Celebrata a Cologno Monzese la giornata contro l’omofobia e la transfobia.

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Si è svolta ieri, venerdì 17, a Villa Casati di Cologno Monzese, la serata voluta dall’Amministrazione Comunale per ricordare la Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia indetta per il 17 maggio con risoluzione del Parlamento Europeo, approfondendo “Mio figlio. L’amore che non ho fatto in tempo a dirgli“, il libro di Marco Termenana.

Il romanzo narra di Giuseppe, il primo dei tre figli dell’autore, i suoi turbamenti per non sentirsi né uomo e né donna, ed il suo suicidio. Le colonne portanti sono due: il mortale isolamento dei giovani, quello che oggi si chiama hikikomori (vocabolo giapponese che significa “stare in disparte”) e l’identità di genere indefinita. La storia di Giuseppe è infatti anche la storia di Noemi, suo alter ego femminile.

L’evento è stato sponsorizzato dalla Willchip International s.r.l. di Milano ed ha moderato il giornalista Fabio Benati.

Il Sindaco Stefano Zanelli spiega il perché di questa scelta:

“Confido che, per l’Amministrazione che guido da circa un anno, l’evento di questa sera sia solo il primo di una lunga e fortunata serie di passi volti a prendere coscienza delle criticità della comunità amministrata e capirne le reali esigenze, di modo da poter poi fornire adeguati strumenti di sostegno.

Per quanto riguarda il libro che ho letto tutto con estremo piacere, trovo che, oltre a trattare le difficoltà di una qualsiasi delle nostre famiglie alle prese con un figlio soffocato da un’identità di genere indefinita e dell’hikikomori, di fatto, fornisce anche la possibilità alle persone come me che non sono padre, di ritrovarsi nei conflitti generazionali e le loro difficoltà di dialogo, per esempio negli episodi narrati vedo molto i miei nipoti, fornendo spunti di riflessione da cui poi muoversi nella vita di tutti i giorni. Non svelo il finale, ma trovo che davvero sia una bella sintesi delle due parti che lo precedono, cioè la ricostruzione della breve vita di Giuseppe e la continuazione della vita della famiglia il primo anno senza di lui.”

IlVicesindaco ed Assessore alla Cultura ed allo Sport Loredana Manzi integra:

“Nel nostro comune dobbiamo ancora emergere per quanto riguarda i diritti della comunità LGBT (acronimo italiano di “Lesbica, Gay, Bisessuale e Transgender”, n. d. r.) e anch’io spero molto che questa serata sia solo un piccolo primo passo verso l’uguaglianza e la dignità di tale comunità e l’appassionato ed intenso dibattito tra pubblico ed autore a cui ho assistito, mi fa essere fiduciosa sul fatto che ciò possa avvenire presto.”

Marco Termenana:

“Mio figlio Giuseppe Noemi vive così e già da sole queste serate mi aiutano ad anestetizzare il dolore. Sono felice però se con la mia esperienza di “testimone oculare involontario” posso fare del bene. A chi poi mi chiede perché dovrebbe leggere il libro, dico che la sua lettura costituisce un’opportunità per partecipare ad una storia in cui è possibile identificarsi, o come genitore o come figlio od anche semplicemente come persona che resiste alle avversità della vita, vivendo emozioni forti e traendo delle riflessioni utili. Buono anche lo spazio per i nonni, visti i continui riferimenti del tenero rapporto tra mio figlio e la nonna materna.

Fabio Benati conclude:

“Da quando ho letto il libro, come giornalista sono rimasto molto colpito dalla storia di Giuseppe, narrata dall’autore attraverso un processo di autoanalisi talvolta spietata ma che riesce a restituire in maniera efficace il dramma di chi vive, da genitore, il disagio esasperato che ha accompagnato suo figlio fino al gesto estremo con cui ha voluto lasciarci. Da padre, a mia volta, di Filippo e Virginia, più o meno coetanei degli altri due figli di Marco, ho avvertito il bisogno, il dovere e il piacere di non lasciarlo da solo e di aiutarlo a far conoscere quanto accaduto a Giuseppe perché chi è ancora in tempo possa intervenire ed evitare, così, il triste epilogo raccontato nel libro.”

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L’autore è contattabile attraverso la sua pagina Facebook “Marco Termenana”

Iaphet Elli

Iaphet Elli, blogger, ho partecipato come editor a ExpoMilano2015.
Collaboro con diversi uffici stampa di città Italiane ,Stati Europei e Mondiali.