato a San Francesco, quasi un esercizio di stile. Il professor
Alessandro Barbero terrà una lectio dal titolo San Francesco: un santo scomodo. A
seguire, laudi medievali e strumenti antichi accompagneranno il lavoro di Giovanni
Scifoni, Frà – San Francesco, la star del Medioevo (produzione Mismaonda), che,
interrogandosi sull’enorme potere persuasivo che ha generato Francesco, quasi
quanto una pop star, percorre la vita del poverello di Assisi e il suo sforzo ossessivo di
raccontare il mistero di Dio in ogni forma. Poi, appunto, L’Asino e il Bue di Ascanio
Celestini. Tre sfaccettature del santo: dotta, religiosa, apocrifa.
Tra i titoli classici rivisitati in chiave contemporanea Arturo Cirillo firma Ferdinando
(produzione Marche Teatro, Teatro Metastasio di Prato, Fondazione Teatro di Napoli
– Teatro Bellini), capolavoro della drammaturgia di Annibale Ruccello (1956-1986),
mentre Rocco Papaleo, diretto da Leo Muscato, si confronta con Gogol ne L’ispettore
generale (produzione Teatro Stabile di Bolzano, Teatro Stabile di Torino – Teatro
Nazionale e Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale), commedia satirica fra le
più divertenti e attuali della drammaturgia russa che si prende gioco della piccolezza
morale di chi detiene un potere.
Si deve alla sapiente scrittura di Ugo Chiti, che firma anche la regia, Falstaff a
Windsor, l’adattamento shakespeariano de Le allegre comari di Windsor, che vede
protagonista Alessandro Benvenuti (produzione Arca Azzurra).
E si continua a ridere ne I maneggi per maritare una figlia di Niccolò Bacigalupo
(produzione Teatro Sociale Camogli, Teatro Nazionale di Genova, CTB – Centro
Teatrale Bresciano) dove ritroviamo Elisabetta Pozzi in compagnia di Tullio
Solenghi (attore e regista) che restituisce a Gilberto Govi la valenza di maschera della
storia del teatro comico: quasi un Arlecchino, uno Zanni, Totò.
Corrado Nuzzo e Maria di Biase, diretti da Giorgio Gallione, prestano la loro
naturale bizzarria a Delirio a due (produzione AGIDI e CMC-Nidodiragno),
irresistibile scherzo teatrale tipico del miglior teatro dell’assurdo di Eugène Ionesco.
Dopo la full immersion dantesca dello scorso anno, arrivano a grande richiesta Elio
Germano e Teho Teardo, voce e musica che avvicinano al mistero e all’indicibile
cercato da Dante nei versi del Paradiso XXXIII (produzione Infinito Produzioni e
Argot Produzioni).
È un’ossessione politica invece quella che anima l’Alcide De Gasperi interpretato da
Paolo Pierobon. De Gasperi: l’Europa brucia (produzione Teatro Stabile di Bolzano e
LAC Lugano Arte e Cultura), scritto da Angela Demattè, restituisce la statura e la
complessità dello statista, un uomo d’altri tempi che aderisce totalmente al suo
compito politico.
Ancora una riflessione sulla contemporaneità è quella cui porta Le verdi colline
dell’Africa (produzione Infinito Teatro e Argot Produzioni), scritto e diretto da Sabina
Guzzanti e interpretato insieme a Giorgio Tirabassi. Un gioco metateatrale per uno
spettacolo divertente e innovativo, che ruota intorno a un confronto sul teatro e la sua
essenza.
Le collaborazioni
SVELARSI
Lo scorso anno decidemmo di fare un esperimento con il Teatro di Dioniso: proporre
uno spettacolo con otto attrici in scena che si svelano, anche fisicamente, alla visione
di chi le osserva. Fu un atto un po’ carbonaro, la drammaturga e regista Silvia
Gallerano capì da subito che in sala non sarebbero potute entrare che donne, per non
contaminare il rito del comune sentire da cui nasce la catarsi propiziata dal teatro.
L’esperimento fu un successo, un momento liberatorio necessario. Quest’anno lo
riproponiamo in quattro repliche e un laboratorio condotto da Silvia Gallerano
all’interno del centro Humanitas per lei dell’ospedale San Pio X che si inserisce nel
progetto “La salute femminile va in scena”, attivando un parallelismo che ci è parso
lampante: svelarsi per le donne prelude alla cura. Dai tabù che ammalano l’anima,
dalle malattie che aggrediscono i corpi. A suggello, Silvia Gallerano riproporrà il suo
spettacolo storico La merda che ha riempito per 10 anni i teatri di tutt’Italia.
La salute femminile va in scena
Laboratori teatrali ma in ospedale, dedicati ai tabù sulla salute femminile, per promuovere
una maggiore consapevolezza di sé. E uno spettacolo teatrale, Svelarsi, che porta sul palco il
corpo delle donne. Teatro e salute femminile si incontrano per sensibilizzare sull’importanza
di stili di vita sani e prevenzione, e sul ruolo della donna nella società attuale, oltre ogni
pregiudizio. Accanto alle attrici, gli specialisti di Humanitas per lei: il centro dell’ospedale
Humanitas San Pio X di Milano dedicato alla salute femminile in ogni fase della vita, con
team multidisciplinari e percorsi clinici personalizzati per garantire qualità e sicurezza delle
cure, un’attenzione ai bisogni specifici di salute delle donne dall’adolescenza all’età fertile
fino alla gravidanza e menopausa.
Centro Humanitas per lei – ospedale San Pio X
LA REPUBBLICA
In collaborazione con Università degli Studi di Milano porteremo in scena La
Repubblica con la Compagnia Università degli Studi – ARCUS e in collaborazione con
ATIR. Una commedia moderna che prende ispirazione dai testi di Platone,
Aristofane, Eschilo e Euripide, fatta di momenti coreografici e sonori dove il conflitto
si svolgerà prima di tutto nello spettatore.
La Repubblica è un progetto artistico e formativo che coinvolge lavoratori dello
spettacolo, studenti, professori e dipendenti dell’Università Statale di Milano. Centro
del progetto è lo spettacolo a partire dall’opera di Platone Repubblica, dove sei attori
professionisti, guidati dal regista Omar Nedjari, condurranno il dialogo, circondati da
dodici allievi attori, studenti dell’Università degli Studi di Milano che, da studiosi
delle parole di Platone, attraverso un percorso laboratoriale lungo più di un anno,
presteranno il loro corpo e la loro voce al pensiero del grande filosofo.
Lo spettacolo, che già nel taglio drammaturgico vede un approccio critico originale
all’opera di Platone, vuole essere pensato anche come strumento e occasione di
dialogo sulle molte tematiche sollevate dall’opera filosofica. Pertanto sarà organizzato
un ciclo di conferenze (gratuite e aperte al pubblico) in cui interverranno professori
esperti del pensiero platonico e artisti.
Eventi e Family Show
Il 9 ottobre il Teatro Carcano parteciperà a VajontS23, un evento di teatro civile
corale voluto da Marco Paolini per ricordare, a distanza di 60 anni, quel disastro
purtroppo ancora così attuale che fu il crollo della diga del Vajont. Sarà con noi il
geologo Mario Tozzi che ne ripercorrerà le dinamiche in modo scientifico
prefigurando gli scenari prossimi.
Il Capodanno del Teatro Carcano è affidato quest’anno al mattatore Enrico
Bertolino, che nella triplice veste di comico, narratore ed esperto di comunicazione
racconterà i paradossi e le contraddizioni dell’anno che ci lasciamo alle spalle. Il suo
format Instant Theatre, che si rinnova a ogni edizione, condurrà al ripasso delle notizie
più curiose che hanno caratterizzato l’anno che ci lasceremo alle spalle. Con lui i due
musicisti polistrumentisti Roberto Antonio Dibitonto e Tiziano Cannas Aghedu.
Il 6 dicembre il comico, scrittore, attore e cantautore Dario Vergassola approda per la
prima volta al teatro ragazzi in Malefici di Fondazione Aida, un inedito Family Show
con I Muffins che svelerà come erano, da bambini, i cattivi delle fiabe.
Nelle feste di Natale arriva invece il musical Pippi Calzelunghe, un’edizione “dal vivo”
vivace ed esuberante della favola dedicata alla celebre eroina ribelle e
anticonformista. Lo spettacolo nasce da un’idea di Gigi Proietti, quella di
trasformare la celebre favola di Astrid Lindgren in uno spettacolo dai tratti unici,
grazie alla versione italiana di Sagitta Alter e Carlotta Proietti e alla regia di
Fabrizio Angelini con un cast di attori, cantanti, ballerini-acrobati per raccontare sul
palco la storia di un’icona senza tempo.
Fantateatro
Testi e regia Sandra Bertuzzi
Scene Federico Zuntini
Costumi Atelier Fantateatro
Di casa al Teatro Carcano dal 2015, dove ha raccolto crescenti successi, anche in
questa stagione torna Fantateatro con gli ormai abituali appuntamenti del fine
settimana per le famiglie, uno dei quali in collaborazione con il Conservatorio G.
Verdi di Milano per avvicinare nuovo pubblico al linguaggio dell’opera lirica.
La Compagnia Fantateatro, nata a Bologna nel 2008 dall’incontro di registi,
pedagogisti, attori ed educatori, si è guadagnata una posizione di primaria
importanza a livello nazionale nell’ambito del teatro ragazzi grazie ai suoi spettacoli
coloratissimi, vivaci e pieni di passione che attingono a piene mani ai più disparati
linguaggi artistici (arti figurative, musica, teatro di figura, cinema di animazione,
lirica). Di rilievo anche la sua attività in campo discografico (Fantafavole, realizzato
in collaborazione con Daniele Silvestri, Max Gazzè e Niccolò Fabi; Un mondo
fantastico; Insegui i tuoi sogni) ed editoriale (si segnalano gli audiolibri L’Orco Puzza,
La regina Carciofona, Tato Lupo e i fumetti tratti dagli spettacoli Peter Pan, La spada
nella roccia e Il Canto di Natale).
I FANTAWEEKEND
Sabato 21 ottobre 2023 ore 15.00
I TRE MOSCHETTIERI (dai 4 anni)
Tratto dal romanzo ottocentesco di Alexandre Dumas padre, lo spettacolo ripropone
in forma ridotta la complessità della storia e delle sue sottotrame. Il romanzo
d’avventura viene così rappresentato per una fruizione dinamica con una messa in
scena fastosa, impreziosita dalle videoproiezioni animate e dai duelli di fioretto.
Sabato 25 novembre 2023 ore 15.00
In collaborazione con Conservatorio G. Verdi di Milano
L’ELISIR D’AMORE (dai 6 anni)
Cantanti, attori e un pianista per un divertente adattamento dell’opera buffa
composta da Gaetano Donizetti su libretto di Felice Romani. Uno spettacolo pieno
di sorprese e colpi di scena, in grado di coinvolgere il giovane pubblico attraverso un
linguaggio semplice e comprensibile, conservando le arie più significative dell’opera
e trasformando il resto del libretto in parti recitate.
Sabato 13 gennaio 2024 ore 15.00
I TRE PORCELLINI (dai 3 anni)
Una rivisitazione del grande classico, passando dal tema dell’ecologia a quello
dell’amicizia in un’ora di puro divertimento: Tato Lupo è un lupo pasticcione ma
soprattutto vegetariano, che cerca nei porcellini degli improbabili compagni di
gioco. Dopo molte incomprensioni, i tre fratelli accetteranno questo nuovo amico e
insieme puliranno il bosco dai rifiuti.
Domenica 28 gennaio 2024 ore 11.00
IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI (dai 4 anni)
Spettacolo carico di tematiche e di suggestioni, non privo di comicità, in cui grande
rilevanza viene data alla virtù dell’amicizia, alle invenzioni, alla storia e alla
geografia, fino ad arrivare alla spiegazione del fuso orario. Le videoproiezioni
accompagnano attori e spettatori su treni, navi, e persino elefanti. Grazie a questi
espedienti il pubblico si emoziona e impara divertendosi.
Domenica 11 febbraio 2024 ore 11.00
BIANCANEVE E I SETTE NANI (dai 3 anni)
Tra le favole più famose dei fratelli Grimm, questo classico conserva un fascino
intramontabile per i più piccoli e viene qui reinterpretato con ironia, dando vita a
uno spettacolo ricco di paradossi, in cui Biancaneve insegna che l’umiltà vince
sempre, anche sulla cattiveria delle persone più spietate. La messinscena utilizza
una tecnica di animazione di disegni dal vivo che interagiscono con gli attori.
Sabato 2 marzo 2024 ore 15.00
PETER PAN E WENDY (dai 3 anni)
La compagnia propone una trama che mescola fantasia, azione e avventura,
coinvolgendo il pubblico nelle vicissitudini del ragazzo che non vuole crescere mai e
della sua amica Wendy sull’Isola che non c’è. Le canzoni originali, le coreografie e le
esilaranti gesta dei pirati rendono unico e imperdibile questo spettacolo.
FANTATEATRO PER LE SCUOLE
La programmazione didattica di Fantateatro spazia da titoli adatti ai bambini della
scuola dell’infanzia e primaria a proposte più impegnative rivolte agli allievi della
scuola media inferiore.
Date e titoli saranno resi noti prossimamente su www.teatrocarcano.com insieme al
resto del cartellone di Carcano Scuole 2023/24.
Crowdfunding El Nost Milan: un progetto di teatro partecipato
COS’È
El nost Milan – I signori è il secondo capitolo di un progetto triennale di teatro
partecipato, ideato e diretto da Serena Sinigaglia, in cui più di 160 cittadini, diversi
per età, abilità, appartenenza culturale e provenienza territoriale, prendono parte a
un percorso di formazione teatrale che avrà il suo esito in un grande spettacolo
corale, in scena a dicembre 2023 presso il Teatro Carcano di Milano. Per farlo,
abbiamo bisogno che la comunità che partecipa al progetto si allarghi ancora di più,
incontrando persone che vogliono sostenerlo e così entrare a farne parte.
Il progetto è realizzato da ATIR in coproduzione con Teatro Carcano, in partnership
con Cooperativa sociale Comunità Progetto e Associazione Amici di Edoardo Onlus
in collaborazione con le compagnie teatrali Proxima Res, Eco di Fondo e PEM,
Associazione Aiutiamoli Onlus, Associazione Aiutility Onlus, CAG CD
Giambellino.
CHI SIAMO
ATIR è una compagnia teatrale attiva da 27 anni a Milano e sul territorio nazionale,
che ha costruito negli anni una serie di competenze trasversali tra creatività
artistica e lavoro formativo ed educativo, rafforzato dalla partnership con la
cooperativa sociale Comunità Progetto con cui da anni si realizzano progetti di
teatro integrato.
LA COMUNITÀ
La comunità che partecipa al progetto è ampia e trasversale: comprende anziani,
adulti adolescenti, abili e diversamente abili, persone con fragilità psichiche,
educatori, formatori, drammaturghi, scenografi, costumisti, studenti delle
Accademie di Belle Arti della Lombardia, progettisti, tecnici e organizzatori. Questo
spaccato di umanità ha l’occasione di condividere un’esperienza teatrale che
valorizza le differenze, favorisce l’inclusione e la coesione sociale e offre alla città un
racconto e uno specchio in cui riconoscersi. I laboratori che partecipano all’evento
sono 13, condotti da diversi formatori e dislocati in vari quartieri della città, con un
radicamento particolare in alcuni territori periferici come quelli di Chiesa Rossa,
Gratosoglio, Barona, Giambellino, con la collaborazione di una rete di realtà del
sociale e del terzo settore.
IL PROGETTO TRIENNALE
El nost Milan è un progetto triennale (ispirato all’opera di Carlo Bertolazzi) il cui
primo capitolo nel 2022, La povera gente, ha coinvolto più di 150 partecipanti ai
laboratori per la cittadinanza tenuti dalle compagnie ATIR, Proxima Res, PEM ed
Eco di fondo in un viaggio alla scoperta della città di Milano. Lo spettacolo finale ha
debuttato al Teatro Carcano lo scorso dicembre totalizzando oltre 3.000 spettatori!
Il teatro, al di là dello spettacolo serale, dell’evento mondano, della programmazione
tradizionale, è strumento prezioso per la costruzione di relazioni: relazioni tra le
singole persone, tra le persone e i territori, tra le lingue e le passioni, tra le necessità
e i desideri. Costruisce comunità consapevoli, in quanto permette loro di
riconoscersi come tali. Ecco, dunque, la genesi del progetto triennale di arte
partecipata El Nost Milan: un viaggio attraverso le vie, le piazze, i luoghi di Milano, i
cui protagonisti sono i cittadini stessi.
LA SECONDA PARTE: I SIGNORI
Nel 2023 stiamo preparando la seconda parte del progetto, coinvolgendo un numero
ancora maggiore di cittadini, ben 180! Il titolo è El nost Milan. I signori e nel corso
dell’anno – dopo l’esplorazione dei luoghi di povertà avvenuta lo scorso anno – i
gruppi di cittadini guidati da formatori e drammaturghi indagano i luoghi di
ricchezza della Milano di oggi. Ad accompagnare anche quest’anno i cittadini in
scena la presenza straordinaria di Lella Costa. Il progetto, proprio per le sue
dimensioni e il numero di persone coinvolte, ha bisogno di ingenti risorse per la sua
realizzazione, per questo vi chiediamo di sostenerci e unirvi a noi: vogliamo
raccogliere almeno € 20.000 che possano coprire una parte dei costi di realizzazione
di scene e costumi.
UNISCITI A NOI! ENTRA A FAR PARTE DELLA COMUNITÀ DE EL NOST
MILAN. DONA ANCHE TU!
Per donare basterà andare sulla pagina web www.produzionidalbasso.com e cercare
il progetto El Nost Milan oppure cliccare questo link
https://www.produzionidalbasso.com/project/el-nost-milan-un-progetto-di-teatro-partecipato/